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Parsons, teoria funzionalista, Schemi e mappe concettuali di Sociologia Politica

Documento riassuntivo di TALCOTT PARSONS (1902-1979) e della teoria funzionalista

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 20/12/2023

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Scarica Parsons, teoria funzionalista e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia Politica solo su Docsity! TALCOTT PARSONS (1902-1979) Rappresentante, quello che possiamo definire padre fondatore di un approccio funzionalista. Egli visse nel ‘900, in un periodo successivo a quello in cui visse Durkheim; in realtà tra i classici che consideriamo possiamo dire sia l’ultimo che storicamente possiamo collocare, quindi è quello che porta a compimento quella riflessione della sociologia classica che mirava a comprendere le problematiche relative all’ordine sociale e all’integrazione della società. Inoltre Parsons è un sociologo americano, quindi porta quel dibattito europeo che abbiamo visto nascere con Durkheim, che vedremo affrontato anche da altri sociologi europei, nel contesto americano e quindi vive in una società che è anche differente, per alcune questioni è organizzata in modo diverso e probabilmente ha anche una visione di alcune tematiche differente. Parsons è un sociologo generale, che si occupa di società e che nell’affrontare i temi relativi alla società considera anche il ruolo che ha l’educazione. - Parsons ha un approccio che viene definito funzionalista, infatti nell’analizzare la società lui vuole principalmente comprendere come si struttura una società e che funzione svolgono le sue differenti parti -> l’idea è quella di capire che cosa vi è alla base della società e come le diversi parti di una società funzionano, stanno insieme e che compiti svolgono. - Un concetto molto importante in Parsons è quello di azione sociale -> l’unità di analisi che lui assume (in Durkheim l’unità di analisi che viene posta è la società), l’azione del singolo che però agisce relazionandosi e interagendo con gli altri; aspetto molto importante perché lui considera da una parte l’azione del singolo, dall’altra parte inserisce l’azione del singolo sempre rivolta verso gli altri, in un contesto di aspettative condivise, e quindi di complementarietà degli individui, per cui vedremo essere alla base dell’analisi di Parsons il concetto di reciprocità -> quindi l’individuo agisce ma la sua azione sociale è sempre orientata alle aspettative altrui; questo concetto mostra come vi sia un impegno nel mantenere stabile la società, impegno dei membri nell’agire complementariamente e con aspettative reciproche, i bisogni dei soggetti devono essere orientati verso il sistema di aspettative comuni (questo è ciò che permette di mantenere stabile una società). Questo approccio attinge sia alle riflessioni di Durkheim, che a quelle di Weber (egli ancora prima di Parsons parla di azione sociale). Parsons riconosce una variabilità di azioni -> gli individui possono agire in modo diverso, questo Parsons lo prende in considerazione e lo riconosce. - Allo stesso tempo è importante che vi sia un orientamento verso aspettative comuni, proprio in questo senso lui riconosce l’importanza della cultura -> la base che da una stabilità alla società secondo Parsons è una base normativa, che non significa un’azione guidata dalle norme, ma significa un’azione che risponde a dei criteri di realizzazione, che risponde ad un ordine intrinseco che permette lo sviluppo delle azioni e anche un esito positivo. Molto importante il fatto che Parsons riconosce e arriva a sostenere come le singole azioni dell’individuo devono essere guidate da una condivisione di ciò che è desiderabile e ciò che non lo è, perché questo guida la loro azione, ecco quindi che secondo Parsons è molto importante che vi sia una cultura comune, cioè un insieme di valori, di norme, di regole che sono condivise e che quindi permettono di guidare le azioni degli individui. - Il concetto di società viene analizzato come composta da sottosistemi funzionali -> Parsons si chiede quali sono le parti di cui è composta una società e soprattutto quali sono le funzioni che queste sue componenti svolgono. AZIONE SOCIALE azione sociale -> quell’azione compiuta da un agente, in vista di un fine, in relazione a una situazione e in base ad una valutazione delle alternative presenti. Quindi l’azione sociale è quell’azione svolta da un individuo per un fine considerando la situazione nella quale si trova e la valutazione delle diverse alternative che sono possibili. Ecco perché l’azione avviene nell’ambito di un sistema di aspettative reciproche e attraverso una complementarietà degli attori -> quindi un interazione tra i soggetti, che fa sì che ogni soggetto è sia il soggetto agente, ma è anche oggetto di orientamento per sé e per gli altri, e poi egli si orienta a sé e agli altri perché ha un significato per sé e per gli altri -> una reciprocità che sta alla base dell’interazione tra gli individui e che quindi fa sì che gli individui agiscano considerando questo insieme di aspettative comuni e questo fa sì che si mantenga una stabilità della società. In particolare nel provare a capire quali sono queste diverse possibilità di azione, che cosa può orientare in maniera diversa le azioni dei soggetti, Parsons elabora una serie di variabili di modello che sono delle vere e proprie alternative che sono state tutt’ora utilizzate all’interno della sociologia. VARIABILI MODELLO Variabili modello -> alternative di azione che il soggetto ha, possono essere variabili che in società diverse orientano diversamente le azioni degli individui e quindi possono portare anche a configurare delle società diverse. Questo tipo di variabili sono diventate molto importanti nelle analisi sociologiche, non solo nell’analizzare e nel comparare tra di loro società diverse, per esempio nelle analisi delle società tradizionali rispetto alle società moderne, Parsons riconosce come nella società tradizionale le azioni dei soggetti fossero guidate particolarmente da variabili particolaristiche e descrittive (particolarismo e ascrizione), mentre nelle società moderne le azioni sociali sono maggiormente guidate da variabili universalistiche e acquisitive (universalismo e acquisizione, in questo caso lui arriva a notare come in società diverse ci possano essere azioni diverse. 1. particolarismo vs universalismo -> sta ad indicare il fatto che ci siano delle azioni guidate da interessi/valori particolaristici che quindi riguardano interessi personali o interessi più ristretti, mentre azioni guidate da una variabile di universalismo sono azioni maggiormente orientate all’universalismo, orientamento che riguarda tutti, che da attenzione a tutto, valori universalmente riconosciuti o condivisi. 2. diffusività vs specificità -> tipo di alternativa d’azione (e anche categoria interpretativa) che viene molto utilizzata in riferimento all’agire di ruolo nelle diverse professioni, per esempio si distingue tra un agire di ruolo diffuso o specifico. Agire di ruolo diffuso è per esempio quello dell’insegnante, perché è vero che il ruolo dell’insegnante si basa su delle competenze specifiche, ma è anche vero che l’insegnante ha a che fare con delle persone che sono diverse, e che quindi deve avere un’apertura, un orientamento diffuso, che quindi richiede un’attenzione a tutti quegli aspetti che in realtà non sono riducibili alla competenza didattica di una determinata disciplina; mentre all’agire di ruolo specifico riguarda per esempio ruoli lavorativi più specialistici (es: elettricista, dove le mansioni e i compiti sono specifici, relativi a quel determinato lavoro che deve essere svolto in quel determinato campo che è definito). 3. ascrizione vs acquisizione -> per esempio quando ci sono tutte le analisi dei processi di mobilità sociale, cioè la possibilità che gli individui hanno di arrivare a ricoprire delle posizioni sociali migliori rispetto a quelle che sono ricoperte dai propri genitori, spesso si fa riferimento allo status (-> è la condizione che è legata all’origine sociale e anche alla situazione economica di una famiglia). Anche qui una distinzione che normalmente si fa è tra status scritto e status acquisito. Lo status ascritto è legato allo status che si eredita, perché si fa parte di una famiglia, quindi quello che deriva dalla situazione familiare nella quale ci si trova; lo status acquisito è quello che può essere acquisito nel corso della vita, quindi anche se io sono figlio di una famiglia che ha uno status sociale medio- basso, potrei nel tempo avere processi di mobilità sociale, quindi arrivare a coprire posizioni nell’ambito economico e sociale di maggior prestigio, e quindi arrivare ad avere uno status ascritto differente. 4. affettività vs neutralità affettiva -> per esempio possiamo pensare a quelle azioni che sono guidate da una variabile di tipo affettivo (es: azioni che possiamo includere all’interno dell’ambito familiare dove chiaramente le zioni sono guidate da vincoli affettivi), mentre quelle azioni che sono guidate dalla neutralità affettiva (nel caso del medico, indipendentemente dal fatto di stare più o meno simpatico, deve dare a tutti una prestazione di alto livello, e non essere guidato da relazioni affettive, simpatia o antipatia, ma la sua azione deve essere guidata da una neutralità affettiva). 5. orientamento all’ego vs orientamento alla collettività -> sta ad indicare azioni che possono essere orientate più all’ego o avere un orientamento maggiormente collettivo, quindi pensare appunto al 3. Sostituzione -> consiste nel trovare un oggetto sostitutivo di gratificazione; 4. Imitazione -> avviene acquisendo degli aspetti della realtà, quindi conoscenze, abilità, imitando le persone con le quali io interagisco, senza identificarmi completamente in loro, quindi io apprendo per imitazione, imito le cose che fanno, i comportamenti, e apprendo questi comportamenti per imitazione; Parsons vede questo meccanismo identificarsi all’interno della scuola, dove i bambini apprendono per imitazione degli insegnanti, o anche dei compagni, ma dove la relazione e l’apprendimento non implicano un attaccamento stretto al modello imitato; 5. Identificazione -> c’è interiorizzazione dei valori e una stretta relazione reciproca tra coloro che interagiscono, quindi io apprendo per identificazione, identificandomi con le persone stesse con le quali io entro in contatto; meccanismo di apprendimento che Parsons vede tipico in famiglia, è evidente l’identificazione del bambino con i genitori. questo per dire come la stessa azione, anche di apprendimento, può essere guidata da meccanismi e principi diversi; questi meccanismi di apprendimento ci fanno capire come anche gli stessi comportamenti dei bambini o degli adulti che apprendono, possano essere guidati da variabili diverse, è importante perché ci permette di vedere come queste entrano nelle due fasi di socializzazione. SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA - Il meccanismo di apprendimento principale è quello dell’identificazione -> identificazione del bambino con i genitori dato da una relazione affettiva forte e prolungata; - La socializzazione primaria è quella che avviene secondo Parsons all’interno della famiglia, e viene definita come quel processo attraverso il quale si interiorizzano gli orientamenti di valore -> secondo Parsons nella socializzazione primaria si forma la personalità fondamentale di un individuo, si gettano le basi della personalità di un individuo, fase molto importante secondo Parsons che definisce la personalità fondamentale, definisce allo stesso tempo un orientamento alle norme e ai valori. - Nell’analisi che fa Parsons viene mostrato anche come all’interno della famiglia questa si specializzi sempre più anche nello svolgimento di un compito che è la socializzazione dei bambini, ma anche la stabilizzazione delle personalità adulte e questo lo si vede anche nella analisi che viene fatta della famiglia come agenzia di socializzazione (dove il contributo di Parsons è evidente e consistente) e nell’analizzare come la famiglia si sia sempre più trasformata da famiglia allargata a famiglia nucleare (= composta da genitori e figli), si sia progressivamente passati da una famiglia che svolgeva una molteplicità di funzioni ad una famiglia che si è specializzata soprattutto su 2 funzioni, che sono la socializzazione dei bambini ma anche la stabilizzazione delle personalità adulte -> il processo di socializzazione che avviene all’interno della famiglia è un processo che riguarda anche gli adulti, e che permette di stabilizzarli in quelli che sono dei ruoli complementari ma differenziati. Quindi all’interno della famiglia si ha un processo di socializzazione che permette anche la stabilizzazione del ruolo di moglie e madre e del ruolo di padre e marito. Nell’analisi che Parsons compie negli anni ’50 con una divisione delle funzioni che vede all’interno della famiglia nucleare della borghesia media americana che lui analizza che vede una distinzione anche tra la moglie-madre che sta in casa e accudisce i figli e il padre-marito che guadagna il pane e quindi che lavora all’esterno. SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA - Con la socializzazione secondaria secondo Parsons si ha un’acquisizione di capacità rispetto a specifici ruoli, in particolare ruoli lavorativi. La socializzazione secondaria in continuità con la famiglia iniziano dei principi di differenziazione dove inizia ad esserci maggiormente attenzione alle prestazioni e non solo alla gratuità che sta alla base delle relazioni familiari; - Vi è un giudizio anche sulla riuscita, quindi si premiano anche i comportamenti e vi è sempre più importanza data alla razionalità cognitiva, poco spazio invece all’intelligenza emotiva e alla creatività. Sempre di più si hanno principi differenti che vedono l’insegnante operare secondo criteri universalistici, e non particolaristici, e consente il passaggio da un ruolo ascritto ad un ruolo acquisito (perché indipendentemente dalle condizioni delle famiglie di origini, uno può poi avere dei processi di mobilità, può ottenere esiti e successi positivi per cui può arrivare ad andare avanti a far carriera e a compiere il suo percorso e ricoprendo determinati ruoli sociali). - Nella agenzia di socializzazione scuola vi è un meccanismo di apprendimento del tipo imitazione e il processo di socializzazione si distingue in due anime: 1. Socializzazione intellettuale 2. Socializzazione morale All’interno della socializzazione secondaria, in continuità con la socializzazione familiare e con quello che sarà poi l’inserimento nel mondo del lavoro, i bambini apprendono delle informazioni, quindi vi è la socializzazione cognitiva, ma vi è anche la socializzazione morale -> a scuola rimane l’importanza dell’acquisizione di determinati comportamenti in classe. Socializzazione alle regole e ai valori che ancora una volta viene rinforzata dalla scuola. In realtà Parsons non finisce la sua attenzione con la scuola dell’obbligo, pensa anche all’importanza del college (università) come contesto di socializzazione secondario importante, indispensabile nelle società avanzate, per integrarsi e partecipare attivamente alla vita sociale. È un’attenzione alla socializzazione che va lungo tutto il percorso scolastico fino a quello universitario, è pensato come processo che non termina all’interno della scuola ma che riguarda anche il gruppo dei pari (scuola, famiglia e gruppo dei pari -> agenzia di socializzazione che secondo Parsons ha un ruolo importante anche nella socializzazione secondaria, soprattutto in adolescenza, e in modo complementare l’azione di scuola e famiglia). Analisi di Parsons dedica molta attenzione al gruppo dei pari e che ha fatto nascere questa attenzione anche nella sociologia dell’educazione, non solo ai processi che avvengono dentro alle famiglie e dentro alla scuola, ma anche importanza del gruppo dei pari. Evoluzione della socializzazione tra pari -> inizialmente mono-genere che poi diventa eterogenea, e poi si apre ad una molteplicità di gruppi di appartenenza che accompagnano i giovani. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE PER PARSONS - Famiglia -> socializzazione primaria; - Scuola -> socializzazione secondaria; tra scuola e famiglia vi è continuità, la scuola non insegna valori diversi da quelli della famiglia, tutt’al più li rafforza, li solidifica. È anche vero che la scuola ha un’organizzazione diversa, promuove una segregazione generazionale, la suddivisione in classi omogenee per età e fa sì che ci sia una maggiore distinzione, promuove dei rapporti basati sulle prestazioni (non più solo sulla gratuità), da giudizi sulla riuscita che premiano i comportamenti, ma anche di esiti ottenuti. A questo tema della socializzazione all’interno della scuola ecco che vediamo un’accrescente attenzione data da Parsons al tema della selezione, perché questo orientamento che l’individuo acquisisce rispetto ai ruoli sociali permette di apprendere un ruolo finalizzato alla professionalizzazione -> sottolineare una doppia funzione che ricopre la scuola: quella di socializzazione ma anche di selezione. Selezione viene intesa da Parsons non come esclusione, ma come processo attraverso il quale la scuola mantiene la stratificazione sociale. - Parsons sostiene che la scuola verifichi e rafforzi gli orientamenti di valore appresi famiglia e i comportamenti richiesti a scuola. La base sulla quale la scuola agisce è il criterio dell’achievement, cioè del successo, e in base questo ricompense, Parsons non si chiede se la selezione è giusta, vede che esiste, pensa che sia giusto che esista e che debba continuare ad esserci perché permette di mantenere la stratificazione sociale. Secondo Parsons la scuola deve operare con criteri universalistici, aiutando i più deboli a recuperare lo svantaggio iniziale con un insegnamento individualizzato, però la scuola deve poi arrivare a premiare gli esiti raggiunti e quindi si basa su un principio di selezione continua. Nella stessa analisi che lui fa dei diversi livelli scolastici lui guarda la scuola elementare: - Già nella scuola elementare si interiorizza la motivazione al successo; - Selezionano i bambini in base alle diverse capacità di riuscita e in base ai diversi livelli di capacità di agire in conformità ai valori sociali. La scuola elementare da già delle ricompense in base ai diversi livelli di achievement, di successo e le ricompense offrono maggiori opportunità a chi è riuscito; chiaramente ci devono essere uguaglianza di opportunità per accedere alla scuola e poi dopo, all’interno del percorso scolastico la scuola seleziona e da ricompense a chi ha esiti migliori; - Ci sono studi specifici sulla classe scolastica e in questi suoi studi viene evidenziato quanto come la scuola possa essere uno strumento di mobilità sociale infatti nella stessa scuola media, secondo Parsons, la selezione debba portare già ad individuare le persone adatte a ricoprire determinati ruoli sociali. L’esistenza di disuguaglianze sociali è un fatto non solo inevitabile, ma anche necessario al buon funzionamento della società. Le disuguaglianze sono funzionali: - Non vengono viste come qualcosa di negativo, ma in ogni società non tutte le posizioni hanno la stessa importanza, ma alcune sono più rilevanti e richiedono capacità speciali per il funzionamento del sistema sociale (es. medici, ingegneri); - il numero delle persone che possono essere convertite a occupare le posizioni più rilevanti è limitato e scarso; - la conversione delle capacità in competenze implica sacrifici (es. spese per l’istruzione e rinuncia a redditi) e un lungo periodo di addestramento; - per indurre le persone capaci a sottoporsi a questi sacrifici è necessario dar loro delle ricompense materiali e morali, in modo che godano di un livello di reddito e prestigio superiori. Per cui lui dice “è necessario che ci sia questa disuguaglianza, perché è funzionale alla strutturazione e al buon funzionamento della società”. UGUAGLIANZA - L’uguaglianza così come è intesa da Parsons possiamo interpretarla principalmente come uguaglianza formale -> uguaglianza nelle possibilità iniziali, uguaglianza nel senso che tutti possono accedere ed andare a scuola. - La scuola è un’agenzia di selezione, il need for achievement ( = cioè il bisogno e la motivazione al successo) che secondo Parsons è il meccanismo su cui la scuola basa la selezione, è qualcosa che viene appreso principalmente in famiglia. Questi orientamenti positivi verso la scuola vengono premiati durante il percorso scolastico ottenendo esiti migliori che portano a posizioni migliori. - Nella concezione di Parsons, la mobilità sociale, cioè la possibilità di arrivare a ricoprire delle posizioni sociali più elevate e anche migliori rispetto ai propri genitori, è un tipo di mobilità individuale, è qualcosa che l’individuo può ottenere impegnandosi, con buone doti se ha buone capacità, perché queste vengono riconosciute e premiate dalla scuola, e permettono di raggiungere posizioni migliori. SOCIALIZZAZIONE 3 - In questa concezione di Parsons, la riuscita dei percorsi di socializzazione è vista come esito di un processo che vede l’individuo uniformarsi e conformarsi alle aspettative sociali e quindi integrarsi nella realtà sociale facendo proprie le aspettative reciproche, inserendosi all’interno di un sistema di ruoli sociali e di aspettative condivise. - Tutto ciò che è devianza è visto come esito non riuscito (totalmente o parzialmente) dei processi di socializzazione, quindi è vero che Parsons riconosce l’importanza dell’agire del soggetto e quindi tollera anche una variabilità di azioni diverse, però è anche vero che questa variabilità viene accettata e tollerata solo se si inserisce all’interno di un quadro complessivo condiviso -> non è vista positivamente la differenza e lo scostamento forte rispetto a quelli che sono dei modelli di comportamento sociale condivisi. Ecco che quindi il modello di Parsons viene inteso incapace di cogliere gli elementi di difformità, di differenza o anche di conflitto che possono esistere all’interno di una società.
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