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La prima globalizzazione e la nascita dello Stato totalitario: Germania, URSS e Spagna - P, Appunti di Storia Contemporanea

Storia del fascismoStoria del comunismoStoria del capitalismoStoria della globalizzazione

Nel documento vengono analizzate le cause e le conseguenze della prima globalizzazione tra la fine dell'800 e la prima guerra mondiale, con un focus sulle politiche economiche e sociali di hitler in germania, stalin in urss e franco in spagna. La deglobalizzazione e l'economia di piano sovietica, il rapporto produttore-consumatore nel mercato libero e la politica economica di stalin, l'industrializzazione forzata e la repressione politica in unione sovietica e negli stati fascisti.

Cosa imparerai

  • Come l'industrializzazione forzata e la repressione politica hanno influenzato la società sovietica e fascista?
  • Come Stalin ha implementato l'economia di piano in Unione Sovietica?
  • Come la prima globalizzazione ha influenzato la politica economica e sociale in Germania, URSS e Spagna?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 27/04/2022

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4.6

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Scarica La prima globalizzazione e la nascita dello Stato totalitario: Germania, URSS e Spagna - P e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Partito Nazista, Lenin, New Deal Tra la fine del 800 fino alla Prima guerra mondiale ci sarà la prima globalizzazione. Gli anni 30 del 900 saranno gli anni in cui si rafforzeranno i sistemi autatritici. L’Italia ha il primato nella diffusione del sistema fascista. In Germania abbiamo Hitler. In URSS abbiamo Stalin, in spagna Francisco Franco. La storia dipende dai sentieri che scegliamo di percorrere, studiare la storia fa riflettere il perché gli uomini hanno scelto di andare a destra invece che sinistra. Con lo studio della storia capiamo il perché ci sarà una chiusura degli stati, un ridimensionamento dei confini ed una chiusura dell’economia. Dagli anni 30 si fa il bene di uno stato senza cercare una cooperazione tra stati. Si parla di deglobalizzazione perché si perde il concetto di cooperazione internazionale tra stati. Gli stati ora volevano potenziarsi al proprio interno prediligendo un isolamento. Queste scelte di chiusura saranno fondamentali per capire il perché nel 39 scoppia una guerra. Nel 1928 a livello economico Stalin dà vita all’economia di piano. Per lui lo sviluppo economico del paese non può essere decisa da scelte individuali degli imprenditori ma le scelte devono essere calate dallo stato. Gli imprenditori ed i consumatori non possono scegliere, devono interpretare le scelte che sono state interpretate dai politici. Il rapporto tra produttore e consumatore nel mercato libero non avvantaggia nessuno, i consumatori scelgono liberamente i prodotti offerti sul mercato. Nell’economia di Piano di Stalin c’è una programmazione rigida che viene decisa dallo stato, Stalin decide per tutta la società. Lenin può farlo perché nel sistema sovietico si avvia una statalizzazione delle terre e delle proprietà industriali. L’obiettivo per la politica economica di Stalin era l’industrializzazione perché era l’unico modo per eleggere la concorrenza a livello internazionale. In Russia ci sarà un’industrializzazione presa dall’alto non ci sono investitori che promuovono le industrie ma è lo stato stesso. Queste politiche comportano i sacrifici di molte persone, ovvero i kulaki i proprietari terrieri che perdono i loro beni per via della collettivizzazione dei beni. Le industrie erano fondamentali per non dover dipendere dagli altri stati come la produzione dell’acciaio. Per fare grandi impianti siderurgici c’era bisogno di avere molti operai, moti russi all’epoca erano contadini e questi pianti porteranno l’obbligo da parte dei contadini di lasciare le proprie terre per lavorare nelle industrie. Attraverso gli strumenti coercitivi il popolo era obbligato dallo stato. Nascono le purghe staliniane, ovvero la liberazione agli occhi di Stalin verso tutti coloro che si ribellavano attraverso gli arresti, torture, omicidi e campi di lavoro come i Gulag. Lo stato sovietico cosi come gli stati fascisti utilizza la violenza contro le opposizioni ai piani di Stalin. A livello economico l’economia di piano ha successo, la Russia diventerà come modello di riferimento per molti stati. Il modello russo si differenziava dall’Europa perché è un’economia dettata dallo stato e non in un mercato libero con gli investitori. La Russia dimostra come l’intervento dello stato in alcuni casi possano aiutare il mercato a progredire. Si inizia a pensare negli altri paesi ad un modo di conciliare l’intervento dello stato con le libertà di professione. Molti immaginano l’intervento dello stato per uscire dalla crisi che si sta vivendo. Non si cerca di negare l’economia liberista ma solo una sospensione per favorire un intervento straordinario dello stato. Jhon Maynard Keynes che pubblica le conseguenze economiche sulla pace ora immagina l’intervento straordinario dello stato nella crisi economica. Nel 1932 viene eletto Franklin Roosevelt un democratico. Sebbene il suo predecessore Hoover che era un repubblicano avesse provato a ridurre le svelte, Roosevelt si rifà alle teorie di Keynes avviando la politica del NEW DEAL. Non puntava a ridurre la pesa pubblica ma ad aumentare gli investimenti. GLI INVESTIMENTI privati erano insufficienti e quindi ora è lo stato ad investire. Con gli investimenti pubblici l’America dà lavoro a chi lo aveva perso durante la crisi investendo nelle opere pubbliche, il piano di Roosevelt mirava a far tornare la liquidità e di aiutare gli imprenditori privati che rischiavano di fallire. Il piano quinquennale di Lenin non a niente a che vedere con il new deal. L’America è uno stato libero, repubblicano. I sovietici diffondono in occidente il concetto di pianificazione dello stato nelle aree con maggiori difficoltà economiche. Nasce la Tenesse Valley autonomy che era un ente che aveva l’obiettivo di realizzare una grande infrastruttura ovvero una diga per la produzione di energia elettrica, finanziata dallo stato. Abbiamo il concetto di stato imprenditore. LE POLITICHE DEL NEW DEAL fanno tornare gli investitori, torna un livello di reddito adeguato e molti trovano nuove opportunità lavorative. Il new deal è un grande intervento straordinario dello stato. Questo modello è ancora oggi un modello di riferimento nei dibatti economici e politiche (politiche neokeynesiane). LA RUSSIA farà delle politiche di dirigismo economico. Gli anni 30 sono molto importanti perché vediamo anche la diffusione di mezzi di comunicazione di massa come la Radio per Roosevelt. Il presidente americano, nei suoi discorsi del “Caminetto” crea un appuntamento fisso con i cittadini americani che possono collegarsi direttamente con il presidente. I mezzi di comunicazione di massa si diffonderanno in tutti paesi, nascerà la radio vaticana con la quale il papa entra in contatto con i fedeli, qui troviamo personaggi come Guglielmo Marconi. La Germania dopo il 29 avrà ancora delle crisi economiche in quanti gli usa ritireranno i capitali del piano Dawes e Young. Nel 1928 si erano svolte le elezioni politiche dove si propone anche il partito nazionalsocialista di Hitler che in realtà era in forte minoranza. Dopo la crisi del 29, negli anni 30 ci saranno nuove elezioni dove Hitler prenderà addirittura il 18% dei voti conquistando molti seggi. Hitler inizia a diventare una forza politica consistente perché lui condannava l’aver accettato le condizioni del dopoguerra che avevano condannato la Germania ad una situazione di forse minoranza e disagio. A partire dal 1930 prende molti voti perché molti tedeschi credono a questo uomo perché lui pensava che l’unico modo per uscire da questa situazione fosse quella di ribellarsi alla Francia che imponeva quelle condizioni. Per Hitler bisogna riprendersi i territori tolti dopo la Prima guerra mondiale immaginando un disegno della grande Germania, cioè di riunire in un unico stato coloro che si sentivano tedeschi per sentimento. Questa politica prende il nome di revisionismo, lui vuole stracciare i trattati che impongono quelle regole alla Germania. Per Hitler la grande Germania deve risorgere basandosi su quel vincolo di sangue che unisce il popolo tedesco. Il vincolo di sangue presenta un sentimento raziale, per lui esisteva una razza ariana che si distinguevano rispetto ad altri che rischiavano di inquinare la razza pura tedesca. Per Hitler la razza che era responsabile dei problemi tedeschi era quella ebrea, l’antisemitismo non nasce con Hitler, lui le amplifica ma erano gia presenti in posizioni minoritarie nella società tedesca. Il tema è quello del nemico esterno quale la Francia e del nemico interno quale gli ebrei che erano fuori luogo nella razza tedesca. I vincoli di sangue sono minacciati da loro. Il successo elettorale di Hitler si spiega per via della crisi economica ma anche politica dove Hitler evidenzia i vincoli di sangue non puri secondo il suo punto di vista. Con il rafforzamento del partito nazista diventa difficile anche qui affermare dei partiti stabili perché non volevano allearsi con i liberali o con i social democratici. Nel 1932 alle nuove elezioni il partito nazista diventa il secondo più votato e proprio come nell’esperienza italiana Hitler chiede il pieno potere per uscire dall’instabilità politica. Anch’esso si serve di squadriglie di partito quali SS e SA che ribaltano gli animi della vita politica tedesca con la violenza. Agli inizi del 1933 Hitler riuscirà a diventare capo di governo. Diventa cancellerie seguendo una via legale, nel 23 col push era stato arrestato e capisce che doveva fare come mussolini. Hitler immagina di costruirsi una maggioranza in parlamento e nello stesso 1933 convoca nuove elezioni. Un mese prima delle elezioni ci sarà l’incendio del Reichstag ed è un fatto molto eclatante, simbolo della democrazia tedesca. Questo incendio dalle indagini svolte emerge che sia stato determinato dall’azione di un comunista olandese, ma è un fatto che si presta con molte interpretazioni, secondo alcuni sono gli stessi nazisti che ne traggono i benefici maggiori in quanto Hitler incolpa i comunisti tedeschi ed ottiene da Hindenburg (presidente della repubblica) l’approvazione che dichiarava il partito comunista fuori legge. Le leggi liberticide che condannavano il partito comunista favoriranno l’ascesa di Hitler in parlamento. Le nuove elezioni messi fuori campo gli avversari più forti nel 33 prenderà il 48% conquistando una grande maggioranza. Anche Hitler trasformerà la Germania in uno stato monopartitico istaurando la dittatura. L’anno successivo nel 34 Hitler completa la costruzione dello stato nazista. Dopo la morte del presidente lui impedisce l’elezione di una nuova carica concentrando in esso i poteri di cancelliere e di presidente della repubblica diventando il FURER tedesco. Nel 34 con la polizia di Partito SA ci sarà la notte dei lunghi Cortelli dove con la SS fa fuori molti fedeli della SA, come Rom. Questo lo fa per sventare tradimenti e per concentrare più poteri nelle sue mani. La negazione delle libertà e la concentrazione di poteri in un solo individuo sono all’ordine del giorno ora in Germania, Italia e Russia. Questi 3 non si pongono come dittatori e basta, attraverso la propaganda c’è l’idea che il leader, ovvero il capo, in realtà concentra i poteri nelle sue mani perché agisce per conto di tutto il popolo. La piazza si sostituisce al
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