Scarica Analisi di alcune poesie di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! X agosto di Pascoli Dal punto di vista del significato la struttura collega la prima e l’ultima strofa, che risultano legate nel senso: la prima si apre con la dichiarazione di conoscere il motivo per cui nella notte di San Lorenzo le stelle inondano con il loro pianto la terra; l’ultima esprime finalmente questo motivo. La parte centrale di X agosto racconta invece la storia parallela e tragica del ritorno a casa di una rondine e del padre di Pascoli, Ruggero, entrambi uccisi prima di poter riabbracciare la propria famiglia, che rimane ad aspettarli inutilmente. La punteggiatura offre un ritmo molto singhiozzante, i segni di interpunzione sono moltissimi e rendono il senso di struggimento del poeta. La morte del padre è stata un evento traumatico nella vita di Giovanni, che in X agosto sembra quasi paragonare la morte del padre a quella di Cristo. La rondine è infatti un chiaro richiamo a Ruggero e la sua figura è esplicitamente collegata alla morte di Gesù in croce. Questo espediente serve al poeta per mostrare l’assoluta innocenza del padre; il caso non sarà mai risolto e Pascoli non avrà mai una spiegazione sul motivo che spinse i due uomini appostati ucciderlo. La morte del padre porterà in casa Pascoli una vera e propria serie di sciagure: pochi mesi dopo la morte del padre morirà anche la madre, incapace di sopportare il dispiacere. Nello stesso anno morì poi la sorella Margherita, a causa del tifo, e nel 1971 Luigi, altro fratello, morì di tifo. All’epoca dell’omicidio Giovanni Pascoli aveva solo 12 anni e dovette sopportare la scomparsa di entrambi i genitori e la perdita dei fratelli di lì a poco. Nebbia La lirica Nebbia di Giovanni Pascoli, inserita nella raccolta dei Canti di Castelvecchio (1903), sviluppa un tema centrale della poesia dell’autore: quello della nebbia, intesa come simbolo delle sue angosce intime, connesse col senso incombente della morte e con il ricordo dei lutti. La lirica è un’invocazione alla nebbia, a cui Pascoli chiede di proteggerlo. Questa richiesta assume la forma quasi di preghiera allucinata. L’atmosfera del componimento è dunque inquieta e cupa: Pascoli allude alle serie di tragedie da cui si sente colpito e vi affianca gli umili segnali del suo piccolo mondo familiare, il “nido” da proteggere ossessivamente dagli assalti del mondo esterno. La poesia si struttura così per sequenze parallele, in quanto ogni strofe presenta un andamento sintatticamente simile, in cui alla richiesta di protezione alla nebbia fa seguito l’appello a ciò che si vuol strenuamente difendere, spesso identificato dall’uso di aggettivi dimostrativi, come se il poeta stesse parlando di una realtà quotidiana e a lui ben nota. A dominare, l’impressione angosciosa dell’incombenza della morte, deducibile più per segnali ed allusioni che per concrete manifestazioni; ad essa può contrapporsi solo la funzione protettrice e quasi materna della nebbia, in cui il poeta desidera affogare sé stesso e il suo nido di piccole cose. Un tono e un orizzonte poetico che avvicinano Pascoli sia alla corrente simbolista. Il gelsomino notturno La poesia Gelsomino notturno è inclusa nei Canti di Castelvecchio. I versi furono scritti in occasione del matrimonio dell’amico del poeta Raffaele Briganti; con tutta