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La vita e la poesia di Giovanni Pascoli: infanzia, studi e opere, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Italiana

Biografia e analisi della vita e della poetica di giovanni pascoli, dall'infanzia agitata e la perdita precoce di genitori, agli studi all'università di bologna e la carriera di insegnante, fino alle opere più importanti come myricae, canti di castelvecchio e poemetti. La poesia di pascoli è descritta come un momento di passaggio tra tradizione e sperimentalismo, con una forte attenzione alla natura e alla morte.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 12/09/2021

maia99
maia99 🇮🇹

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Scarica La vita e la poesia di Giovanni Pascoli: infanzia, studi e opere e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI VITA 1855 nasce a San Mauro di Romagna, quarto di 10 fratelli. Trascorre un'infanzia agitata 1867 il padre Ruggero viene ucciso con una fucilata (il poeta indagherà in seguito sulle cause del delitto, rimasto impunito); 1871 morti anche due fratelli e la madre, il poeta deve lasciare il collegio di Urbino e trasferirsi a Rimini con gli altri fratelli 1873 si iscrive alla facoltà di lettere dell'università di Bologna grazie a una borsa di studio ma per aver partecipato a una dimostrazione contro il Ministro della pubblica istruzione perde il diritto alla borsa ed è costretto a interrompere gli studi universitari. Si avvicina agli ambienti socialisti 1882 si laurea in letteratura greca 1876 muore il fratello Giacomo, Pascoli diviene il capofamiglia. Esclusa dalla propria vita ogni relazione sentimentale punta alla ricostruzione del nucleo famigliare paterno. 1887 si trasferisce insieme alle sorelle a Massa. 1895 una delle due sorelle si sposa + Pascoli sospettoso di tutto ciò che nasce ed esiste fuori dal nido famigliare non vive bene il matrimonio della sorella Si stabilisce a Castelvecchio di Barga insieme alla sorella Maria da qui non si separerà più 1891 esce la prima edizione di Myricae 1895 Dopo aver insegnato in diversi licei d’Italia, Pascoli viene nominato professore di grammatica greca e latina all’Università di Bologna 1897 pubblica i Poemetti; Pascoli inizia ad insegnare all’Università di Messina dove resta fino al 1903 quando viene trasferito all’Università di Pisa 1903 escono i Canti di Castelvecchio 1904 escono i Poemi conviviali 1905 succede a Carducci diventando titolare della cattedra di letteratura italiana a Bologna > in questo periodo Pascoli accentua l'interesse per la poesia storica e civile (Odi e Inni; Canzoni di re Enzo; Poemi italici; Poemi del Risorgimento) Pascoli pronuncia il grande discorso La grande Proletaria si è mossa dedicato a sostenere l'impresa coloniale italiana in Libia 1912 muore a Bologna ® La poetica del fanciullino Pascoli rappresenta un momento di passaggio necessario fra 1800 e 1900 > è l’ultimo dei classici e il primo, in Italia, dei moderni. La sua democrazia linguistica ovvero l'impegno di un linguaggio basso e dialettale ha qualcosa di raro e prezioso. Alto e basso, privilegio e umiltà si combinano insieme. La stessa poetica del fanciullino presuppone questa ambiguità o duplicità: da un lato, il fanciullino è presente potenzialmente in ogni uomo, dall'altro solo il poeta conosce il privilegio di farlo rivivere e di farlo parlare dentro di se. Pubblicata nel 1897 la prosa “il fanciullino” è il più importante ed esplicito discorso programmatico di Pascoli sul poeta e la poesia. Il poeta coincide con il fanciullino, ovvero con quella parte infantile dell'uomo che negli adulti tende ad essere soffocata e che invece nei poeti trova libera espressione. L fanciullino vede ciò che in genere passa inosservati poiché si sottrae alla logica ordinaria, alla prospettiva comune grazia alla propria attività fantastica e simbolica. La poesia è il luogo in cui l’uomo da voce al fanciullino che è in lui, lo lascia quindi parlare. Il simbolismo pascoliano vuole indicare la strada della rivelazione di una verità segreta la cui chiave d'accesso appartiene solo al poeta. Il senso del mistero si esprime attraverso una catena di analogie simboliche. Il simbolismo pascoliano punta sulla valorizzazione del particolare. Tra ideologia e poetica in pascoli c'è un rapporto stretto. Alla poesia come Pascoli la concepisce spetta la funzione di garantire la stabilità dell'assetto sociale. ®* Myricae | testi compresi nell’edizione definitiva di Myricae furono composti nell'arco di oltre 20 anni (1877-1900) tuttavia due terzi di essi nascono tra il 1890 e il 1894 = anni decisivi per la raccolta. La prima edizione esce nel 1891 e contiene solo 27 delle 156 poesie presenti nell'edizione definitiva. Il succedersi delle edizioni successive si accompagna un continuo incremento dei testi fino ad arrivare 156 nell’edizione definitiva del 1900. La prima edizione non è suddivisa in alcun modo mentre nell’ultima edizione sono presenti 15 sezioni. Il titolo Myricae corrisponde in latino all'italiano tamerici ed è ricavato da un luogo delle Bucoliche virgiliane > il riferimento tematico del titolo implica dunque l’enunciazione di una poetica dal “basso”, dal comune, del discorsivo; mentre il rimando classico a Virgilio e al termine latino comporta una compresente ricerca di sostenutezza e di elezione = ambivalenza della poesia pascoliana. I TEMI. | due temi principali del libro sono: il tema della morte invendicata del padre e il tema della natura quale grande consolatrice benefica. Si annuncia così il tentativo di costruire un contrasto tra le vicende dolorose della storia e la dimensione equilibratrice della natura. Tuttavia questo sistema corrisponde solo in minima parte alla realizzazione effettiva di Myricae = centralità del dolore ossia il tema della morte è il grande protagonista dell’opera. La natura di Myricae è a sua volta attraversata da questo incubo mortuario: vi è un’ ossessione funebre, si opta sempre per la strada dell’inquietudine, cioè per il significato luttuoso. LA POETICA. La poesia pascoliana appare divisa tra vecchio e nuovo, tra tradizione e sperimentalismo > ciò è particolarmente evidente in Myricae. Al rispetto della tradizione rimandano le forme metriche chiuse nonché un'idea della poesia quale attività privilegiata di conoscenza. Testimoniano lo sperimentalismo pascoliano invece la ricerca di un rapporto nuovo tra metrica e stile, l'apertura a un lessico inedito nella lirica, la contiguità con le nuove tendenze del Simbolismo europeo. Si aderisce alla concretezza realistica del dato naturale + ricerca di onomatopee e fonosimbolismi. Vi è uno scavo volto a valorizzare il particolare al singolo. AI centro dell'interesse non sta la realtà ma il soggetto lirico stesso. A essere registrata è innanzitutto l'impressione del soggetto davanti ai fenomeni. | particolari naturali che il poeta giustappone non rimandano a un concetto preciso ma denunciano una carica segreta di angoscia e un mistero insolubile. LE FORME. Le scelte formali riscontrabili nel libro ne confermano la natura complessa e per certi versi contradditoria. Per quanto riguarda la metrica si riscontra una fedeltà alle forme chiuse e ai metri regolari della tradizione e dall'altra una tendenza a forzarli, a rinnovarli e personalizzarli > sperimentalismo all’interno della tradizione. Quanto alla scelta dei metri si nota la predilezione per il Novario, eccezionale nella nostra letteratura. La metrica ha nel libro anche una funzione di catalizzazione tematica e strutturale. Il trattamento dello stile è organico alla soluzioni metriche. Nell’organizzazione del periodo si riscontra la tendenza a privilegiare i particolari che si registra nel rapporto con la materia rappresentata: a una visione per frammenti corrisponde un'espressione per frammenti. Tra le figure fonetiche dominano l’onomatopea e il fonosimbolismo; tra le figure di significazione dominano la metafora e la sinestesia. Pascoli concentra nella ricchezza lessicale gran parte della propria ricerca, allargando il lessico in direzioni generalmente poco frequente nella nostra poesia: piante, animali, oggetti di lavoro ricevano il diritto d'accesso entro l'istituzione letteraria. e Cantidi Castelvecchio Pubblicati nel 1903. Castelvecchio è un paese nei pressi di Lucca dove Pascoli aveva acquistato una viletta e stabilito la propria dimora insieme alla sorella Maria. Continuità dei Canti con Myricae = legame molto stretto. Nella struttura dei Canti di Castelvecchio agiscono due motivi, quello naturalistico, modellato sul trascorrere delle stagioni, e quello famigliare, centrato sulla tragedia dell'uccisione impunita del padre. | due movimenti si intrecciano e dall'altra parte collidono: il ritmo delle stagioni allude a un ordine naturale; l'uccisione del padre configura invece una perdita irreparabile segnata dalla cattiveria umana e dunque estranea al ritmo naturale dell’esistenza. Il tema della morte si affaccia con il peso del perturbante, espressione di minaccia per lo stesso soggetto individuale.
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