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Giovanni Pascoli: Biografia e Opere, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Biografia di Giovanni Pascoli, poeta italiano nato a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855. La vita e la carriera accademica di Pascoli, le sue opere e le sue idee politiche. Myricae, I Poemetti, I Canti di Castelvecchio e I Poemi Conviviali.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 22/09/2022

クロ月
クロ月 🇮🇹

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Giovanni Pascoli: Biografia e Opere e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli Giovanni pascoli nasce a San Mauro di Romagna il ​31 dicembre del 1855. Il padre Ruggero​, amministratore dei principi Torlonia, ​viene ucciso da una fucilata nel 1867. Conclusi gli studi liceali a Rimini, si iscrive alla facoltà di lettere di Bologna in seguito alla vincita di una borsa di studio. Nel 1876 partecipò ad una manifestazione contro il ministro dell’istruzione, e successivamente perde la borsa di studio, dovendo così interrompere i suoi studi, ma alcuni anni dopo riprese gli studi laureandosi in letteratura greca. Successivamente ​si stabilisce a massa con le sorelle ida e maria. Nel 1891 esce la prima edizione di myricae, e nel 1897 esce la prima edizione dei poemetti. Nel 1903 esce la prima edizione dei canti di castelvecchio e l’anno successivo escono i poemi conviviali. Nel 1905 prende la cattedra di letteratura italiana a bologna, succedendo carducci. Muore il 6 aprile 1912 a Bologna. La visione del mondo Pascoli nella sua fase positivistica, richiamava molto la botanica e l’ornitologia nei suoi scritti, ma erano anche presenti temi astrali. Successivamente passò ad una visione spiritualistica e idealistica, dove affermava la sfiducia nella scienza come strumento di conoscenza, la tensione dell’anima verso il mistero, l’ignoto, l’inconoscibile, il trascendente e la nostalgia di Dio​.(crisi di fine secolo) Pascoli fa, inoltre, un uso corrente di valenze allusive e simboliche che rimandano all’ignoto. Il mondo che viene visto attraverso il velo del sogno perde ogni consistenza oggettiva e si instaurano segreti legami tra le cose che possono essere colti solo abbandonando le convenzioni della visione corrente.​(le corrispondenze e l'identità tra l’io e il mondo) Le idee politiche Tra il 1873 e il 1882 l'impegno del poeta nella internazionale anarchica di andrea costa, assunse le sembianze di una vera e propria ​militanza. (​L'impegno e la partecipazione attiva da parte di un iscritto nei confronti delle direttive e delle vicende di un organismo politico o sindacale=) Successivamente ​il suo socialismo assunse una connotazione umanitaria, patriottica, cristiana​. Infine si contaminò con implicazioni ​nazionalistiche.​ ​Pascoli si considerò sempre socialista. Il Pascoli degli anni maturi sapeva bene ​che il suo credo socialista non era più quello rivoluzionario​ della giovinezza: in prima persona vi aveva lavorato per mutarlo, per ridurlo a misura di ​concetti come carità, fratellanza e concordia umana, concetti che da tempo ormai erano divenuti i cardini attorno cui ruotava il suo sistema di pensiero. Enjambement: ​vv. 2-3: “pare | dimenticato”, che pone in particolare rilievo l’impressione di oblio che viene associata all’aratro sperduto in mezzo al campo. Sinestesia: ​tonfi spessi (v. 6) chiasmo: presente nei versi “con tonfi spessi e lunghe cantilene”, con l’inversione dell’ordine sostantivo / aggettivo – aggettivo / sostantivo e in “Il vento soffia e nevica la frasca”, con l’inversione soggetto / predicato – predicato / soggetto. Metafora:​ “nevica la frasca”, con cui si indica il cadere delle foglie. similitudine: verso 10 paragone tra la ragazza abbandonata e l’aratro in mezzo al campo. ● I Poemetti Dall’esergo , ​Pascoli prova a discostarsi stilisticamente da myricae​, facendo riflettere questa scelta anche sul piano strutturale e compositivi dei poemetti. Si tratta di poesie in cui ​compaiono personaggi reali o di finzione​ ​che a volte si ripresentano in testi diversi. Pascoli, inoltre, fa uso della ​terzina dantesca ​(costituita da rime incatenate) ​che recupera dalla Commedia di Alighieri e che è coerente con questa nuova impostazione stilistica e poetica. I Poemetti vogliono raffigurare ​la vita contadina trasfigurandola in una dimensione al tempo stesso mitica e misteriosa, cui si associa il ruolo del ricordo e della poesia. ● I Canti di Castelvecchio L’esergo, identico a quello di Myricae​, preceduto, però, dal numero II, rimanda alla precedente raccolta. Descrive sempre l’umile vita campagnola e il mondo della natura,​ privilegiando in questo caso la realtà della Garfagnana. La prospettiva rispetto a Myricae è però in parte diversa: se ​nella prima raccolta Pascoli descrive un microcosmo misterioso e perturbante qui si privilegia il ciclo naturale delle stagioni con il loro alternarsi. ➢Il Gelsomino Notturno Parafrasi: Nell’ora in cui rivolgo il pensiero ai miei cari morti, si aprono i gelsomini, fiori notturni. Le farfalle notturne sono comparse tra viburni (i fiori bianchi). Da un bel po’ di tempo ormai i versi degli uccelli sono cessati: solo in una casa lontana si bisbiglia ancora. I piccoli uccelli dormono sotto le ali della madre, come gli occhi dormono sotto le ciglia. Dai calici aperti dei fiori si diffonde un odore di fragole rosse. Nella sala della casa risplende una luce. L’erba cresce sulle fosse dei morti. Un’ape arrivata in ritardo ronza, trovando tutte le cellette già occupate. La costellazione delle Pleiadi splende nel cielo azzurro col luccichio delle sue stelle (come una chioccia scortata dai suoi pulcini). Per tutta la notte si spande il profumo dei fiori sprigionato dal vento. La luce di un lume va su per la scala, risplende al primo piano della casa, si è spenta… È l’alba, si chiudono i petali del fiore un po’ sgualciti; dentro l’ovario, molle e nascosto, germoglia una nuova felicità (perché è stata concepita una nuova vita). Figure Retoriche: Enjambements: ​“viburni / le farfalle” (vv. 3-4); “si esala /l’odore” (vv. 9-10); “azzurra / va” (vv. 15- 16); “s’esala / l’odore” (vv. 17-18); “i petali / un poco gualciti” (vv. 21-22); Metonimia:​ “casa” (v. 6); “nidi” (v. 7); Sineddoche:​ “ciglia” (per “palpebre”) (v. 8); Sinestesia: ​“l’odore di fragole rosse” (v. 10); “pigolio di stelle” (v. 16); Metafore:​ “un’ape tardiva sussurra” (v. 13); “aia azzurra” (v. 15); “urna” (v. 23); Similitudini: ​“come gli occhi sotto le ciglia” (v. 8); Onomatopea:​ “bisbiglia” (v. 6); “sussurra” (v. 13); “pigolio” (v. 16); Antitesi:​ “Da un pezzo si tacquero i gridi / là sola una casa bisbiglia” (vv. 5-6); Personificazione:​ “una casa bisbiglia” (v. 6); “un’ape tardiva sussurra” (v. 13); Reticenza:​ “s’è spento…” (v. 20); Analogia:​ “la Chioccetta per l’aia azzurra / va col suo pigolio di stelle” (vv. 15-16); “petali / un poco gualciti” (vv. 21-22). “si cova, / dentro l’urna molle e segreta / non so che felicità nuova” (vv. 22-24); ● I Poemi Conviviali Pascoli, nei poemi conviviali, rinnova il proprio linguaggio adeguando i ritmi alla lentezza descrittiva dei modelli classici, da cui trae, elementi formali stranianti, come le parole composte.
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