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Giovanni Pascoli: la vita e l'opera di un poeta italiano centrale, Dispense di Italiano

Giovanni pascoli (1855-1912) è una figura chiave della cultura italiana tra la fine dell'800 e i primi anni del '900. Poeta di grande successo, professore universitario, autore di saggi e critico letterario, la sua poesia unisce la rappresentazione del mondo naturale e contadino con una forte carica umanitaria. Questo documento ripercorre la vita di pascoli, dalle tappe fondamentali alla sua produzione poetica, tra cui la prima raccolta 'myricae' (1891) e 'can� di castelvecchio' (1903).

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 18/05/2019

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Scarica Giovanni Pascoli: la vita e l'opera di un poeta italiano centrale e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli è una figura centrale della cultura italiana tra la fine dell’800 e i primi anni del 900. Fu poeta di grande successo, professore universitario, autore di saggi e cri�co le�erario. La sua poesia unisce la raffigurazione del mondo naturale e contadino e una grande carica umanitaria. La vita di Giovanni Pascoli: momen� da ricordare 1855. Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna. 1867. La morte del padre rompe la serenità familiare, l’anno successivo muore la madre e poi la sorella e due fratelli. 1873. Pascoli studia Le�ere a Bologna e si avvicina al Socialismo. 1979. Viene arrestato durante una manifestazione e trascorre alcuni mesi in carcere; questa esperienza lo allontana dall’azione poli�ca. 1911. Ormai figura di spicco nel panorama culturale italiano, Pascoli pronuncia il discorso La grande proletaria si è mossa, con il quale esprime il suo appoggio alla guerra coloniale. 1912. Muore a Bologna. Myricae (1891) È la prima raccolta di poesie Pascoli, ma mol� dei tes� che la compongono erano già usci� in rivista. Come le altre raccolte poe�che di Giovanni Pascoli, Myricae andrà espandendosi con nuovi componimen� nelle edizioni successive: dalle 22 poesie della prima edizione si arriverà alle 156 dell’ul�ma. Il �tolo, in la�no, è una citazione dalla quarta bucolica di Virgilio, in cui le piccole tamerici (myricae in la�no) indicano la poesia umile. Nella scelta di questo �tolo Pascoli mostra la volontà di me�ere al centro delle sue poesie le piccole cose. Myricae raccoglie in prevalenza componimen� brevi, che ritraggono la vita campestre e la natura a�raverso immagini, suoni, colori e impressioni. Gli ogge� intorno ai quali il poeta si concentra si caricano di valenze simboliche. A questo si aggiunge l’immagine ricorrente dei familiari mor� del poeta. Le cara�eris�che del linguaggio di Pascoli Sono già presen� le cara�eris�che principali del linguaggio poe�co pascoliano: Onomatopee, come il “bubbolìo” del primo verso della poesia Temporale. Linguaggio analogico, che crea una fi�a rete di collegamen� tra le cose, ad esempio nella poesia X Agosto le immagini della rondine e dell’uomo sono legate per analogia. Sintassi frantumata, fa�a di frasi brevi e prive di elemen� di connessione. Combinazioni metriche inedite, che Pascoli chiamerà “metrica neoclassica” e che si concre�zza in un ritorno alla metrica greca ada�ata alle esigenze della lingue italiane e alla volontà del poeta. Can� di Castelvecchio (1903) Giovanni Pascoli definisce queste poesie come delle myricae, collegandole dunque alla sua prima raccolta. Ritornano le immagini naturali e la vita di campagna e si torna al verso breve e alla dimensione lirica, che Pascoli aveva abbandonato nei Poeme�. Nella natura il poeta cerca
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