Scarica Pasolini - Novecentisti e Anti novecentisti - Ungaretti - Quasimodo e Eugenio Montale. e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! POESIA DEL 900’ Pasolini parla dei poeti novecentisti e antinovecentisti. Novecentisti Antinovecentisti Innovazione, superamento della tradizione e sperimentazione. Legati alla tradizione Ungaretti (volontario della prima guerra mondiale). Montale, vince il premio nobel per la letteratura nel 1975. Saba Cardarelli Poesia ermetica: poesia chiusa difficile da capire, non immediata. Introducono un’innovazione, non si definiscono loro novecentisti, è Pasolini che li classifica. Nel mezzo si pone Quasimodo, da novecentista a qualcos’altro-> 1959 vince il premio nobel. GIUSEPPE UNGARETTI Giuseppe Ungaretti è nato in Egitto nel 1888, ed è stato un importante scrittore italiano. All’interno della sua più importante opera “L’allegria”, troviamo alcune sue poesie. L’allegria intesa come la gioia di vivere, l’attaccamento alla vita che emerge per contrasto, nella situazione più difficile ci rendiamo conto della bellezza della vita. -> Mattina pag 110 “M’illumino d’immenso” Analisi - Non ci sono strofe, rime, non ci sono ragionamenti o spiegazioni, la metrica risulta essere libera. - Non c’è il punto alla fine, manca la punteggiatura. - Le parole hanno una capacità evocatrice: cosa fa suscitare in noi queste parole, non devo leggerle con chiave razionale. - In questi due versi ci sono diverse possibili interpretazioni: molto probabilmente l’autore riprende fiato, consapevolezza dopo una notte in trincea. Ungaretti ermetico - La poesia è chiusa, oscura e rarefatta - Importanza del potere evocativo della parola. - La brevità -> Ungaretti racconta esperienza di un soldato che cerca di conoscere la sua identità, il protagonista delle poesie rimane l’IO (tipica caratteristica dei novecentisti e antinovecentisti). -> Aderisce al fascismo -> Veglia in trincea pag 90 - Ungaretti in questa poesia, descrive la lunga nottata vicino ad un compagno soldato morto. E’ un’esperienza talmente dura e tragica che gli sembra di esser morto lui stesso. Ben presente è l’amore della vita, messa in pericolo dalla guerra. Il poeta si trova a fianco di un cadavere, con il volto rivolto verso il plenilunio, e il plenilunio stesso illumina il suo volto. Significato della Luna nel senso Leopardiano (la natura continua il suo ciclo indipendentemente da quello che succede). - Poesia breve, non abbiamo un’organizzazione del testo, c’è il verso libero (versi senza un ordine preciso). Anche in questo caso manca la punteggiatura e alcuni versi sono formati solo da una singola parola. Vuole far risaltare la parola evocatrice. - Massacrato-> Morto Brutalmente - Digrignata-> Morte sofferta, bocca brutta da vedere - “Cresce” nell’ermetismo. - Scrisse varie poesie di stampo ermetico. - Vinse il premio nobel per la letteratura nel 1952. Nelle sue poesie parla degli orrori della guerra: vuole denunciare ciò che è accaduto. Il poeta si deve mettere nel piano del lettore per capirlo e incitarlo. - Letterature che ha un valore civile-> ciò che si trova in Quasimodo e si nota nella prosa. -> “Ed è subito sera” pag 126 - Riflette sulla solitudine esistenziale - Il nostro io più profondo è solo. - Siamo sotto la luce in quanto viviamo in società -> Ognuno è da solo in questo mondo, veniamo trafitti da un breve momento di felicità dopo un attimo torna il buio e cadiamo nell’oblio. -> “Alle fronde dei salici” pag 131 - Il periodo storico di riferimento è la seconda guerra mondiale. In particolare il poeta fa riferimento alle “rappresaglie” tedesche contro i civili. Il poeta cerca di trovare le parole giuste per raccontare tutto questo. - Con il piede straniero (tedeschi) fra i morti nelle piazze ci sono anche i bambini, le madri vedono i loro figli morire. Utilizzo della parola “crocifisso” per indicare la morte dell’innocente. - Poesia molto discorsiva, probabilmente relativa alla fase di uscita dall’ermetismo. - Urlo nero-> Sinestesia / cetre-> simbolo della poesia -> “Uomo del mio tempo” pag 133 EUGENIO MONTALE - E’ stato uno scrittore, poeta e giornalista che ha lavorato per il corriere della sera, è nato intorno al 1896 a Genova. - L’idea centrale delle sue poesie è il male di vivere. Il male di vivere è una concezione materialista della realtà, molto vicino a Leopardi. Tutto quello che facciamo è destinato a svanire nel nulla, anche i ricordi. - Arriva ad interrogarsi sul senso della vita. Il male di vivere è una ricerca affannosa, il senso non lo troveremo mai. Il problema è che l’uomo a differenza degli animali se ne rende conto e quindi soffre. -> Non si riesce a trovare il varco per capire il senso della vita. -> “Spesso il male di vivere ho incontrato” pag 226 dalla raccolta “Ossi di Seppia”. - Ho incontrato il male di vivere, trasforma 3 immagini di natura (che esprimono forza) e ne fa l’immagine del male di vivere. Immagini: A) Ruscello, il suo scorrere è bloccato B) Foglia secca C) Cavallo morto - Schema di rime presente, ritmico. Tra il terzo e quarto verso è presente un enjambement. - Presenza del Correlativo oggettivo: Tecnica utilizzata da Eliot, attraverso cui utilizza immagini o simboli per trasmettere concetti emotivi senza esprimerli direttamente. Il male di vivere non è come un ruscello, ma è il cavallo stramazzato. - Qual è la via di uscita? L’unico rimedio per sfuggire dal male di vivere è l’indifferenza, non esiste una soluzione a tale problema. -> “Non chiederci la parola” pag 218 - Primo componimento della sezione “Ossi di Seppia”; è una poesia con strofe, rime ed endecasillabi- > Molto tradizionale. Ossi di Seppia è una raccolta iniziata intorno al 1925, contemporanea a D’Annunzio. La seppia è un organismo acquatico che fin che sta nel mare è un essere vivente ma se va nella riva diventa un osso di seppia per i canari per pulirsi il becco. SIMBOLO DELLA DISSOLUZIONE. - Il poeta non è un VATE come in d’Annunzio: non si può arrivare a una soluzione del male di vivere, possiamo solo testimoniare la nostra debolezza e fragilità. -> Poesia + famosa “Meriggiare pallido e assorto” pag 223 - La poesia si apre con la natura sofferente, fa caldo e tutto soffre. Il Meriggio (12:00) vicino a un muro rovente si sentono gli schiocchi dei merli, VERSO MOLTO ROCO.