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Pasolini, Realismo, Naturalismo, Verismo e Verga., Appunti di Italiano

Primi anni '800 (due figure intellettuali e J'accuse - Zola). Pasolini e anni '70 (vita, strategia tensione e romanzo stragi). Edonismo di massa e genocidio culture (effetti televisione). Realismo, Naturalismo e Verismo (caratteristiche e autori). Scapigliatura (caratteristiche e autori). Realismo con Zola e Rougon-Macquart (Ammazzatoio). Prefazione ad Eva (trama). Naturalismo e Verismo (confronto). Verga (Nedda, Rosso Malpelo, prefazione Malavoglia = vita e opere). Analisi Malavoglia. La Roba e Mastro Don Gesualdo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 25/05/2023

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Scarica Pasolini, Realismo, Naturalismo, Verismo e Verga. e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Per tema 05/12 Primi anni 1800 (due figure intellettuale e J’accuse Zola) appunti drive anita Pasolini e anni ‘70 (vita, strategia tensione e romanzo stragi) appunti drive lau Edonismo di massa e genocidio culture (effetti televisione) appunti drive angi Realismo, Naturalismo e Verismo (caratteristiche e autori) appunti drive angi Scapigliatura (caratteristiche e autori) appunti drive angi Realismo con Zola e Rougon-Macquart (Ammazzatoio) appunti drive anita Prefazione ad Eva (trama) appunti drive anita Naturalismo e Verismo (confronto) appunti drive anita Giovanni Verga, Nedda, Rosso Malpelo e Prefazione Malavoglia (vita e opere) appunti drive anita Malavoglia appunti drive anita La Roba e Mastro Don Gesualdo appunti drive angi PERSONAGGI CONCETTI PAROLE CHIAVE PAROLE CHIAVE MAMENO CHIAVE OPERE APPUNTI PROF Primi anni 1800 L’Italia avrà un periodo di crisi e mancano figure di spicco che guidino la società. E’ un periodo di cambiamenti nella figura dell’intellettuale, ascende la borghesia e il proletariato, acquisisce importanza l’industria libraria e si amplia il pubblico di lettori: la seconda rivoluzione porta un enorme progresso tecnologico e industriale. L’intellettuale ridefinisce la sua funzione nella società e rifiuta il modello romantico, subentra la figura di intellettuale moderno. Emergono due figure principali: il poeta ribelle che si trova in contrapposizione con la società (Baudelaire, che “ha perso l’aureola”, scrive I fiori del male) e che rappresenta una figura di intellettuale maledetto, trasgressivo, emarginato e crudelmente realista e il poeta impegnato, portavoce degli ideali della Rivoluzione che lotta per effettuarli e crede nell’utilità sociale della letteratura. Nasce quindi il Realismo in Francia, caratterizzato da opere in cui il narratore non partecipa emotivamente e attivamente alle vicende e rappresenta la realtà in modo freddo e distaccato. Il padre del Naturalismo francese (movimento letterario che nasce sulla cultura del positivismo) è Emile Zola che ingaggia la battaglia contro le ingiustizie attraverso il suo J’accuse, il quale causerà poi al suo esilio. In questo articolo coraggioso, Zola parla dell’Affaire Dreyfus: un ufficiale ebreo dello Stato Maggiore francese, sebbene innocente, viene accusato di spionaggio a favore della Germania, condannato al tribunale militare e mandando in esilio. Questo caso dividerà la Francia in innocentisti e colpevolisti mentre Zola ha il coraggio di denunciare le prove manipolate citando nome e cognome dei responsabili dell’ingiustizia attraverso l’anafora “Accuso”(per lui niente può fermare la verità). Lo stile dell’articolo è incisivo, il lessico è forte e le immagini sono drammatiche. APPUNTI PROF APPUNTI PROF Pasolini e anni 70 Nasce a Bologna nel 1922 e muore ad Ostia nel 1975 (la morte l’ha trasformato in un mito, in una vittima degli intrighi del potere, fu ucciso brutalmente presso il lido di ostia, all’idroscalo, un anno dopo aver scritto un articolo in cui denunciava l’intera classe politica italiana) Si dedicò prima alla poesia, in particolare RACCOLTA DI POESIE a Casarsa (località friulana dove trovò impiego come maestro. Dalla quale fu allontanato perché accusato di corruzione di minori) Si trasferì a Roma dove riuscì ad imporsi sulla scena intellettuale con il romanzo: RAGAZZI DI VITA e “Una vita violenta”. A partire dagli anni ‘60 intraprese anche la strada della cinematografia con pellicole anticonformiste Pasolini è identificato con la figura di INTELLETTUALE DISSIDENTE, DISORGANICO, COSARO,ANTICONFORMISTA (non si uniforma al pensiero dominante). INIZIO ANNI ‘70 rappresentò una voce critica rispetto ai mutamenti socio-culturali in atto in italia, legati alla trasformazione degli stili di vita a seguito del BOOM ECONOMICO (italia da nazione povera diventa potenza mondiale, società industriale) Pasolini attraverso gli scritti corsari si scaglia contro la società dei consumi= NEOCAPITALISMO, rappresenta una voce critica nei confronti della società borghese e contro l’omologazione culturale, derivata dalla televisione (CATTIVA MAESTRA, ha garantito la diffusione di una cultura consumistica e superficiale e l’alfabetizzazione) ANNI 70= ANNI DI PIOMBO o EPOCA DELLE STRAGI/STRAGISMO DI STATO periodo contraddistinto da una lotta politica che diventa armata che vede contrapposte le formazioni di estrema destra e estrema sinistra periodo segnato dalla violenza e da episodi di guerriglia urbana nelle piazze e omicidi politici e attentati terroristici con bombe 12 DICEMBRE 1969 STRAGE DI PIAZZA FONTANA(c’è la sede della banca nazionale dell’agricoltura) a milano=madre di tutte le stragi perchè innesca una fase di violenza e odio creando una conflittualità sociale tra neri -fascisti e rossi-comunisti SIMBOLO= pistola P38 utilizzata dagli attivisti militanti di dx e sx STRATEGIA DELLA TENSIONE è un intrigo nazionale e internazionale ( servizi segreti italiani, esponenti politici e gruppi di estrema destra +CIA impegnata a contrastare l’avanzata del comunismo in europa) AL FINE di DESTABILIZZARE lo stato per aprire la strada a un GOLPO DI STATO (golpe) militare, per fare dell’italia uno stato militarizzato, imporre un governo autoritario, sul modello della spagna franchista e grecia dei colonnelli OBIETTIVO era contrastare l’avanzata del comunismo rovesciando le istituzioni democratiche italiane per aggirare il pericolo rosso portando alla creazione di un governo autoritario IN ITALIA non è avvenuto e la democrazia si è salvata SCRITTI CORSARI sono articolo provocatori usciti sul corriere della sera tra 1973 e 1975, attraverso questi scritti pasolini intendeva rivolgersi a un'opinione pubblica e destabilizzarla Si scaglia contro la società del benessere, contro ciò che spinge il neocapitalista a d acquistare beni superflui e va a traviare le menti, denuncia le conseguenze culturali del boom economico IO SO = pasolini si scaglia contro l’establishment, contro i poteri forti, Si ispira al J’ACCUSE, ripete la frase IO SO i nomi dei responsabili delle stragi l’articolo assume una forma di dura requisitoria contro i poteri forti e contro tutti coloro che tacciono e insabbiano la verità APPUNTI PROF Edonismo di massa e genocidio culture Edonismo: trionfo del modello consumistico ed edonistico su cui si regge il sistema di produzione neocapitalistico. Riguarda la ricerca del piacere, che porta ad una cultura frivola e superficiale. Diventa una vita basata sulla fruizione dei beni di consumo. Si ha conseguente denuncia della sparizione di culture popolari basate sui valori di laboriosità e sacrificio. Genocidio: crollo dei valori tradizionali (culture contadine), spazzate via dall’avvento della tv, simbolo del progresso tecnologico ed economico. Elaborato il concetto di Tecnocrazia, legato al successo della tv. L’avvento della tv ha portato a un appiattimento delle parlate popolari (importanti per pasolini). Vengono abbandonati i dialetti per arrivare ad avere una lingua più unitaria, dalla base aziendalistica = lingua televisiva divulgativa ma che tende ad appiattire. KOINÉ = lingua nazionale. Pasolini paragona l’avvento della televisione con il fascismo perché entrambi proponevano l’imposizione di un modello. L’ideologia era simile in passato: la religione con il cattolicesimo omologava gli italiani. La televisione, Ammazzatoio è la bettola frequentata da persone del romanzo che abusano dell’acquavite. Vicenda: la lavandaia Gervaise abita in una locanda con i figli e aspetta il ritorno del compagno Lantier che la sta tradendo. Parigi folla proletariato viene descritta dal narratore che descrive sia gli interni che gli esterni attraverso percezioni sensoriali. Gervaise ha una crisi di pianto ma narratore non fa capire perché. APPUNTI PROF Naturalismo e Verismo: confronto Hanno le stesse basi teoriche. Aspetti comuni: attenzione nei confronti delle classi sociali inferiori, idea romanzo sperimentale (Zola i Rougon, Verga i Vinti), canone impersonalità o eclissi narratore. ( si astiene da partecipazione emotiva) Aspetti diversi: opere Verismo sono collocate in un ambiente rurale e arretrato mentre le opere di Zola nella metropoli parigina, il Verismo non accetta il concetto di ereditarietà e mette in secondo piano la componente scientifica invece il Naturalismo ha fiducia nel progresso sociale. Il Verismo ha pessimismo di fondo (si focalizza sul concetto di lotta per la vita, agire umano mosso da interesse economico e volontà sopraffazione) Per Verga emerge una visione negativa del progresso visto come una grande fiumana che travolge chi non si adegua. __________________________________ APPUNTI PROF + ROSA SU AUDIO VERGA Giovanni Verga (vita e opere) Introduzione e vita: Avrà scarso successo per specificità linguaggio e lo stile. Ha origini siciliane, proveniva da una famiglia aristocratica di stampo liberale (favorevole all’Unità d’Italia) infatti scriverà molti romanzi storico-patriottici in gioventù. La prima opera di successo è Storia di una capinera (romantica)romanzo epistolare scritto a Firenze, ha successo per il tema dell’amore e parla della vicenda di monacazione forzata di Maria destinata a clausura per indigenza economica che scappa per amore ma viene scoperta e messa nella cella delle pazze). Poi si reca aMilano ed entra in circolo orientato al rinnovamento del romanzo italiano insieme a Capuana (che per descrivere questa tendenza usa il termine «verismo») e De Roberto. Entra a contatto con la Scapigliatura e nascono 3 romanzi mondano-scapigliati (Eva, Eros e Tigre Reale) in cui racconta di un ambiente di salotti borghesi e donne fatali. Si converte al Verismo prima con la novella Nedda e poi con il racconto Rosso Malpelo appartenente al ciclo Vita dei Campi. Qui adotta la tecnica dell’impersonalità e utilizza il narratore corale e popolare. Segue il modello di Zola e apprezza il modo diretto e documentato con cui lo scrittore francese descrive la realtà. Scrive Il Ciclo dei Vinti, ovvero i protagonisti di diversi strati sociale che sono vittime del progresso. Pubblica i Malavoglia e Mastro Don Gesualdo ma poi si ferma per il poco successo. Le opere teatrali come la Cavalleria Rusticana avranno poco successo. Viene nominato senatore e muore con riconoscimenti. La poetica: Una visione pessimistica del mondo: Verga, legato ai luoghi e alle tradizioni della propria terra d’origine, prova una profonda diffidenza verso la modernizzazione economica del Nord e resta fedele ai valori della media proprietà terriera siciliana sottolineando sempre di più gli aspetti negativi che regolano le relazioni tra gli uomini. Scelte narrative generali: Verga compie scelte narrative di rottura rispetto alla tradizione letteraria italiana. Narra fatti ordinari ed evita colpi di scena e drammi sentimentali. Usa la tecnica dell’impersonalità e affida la narrazione a diverse voci, che si alternano e si sovrappongono: usa l’artificio della regressione: l’autore assume il punto di vista di uno o più osservatori interni al mondo rappresentato per produrre un effetto di straniamento nel lettore, che resta disorientato dalla pluralità di voci. Riduce al minimo la descrizione degli ambienti come se il lettore dovesse già conoscere a fondo I luoghi dell’azione. Si serve di una lingua adatta alle situazioni da rappresentare e usa il parlato siciliano e interviene sulla sintassi e sul lessico: forma grammaticale imperfetta, cercata dallo stesso autore, ad esempio compaiono il “ci” rafforzativo e il “che” polivalente. Nedda: “bozzetto siciliano”. Prefigurano due aspetti: il Verismo per l’ambientazione siciliana (Falde Etna, Catania) e per il concetto della donna emarginata che vive in società cinica che la critica, e il Romanticismo per la presenza del narratore onnisciente esterno che commenta la vicenda (la definisce come una povera formica) e per il patetismo (sensibilità romantica). Nella vicenda, il narratore rievoca la storia di Nedda, orfana e vivente in condizioni disagiate, costretta a lavorare come raccoglitrice di olive. Viene presa di mira dalle comari del villaggio e l’unica consolazione è l’amore per Iano, contadino che prova amore sincero per la sfortunata. Si trova in grembo un figlio ma Iano muore a lavoro debilitato da una patologia che affligge i lavoratori di catania. Le comari la considerano una sgualdrina per l’amore peccaminoso. Il finale è tragico: il bambino nasce nonostante le condizioni economiche pessime e muore subito dopo, Nedda ne è felice. Rossomalpelo: Appartiene alla raccolta Vita dei Campi (egoismi, crudeltà e forti passioni). Il narratore regredisce al livello della comunità. Giovane caruso siciliano (Franchetti e Sonnino politici che realizzano un reportage su lavoro minorile in Sicilia) Anche la mamma lo chiamava Malpelo. Viene considerato un ragazzaccio ma soffre molto per la morte del padre ma non viene capito: la società non comprende il dolore e le sue azioni vengono spesso male interpretate. La madre e la sorella sono diffidenti di lui e dubitato a prescindere. Il racconto della morte del padre prende un lungo flashback nella novella (il padre accetta lavoro che nessuno voleva fare e muore davanti al figlio) Malpelo si affeziona a Ranocchio un ragazzo gracile e indifeso verso il quale esercita un atteggiamento pedagogico (lo picchia per abituarlo ai mali della vita) Muore rassegnato davanti alla vita. Prefazione ad Eva: scritto a Milano 1837. Richiama il concetto di vero e l’artista soffre perché l’arte ha un ruolo marginale in società di interessi economici. Si abbandona il culto dell’arte mentre la società moderna produce solo effetti futili come scatoletta fiammiferi. Cosa desidera fare? Gettare in faccia al lettore borghese che è ipocrita e sciocco. Trama Eva: pittore siciliano Enrico Lanti che va a Firenze e si innamora di ballerina Eva ma subisce sconfitta amore ed esistenziale (avrà successo ma dovrà limitarsi). Si adegua al gusto volgare del pubblico. APPUNTI 1/12/2020 Malavoglia (Ciclo dei Vinti) di Giovanni Verga Spiegato in breve da audio: famiglia di pescatori, i Malavoglia, che hanno cercato fortuna con il commercio. Vanno in rovina per la perdita di un carico durante la tempesta. Rappresenta in modo veritiero gli effetti tragici dei mutamenti sociali. Prefazione Malavoglia:metafora della fiumana, cammino fatale e incessante per raggiungere nuove mete (attraversare strati sociali che stentano a vivere) Rigo 50: chi osserva lo spettacolo non può giudicare. Verga non giudica ma ha atteggiamento oggettivo e distaccato, dimostra il progresso negativo. Dal rigo 1-4 viene esposto il tema dei Malavoglia, dal rigo 5-26 parla degli altri romanzi del Ciclo e dal rigo 27-53 parla dei rischi del progresso spinto da avidità ed egoismo individuale contraddittorio e pieno di soprusi (idea naturalistica dell’evoluzionismo sociale). La fiumana travolge l’artista con le sue leggi e lo fa sentire diverso, la narrazione è studio e Verga si definisce sincero e condotto da distacco scientifico. Non giudica ma fornisce fatti e la descrizione dei personaggi salirà man mano nella gerarchia sociale (Ciclo dei vinti) Introduzione: nella novella Fantasticheria vengono descritti i personaggi dei Malavoglia. Il narratore assume l’ottica di una dama borghese raffinata che passa in treno vicino ad Acitrezza e decide di fermarsi nel villaggio di pescatori per una gita in barca. Ne osserva le casupole e inizia a riflettere sulla vita miserevole e frugale degli abitanti. Viene espresso concetto ideale dell’ostrica ovvero l’attaccamento luogo natio che indica importanza legame tradizioni e origini famigliari. Per Verga chi si stacca da ambiente rischia di essere travolto da fiumana progresso che incombe minacciosa (ideologia conservatrice e pessimistica) (da distante sembra perfetta, da vicino risulta come qualcosa di negativo perché si basa sul processo di sopraffazione reciproca). Protagonisti: la famiglia Toscano soprannominata con il termine di Malavoglia elaborato secondo logiche popolari. Ha carattere ironico e senso antifrastico (famiglia laboriosa). Padron ‘Ntoni (dito più grosso della mano che guida gli altri - pugno chiuso) capofamiglia, Bastianazzo figlio maggiore (corporatura robusta), Maruzza detta La Longa moglie di Bastianazzo. I nipoti: Ntoni, Luca, Alessi, Lia e Mena. Vivono ad Acitrezza (provincia di Catania), sotto la guida del capostipite, dedicandosi alle loro umili ma dignitose incombenze. Vicenda: l’equilibrio si rompe quando il giovane Ntoni parte per servizio militare(istituito dopo l’unità d’Italia - 1861) e priva la famiglia di braccia da lavoro. Per rimediare al danno economico Padron ‘Ntoni si avventura in progetto commerciale: acquista carico lupini (legumi gialli) da Zio Crocifisso (usuraio paese) e quindi contrae un debito. La barca dei Malavoglia chiamata “Provvidenza” naufraga e Bastianazzo muore. Per saldare il debito dei lupini, Padron ‘Ntoni vende la Casa del Nespolo (simbolo concreto dell’unità familiare). Le sciagure per la famiglia dei Malavoglia non hanno fine. Luca muore nella Battaglia di Lissa contro gli austriaci. Il giovane Ntoni torna dalla leva ma è irrequieto e lavora a poco perchè finalmente a Napoli conosce la vera realtà. Desidera ripartire nuovamente per fare fortuna e sogna bella vita quindi diventa uno scioperato che frequenta l’osteria e intraprende una relazione con l'ostessa. Si unisce a cattive compagnie e finisce in carcere per aver accoltellato Don Michele. Lia va a Catania e diventa una prostituta. Mena non può sposarsi con Alfio Mosca per le condizioni della famiglia. La Longa muore di colera. Padron ‘Ntoni viene ricoverato in ospedale. Alessi si salva dalla rovina sposando Nunziata e riscatta la Casa del Nespolo. Accoglie fratello Ntoni che però lascia Acitrezza perchè capisce di non essere adatto per quella vita. Narratore: non interviene con giudizi, non presenta i personaggi, non presenta gli antefatti. Utilizza la tecnica dell’impersonalità ed eclisse del narratore. Si mimetizza con il mondo collocandosi a livello dei personaggi (regressione narratore a livello corale) e parla come se appartenesse a una persona del villaggio (Narratore corale). Struttura: romanzo popolato da molteplici figure quindi non esiste vero e proprio protagonista. Sono presenti due gruppi di valori opposti e punti di vista: i Malavoglia, che incarnano ideali positivi e la disumanità della logica, e la comunità paesana dominata dall'interesse egoistico e dal pettegolezzo. Il romanzo si apre e si chiude con la partenza di Ntoni ma l’apparente struttura circolare non è perfetta perchè non ritorna lo stesso equilibrio iniziale. Tempo: si svolge tra 1863 e il 1878, epoca post unitaria scandita da eventi storici (leva obbligatoria, battaglia di Lissa, colera, ferrovie in Sicilia). Tempo storico e lineare si contrappone a ciclicità stagioni scandita da lavori agricoli (ordine immutabile). Spazio: chiuso. L'ambiente esterno e aperto è qualcosa di minaccioso, ignoto. Linguaggio: colloquiale basato sul parlato. Modi di dire e proverbi dalla sintassi elementare quindi traspare anche il dialetto siciliano. Uso particelle personali pronominali tipico di lingua parlata non adatto a lingua scritta. Chiavi lettura: struttura bipolare Malavoglia (valori onestà, etica del lavoro e pietà) e paesani ma lo fa per risparmiare (ricco come un maiale). Si capisce che la roba è fatta per lui, sembra quasi avere la calamita. La roba vuole stare con chi la sa tenere, con chi non la sciupa. (rigo 73) Stile: (rigo 79) ci sovrabbondante, che polivalente. “al minchione”, rivolto al barone che si fa ingannare dai contadini. Armenti = mandrie di bovini Pag 158-159 Pag 176 “La morte di Gesualdo” Seconda opera del ciclo “I vinti” -> abbozzato, ha scritto i primi 2 romanzi che furono un fiasco -> per prospettiva straniante e patina siciliana, per una visione pessimistica da parte di Verga. Apparivano romanzi sperimentali, innovatori, mentre paesani sono affezionati a storie tradizionali, basate su intrecci amorosi. [Romanzo che ebbe più successo in assoluto = Storia di una capinera] Spiegato in breve da audio: racconta la storia di un uomo che si fa da sé: da umile muratore, diventa un ricco possidente, spinto dal desiderio di accumulare roba, in questo modo ottiene un riscatto sociale. Nonostante la nuova ricchezza, l’infelicità del protagonista resta sempre la stessa e in tutto il romanzo si percepiscono affanno, solitudine e scontento, che non cambiano mai. Mastro Don Gesualdo, Titolo:Mastro = origini umili di muratore del protagonista. Don = identifica una persona di riguardo [altro è Zio] e a cui si deve un certo rispetto. Stessa storia di Mazzarò: è riuscito ad accumulare una grande fortuna partendo da un’estrazione sociale molto modesta. Come M, al successo del piano economico non corrisponde quello degli affetti. Storia e info: ambientato in Sicilia, a Vizzini nella prima metà dell’800. Viene descritta l’ascesa sociale di G Motta, il quale è un umile muratore che, grazie alla propria intraprendenza negli affari e in virtù del proprio cinismo, riesce ad accumulare una considerevole ricchezza. Giunge ad elevare il proprio stato sociale. È un self made man, che diventa imprenditore edile, proprietario terriero. Intende integrarsi nella cerchia dei nobili del paese. Per aggiungere alla ricchezza della roba il pregio di un titolo nobiliare, sposa Bianca Trao, una giovane di alto lignaggio e costretta alle nozze per riparare alla relazione colpevole con il cugino Ninì (nonostante lei sia incinta della bimba di Ninì). Il matrimonio con Bianca è un affare sbagliato: lei è molto altezzosa ed altera e lo disprezza. Anche la figlia Isabella si vergogna del padre per le sue origini. Lei scappa con il cugino Corrado (poi matrimonio riparatore). Scena finale: G consumato dal cancro. Muore a Palermo, solo e nell’indifferenza dei servitori, in una stanza nel Palazzo del duca di Leyra, il quale è un nobile palermitano, decaduto, che aveva accettato di sposare Isabella per opportunismo (pensando di poter usufruire del vasto patrimonio del suocero, e così farà). G assiste al dissiparsi del suo patrimonio. Struttura: brano diviso in 2 parti 1) Colloquio di G con la figlia Isa, che pare simulare in modo teatrale l’affezione verso il padre. Emerge il tema dell’incomunicabilità tra genitore e figlia. Estranei tra di loro. 2) dal rigo 66 - descritta l’agonia di G. Spicca la figura di Don Leopoldo, ovvero il servo malevolo, pigro e rancoroso che dovrebbe accudire G ma si disinteressa di lui. DL riferisce del decesso di G a Isa molto tardi = si ferma a fumare. Guarda schifato le grosse mani di G, che hanno rimescolato la calcina. Estraneità di G rispetto a quel mondo, non trova compassione autentica da parte delle persone che lo circondano. Aggiunte lezione 11/02 Lombroso è uno studioso di fisiognomica, ovvero una pseudoscienza che si basa sulla credenza di poter dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona a partire dal suo aspetto fisico (“faccia da delinquente”; “chi ha la fronte più bassa o zigomi più pronunciati è un delinquente”). Dati determinati elementi ne derivano le conseguenze, secondo una sequenza logica prevedibile/dimostrabile e oggettiva. Il Decadentismo nega questa impostazione perché ritenuta limitativa e riscopre l’interiorità, l’inconscio e gli aspetti più torbidi della natura umana che risultano insondabili, che sfuggono agli schemi precostituiti dati dalle scienze, cosiddette “esatte”, “empiriche”, dunque rifiuto del dato oggettivo e del mito della scienza tipico del periodo. Positivismo = vita spirituale ridotta alle leggi naturali. Positivismo/Naturalismo (pag 45/46) + Zola con il saggio programmatico “Il romanzo sperimentale”, punti fondamentali: rifiuto della letteratura romantica, affermazione del metodo dell’impersonalità e impostazione scientifica. Zola: il narratore stesso diventa una sorta di scienziato, di operaio del sociale e contribuisce a diffondere l’ideologia del Positivismo e a denunciare alcune piaghe della società. Racconta storie di individui che sono legati tra di loro e che risentono di tare genetiche che li portano ad abbruttirsi. Temi Ammazzatoio: storia di alcolismo, di degrado a causa del fatto che i personaggi contraggono questo vizio che li divora. Storia molto triste focalizzata sulla vicenda di Gervaise, lavandaia che aspetta il compagno Lantier; è con i figli in albergo. Esempio di tecnica dell’impersonalità: non sono esposti i sentimenti della donna ma lo sguardo del narratore si posa sulle cose che compongono la stanza da cui ella si affaccia alla finestra. In base al resoconto di ciò che le sta intorno emerge la psicologia del personaggio. Si abbandona l’introspezione tipica della narrativa romantica e lo stile è impersonale.
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