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La Riforma Protestante: La Nascita di una Nuova Fede in Europa, Sintesi del corso di Storia Moderna

La diffusione delle idee protestanti in Europa durante la prima metà del XVI secolo, con un focus sul ruolo di Erasmo da Rotterdam e Martin Lutero. Il testo tratta della critica alla Chiesa cattolica, la diffusione delle idee protestanti e la conseguente spaccatura tra cattolici e protestanti. Vengono anche menzionate le conseguenze politiche e sociali di questa rivoluzione religiosa.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 10/02/2022

Raven05
Raven05 🇮🇹

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Scarica La Riforma Protestante: La Nascita di una Nuova Fede in Europa e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Nome e cognome: Federica Castelluccio Matricola: 526945 Corso di laurea: Lingue, letterature straniere e tecniche della mediazione linguistica Anno:2021/2022 SOLO LA GRAZIA SALVA: LA RIFORMA PROTESTANTE. Durante la prima metà del XVI secolo si diffondono in Europa idee cristiane sulla religione e sulla vita diverse da quelle insegnate dalla Chiesa cattolica. Già precedentemente la Chiesa aveva dovuto affrontare sostenitori di idee contrarie a quelle ufficiali, ma aveva bollato queste persone come eretici, e dopo essere state definite nemici della fede venivano di norma sterminati con la forza. Le nuove idee cristiane sottolineano che l’insegnamento di Cristo propone un’etica della donazione e del sacrificio molto lontana dalla pratica della Chiesa, interessata all’accumulazione di beni materiali e di potere. Nasce il richiamo a una riforma della Chiesa per farla ritornare alla spiritualità tipica delle origini. Erasmo da Rotterdam, con il suo testo: L’elogio della pazzia (1509), critica la ricchezza smodata della Chiesa e il potere temporale del pontefice. Nonostante questa sua aspra critica del papato, Erasmo rimase cattolico. Quando nel 1517, Martin Lutero (1483/1546), diffonde le 95 tesi teologiche sospette di eresia nessuno della Curia si allarma particolarmente perché si ritiene di poter farlo ravvedere, o farlo condannare dalla Santa Inquisizione. 1. Le 95 tesi che sconvolsero il mondo. Ma le tesi diffuse da Lutero, in breve tempo, sconvolgono il mondo cattolico distruggendo per sempre l’unità della Chiesa. Le sue idee porteranno ad una profonda spaccatura fra Chiesa cattolica e protestanti. La riflessione teologica di Lutero confronta il messaggio di Cristo con il sapere ufficiale tramandato dalla tradizione ecclesiale. Egli asserisce che nelle Sacre Scritture viene affermato che l’unica salvezza per l’uomo discende dalla grazia di Dio che dona al singolo la vita eterna, stando alle Sacre Scritture la Chiesa non svolge alcun ruolo ed il papa non è nominato. Per Lutero l’opera di mediazione tra l’uomo e Dio che la Chiesa pretende di esercitare è del tutto inutile, se non addirittura dannosa. Il tradizionale insegnamento cattolico vuole che la struttura ecclesiale affianchi costantemente il credente, aiutandolo a evitare gli comparire a Roma per essere processato, ma viene difeso dal duca di Sassonia, Federico il Saggio. Nel 1520, il papa Leone X, con la bolla Exsurge Domine, condanna esplicitamente la dottrina di Lutero. Lutero prosegue con la sua predicazione asserendo che ogni cristiano è chiamato ad un rapporto diretto con Dio e conseguentemente tutti i fedeli possono amministrare i sacramenti e predicare la parola divina. Gli unici sacramenti riconosciuti da Lutero sono il battesimo, non più rito che cancella il peccato originale, bensì simbolo della morte e della resurrezione, il momento di ingresso del cristiano nella comunità; e l’eucarestia, negando però valore alla dottrina cattolica della transustanziazione, secondo cui durante la messa il sacerdote opera la miracolosa trasformazione del pane e del vino, che mantengono le loro caratteristiche fisiche, nel corpo e nel sangue di Gesù Cristo. In questo modo la messa non è più un’offerta che l’uomo fa a Dio, ma uno dei luoghi in cui la divinità si rivela. In un altro scritto, Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca, Lutero attacca l’autorità del papa, l’avidità di ricchezza della Chiesa e la sua ingerenza nel potere terreno. Nel 1521 Lutero viene ufficialmente scomunicato dal Papa e si trova, in quanto eretico, fuori dalla Chiesa. Ma le sue idee si diffondono con grande successo in tutta la Germania. L’imperatore Carlo V si adopera per raggiungere un compromesso fra la Santa Sede e Lutero, il quale però si rifiuta di rinnegare la propria dottrina e trova rifugio presso Federico il Saggio che continua a sostenerlo. Lutero traduce in tedesco il Nuovo Testamento con l’intento di renderne disponibile a tutti la lettura Lutero traduce anche l’Antico Testamento, che vedrà la luce solo nel 1534. Questo suo lavoro ottiene una straordinaria diffusione ed accoglienza in tutta la Germania. In molte città i fedeli esigono l’applicazione della Riforma non esitando a ricorrere all’uso della forza contro gli ecclesiastici che si oppongono. Principi e governi aderiscono alla riforma luterana incamerando e vendendo i beni della Chiesa. Anche nelle campagne esplodono numerose rivolte dei contadini che, in nome del vangelo, invocano la comunanza dei beni e la ridistribuzione del potere su base egualitaria. Le agitazioni si diffondono in tutta la Germania, in Svizzera e Tirolo; ancora Lutero condanna questi tumulti, stroncati nel sangue, preoccupato che il suo pensiero sia travisato. 3. Dai tentativi di conciliazione al conflitto. Grazie alla presa di distanze delle interpretazioni radicali del suo pensiero, Lutero mantiene la solida alleanza con i principi tedeschi, mentre si va sfruttando una vera e propria Chiesa luterana. L’imperatore Carlo V, contemporaneamente impegnato nella guerra con la Francia e con l’impero ottomano, tanta ripetutamente la mediazione, ma il suo tentativo fallisce e si chiude la fase del dialogo per ritrovare l’unità: quattordici città rifiutano si sottomettersi all’imperatore e stilano un documento di <<protesta>>, da qui il nome di <<protestanti>>. I principi protestanti si riuniscono nella lega di Smalcalda, che, nonostante sia sconfitta dall’esercito imperiale francese, ottiene, nella pace di Augusta 1555, il riconoscimento dell’esistenza della confessione luterana bei territori dell’impero i cui principi ne professano il credo. Viene sancito il principio: <<cuius regio eius religio>>; i sudditi devono praticare la religione scelta dal proprio sovrano, o emigrare dove viene professato quel credo. 4. Protestantesimi. La diffusione dello spirito protestante nella Svizzera e Alsazia porta alla nascita di forme di organizzazione confessionali diverse, basate non solo sulla scomparsa del clero come ordine separato dalla comunità dei credenti, ma anche sull’abolizione della struttura gerarchica ecclesiastica. A Zurigo, ad esempio grazie all’azione del riformatore Ulrich Zwingli, la città si trasforma in una sorta di democrazia a base teocratica, in cui le strutture ecclesiastiche svolgono un’azione di sostegno, di controllo e di direzione di quelle politiche; si crea una vera e propria ‘’città di Dio’’, in cui l’attività umana è regolata dai valori cristiani. Alcuni seguaci di Zwingli ridanno impulso all’anabattismo, essi infatti sostengono il valore del battesimo come scelta adulta e consapevole. A Basilea prima e a Ginevra poi opera il riformatore Giovanni Calvino che accentua l’idea Clemente VII, il sovrano inglese ne approfitta per spezzare il legame di sudditanza spirituale alla Chiesa romana. Nel 1534 con l’Atto di supremazia, egli proclama unico e supremo capo della Chiesa d’Inghilterra affidando all’arcivescovo di Canterbury il governo degli affari ecclesiastici. Per la prima volta un sovrano cristiano riunisce nelle proprie mani potere politico e autorità religiosa. Mentre viene introdotta la Bibbia in inglese, il re procede ad incamerare e vendere le ingenti proprietà degli ordini religiosi della Chiesa Romana rimpinguando le sue casse a dando vita ad un ceto di piccoli/medi nobili proprietari terrieri. Il movimento protestante diffusosi in Europa a partire da istanze dal basso, si afferma in uno dei più importanti regni del continente sulla base di una decisione presa dall’alto, dal sovrano, per ragioni politiche ed economiche. La sfera religiosa diventa un ambito aperto allo scontro politico.
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