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Pedagogia: Claparede, Cousinet, Decroly, Freinet, Sintesi del corso di Scienze Umane

Riassunto sugli aspetti principali del loro pensiero Claparede: la scuola su misura, il funzionalismo, il ruolo del bisogno e l'importanza del gioco Decroly: rinnovamento scolastico e metodo globale Roger Cousinet: lavoro per gruppi e il ruolo dell'insegnate Celestin Freinet: il metodo naturale

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 19/05/2023

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Scarica Pedagogia: Claparede, Cousinet, Decroly, Freinet e più Sintesi del corso in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! E. CLAPARETE Nasce a Ginevra nel 1873 da una famiglia della buona borghesia, e dopo la laurea in medicina inizia a studiare neurologia a Parigi. Tornato a Ginevra inizia l’attività di ricercatore nei campi della psicologia animale e della psicologia pediatrica → recupero dei soggetti ritardati mentali e con problemi psichici. Attraverso le sue ricerche in campo psicologico → processo di rinnovamento della scuola e dei metodi didattici. Nel 1912 fonda con il filosofo Pierre Bovet l’Institut Jean-Jacques Rousseau OPERE: L’associazione delle idee (1903), Psicologia del fanciullo e pedagogia sperimentale (1905), La Scuola su misura (1920), L’educazione funzionale (1930) LA SCUOLA SU MISURA È l’opera in cui presenta la sua idea di organizzazione scolastica, fondata sul principio che si possa garantire un apprendimento individualizzato che tiene conto delle specificità di ciascun alunno; gli insegnanti dovevano comprendere e studiare gli allievi e l’ambiente nel quale vivono per individuare potenzialità intellettive, bisogni, interessi, etc… Ogni alunno ha una propria capacità cognitiva, una motivazione personale e dei propri interessi → la scuola non può attuare le stesse strategie educative per tutti gli alunni Inoltre supera il modello scolastico tradizionale e prospetta un modello di scuola con classi parallele e classi mobili con più sezioni. La scuola su misura → possibili soluzioni:  Classi parallele ed omogenee: formare classi con un gruppo omogeneo di studenti con un rendimento più alto e classi per studenti che hanno necessità di svolgere attività di recupero;  Classi mobili: sistema che permette a un allievo di seguire le lezioni di grado diverso per le diverse discipline, in base al loro livello di capacità;  Sezioni parallele: sono dei percorsi che danno particolare risalto ad alcune attività o discipline. Si tratta di realizzare differenti indirizzi di studio, attuabili, ad esempio nella scuola secondaria;  Il sistema delle opzioni: prevede la divisione a metà delle ore scolastiche, con una metà di ore comuni a tutti gli alunni (conoscenze obbligatorie) e l’altra metà messa a disposizione per dedicarsi alle materie più affini alle loro attitudini. IL FUNZIONALISMO  Interpreta i comportamenti di un soggetto come funzionali al soddisfacimento di bisogni specifici per migliorare l’adattamento dell’individuo all’ambiente  Una scuola funzionale alle attitudini individuali, in modo da proporre un modello di scuola flessibile e articolato  presta attenzione ai bisogni, interessi, differenze individuali e alle esigenze psicologiche degli studenti Per Claparede lo sviluppo si interessa in tre stadi: 1. acquisto o esperimento: Interessi percettivi  1° anno di vita Interesse del linguaggio  2° e 3° anno di vita Interessi generali, l’età del “perché”  da 3 a 7 anni Interessi speciali e obiettivi  da 7 a 12 anni 2. ordinamento e valutazione: Periodo sentimentale, interessi etici, sociali, specifici, sessuali  da 12 a 18 anni 3. produzione: Periodo del lavoro: i vari interessi sono subordinati a un interesse superiore (un ideale o l’attenzione alla conservazione personale)  età adulta RUOLO DEL BISOGNO Il bisogno si manifesta come un segnale spontaneo quando il rapporto individuo/ambiente è compromesso e può stimolare all’attività per ristabilire l’equilibrio interrotto. L’educazione deve basarsi sui bisogni e sugli interessi spontanei dei bambini e dei ragazzi Leggi dell’educazione funzionale:  Successione genetica: il fanciullo si sviluppa attraverso fasi determinate, in ordine costante  Esercizio genetico: l’esercizio di una funzione è la condizione per la quale determinate funzioni ulteriori possono manifestarsi  Esercizio funzionale: l’esercizio di una funzione è condizione del suo sviluppo  Adattamento funzionale: l’azione si manifesta quando per sua natura è adatta a soddisfare il bisogno o l’interesse del momento  Autonomia funzionale: il fanciullo è un essere adeguato alle circostanze che gli sono proprie  Individualità: per quanto riguarda le caratteristiche fisiche e psichiche, ogni individuo differisce in varia misura dagli altri IMPORTANZA DEL GIOCO Non è solo svago o ricreazione, ma costituisce un esercizio funzionale preparatorio alla vita adulta. È l’elemento che può conciliare la scuola con la vita esterna (la vita che il bambino vivrà al di fuori della scuola). È funzionale non solo dal punto di vista longitudinale, ma anche dal punto di vista trasversale (in relazione ai bisogni attuali del bambino). Il gioco e l’imitazione sono due funzioni dello sviluppo attraverso le quali il bambino diventa uomo DECROLY (1871-1932) Nacque nel 1881 in una famiglia borghese. È stato maestro elementare, ispettore scolastico e docente di psicologia pedagogica alla Sorbona. Fu anche direttore di numerose riviste nonché fondatore di associazioni incentrate sull’educazione nuova. Morì a Parigi nel 1973. Scrisse diverse opere ritenute importanti per la formazione degli insegnanti: Un metodo di lavoro libero per gruppi (1943), L’insegnamento della storia e l’educazione nuova (1949), L’educazione nuova (1950), Fa’ quel che ti dicono (1969). LAVORO PER GRUPPI La sua proposta muove dalla critica verso il sistema tradizionale della classe che in teoria dovrebbe rappresentare un gruppo, ma nei fatti è un insieme di singole entità, poco disposte a socializzare in funzione dell’apprendimento e che vive in modo individualistico e incoraggiato dalla mentalità meritocratica dei docenti. Il lavoro scolastico dovrebbe essere compiuto in un ambiente stimolante per la mente, ma anche adeguato allo sviluppo delle relazioni con gli altri ↓ sviluppa due metodi principali dell’attivismo → individualizzato e il lavoro per gruppi. La classe viene suddivisa in gruppi sufficientemente omogenei, non fissi, impegnati in modo libero a programmare e condurre lavori di ricerca, sperimentazione o acquisizione di conoscenze secondo il principio della collaborazione, discussione, contributo personale, aiuto reciproco e valutazione I gruppi nascono per spontanea decisione degli allievi in base a specifici interessi che Cousinet distingue in:  attività creative (il lavoro manuale)  attività di conoscenza (riguardanti le varie discipline) Il lavoro di gruppo è un qualcosa di naturale per i ragazzi → il gioco Il lavoro, all’interno del gruppo, deve essere differenziato: all’interno di un progetto elaborato insieme, ognuno svolge l’attività che più gli è affine. Il gruppo è in grado di gestire anche la conflittualità. NUOVO RUOLO DELL’INSEGNANTE→ programmare le attività, scegliere, predisporre il materiale e gli strumenti utili agli allievi per avviare e condurre il lavoro di gruppo e di collaborare alle attività, lavorando insieme ai ragazzi. Non viene più visto come il “deposito del sapere” ma come persona esperta e capace di orientare i gruppi in modo pratico e di sostenerli nella loro attività. LAVORO COMUNITARIO→ Difficoltà maggiore per la formazione dei gruppi: gli insegnanti non dovevano dare indicazioni, né obbligare gli alunni a stare in un gruppo piuttosto che in un altro, al fine di non alterare la genuinità del rapporto sociale e i risultati educativi CELESTIN FREINET (1896-1966) LA VITA Nacque nel 1896 in una famiglia contadina e fin da piccolo alternò lo studio con il lavoro nei campi e al pascolo per aiutare la famiglia. Il suo percorso di studi per diventare insegnante, fu interrotto a causa della prima guerra mondiale nel 1915, ma venne ferito gravemente durante un combattimento e dichiarato invalido. Dopo anni di convalescenza, nel 1920 iniziò ad insegnare in una piccola scuola e a sperimentare nuove soluzioni didattiche; nel 1923 riprese a studiare e si laureò in lettere.Nel 1935 aprì con l’aiuto della moglie e delle organizzazioni operaie locali, l’École Freinet, strutturata senza classi, con molti laboratori e spazio all’aperto, una scuola privata gestita in maniera cooperativa dove applicò le idee e i metodi di lavoro messi a punto fino ad allora. Nel 1957 nacque la FINEM che influenzò in maniera importante l’evoluzione del pensiero e della pratica didattica in molti paesi del mondo. IL METODO NATURALE L’idea pedagogica ha un duplice scopo: valorizzare le capacità potenziali degli alunni e realizzarle all’interno di una “pedagogia popolare” → pedagogia volta al riscatto sociale degli alunni più poveri e provenienti da contesti più umili. Nonostante fosse affascinato dalle idee dell’educazione nuova, riteneva che la pedagogia di Ginevra fosse troppo teorica, astratta e artificiale, destinata a pochi e non in grado di cambiare la realtà quotidiana dei maestri. Il centro del suo progetto educativo era sulla cooperazione tra i ragazzi e tra i docenti delle diverse scuole. Riteneva importante coinvolgere attivamente gli alunni nel percorso formativo, ma anche nei problemi legati alla gestione della scuola. Altro aspetto importante era quello di dare valore al lavoro degli alunni attraverso l’utilizzo di tecnologie moderne. LE TECNICHE Le sue opere si basano su attività sperimentate con i suoi allievi e sulla graduale messa a punto di apposite tecniche:  il testo libero  il giornale scolastico  la tipografia in classe  la corrispondenza interscolastica  il calcolo vivente. Il testo libero: alternativa al classico tema; tuttavia non basta lasciare il ragazzo libero di scrivere, ma bisogna ispirare in lui il desiderio e il bisogno di esprimersi. Il giornalino scolastico: l’insieme dei testi liberi, delle ricerche e delle attività selezionate dalla classe. La tipografia scolastica: la tecnica più consociuta che consiste nella stampa dei testi scritti dagli allievi. Permette di di valorizzare il lavoro e la creatività degli studenti, il lavoro cooperativo e l’autodisciplina. La corrispondenza interscolastica: come fonte di motivazione alla scrittura. Le classi delle scuole che vi partecipavano si scambiavano un testo libero scelto. Il calcolo vivente: motiva l’apprendimento aritmetico partendo dalla necessità di risolvere problemi concreti legati, ad esempio, alla tipografia scolastica, alla vita quotidiana della classe e delle famiglie.
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