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Interazione Famiglia-Scuola: Ruoli e Obiettivi, Sintesi del corso di Pedagogia

Educazione secondariaPsicologia dell'educazioneEducazione PrimariaEducazione superiore

Sull'interazione tra famiglia e scuola, con un focus sulla collaborazione tra genitori e insegnanti, l'influenza della famiglia sulla scuola e viceversa, e l'importanza di una forte comunità professionale. Vengono esplorate le diverse forme di collaborazione, gli obiettivi della nuova formazione, e le nuove prospettive della gestione sociale della scuola.

Cosa imparerai

  • Come la gestione sociale della scuola può essere riorganizzata per migliorare la collaborazione tra famiglia e scuola?
  • Come la famiglia influenza la scuola e viceversa?
  • Quali sono gli obiettivi della nuova formazione per la collaborazione tra famiglia e scuola?
  • Come la comunità professionale può aiutare a migliorare la collaborazione tra famiglia e scuola?
  • Come la collaborazione tra genitori e insegnanti influenza l'educazione dei figli?

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 27/05/2019

Francymoze
Francymoze 🇮🇹

4.5

(2)

2 documenti

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Scarica Interazione Famiglia-Scuola: Ruoli e Obiettivi e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! Capitolo 1: L’EDUCAZIONE DELL’ADULTO * lo sviluppo dell’individuo è per tu�a la vita * bisogna preoccuparsi dell’educazione di coloro che devono diventare adul� * il giovane è considerato già autonomo, ma l’uomo ha sempre bisogno di essere sorre�o (anche dopo la giovinezza) * è così nata un’educazione permanente all’interno della quale troviamo l’educazione degli adul�: così il principio del lavoro, del matrimonio e della famiglia assumono molta importanza * ADULTO = nel 1967 Levinson descrive la persona parlando di ere (macrostru�ure del ciclo vitale) e di periodi. le ere sono 4: - l’età preadulta (0-22 anni) - la prima età (22-40 anni) - la media età adulta (40-60 anni) -la tarda età adulta (60 anni in poi) * la prima età è un periodo pieno di energie in cui una persona inizia a realizzare i suoi sogni e a formare la famiglia. È quindi un tempo di gioia in cui possono esserci fa�che e imprevis�. nella PEA la stru�ura vitale comprende dei periodi in cui l’individuo porta a termine l’adolescenza e inizia una nuova fase. * periodi dell’età adulta: - ingresso nel mondo adulto (22-28 anni) in cui l’uomo definisce la sua iden�tà - transizione dei 30 anni (28-33 anni) in cui la persona può trovare un suo equilibrio - sistemazione e conquista dell’indipendenza (33-40 anni) dove viene rinforzata la famiglia e si acquisiscono competenze lavora�ve - transizione di metà età (40-45 anni) in cui ci possono essere for� tensioni * Levinson reputa l’arco vitale pieno di cambiamen�/evoluzioni e per questo elaborò la “teoria dello sviluppo” * secondo Freud la persona adulta deve fare: amore e lavoro (le cose essenziali della vita) * si arriva alla vita adulta con mol� passaggi: oggi in Europa il tempo dopo l’adolescenza e l’inizio della vita adulta si è allungato molto e questo periodo viene chiamato da Galland “post-adolescenza”. Galland riconosce circa tre mo�vi per questa cosa: l’allungamento degli anni scolas�ci (università),condo�a dell’is�tuzione familiare e al matrimonio, il fa�o che le donne sono al pari degli uomini. * EDUCAZIONE DELL’ADULTO= per ciò bisogna parlare di tre conferenze mondiali sull’educazione degli adul�: nella prima si parlò della necessità di intensificare l’azione per coloro che non vanno più a scuola; la seconda affronta il problema dell’analfabe�smo; la terza riafferma il valore della cultura. Così l’UNESCO è riuscito a creare proge� e metodi educa�vi riguardan� l’imparare ad essere. 1.1 il lavoro come compito * il lavoro è una realtà dell’uomo con la quale domina e trasforma la natura a suo piacere * l’educazione al lavoro riguarda sia la giovinezza (per la preparazione al lavoro) sia l’età adulta (per il perfezionamento) * i giovani dopo la scuola si trovano comunque ad un bivio: scuola o lavoro? secondo Pelle�er e Dumora i giovani abbisognano di alcuni elemen� per non comme�ere errori: per esempio devono essere aiuta� nelle decisioni, devono avere una formazione della personalità e avere le competenze ada�are a compiere una scelta. * l’educazione al lavoro è u�le a rafforzare diversi a�eggiamen�: - una concezione umanis�ca del lavoro e dell’economia: per l’uomo il lavoro è importante per vivere, e tramite il lavoro l’uomo si assume anche diverse responsabilità - una rivalutazione del tempo libero per la formazione della persona: il tempo libero è u�le per a�uare se stessi - le abilità indispensabili per esercitare con soddisfazione il proprio lavoro - il desiderio di procurarsi competenza nel lavoro prescelto: bisogna imparare un lavoro e diventarne un esperto - le capacità di dominare le conseguenze della discronia delle carriere per evitare possibili danni psicologici: l’uomo si trova in difficoltà perché tra famiglia e lavoro ci sono magari ritmi diversi - gli effe� psicologici dell’a�vità retribu�va per l’integrazione della personalità: il lavoro è fa�ca ma è anche appagamento (ovviamente se fa�o con impegno e intelligenza) 1.2 il matrimonio come impegno * il matrimonio è una decisione molto importante da fare nell’età adulta * matrimonio significa autonomia e carico di responsabilità - risponde ad istanze antropologiche - è governato da istanze psicologiche: secondo i Ru�er, l’importante non è tanto essere sposa� ma avere un o�mo rapporto con il partner. Secondo Arts il matrimonio ha qua�ro fasi: l’inizio della vita coniugale (ci si deve ada�are all’altro), la presenza dei figli, l’inizio dell’autonomia dei figli, quando i figli si sposano. - abbisogna di una concezione a�a a sostenerlo: i coniugi devono decidere le basi della loro unione * L’Abate ricorda qua�ro fa�ori importan� per l’ambito domes�co: il prendersi cura, il procurarsi i beni, l’essere partner e l’essere genitore. * il matrimonio, sopra�u�o oggi, deve essere sostenuto da un’educazione * se ci sono crisi matrimoniali bisogna tranquillizzare i figli, facendogli capire la situazione, e cercando di non sminuirli * diverse possono essere le cause per la fine di un matrimonio: troppe discussioni, troppi disaccordi, il non più trovarsi in armonia con l’altro. 1.3 la genitura come responsabilità educa�va * l’essere genitore viene vissuto in modo diverso da ogni persona tu�o a seconda di quanto questo lo desidera o altro * per gli Newman l’essere genitore è un’estensione della crescita personale * Yablonsky reputa il rapporto padre-figli il più difficile e s�molante di tu� i rappor�. I padri si sentono responsabili dell’educazione dei figli. Bisogna comunque riconoscere che l’educazione di un figlio è fru�o del lavoro di entrambi i genitori * negli ul�mi anni il numero di bimbi che vivono con un solo genitore è aumentato di molto. Ci si pone comunque il problema di come limitare al massimo gli effe� porta� dalla separazione dei genitori. Chi cresce, avendo i genitori separa�, sarà più esposto a rischi di uno sconvolgimento della vita sociale ed emo�va. la pedagogia familiare ha quindi il compito di capire quale strada prendere per affrontare il divorzio così che i genitori riescano comunque ugualmente ad educare il loro figlio facendogli subire i minori danni possibili * Anthony riconosce due �pi di divorzio: - buon divorzio, in cui i genitori si preoccupano di parlarne ai figli così da poterli anche tranquillizzare - ca�vo divorzio, si ha in un modo molto più pensante: i genitori voglio troncare ogni rapporto (solitamente il figlio viene affidato alla mamma, e il papà lo vede in tempi stabili�) Capitolo 2: I GIOVANI E LA FAMIGLIA COME ELEZIONE * questo argomento si riferisce ai giovani-adul� tra i 18 e i 35 anni * in mol� vivono con i genitori e non riescono a staccarsi dalla loro famiglia d’origine per crearsene una nuova; tu�o perché probabilmente sono in un grande periodo di incertezza, di paure e di fragilità. Non hanno fre�a di crescere! * oggi i giovani hanno un’idea di amore, matrimonio e famiglia molto elas�ca; i giovani sono insicuri * secondo il Rapporto sull’Italia (vedi pagina 55) i giovani d’oggi stanno con i genitori più a lungo (sopra�u�o in Italia) 2.1 il fidanzamento come tempo di reciproca conoscenza e di proge�o * il fidanzamento può essere tempo di crescita e maturazione (fino agli anni 50, fidanzarsi significava poi sposarsi di conseguenza; oggi invece “si ha la ragazza” quindi vengono so�olineate la libertà del partner, la centralità dell’amore e l’accentuazione del presente) * i giovani predispos� a volere una famiglia devono considerare il fidanzamento, non come un diver�mento, ma anche come una fase di riflessione * il fidanzamento implica una scelta: cioè il scegliere il proprio partner * secondo Rilke l’amore è una cosa difficile ed è la più grande tes�monianza di noi stessi. I giovani, secondo lui, sono inesper� e devono quindi imparare ad amare * il fidanzamento può essere considerato: - tempo di conoscenza reciproca: secondo Maslow l’amore è totale quando è corrisposto. Una relazione d’amore è sana quando entrambi possono essere spontanei - tempo di proge� e d’intese comuni: il fidanzamento è composto da diversi tempi: il primo si ha quando i sogge� che si incontrano sono felici e hanno desiderio di conoscersi; il secondo si ha quando i giovani devono decidere se con�nuare o no; il terzo si ha quando l’uno si riconosce nell’altro. secondo Catalfamo i valori che devono stringere insieme due coniugi sono: fedeltà, reciprocità e obbedienza 3.2 famiglia e scuola: un rapporto necessario ma potenzialmente instabile e confli�uale * a�raverso diverse ricerche si è capito che l’interazione tra scuola e genitori è una condizione indispensabile per far si che la scuola svolga le sue a�vità (la partecipazione scolas�ca è un campo pieno di confli�) - i tes� che parlando di scuola-famiglia considerano la famiglia come una costellazione di famiglie in ognuna delle quali ci possono essere difficoltà di diverso �po. Per quanto riguarda il funzionamento interno delle famiglie, sono state fa�e diverse ricerche e ne è uscito che ognuna è un microcosmo a se stante. secondo Lautrey ci sono diversi �pi di famiglie: a stru�ura debole (potere debole sui figli), a stru�ura rigida (molte regole) e a stru�ura du�le (cercano di riconoscere le necessità personali) - i docen� possono essere anche padri e madri, quindi appartenen� alla costellazione di famiglie. Sono persone specializzate in una data disciplina e quindi sanno anche come poterla insegnare e quindi sanno come porsi nei confron� degli alunni secondo delle ricerche fa�e da Barbagli e Dei i genitori sono favorevoli alla tra�azione a scuola degli argomen� sessuali, a differenza degli insegnan� che prendono l’argomento con le pinze; a riguardo ci sono diversi �pi di docen�: an�nforma�vi restri�vi (evitano di analizzare il problema), informa�vi restri�vi (parlano della sessualità ricordandosi di insegnare ai giovani come governarla) e informa�vi permissivi (insegnano ogni tema). - oltre alla partecipazione dei docen� e dei genitori, ci deve essere una partecipazione anche da parte degli alunni. A ciò devono essere prepara� dalla famiglia e dalla scuola, e quindi devono essere mo�va� a essere responsabili per contribuire al funzionamento della scuola - alla società triangolare vanno aggiun� i rappresentan� delle comunità naturali. La partecipazione della comunità professionale nella vita scolas�ca introduce nuovi fa�ori innova�vi, ma anche delle difficoltà; per questo tu� devono essere in grado di ascoltarsi. l’interazione genitori-insegnan�-alunni-comunità professionale è ricca di speranze e promesse anche se ci sono diversi ostacoli: la famiglia è la forza principale, la scuola ha capacità di inventare nuovi percorsi forma�vi, gli alunni hanno carica e le forze della comunità portano sensibilità 3.3 famiglia e scuola: gli obie�vi della nuova formazione * il bimbo cresce in una famiglia che è poi il suo ambito naturale poiché il trovarsi da subito in un gruppo che gli fornisce tu�o il necessario è ques�one di essere o non essere. A�raverso la scuola comincia poi a svilupparsi anche a�raverso quell’ambiente. La responsabilità maggiore ce l’hanno i genitori che hanno la facoltà di trasme�ere ai loro figli la concezione del mondo e dell’uomo. * nella convenzione europea dei diri� dell’uomo lo stato deve rispe�are il diri�o dei genitori di educare i loro figli a seconda delle loro convinzioni. La famiglia opera anche a�raverso altri en� come per esempio la scuola. Quindi i docen� devo rispe�are le idee dei genitori * alla fine secolo si impose un pa�o tra genitori e insegnan�: i primi devono svolgere le loro funzioni interagendo anche con la comunità: genitori e scuola (comunità) devono collaborare! * gli insegnan� devono fornire degli spazi all’interno della scuola per i genitori poiché i genitori possono comunque interessarsi del clima generale all’interno della scuola dei loro figli * restano molto importan� le seguen� aree: - orientamento educa�vo: occorre prevenire l’orientamento professionale a�raverso l’orientamento educa�vo quindi far crescere i ragazzi in contes� che gli aiu�no a prepararsi alla vita adulta. Gli alunni a�raverso un con�nuo sviluppo saranno in grado di farsi un’idea delle professioni da prendere in considerazione per poi fare la loro scelta i genitori e gli insegnan� devono aiutare i giovani - formazione civica: uno dei primi valori da insegnare a scuola sono quelli della cos�tuzione (quindi sopra�u�o rispe�o della persona e difesa dei propri diri�) - valori morali: l’uomo è fa�o per vivere in una società ricca di persone quindi servono leggi che rispondano alle esigenze dei ci�adini. È necessaria quindi, sia a casa che a scuola, affrontare un’educazione alla disciplina. - coeducazione dei sessi: le classi devono diventare come comunità di alunni quindi ci deve essere il rispe�o reciproco. 3.4 famiglia e scuola: le condizioni per un incontro e un’intesa efficaci * la riforma del sistema scolas�co ha bisogna di diversi componen� sociali, in primis la famiglia. Pourtois individua qua�ro tempo: - primo: lo stato deve is�tuire l’obbligo scolas�co e istruire i giovani - secondo: la famiglia deve collaborare con la scuola - terzo: i docen� devono considerare i genitori come partner del loro lavoro - quarto: riguarda l’educazione della famiglia * (pagina 129) Montandon individua qua�ro �pi di rappor� diversi tra genitori e scuola: di collaborazione, di delega, di contributo, di mandato bisogna portare genitori e docen� ad una nuova formazione: - preparazione e competenze dei genitori: esistono scuole per i genitori u�li per rafforzare l’armonia tra gli sposi e tra la famiglia in una fase di cambiamento e sono scuole u�li ai genitori per far si che imparino a parlare con i loro figli ponendosi nei loro confron� a secondo dell’età - preparazione e competenze degli insegnan�: bisogna preparare i futuri insegnan� già dall’università, insegnando loro a comunicare e fornendogli informazioni sulla pedagogia della famiglia e della scuola. Gli interven� forma�vi degli insegnan� posso essere fa� in un microsistema educa�vo (che comprende famiglia e scuola), un mesosistema educa�vo (interazione scuola-famiglia-coetanei) e un macrosistema educa�vo (che comprende le diverse is�tuzioni del territorio) 3.5 famiglia e scuola: le nuove prospe�ve della ges�one sociale della scuola * la scuola deve lasciare spazio alla famiglia, coinvolgendola e dando valore ai suoi diri�-doveri riguardan� l’educazione dei figli. * gli organi di ges�one non dovranno trascurare alcune aspe�a�ve che riguardando: - la regione che deve dare sostegno - la provincia che deve sforzarsi per far si che la scuola funzioni bene - il distre�o che deve favorire i diversi collegamen� indispensabili con i diversi en� - la scuola medesima dove si a�ua il proge�o forma�vo * oggi ci sono tre proge� di legge (polo, ulivo e an) in cui ci sono idee diverse tra di loro riguardan� i compi� della scuola. Uno dei maggiori problemi riguarda la persona a cui affidare la presidenza del consiglio * (pagina 137-138) nacque il principio di sussidiarietà: lo stato non può sos�tuirsi ad altri en�, ma deve sostenere ques�. L’applicazione di questo principio tocca tre problemi: la predisposizione della famiglia a diventare protagonista della scuola, le dimensioni delle scuole, riduzione del numero degli alunni. nacque così un pa�o forma�vo che coinvolte tu�e le forze in campo per il bene dei giovani. Questo pa�o esige che la famiglia e la scuola si riprenda ognuna le sue capacità. Capitolo 4: LA NUOVA PATERNITA’ IN EDUCAZIONE * il padre è sempre stato il capo della famiglia anche quando per lavoro era obbligato a stare fuori casa tu�o il giorno; per questo la madre provvedeva sempre all’educazione del figlio ed è diventata la persona vincente della famiglia anche se doveva “so�ostare al marito” (ciò prevedeva un’assenza del dialogo e una trascurazione dei bisogni dei figli). Il padre è comunque sempre stato una persona autoritaria anche nei riguardi di tu� i componen� della famiglia * solo tra il 1600-1700 l’autorità del padre si è ammorbidita * il padre ha un ruolo norma�vo molto forte, trasme�e i valori e si preoccupa delle necessità economiche della famiglia; mentre la madre ha una funzione più formatrice nei confron� della personalità dei figli, fa loro da sostegno emo�vo e sen�mentale. (ricordiamo la le�era al padre di Ka�a in cui lo accusava per i suoi bruschi metodi paterni che lo hanno portato ad avere un disagio interiore molto forte; nella le�era, l’autore venera anche la madre che faceva da mediatrice tra lui e suo padre ed era per lui simbolo di tranquillità, protezione e comprensione * il mutamento norma�vo negli anni 50 secondo Mengoni ha portato a 4 dire�rici: parità tra gli sposi, separazione della funzione educa�va dal contenuto della potestà dei genitori; parificazione dello stato giuridico dei figli na� dentro o fuori al matrimonio, tutela dei minori. (con le leggi sono cambiate diverse cose e si sono crea� anche dei nuovi diba��; tra i fa�ori principali c’è la nascita della scolarizzazione obbligatoria che ha permesso alle femmine di accedere a qualsiasi grado d’istruzione e ha introdo�o una nuova distribuzione del lavoro domes�co tra uomini e donne. * anni 80-90: vengono ridimensiona� i rappor� tra moglie e marito e i rispe�vi ruoli poiché bisogna tener conto delle loro differenze, della loro personalità, della loro relazione con i figli (oggi il padre autoritario, che impone leggi, è un perdente; il padre oggi è più collabora�vo, dialoga con moglie e figli di cui se ne prende cura) 4.1 verso una nuova paternità educa�va * la mentalità del padre signore deve scomparire: - le femmine possono lavorare in ogni se�ore. La legge del 1977 riconosce al padre il diri�o di chiedere il congedo familiare per prendersi cura del bimbo (prima questa cosa la poteva fare solo la madre); l’uomo dovrà quindi ada�arsi alla femmina - con la legge del 1975 il diri�o di famiglia stabilisce regole che danno al padre un impronta più dolce. In più: entrambe i genitori hanno gli stessi diri�-doveri, devono entrambe mantenere ed educare i figli accordandosi anche sui metodi ada� - la formazione dei figli è compito primario di entrambi i genitori che devono seguire i figli nel loro cammino * inizialmente il padre si me�eva in conta�o con i figli dalla fanciullezza, esclusivamente per insegnargli a lavorare; quindi un padre non era in grande di giocare con i figli, di ascoltarli o di educarli. Infa� il padre era più temuto che amato. Però oggi sappiamo che la presenza del padre è molto importante in tu�e le età dello sviluppo quindi anche nell’infanzia e nell’adolescenza. Anche perché un figlio ha bisogno dall’inizio delle cure materne e anche paterne. * secondo la ricerca di Camus e Labrell la presenza del padre è fondamentale ad ogni età: alla fine dell’infanzia gli interven� del padre sulla risoluzione di alcuni problemi sono migliori rispe�o a quelli della madre. Durante la crescita del figlio ci sono comunque fasi in cui il lavoro della madre e del figlio sono simili. * secondo Riva e Charmet le crisi adolescenziali arrivano spesso dall’assenza del padre o dal fa�o che, per la separazione, si devono staccare dal padre a cui erano molto lega�. Per risolvere questo problema, il padre deve cercare di essere presente in qualsiasi modo nella vita del figlio. 4.2 natura e cara�eri della nuova paternità * si è parlato spesso di crisi del padre riferendosi a diverse situazioni come per esempio la trasformazione dei ruoli familiari, instabilità domes�ca, i disagi per l’educazione dei figli. La crisi del padre può essere collegata al passaggio dall’autorità riconosciuta (il padre al centro della famiglia) ad un’autorità partecipa�va (da conquistare ogni giorno con sintonia) * si sente parlare spesso di nuovi padri: alcuni si riferiscono a comportamen� per cui i genitori si fanno compagni di viaggio dei figli; altri pensano al coinvolgimento forma�vo del padre a vantaggio dello sviluppo dei figli * se il genitore viene meno ai suoi doveri, ne risente sopra�u�o il figlio * l’autorità educa�va è un bene che si sviluppa nel corso cammino, a�raverso errori e dialogo. Ci sono diversi a�eggiamen�: - a�eggiamento autoritario che sta nell’imporre la propria volontà ai figli senza darne la gius�ficazioni - a�eggiamento permissivo: il figlio cresce in famiglia senza regole e ciò va molto a svantaggio del minore, anche perché al fanciullo servono sicurezze e regole - a�eggiamento maternalizzante: quando il padre e veramente molto partecipe, quasi fosse la madre ques� a�eggiamen� si manifestano in famiglia con diverse condo�e riconducibili a due errori: l’accentuare le differenze o l’a�enuarle fino alla scomparsa. * l’a�eggiamento autorevole è importante perché si fonda sulla comprensione, sul dialogo, il proporre valori e regole, ecc 4.3 la reciprocità tra i coniugi, tra genitori e figli * nasce una nuova cultura di coppia e famiglia che abbisogna di una mediazione educa�va; essa è segnata dalla reciprocità che perme�e di mantenere sicurezza nel matrimonio. Reciprocità significa che la relazione tra i due è una relazione di coinvolgimen�, interazione, s�ma, impegni comuni, ecc. La reciprocità trova nel matrimonio un luogo per potersi esprimere, poiché gli sposi si prenderanno cura dei loro figli, me�endosi a disposizione della famiglia cercando anche di mantenere una buona atmosfera per poter crescere il figlio in un buon ambiente sano * tramite ciò, cambia l’idea di autorità: quindi il padre sarà al pari della madre, entrambi avranno gli stessi diri�-doveri; così la famiglia diventa una società d’amore (il passaggio dalla cultura di differenza tra uomo e donna alla cultura della reciprocità, è un passo molto importante, quasi fosse una conquista) *(pagina 160) secondo la Gaio� nell’idea di reciprocità ci sono due rischi: perché può essere concepita come se la donna completa l’uomo (quindi la donna è al servizio dell’uomo), oppure perché si ha paura di soffocare un confli�o * per essere capita, la reciprocità va insegnata, percepita e compresa anche perché a�raverso essa ci sarà un’in�ma vocazione tra io e tu: le due personalità dovranno crescere insieme, tramite un dialogo, l’ascolto reciproco, il perdono. Tramite ciò la fedeltà si farà più forte, ci sarà una formazione di se stessi e verrà coinvolta anche l’educazione dei figli. * la reciprocità nella coppia si rafforza: - tramite l’essere con: i giovani si divertono, fanno festa, si conoscono per poi decidere se dare vita ad un pa�o (per esempio il matrimonio o il farsi coppia orientato ad esso) - tramite l’essere per: nasce dall’unità della coppia, quindi ci sarà una condivisione dei beni, il partner dovrà essere in grado di percepire i bisogni dell’altro. Così l’amore diventa cura, rispe�o, responsabilità e conoscenza verso chi si ama * se i genitori non riescono a guidare i figli, sarà difficile per loro entrare nella vita adulta * l’opera dei genitori a vantaggio dei figli è complicata da diversi fa�ori: - mancanza fisica dei genitori nella vita dei figli: si da colpa al lavoro extradomes�co della madre che richiederà una nuova organizzazione della famiglia. I genitori magari non possono essere sempre presen� insieme, però i figli dovranno sen�re vicini entrambe pur avendo solo la presente della madre - l’assenza psicologica dei genitori: mol� pur essendoci fisicamente, sono assen� dal profilo affe�vo poiché non si interessano delle gioie e dei dolori del figlio, non si interessano quindi dei suoi problemi, della scuola, delle tue a�vità. - l’assenza educa�va del padre: la madre è sempre più presente rispe�o al padre, però i figli hanno bisogno anche del padre. Comunque sia un buon rapporto tra i genitori, incoraggia i figli a conformarsi in modo posi�vo * + pagina 200 5.3 famiglie in confli�o e divise, figli in disagio e iperresponsabilizza� * negli ul�mi 50 anni si è riconosciuta una grande instabilità stru�urale della famiglia moderna, in compenso si è delineata una pedagogia della famiglia intesa a sorreggere gli sposi come coniugi e genitori. questa pedagogia ha davan� a se due urgenze: aiutare gli adul� a dare un senso alla loro unione e aiutare coloro che hanno visto finire il loro amore * l’instabilità del matrimonio è segno di fragilità: - la confli�ualità dei coniugi e i suoi riflessi sui figli: il confli�o tra i genitori, fa nascere diversi li�gi di cui i figli sono spe�atori. Ai danni provoca� ai figli si può rimediare all’inizio, è più difficile recuperare il tu�o verso il divorzio (quasi impossibile). L’ANSA ha fa�o una ricerca secondo cui i figli soffrono di più per i li�gi dei genitori, che per la loro separazione. - lo stato dei figli dopo la separazione dei genitori: per i figli rimane un trauma la separazione dei genitori anche se ques� hanno fa�o tu�o il possibile per preparare i figli alla loro scelta - l’impegno dei genitori separa� per i figli: in Europa sono aumentate le famiglie monoparentali. Gli adul� pensano che con la separazione tornano liberi, invece si assumono ancora più responsabilità e problemi sopra�u�o per quanto riguarda i figli. Da noi ogni anno circa 50mila figli perdono il padre o la madre per separazione. Nei primi anni 70 Scilligo so�olinea il forte dubbio sul fa�o se sia possibile per i giovani costruirsi una loro iden�tà pur avendo avuto delle assenze in famiglia. tu�a l’a�enzione deve andare verso i coniugi che devono essere pron� e prepara� a vivere bene il loro matrimonio. - il diri�o dei figli del divorzio all’educazione parentale: quando due genitori divorziano sorgono problemi per l’assistenza verso i figli (per ora ha prevalso la madre). All’affido materno o paterno va preferito un affido congiunto: quindi entrambi i genitori si impegnano a con�nuare a educare i loro figli in tu�o; quindi devono separarsi da amici, non da nemici. l’affidamento congiunto è il mezzo migliore per il figlio, così che sia affiancato da tu� e due i genitori nel suo sviluppo * + vedi pagina 209-210 (parte so�olineata) 5.4 sostegno della comunità alla famiglia per l’educazione dei figli * la società educante ha anche il compito di rafforzare e proteggere la famiglia * da tempo la pedagogia ha rivolto un’a�enzione par�colare alla famiglia: sede in cui si apprendono le prime virtù per vivere. Quelli che oggi si impegnano a farsi guida dei giovani sono tenu� a far conoscere ai coniugi ciò che spe�a a loro: - difendere il matrimonio come fondamento della famiglia: la volontà di essere riconosciu� sposi dalla legge è un grande valore da insegnare poiché avendo questo vincolo giuridico è simbolo di protezione sopra�u�o per i figli. Nella società di oggi è molto importante la preparazione al matrimonio - avviare l’educazione affe�vo-sessuale nelle comunità forma�ve: è uno dei valori principali per iniziare la preparazione alla famiglia. Questa preparazione interessa l’educazione generale dei figli. I primi responsabili dell’educazione affe�vo-sessuale sono i genitori: se il padre non agisce, ci penserà la madre - favorire i movimen� di solidarietà presen� nella società: la solidarietà si traduce in diverse forme: oltre all’affido e all’adozione esistono i centri di ascolto (incontri di genitori, che vogliono vivere la vita di coppia nel maggior benessere, anche in armonia con i figli) e il volontariato familiare (si rivolge ad un nucleo domes�co: i coniugi sono concordi a manifestare il loro amore agli altri, come esempio) - preparare i genitori a diventare gli educatori dei figli: le scuole dei genitori hanno creato diverse inizia�ve per soddisfare le esigenze dei figli. Sarà u�le apprendere i ruoli parentali, incontrandosi e confrontandosi con altri genitori ed esper� - assistere la famiglia so�o i profili economico e morale: la legge dello stato esalta la funzione formatrice della famiglia; i pubblici poteri sono tenu� a mantenere la famiglia in condizioni sufficien� per svolgere i loro compi�. Ques� poteri devono assicurare provvidenze economiche, tempo dei genitori da trascorrere con i figli e spazio come per esempio la casa dove vivere con dignità. Capitolo 6: INSTABILITA’ STRUTTURALE DELLA FAMIGLIA ED ESITI SCOLASTICI DEI FIGLI * nella le�eratura internazionale sulla famiglia ci sono mol� da� riguardan� la disarmonia coniugale con ripercussione sui figli che abbisognano invece di serenità e impegno di entrambi i genitori per essere educa� * l’instabilità stru�urale della famiglia iniziò in mol� paesi negli anni 70 con una modifica dei costumi: si è passato così da una concezione della famiglia che si impegnava ad educare i figli, ad una concezione della famiglia a cui non interessa l’istruzione * tu�e queste metamorfosi, oltre che riguardare i coniugi, riguardano anche i figli che arriveranno poi al matrimonio molto insicuri e senza la capacità di dialoga né con il partner né con i figli * la non capacità dei coniugi di dominare il loro confli�o va a discapito dei figli che hanno invece il diri�o ad una famiglia unita * la convenzione sui diri� dell’infanzia riconosce il diri�o ai minori di avere una famiglia, di non essere separa� quindi dai genitori e di godere delle cure e dell’amore dei loro genitori. In questa convenzione sono importan� l’ar�colo 28 e 29: nel primo si afferma il diri�o del fanciullo all’educazione, nel secondo si precisa che gli sta� membri (per esempio appunto i genitori) devono occupar� di alcune finalità dell’educazione (la difesa del minore non è solo giuridica, ma anche educa�va) * l’instabilità stru�urale della famiglia, riguarda prima la coppia, poi i figli (andremo verso un futuro in non ci saranno più matrimonio e ci saranno unioni libere) * leggi pagina 224-225 6.1 tempo e modi per ges�re il confli�o coniugale * il confli�o è un evento posi�vo in sé, deve però essere governato (dall’adolescenza, l’educazione al confli�o, farà parte dell’educazione generale) * i coniugi devono far si che non si passi da un confli�o costru�vo ad un confli�o distru�vo * le principali cause del divorzio sono: la perdita dell’in�mità, non ci si ama più, insoddisfazioni sessuali * l’inizio della crisi di coppia viene percepita di più dalla donna; la donna solitamente è quella che molla, ma l’uomo è quello che tra i due me�e più in pericolo la storia * si inizia da un divorzio psicologico e si passa poi ad un divorzio giuridico (Bohannan riconosce altri �pi di divorzi: economico, coparentale, comunitario, psichico –pagina 227 ) * è sempre meglio mirare ad un buon divorzio poiché la relazione coniugale può cessare, ma quella parentale no * secondo delle ricerche esistono tre tempi del confli�o distru�vo: 1. Tempo preseparazione: inizia quando i coniugi si accorgono di non essere più uni� e questo processo nasce per fasi: - le contese tra marito e moglie diventano sempre più gravi - l’affievolimento dell’amore - la prima intenzione del divorzio - l’altrui percezione della disunione coniugale - l’ammissione dell’insuccesso - la divisione delle camere da le�o - la separazione domiciliare - l’inefficacia di interven� di riconciliazione - l’avvio del divorzio 2. Tempo della separazione: accessibile se consensuale, trauma�co se non voluto da entrambi. In ogni caso l’amore fallisce 3. Tempo della postseparazione: è quello della famiglia monoparentale. Ci si dovrà abituare ad un nuovo s�le di vita. Gli ex coniugi avranno dei compi�: sciogliere i legami, favorire un’iden�tà diversa da prima, affrontare le ques�oni del divorzio, acquisire un’indipendenza economica, spiegare il divorzio ai familiari e riannodare le vecchie amicizie * + leggi pagina 231-232 6.2 i riflessi della ro�ura coniugale sui figli * i figli non possono fare a meno delle cure dei genitori: la famiglia è l’ambiente in cui si inquadra la sorte del bambino * le ricerche riguardan� i riflessi sui figli dopo il divorzio dei genitori specificano che: - il divorzio (o la morte di un genitore) è causa di disturbi psichici - il periodo prima del divorzio, ricco di tensioni, è più dannoso che la conclusione stessa del divorzio - danneggiamen� si noteranno anche in quelle famiglie i cuoi coniugi non si separano, ma in cui c’è un clima pesante - i disturbi dei figli si notano dall’aggressività e dalla difficoltà di relazionarsi - i disturbi possono con�nuare anche dopo il divorzio per esempio quando il genitore affidatario non ha raggiunto ancora la sua serenità * Ru�er fece una dis�nzione sugli effe�: - effe� dire� che sono quelli che riguardano i risvol� immedia� del divorzio - effe� indire� sono quelli che si notano, anche dopo molto tempo, sui figli i cui genitori si sono separa� * le ricerche hanno portato in evidenza che i figli di coppie separate hanno ansie, paure disagi (Liberman parla di disequilibrio sociale, affe�vi, intelle�uale i cui disturbi dipendo da fa�ori come l’età o il sesso) * secondo delle ricerche i figli reagiscono in modo diverso al divorzio a secondo dello stadio di sviluppo in cui si trovano: - l’infanzia (3-6 anni): i figli qui capiscono quando c’è armonia o disarmonia tra i genitori e in caso di separazione dei genitori possono denunciare condo�e di abbandono, inquietudine, ansie - la fanciullezza (6-11 anni): qui ci sono due �pi di sogge�: early latency che sono coloro che hanno paura di essere lascia� soli, e gli older latency che sono coloro che provano angoscia verso il genitore che ha voluto la separazione - l’adolescenza (12-18 anni): nei giovani, che affrontano il divorzio dei genitori, nasce instabilità e sensibilità, hanno reazioni aggressive, dolore e disapprovazione - la giovinezza (19-25 anni): si pensa che qui i giovani siano già abbastanza maturi per capire le cose e metabolizzare gli effe� della separazione dei genitori * negli ul�mi anni si tende però a presentare il divorzio come esito naturale della scomparsa dei sen�men� tra i coniugi; inoltre si pensa che la separazione dei genitori possa essere posi�va sullo sviluppo dei figli poiché ques� possono essere s�mola� a essere più determina� * i coniugi hanno comunque delle responsabilità rispe�o ai loro figli, in qualsiasi situazione: - devono ges�rsi il confli�o prima del divorzio, quindi pensarci bene prima di fare un passo simile senza dimen�care i loro compi� educa�vi verso i figli - devono essere in grado di coinvolgere il meno possibile i figli, di non farli partecipare alle li�gate e di stargli vicino - quando ci sarà quindi una vera convinzione da parte dei coniugi alla separazione, si dovrà procedere all’affido monoparentale cercando di superarlo e arrivare magari ad un affido congiunto o alternato * i genitori separa� devono essere sostenu� dalla comunità e dai suoi organismi: la comunità locale dovrà fornire consulenze familiari per coppie in difficoltà; gli organismi della comunità devono “convincere” i genitori che farsi aiutare significa anche far star meglio i figli e così ques� organismi diffondono una nuova cultura. 6.3 l’insegnante come modello posi�vo per gli alunni in difficoltà familiare * le nuove scuole di specializzazione all’insegnamento forniscono ai (futuri) docen� le istruzioni ada�e ad affrontare situazioni di alunni con un clima familiare pesante, e ques� docen� dovranno quindi essere in grado di relazionarsi con i genitori. La scuola può esercitare un’azione formatrice sugli alunni per insegnarli ad affrontare e superare i possibili disagi per fare ciò è importante che gli insegnan� insegnino ai ragazzi di considerare la scuola come una casa (ai docen� serviranno comunque informazioni sui diversi disagi degli alunni) * secondo delle ricerche gli studen� che hanno i genitori separa�, hanno risulta� inferiori rispe�o ad altri 7.5 come assecondare i preadolescen� nella graduale conquista dell’autonomia * il preadolescente vuole avere una sua area di libertà dove poter agire a suo modo; i genitori inizieranno a far uscire il figlio di casa, per andare a giocare con gli amici o altro * tra i 13 e i 14 sono un banco di prova sia per i genitori che per i figli: i primi devono mostrarsi maturi, i secondi sono sempre più propensi al voler sen�rsi liberi infa� oscillano tra la voglia di autonomia e la soggezione dei genitori * per i preadolescen� inizia ad essere una necessità uscire, giocare e diver�rsi e iniziano a capire l’importanza dell’autonomia pur avendo ancora bisogno dei genitori * più i figli diventano autonomi, più deve instaurarsi il dialogo con i genitori sopra�u�o per mantenere un rapporto con i genitori * oggi la relazione genitori-figli è buona secondo la ricerca COSPES in cui viene messa l’a�enzione sull’importanza della famiglia nella formazione dei genitori * vedi pagina 284-285: desatellizzazione e ambien� educa�vi Capitolo 8: EDUCAZIONE DEGLI ADOLESCENTI E RICERCA DELL’IDENTITA’ *a) con il termine adolescenza ci si riferisce al periodo che va dai 15 ai 18 anni, dai 19 anni il ragazzo entra nella giovinezza * l’adolescenza, ancor più della preadolescenza, è un periodo molto difficile poiché è piena di problema�che: i genitori non sanno come prendere la situazione, non sanno come intervenire, che cosa negare, quali argomen� affrontare, ecc. * gli adolescen� sono in grado di conservare la crea�vità, di fare piano per il futuro e impegnarsi per a�uarli, di capire i valori e di porsi delle domande riguardan� la vita *b) l’adolescente cerca di formare la sua personalità, la quale è contraddis�nta dalla ricerca dell’iden�tà. l’iden�tà si cos�tuisce con i processi psicologici della crescita e l’elaborazione sogge�va dell’individuo; essa riceve un grande impulso anche dall’educazione * l’adolescente subisce diversi confli� che lo me�ono in difficoltà: così l’adolescente conosce paure e entusiasmi, euforia e depressione, sicurezza e insicurezza, gioia e dolore. È quindi importante trovare un buon sistema di intervento educa�vo che sia in grado di poter entrare in dialogo e collaborazione con i giovani . da ciò nascono due riflessioni: - prima: gli adul� devono sostenere gli adolescen� nella loro ricerca di iden�tà; ma se i genitori non sanno orientare se stessi, come fanno ad orientare i loro figli? - seconda: riguarda le modalità in cui raffigurarsi i sogge� di questa età per poterli formare. Da Rousseau è nata l’idea che l’adolescenza è sinonimo di confi� e tensioni. L’educazione deve mirare ad assistere ragazzi nel sedare confli� *c) l’adolescente cresce in famiglia; ragazzi/e hanno sviluppato il ragionamento adulto, sono a�ra� dalla socializzazione e desiderano più autonomia; imparano a conoscere una realtà nuova: il confli�o che è fonte di tensioni ma è anche occasione di crescita * nasce così la necessità di una pedagogia dell’adolescenza tesa ad elaborare un’educazione tale da coinvolgere la preparazione e la sensibilità della madre e del padre * ci si interessa anche del �po di libertà più idoneo ad agevolare la costruzione dell’iden�tà degli adolescen�: mol� genitori pensano di dover lasciare i figli liberi, però questo è il modo peggiore per farli crescere. Secondo Ausubel una libertà illimitata impedisce lo sviluppo della responsabilità morale e dall’altrui rispe�o poiché queste hanno bisogno di norme * l’adolescenza è un’età da seguire con molta premura: nei ragazzi sono da s�molare la responsabilità, la libertà d’azione, la fiducia nelle loro capacità e la partecipazione alla vita di famiglia * l’adolescenza è un tempo di con�nuo sviluppo di sé: i genitori devo occuparsi del loro sviluppo; i genitori dovrebbero trovare come allea� gli insegnan� e gli animatori dei gruppi 8.1 lo sviluppo della psicosessualità * l’adolescenza sperimenta gli impulsi della sessualità generale da cui nascono ansie e paure a seconda dei sogge� * nella prospe�va psicoanali�ca la stru�urazione della psicosessualità nell’adolescenza porta a diversi confli� in famiglia * nella prospe�va costru�vis�ca alla sessualità si oppongono un insieme di capacità proprie dell’adolescente: compete ai genitori assumere funzioni educa�ve fondate sul dialogo, l’ascolto, la comprensione, ecc. * se da un lato è richiesto ai genitori una maggiore osservazione dei loro comportamen� verso i figli, dall’altra i figli devono impegnarsi e essere responsabili. Tu�o questo sarà possibile solo quando i coniugi sono consapevoli del loro ruolo e i figli vogliono partecipare alla loro educazione (la disarmonia tra gli sposi incide in modo nega�vo sullo sviluppo psicosessuale) * leggi pagina 298-299 * (pagina 300) come assistere gli adolescen� nella formazione dell’iden�tà sessuale? - l’educazione sessuale come contributo alla costruzione della propria iden�tà: i giovani si aspe�ano da parte dei genitori la spiegazione della sessualità: occorre insistere sulla parità tra i sessi e sulle loro diversità, sull’impegno di vivere l’adolescenza rispe�andone i compi� - la sessualità nell’ambito dell’amore: all’inizio della giovinezza si inizia a capire la diversità tra innamoramento e amore: il primo è un’illusione; il secondo invece si basa su una buona relazione, sulla sicurezza, sull’in�mità e sulla conoscenza - sostenere l’impegno della sublimazione: la psicologia umanis�ca sos�ene che un individuo può fare a meno di rinunciare a delle soddisfazioni, se trova in un altro campo delle gra�ficazioni 8.2 la ricerca di uno status indipendente dai genitori * rafforzando l’iden�tà personale, si va formando anche l’autonomia dell’adolescente: questo è un cambiamento che va favorito poiché i giovani devono imparare a ges�rsi, devo imparare a fare a meno dei loro genitori, confidando quindi anche nelle loro capacità. I genitori devono essere in grado di comprendere e s�molare i figli; mentre i figli ci si aspe�a un coinvolgimento nelle decisioni della famiglia * l’adolescente che decide di conquistare la sua autonomia, troverà sicuramente degli ostacoli: per esempio possono sen�rsi ancora tra�a� da bimbi dai loro genitori. Sarà quindi compito dei genitori condurre questo processo e l’adolescente deve partecipare nelle sue decisioni, diventare cri�co rispe�o a certe cose, disciplinarsi: lo scopo è di dis�nguere l’io dagli altri * i diversi �pi di autonomia: - autonomia comportamentale; si nota quando il ragazzo inizia a volere indipendenza rispe�o al modo di ves�rsi, nel taglio di capelli, nell’uscire più spesso con gli amici. Per questo è facile che nascano incomprensioni con i genitori - l’autonomia affe�va; si ha quando il ragazzo me�e in discussione i legami parentali e accantona la dipendenza che aveva rispe�o ai genitori (inizia comunque ad interagire con i coetanei, anche di diverso sesso) - l’autonomia morale: è la più complessa e problema�ca poiché tramite essa l’adolescente inizia a percepire i valori e li interiorizza. Per fare ciò avrà bisogno di s�molare la riflessione, il ragionamento e le capacità cri�che. (spesso però la relazione forma�va viene turbata dai genitori poiché essi per esempio non vogliono staccarsi dai figli, e quindi gli ostacolano nel raggiungimento della loro autonomia) 8.3 coetanei ed amici come agen� di sviluppo * nella formazione dell’iden�tà i rappor� con i coetanei sono molto importan� (ci sarà la desatellizzazione dalla famiglia): tu�o ciò porta alla teoria dei bisogni fondamentali di Nu�n * con i coetanei l’adolescente aspira a diventare “qualcuno” quindi ad essere s�mato e apprezzato; se non ci riesce inizia a diventare insicuro e pauroso * l’adolescente può trovarsi in diverse relazione con compagni/amici: - il mondo dei pari; ci sono due �pi di gruppi: formali, che hanno quindi degli obie�vi precisi; informali che vengono ges�� dagli adolescen� stessi e si formano nel tempo libero. Il 90% dei ragazzi appar�ene a uno di ques� due gruppi nel tempo libero; il restante 10% non partecipa a nessun gruppo per difficoltà ad interagire con i coetanei. Chi partecipa ai gruppi va a s�molare molto la formazione dell’iden�tà - il mondo degli amici; negli anni 70 circa sono state fa�e diverse ricerche sull’amicizia e il sen�mento di camera�smo (con cui gli adolescen� si ritrovano per diver�rsi) è stato separato dal sen�mento dell’amicizia: quest’ul�mo si ha quando l’adolescente sente il bisogno di confidarsi, per sen�rsi più sicuro di sé e per aiutarsi così reciprocamente. l’amicizia, a mano a mano che gli adolescen�/amici crescono, cambia e si trasforma * con l’amicizia ci si conosce e si conosce l’altro, si inizia a pendersi cura degli altri anche a�raverso l’ascolto e la fiducia verso l’altro * ricordiamoci che in tu�o ciò: - la famiglia deve assecondare i suoi figli ad avere una vita di gruppo, mostrandogli i benefici e preparandoli ai possibili scontri - alla famiglia (e altri) spe�a il compito di far capire agli adolescen� quando è impegna�vo il sen�mento dell’amicizia 8.4 ricerca di una direzione per l’esistenza * mol� adul� non sanno ancora che valore dare alla loro vita e quindi non sanno ancora come diventare insegnan� e guide per i giovani che stanno crescendo * secondo Buhler serve una direzione per il proprio io: ciò porta ad impegnarsi in relazioni importan� e nell’autodeterminazione con cui il sogge�o medita suoi problemi e sui fini della vita * secondo Maslow l’a�uazione di sé è un compito che può essere svolto solo da chi ha un profilo psicologico sano * l’avere una direzione comporta anche l’individuazione di principi essenziali * indicazioni per l’a�vità educa�va: - prima: si ha quando l’adolescente si pone una meta da raggiungere (la pubertà è il momento giusto per guardare al futuro) - seconda: alla fine della fanciullezza i ragazzi sono già in grado (anche se per cer� versi segui�) di tendere all’ada�amento e all’impegno: ciò è importante perché chi non ha una direzione o un esempio sarà sempre incerto - terza: l’educazione tra i 15-18 anni è importante perché i ragazzi capiscono di aver bisogno di qualcosa per poter agire * vedi pagina 315-316 8.5 adolescen� in difficoltà e prospe�va futura * la fa�ca di crescere si manifesta nella preadolescenza con la pubertà, nell’adolescenza con il raggiungimento delle autonomie, nella giovinezza con il compimento di scelte * il disagio è un componente importante che va a formare i giovani: ne esalta le capacità, s�mola l’intelligenza, accresce le riflessioni, ecc. quando il disagio però si fa troppo forte, diventa disada�amento * il disagio può essere anche indo�o dagli adul� incapaci di cogliere le esigenze dei figli; oppure può essere aggravato anche con la scuola se per esempio i giovani si trovano a conta�o con docen� rigidi, che non gli ascoltano o non gli incoraggiano (+ leggi pagina 320-321) Capitolo 9: EDUCAZIONE DEI GIOVANI * leggi pagina 323-324 9.1 i giovani senza fre�a di crescere: alcuni da� della ricerca * negli ul�mi anni il periodo tra la fine dell’adolescenza e l’inizio della vita adulta si sta allungando sempre più. In par�colar modo per: la maggior durata dell’istruzione obbligatoria + una possibile università e le nuove forme di vita nella coppia. * nascerà quindi un nuovo stadio (secondo Galland) chiamato adolescenza in cui operano ancora la famiglia e la scuola: questo stadio è segnato dall’incertezza, dalla paura, dalla fragilità; c’è sempre il bisogno di sicurezza e conferme * Galland cita tre rappresentazioni del fenomeno: - prima: interpretazione demografica; riguarda l’intrecciamento di diversi fa� come il prolungamento della scuola che porta così ad un pos�cipo dell’inizio del lavoro e quindi il giovane rimane di più in famiglia - seconda: interpretazione familiaris�ca; ci sono nuove idee riguardo famiglia e matrimonio. C’è un’idea di libertà personale che porta al non sposarsi perché il matrimonio viene considerato una semplice ed inu�le formalità - terza: interpretazione sociale: riguarda il rapporto tra i sessi (le donne che vogliono stare al pari con gli uomini) (Galland aggiunge una quarta interpretazione: il giovane passa da un modello di iden�ficazione in cui è ancora molto legato alla famiglia, ad un modello di sperimentazione in cui le norme non sono più quelle della famiglia ma del gruppo sociale * in Italia un gran numero di giovani vive con la famiglia fino “a tardi”, anche dopo gli studi Capitolo 10: QUALE EDUCAZIONE DELLA FAMIGLIA PER L’EUROPA DI DOMANI * occorre mo�vare i giovani per un migliore futuro dell’Europa e ci devono pensare: la famiglia, la scuola e gli educatori esortandoli a muoversi verso una certa direzione la futura Unione Europea (UE) deve essere pensata non solo con parametri economici/finanziari ma anche con preoccupazioni abiologiche: dovrà favorire il lavoro, così che ogni uomo possa vivere con dignità mantenendo anche la famiglia tu�e le regole della futura casa europea sono state ogge�o del documento finale dell’assemblea ecumenica delle chiese (1990): l’Europa viene considerata nella sua globalità in essa sussistono responsabilità comuni. Le regole della casa comprendono: il principio di uguaglianza, il riconoscimento di diversi valori, un a�eggiamento posi�vo verso le persone di diversa religione o cultura. * nell’Europa di domani la famiglia (o costellazione di famiglie) saranno il fondamento della società; sarà molto importante l’educazione (la famiglia si rinnova sempre nel tempo; può incontrare difficoltà ma che comunque supera: per questo bisogna sostenerla sui piani culturali, civili e poli�ci) * bisognerà riaffermare il pregio dell’educazione a�raverso diversi is�tu� dato che la famiglia tradizionale è sempre più in crisi * Remond ha indicato 4 aspe� di una situazione futura: - oggi la famiglia è un luogo in cui i ragazzi vivono bene, e spesso sono in buoni rappor� con i genitori anche sopra�u�o grazie al dialogo - la famiglia trasme�e posi�vità ai giovani - la famiglia è diventata un argomento di studio: sopra�u�o per quanto riguarda l’educazione - la famiglia sta diventando sogge�o e ogge�o di poli�ca * l’aiuto offerto ai genitori e alla famiglia dovrebbero fornirgli un’idea sufficiente di educazione e di pedagogia (leggi pagina 372-373-374: idee di Caso� e Agazzi) * il conce�o di pedagogia e di educazione sono considera� come scienza e arte e tramite ciò si può capire il significato di insegnare e apprendere: - educazione familiare è la prassi che governa l’azione dei genitori, volta ad assicurare lo sviluppo dei figli; si modifica nel tempo (ha come base dei grandi valori) - educazione parentale riguarda l’impegno dei genitori che intendono seguire i figli - educazione coniugale che riguarda gli sposi o meglio gli aiu� che si possono scambiare tra loro. L’educazione nel matrimonio è importante perché possono trovarsi davan� due persone con culture e modi di fare diversi e quindi devo imparare a conoscersi e a compensarsi e aiutarsi * l’educazione famiglia poggia sui valori. Nascono così due posizioni per capire se i valori dell’educazione familiare sono connessi alla storia: - concezione laicis�ca ed intra mondana: che crede che i valori siano lega� alla cultura del tempo e che quindi con�nuano a trasformarsi. Questa, secondo Avanzini, porta ad insistere sulla relazione tra persona e società - concezione umanis�ca e trascendente: che crede nell’esistenza di valori permanen� che sono sogge� a mutare nella storia non per la sostanza ma per la loro forma. Questa, secondo Avanzini, mira a suscitare l’apprendimento di valori non mutevoli che favoriscono quindi una coscienza nelle esigenze di ques� valori * con tu�e queste diverse idee l’uomo si è trovato a disagio con sé stesso e con i figli occorre quindi studiare come sostenerli so�o il punto di vista educa�vo; i pedagogis� dovranno iniziare ai coniugi le tecniche per assicurare la formazione dei loro figli (Pour�s ha di recente illustrato le vie da seguire per fare dei giovani, adul� autonomi. Ci sono 12 bisogni per i sogge� che si esprimono in qua�ro assi: l’affe�vo che riguarda l’io, il cogni�vo che riguarda la sfera razionale, il sociale che riguarda l’interazione con gli altri e l’ideologico che riguarda i valori educa�vo) * + leggi pagina 382 * in educazione occorre muovere il tu�o già dall’infanzia: il prima condiziona il dopo. I bimbi devono crescere in un ambiente buono dove ci sono diversi buoni valori; i coniugi devono essere a�vi nella famiglia! (Maritain elenca alcune disposizioni di base della persona: l’amore, il gusto del bene, il desiderio di conoscere e il senso di cooperazione) (la fa�ca dell’educazione parentale nasce in par�colar modo nell’adolescenza quando nasce una relazione e un possibile dialogo) * l’adolescenza è l’età d’oro per l’educazione, ma viene spesso abbandonata; l’adolescente comincia ad avere il bisogno di pensare e di tracciare piani nella vita, di fare proge�. L’adolescenza è un periodo di trasformazioni e incertezze * oggi la pedagogia della famiglia raccomanda che gli adul� e in primis i genitori esercitano un influsso benefico sui figli (+ leggi pagina 387) 10.1 sviluppare una cultura della reciprocità * nel matrimonio i coniugi non devono considerarsi uno superiore all’altro, ma devono considerarsi uguali, sullo stesso piano; infa� ci deve essere reciprocità, che nel caso in cui manca il matrimonio può fallire. La reciprocità si fonda sulla consapevolezza della pari dignità tra i coniugi. Dalla reciprocità nascono il rispe�o,, l’ascolto, il raffronto delle idee e il proposito di raggiungere stesse mete * la Polenz pone il problema dell’educazione alla reciprocità: quest’ul�ma è una cara�eris�ca legata al matrimonio, che si conquista nel tempo. * la reciprocità si fonda sul dialogo, sulla s�ma, nell’aiuto e il suo banco di prova è appunto il matrimonio 10.2 reputare l’educazione dei figli diri�o-dovere irrinunciabile dei generan� * nelle men� dei genitori dell’Europa futura dovrebbe essere chiaro che educare i figli significa scoprire le loro potenzialità e la loro indipendenza * l’educazione impar�ta dai genitori dovrebbe far capire al figlio di essere stato generato nella responsabilità e nella libertà parentale, a riconoscersi nella sua iden�tà come io, ad essere mo�vato per una socializzazione progressiva, tu�o con l’intento di favorire il rispe�o, l’amore, l’amicizia e la gius�zia * leggi pagina 394-395 10.3 reputare la società fraterna un bene per la famiglia * la decisione del numero dei figli dipende dai coniugi: tu�o dipende da diversi fa�ori; infa� dal regno del bambino si è passa� al regno dei coniugi ove essi sono inten� a fruire della loro felicità e autonomia, così da subordinare il figlio a queste * per diversi genitori il figlio deve essere unico poiché avendo solo un figlio possono conoscerlo meglio e concentrarsi meglio su di lui; altri invece vogliono almeno due figli (alla famiglia di oggi e del futuro è da raccomandare la formazione di una società fraterna quindi una famiglia composta da minimo due persone) * diverse sono le mo�vazioni per chi vuole solo un figlio (massimo due): tra le mo�vazioni superficiali c’è il peggioramento poli�co-sociale; tra le ragioni profonde c’è l’ingresso delle donne nel lavoro così che loro si possano sen�re al pari con gli uomini, oppure per il costo dei figli. * comunque sia la società fraterna è un bene ines�mabile per la famiglia (+ leggi pagina 399-400) 10.4 conciliare le esigenze della professione con gli obblighi familiari * nel seminario internazionale fa�o a Stoccolma nel 1995 ci si poneva il seguente tema: come armonizzare vita professionale e familiare? Ci si è chiesto se questo può essere una prospe�va per il futuro dell’Europa; la sincronizzazione postula sia lo sforzo della madre che del padre: se il figli ha bisogno della presenza di tu�e e due i genitori la madre (almeno) deve fare in modo di esserci e quindi conciliare “l’impegno del figlio” con il lavoro e dovrà trovare quindi delle soluzioni (accordare famiglia e lavoro è molto difficile) * su questo tema sono state fa�e tre riflessioni: - ci deve essere una nuova organizzazione della famiglia per la formazione dei figli, la ges�one della casa e anche la ges�one economica - la nuova organizzazione della famiglia richiede una poli�ca a suo vantaggio per ridurre le possibili tensioni (occorrerà quindi studiare quali sono i bisogni della famiglia) - per la famiglia il lavoro è fondamentale, anche se non è tu�o nella vita; comunque sia il lavoro va garan�to a tu�e le famiglie così da assicurarne il benessere, anche minimo. 10.5 vedere nella scuola una realtà insos�tuibile per il futuro dei figli * dal 1950 in poi è nata l’idea che i genitori hanno bisogno della scuola, e viceversa. E quindi l’idea cambia: i genitori vedono la scuola come un’alleanza preziosa, però per far si che questo rapporto funzioni serve avere una buona concezioni di famiglia e di scuola (i genitori dovranno quindi anche aiutare in tu�o i figli, mo�vandoli e educandoli) * nella nuova Europa non potranno essere trascura� i problemi e�ci e religiosi (+ vedi pagina 409-410) 10.6 rifle�ere su quali valori proporre in famiglia * Roussel riconosce 13 condizioni necessarie alla felicità del matrimonio, alcuni sono: rispe�o tra i coniugi esteso poi ai figli, fedeltà, comprensione reciproca, buona intesa sessuale, avere figli, complicità spontanea. * le cara�eris�che reputate essenziali dai genitori per i figli sono: salute e rendimento scolas�co * qualità che i genitori sperano per i figli: tolleranza, responsabilità, fede religiosa, buone maniere, applicazione al lavoro, lealtà * la pedagogia della famiglia si concentra su diversi valori che mirano al benessere della vita; dovrà anche però comprendere altri valori a� a formare un ci�adino europeo. * L’idea di educazione per preparare i futuri ci�adini, ha i seguen� valori: - valori spirituali che comprendono il senso della vita, dell’amore, del lavoro, della famiglia, del matrimonio - valori morali - valori democra�ci che si apprendono nelle diverse is�tuzioni educa�ve: prima in famiglia, poi a scuola o in altri luoghi.
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