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pedagogia della famiglia e dell'infanzia - Walter Benjamin, Dispense di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative

riassunto completo di Walter Benjamin per l'esame di pedagogia della famiglia e dell'infanzia - professoressa Anna Lazzarini

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 18/11/2019

NadG79
NadG79 🇮🇹

4.5

(44)

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Scarica pedagogia della famiglia e dell'infanzia - Walter Benjamin e più Dispense in PDF di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative solo su Docsity! PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA E DELL’INFANZIA. Anna Lazzarini W.Benjamin (15 luglio 1892, Berlino – 26 settembre 1940, Portbou) 1) l’infanzia e la soglia nell’ampia produzione letteraria ì, saggistica e filosofica di W.Benjamin, nemmeno gli scritti dedicati all’infanzia manifestano un carattere sistematico. Troviamo cosa, atmosfere, ambienti, immagini, ricordi, motivi e temi specifici pedagogici disseminati nella sua opera. Questi li possiamo trovare: • serie di recensioni • articoli d’occasione pubblicati su alcuni quotidiani tedeschi • in qualche sezione di ‘’strada a senso unico’’ (1926-1927) • nei racconti radiofonico • un posto speciale dato a ‘’infanzia berlinese intorno al millenovecento’’ il mondo dell’infanzia, un mondo di libri, giocattoli, illustrazioni. Abecedari, burattini, animali parlanti, streghe e fate, scuole e maestri, racconti fantastici, cuscini, fotografie, pan di zenzero, marmellate e ogni qualsiasi oggetto che caratterizza l’interieur borghese di inizio secolo, diventa oggetto di una ricognizione attentissima ai dettagli e sensibile alle ‘’intermittenze del cuore’’. Grazie a questa modalità di ‘’esplorazione’’, viene restituita un’ inedita antropologia dell’infanzia costruita dall’OSSERVAZIONE e dall’accostamento di MATERIALI intrecciati in una trama di RIMANDI VISIVI, SONORI, OLFATTIVI E TATTILI. Ciò che tale antropologia infantile pota alla luce sono immagini. Infatti il movimento del pensiero di Benjamin procede per immagini, è un ‘’PENSIERO PER IMMAGINI’’: la percezione estetica e le immagini rivestono un ruolo assai rilevante nella sua epistemologia. La visione di queste immagini si configura spesso come una RIVELAZIONE di qualcosa che non è esprimibile in concetti. A metà degli anni ‘30, egli elabora il concetto di ‘’immagine dialettica’’ che finirà per divenire il nucleo portante della sua teoria della conoscenza storica. l’immagine dialettica diventa parte di una prospettiva di pensiero, avviata da ‘’strada a senso unico’’, in cui scrittura e raffigurazione convergono in modo inedito. La teoria dell’immagine dialettica compare esplicitamente nel progetto sui ‘’passages’’ di Parigi → la ricostruzione del XIX secolo come risultato di una attenta analisi della società e della cultura del tempo → ovvvero, una ‘’costellazione’’ di immagini in cui l’intera epoca si rispeccia e raffigura. STILE E MODALITA’ DI SCRITTURA: la scrittura di Benjamin possiede: 1. peculiare qualità di immagine allegorica 2. speciale capacità di figurazione 3. straordinaria potenza metaforica (tesa a rendere visibile l’invisibile) le immagini che compongono la ‘’costellazione’’ in cui il mondo dell’infanzia si rende visibile, sembrano in qualche modo accomunate dall’idea ed esperienza della SOGLIA. → la soglia: è uno spazio reale metaforico, uno spazio concreto, un luogo di passaggio e di soglia, un luogo di transito e arresto, in cui si fa esperienza del mutamento. In verità un ampio numero di immagini che ripercorrono l’opera di Benjamin possono essere reinterpretate come espressioni della soglia: • crepuscolo • attesa • ombra • abitanti di mondi intermedi i bambini sono tra queste figure: l’infanzia appare come l’età della soglia → Benjamin riconosce nei riti di passaggio (A. Van Gennep), nei riti di iniziazione quei complessi di rituali collettivi che sanciscono le tappe della vita e si lamenta della progressiva scomparsa di questi decisivi passaggi nell’età moderna. l’esperienza della sosta → è l’esperienza di sospensione tra passaggio e sosta, tra dentro e fuori, tra prima e poi. La soglia un’ IMMAGINE DIALETTICA in cui il mvimento è colto nell’istante del suo arresto. Nell’ universo allegorico di B. appaiono molte figure della soglia: • il collezionista • l’angelo • il traduttore • le prostitute • le bambole e burattini • esperienza del risveglio dal sogno • droghe • età dell’infanzia l’infanzia è un tempo e un luogo, un mondo abitato da esseri di passaggio, i bambini. 2) RICORDI L’antropologia dell’infanzia che prende forma nelle pagine di B. appare profondamente radicata nella sua esperienza di bambino ‘’intorno al millenovecento’’. ‘’infanzia berlinese intorno al millenovecento’’ si presenta come un libro di ricordi d’infanzia (cristalli di un mondo ormai lontano e irripetibile), raccolti per leggere la città di Berlino sulla soglia delle profonde trasformazioni attuate dalla modernizzazione. quest’opera apre la fase più matura di B., che culminerà con il progetto incompiuto del ‘’Passagen-Werk’’ → racconto e interpretazione dell’origine del Moderno. STRUTTURA DI INFANZIA BERLINESE → appare da subito originale, non si tratta di una narrazione lineare di ricordi, ma di una successione di istantanee capaci di rievocare ricordi sepolti infondo ai cassetti, oppure rimossi da qualche parte nella mente. Un mondo di immagini, luoghi, esperienze e oggetti dell’infanzia, nascosti, ritrovati e ‘’salvati’’. B. era figlio di una agiata famiglia della borghesia ebraica berlinese, e grazia a ciò troviamo tracce del mondo ottocentesco avviato al tramonto per via dell’irruzione tecnica. Malinconia: che pervade le pagine del testo. Malinconia non solo per il tempo perduto ma anche come presentimento della fine imminente di un tempo. La Berlino in cui trascorre l’infanzia preannuncia una rovina futura. In attesa sulla soglia troviamo sia il 1900 che il bambino in quanto tale. In infanzia berlinese l’esperienza del ricordo e della memoria si legano alla concezione della storia di benjamin. LAVORO DEL RICORDO=RISVEGLIO DAL SOGNO. Ricordare significa ‘’portare alla luce’’, dissotterrare, condurre il passato al presente. Il risveglio = presa di coscienza, o meglio ricordo, di ciò che si è sognato. Ricordo e risveglio sono ESPERIENZE DI SOGLIA: non c’è confine netto tra mondo vigile e diurno di veglia, bensì un’ area di passaggio. → il sogno prende forma in una successione di immagini che ci appaiono al momento del risveglio. Ricordare significa produrre una PRESENTIFICAZIONE DEL PASSATO: tale ‘’risveglio al presente’’ è il risultato di una nuova comprensione della storia. Al risveglio-ricordo corrisponde un accesso al presente attraverso il passato → tempo che B. chiama JETZTZEIT (TEMPO-ORA) , l’attimo in cui un passato carico di futuro transita nel presente, E’ IL TEMPO CHE SI FA IMMAGINE. TEMPO= non si esprime con la linearità cronologica, ma con la simultaneità di immagini del presente e immagini del ricordo → IL RICORDO PUO’ ATTIVARE QUANTO NEL PASSATO E’ INCOMPIUTO, IL RICORDO PUO’ SALVARE QUANTO NEL PASSATO RESTA IN ATTESA DI RISCATTO. (es. collezionismo). Il risveglio → è l’ora della conoscibilità è il presente prodotto attraverso il passato → passato che si attualizza nel presente attraverso il RICORDO. La presa di coscienza del risveglio dal sogno si attua nel ricordo, che rende il passato conoscibile al presente. La conoscenza storica è rivolta verso il passato ma la prospettiva capace di orientare lo sguardo è il presente: dunque il senso della storia procede a ritroso, dall’attualità del presente verso il passato.
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