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La Pedagogia: Questioni Epistemologiche e Socio-Culturali da Dewey a Rosa Agazzi, Sintesi del corso di Pedagogia

EducazioneEpistemologiapedagogiaCognizioneFormazione

Una serie di questioni riguardanti la trasformazione della pedagogia, con un focus particolare sulla natura e sulla struttura della conoscenza umana (epistemologia) e sulla educazione come strumento di sviluppo socio-culturale. Il testo include riferimenti a teorici come John Dewey, Giovanni Gentile e Rosa Agazzi, e discute temi come l'attivismo, la scuola e la società, il marxismo, il personalismo e la prospettiva costruttivista in pedagogia.

Cosa imparerai

  • Quali sono le idee di John Dewey sulla teoria dell'esperienza?
  • Quali sono le caratteristiche del processo formativo secondo il documento?
  • Quali sono le idee del marxismo sulla pedagogia?
  • Che idee di filosofi sono esplorate nel documento?
  • Quali sono le idee di Giovanni Gentile sulla pedagogia?

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 06/01/2019

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4 documenti

1 / 51

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Anteprima parziale del testo

Scarica La Pedagogia: Questioni Epistemologiche e Socio-Culturali da Dewey a Rosa Agazzi e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 Laurea in Scienze e tecniche psicologiche a.a. 2009-2010 Pedagogia generale Vasco d’Agnese 2 Programma Testi d’esame: F. Cambi, Le pedagogie del Novecento, Laterza, Roma-Bari, 2006. J. Dewey, Come pensiamo, La Nuova Italia, Firenze, 2004. V. Sarracino (a cura di), Educazione e politica in Italia (1945-2008). Fratture politiche ed epistemologiche per un nuovo sistema educativo, Franco Angeli, Milano, 2010. 5 Periodizzazione storica 1. Guerre mondiali: 1914-1918; 1939-1945 2. Crisi del ’29 e Grande depressione (consapevolezza di un mondo globalizzato) 3. Nascita dei totalitarismi (anni Venti – Quaranta) 4. Guerra fredda (1946-1989) e Crollo del muro di Berlino (1989) 5. Erosione e declino dell’egemonia statunitense; progressivo spostamento e decentramento dell’asse economico-politico 6 Complessità del Novecento Eventi che hanno segnato l’identità del Novecento: 1. Fine della tradizione e/o accelerarsi della modernizzazione 2. Trionfo della tecnica 3. Società di massa 4. Totalitarismi e Olocausto 5. Accelerazione dei fenomeni di globalizzazione 6. Tramonto del mito del soggetto 7 Questione epistemologica Epistemologia: disciplina che si occupa della natura, del senso, della struttura della conoscenza umana. Si occupa, pertanto, di chiarire i presupposti teorici e metodologici dei saperi; l’epistemologia ha come oggetto di studio il modo stesso nel quale viene prodotta la conoscenza scientifica. Il termine, in questi ultimi anni, ha subito uno slittamento di senso: l’epistemologia indica, anche, il modo in cui il soggetto costruisce la propria conoscenza, la propria immagine del mondo. 10 Educazione: definizioni preliminari Educazione: spazio nel quale la cultura ri- organizza se stessa, gestendo i propri processi di permanenza/trasformazione. Strumento di emancipazione personale e collettiva. 11 Educazione: definizioni preliminari L’educazione riguarda le modalità utilizzate dal soggetto nella costruzione della propria esperienza, i “pattern prospettici”, le forme nelle quali si dà l’interpretazione del mondo e, quindi, le condizioni di possibilità dell’esperienza stessa. L’educazione, pertanto, tematizza i presupposti sui quali è fondata la propria personale visione del mondo, la grammatica profonda della percezione e della cognizione umana. 12 Educazione – Formazione: definizioni preliminari  “Da più parti e secondo una varietà di accezioni fra loro fin troppo articolate e difformi si parla oggi di formazione. Inoltre, sembra quasi che il termine si presti a sostituire quello di educazione, sottolineando meglio l’aspetto ormai spesso settoriale e più tecnico dei processi educativi. […] Il termine “formazione” appare come più neutrale e quindi da preferire al troppo denso termine di “educazione”, gravato da una tradizione troppo illustre e ideologicamente connotata […]. E’ ormai il caso di ripensare la formazione, immergendosi nella varietà/complessità dei suoi significati pedagogici, affrontando il suo definirsi dentro la storia, la filosofia, le scienze, la prassi. […] La formazione non è soltanto una questione tecnica, ha alle sue spalle una tradizione filosofica e pedagogica che deve essere vagliata e recuperata, arrivando a definire lo spettro (teorico) e il ruolo (teorico e storico, oggi) della nozione. Va – anzi - subito rilevato che tale nozione, così come si è venuta definendo e come è venuta operando nella pedagogia occidentale è forse la categoria pedagogica più alta, più ricca e più complessa, che meglio di altre viene ad indicare, a segnare il limite (il concetto-limite) della pedagogia. Siamo davanti alla categoria “reggente” della nostra tradizione pedagogica” (Cambi F., Frauenfelder E., 1994) 15 Trasformazione della pedagogia Questioni teoretiche: 1. Affermarsi delle scienze dell’educazione e sviluppo dell’epistemologia pedagogica 2. Costituirsi di un modello di pedagogia critica come neoparadigma del pensiero pedagogico 16 Trasformazione della pedagogia Questioni socio-culturali 1. Alfabetizzazione 2. Cultura di massa 3. Lifelong learning 17 L’attivismo Rovesciamento radicale del processo educativo: 1. Centralità del soggetto in formazione 2. La conoscenza procede dall’azione 3. Evoluzione del processo cognitivo dal globale al distinto 4. Importanza del contesto 5. Carattere anti-autoritario e motivazionale del processo educativo 20 L’attivismo in Italia Lamberto Borghi 1. Nesso ideologia-pedagogia posto come esplicito riferimento – primario, anche rispetto a quello scientifico. 2. Riflessione consapevole, indagine e scepsi 3. Libertà del soggetto in formazione come fondamento educativo. 21 L’attivismo in Italia Rosa Agazzi  Materiali didattici non preordinati – riferimento anti-montessoriano  Centralità del soggetto in formazione rispetto al contesto  Scuola come comunità di lavoro basata sullo scambio - depotenziamento delle dinamiche competitive, accentuazione dell’inclusività. 22 L’idealismo  Identità esclusivamente filosofica della pedagogia  Critica al positivismo  Definizione del processo educativo come atto di pensiero quale principio unico e fondante della realtà (derivazione fichtiana) 25 Giovanni Gentile Se l’educazione è formazione spirituale, protagonista di essa è il maestro che rappresenta (è) la cultura e la storia e agisce nello spirito dell’allievo e che, quindi, non è mai autoritario 26 John Dewey: temi cruciali  Pensiero riflessivo  Nesso esperienza-riflessione – caratterizzato in senso transattivo –  Nesso educazione-società attraverso la democrazia  Momento operatorio al centro del processo cognitivo ed evolutivo 27 John Dewey: il pensiero riflessivo “Attiva, costante e diligente considerazione di una credenza o di una forma ipotetica di conoscenza alla luce delle prove che la sorreggono e delle ulteriori conclusioni alle quali essa tende. […] Implica uno sforzo deliberato e consapevole per stabilire la credenza su una salda base di evidenza e razionalità” (Come pensiamo, 1933) 30 John Dewey: il pensiero riflessivo Pensare significa costruire inferenze. Inferenza: processo attraverso il quale si arriva a ciò che è assente attraverso ciò che è presente: implica un salto. La prova di un’inferenza di pensiero implica un processo nell’immaginazione. L’evoluzione dei concetti procede di pari passo con la determinazione dei fatti. Le idee sono strumenti logici. 31 John Dewey: il pensiero riflessivo Fasi o funzioni o aspetti del pensiero riflessivo:  Suggestione  Intellettualizzazione  Ipotesi, idea come guida  Ragionamento  Controllo mediante l’azione 32 John Dewey: la teoria dell’esperienza Esperienza come scambio fra soggetto e natura:  relazione trasformativa e costantemente aperta – mai data una volta per tutte;  mancanza di priorità fra pensiero e azione, natura e cultura: elementi co-adattivi;  pensiero riflessivo come ricostruzione di un equilibrio ad un livello più elevato – spirale ascendente;  esposizione a nuove rotture e riequilibri imprevisti – esposizione dell’esistenza al mondo. 35 John Dewey: aperture problematiche  Rischio del vivere attraverso le continue e imprevedibili ri-organizzazioni dell’esperienza  Squilibrio fra pensiero riflessivo e operatività – fra pensiero etico-riflessivo e pensiero tecnico-scientifico.  Apertura indefinita del processo esperienziale. 36 Il marxismo: temi essenziali  Preminenza della struttura materiale-economica rispetto alle ideologie – definite come sovrastruttura;  Centralità della dialettica come forma, ad un tempo, di evoluzione del reale e di comprensione di esso;  Compito rivoluzionario della filosofia e dell’educazione;  Struttura teleologica del divenire storico;  Centralità della condizione alienata dell’uomo moderno;  Analisi della forma economica “capitalismo” come forma storica, situata, finita. 37 Modelli di pedagogia marxista Aspetti generali: 1. Collegamento dialettico fra educazione e società, secondo il quale ogni modello formativo è connesso all’ideologia della classe dominante – l’ideologia stessa è il prodotto della struttura materiale; 2. Strettissimo legame fra educazione e politica, fra educazione e praxis rivoluzionaria; 3. Centralità del lavoro nella formazione dell’uomo; 4. Valore della formazione come umanizzazione della natura propriamente umana e liberazione dall’alienazione, 5. Opposizione ad ogni forma di spontaneismo educativo – l’educazione è, sempre, anche, conformazione. 40 Don Lorenzo Milani  Tema della giustizia sociale  Scuola come comunità  Nesso lingua-potere  Nesso sapere-potere 41 Epistemologia-pedagogia La riflessione epistemologica in pedagogia assume, oggi, due forme prevalenti: [F. Cambi, 2000]  da un lato, si presenta come riflessività radicale esercitata sui fondamenti, sul senso e sulla natura del sapere-agire pedagogico;  dall’altro, si offre come prassi trasversale rispetto alle forme che il pedagogico assume, accompagnandone sviluppi ed esiti possibili. Ciò vuol dire affiancare alla canonica riflessione teoretica esercitata da ogni disciplina su se stessa, una funzione che si sviluppa nella prassi, nel farsi stesso delle azioni pedagogiche. 42 L’epistemologia contemporanea L’epistemologia contemporanea ha evidenziato, nelle sue diverse direzioni di sviluppo, almeno quattro elementi di rottura rispetto al passato:  gli organismi viventi si caratterizzano innanzitutto come sistemi cognitivi e che, parallelamente, ogni forma di cognizione è una forma di vita;  la conoscenza è un procedura performativa, assolutamente costruttiva e che, in quanto tale, non esibisce prove, ma costruisce mondi;  ogni conoscenza è una forma di azione: molteplice, relazionale e posizionale;  il soggetto costruisce se stesso nella azioni che pone in essere: ognuno di noi è la decisione che assume, volta per volta, nel mondo. 45 La prospettiva costruttivista in pedagogia Il cardine gnoseologico intorno al quale ruota il modello teorico cui si fa riferimento è quello riguardante l’inesistenza di un’unica rappresentazione del reale. Anzi, è proprio il “modello iconico” rappresentativo, di rispecchiamento del reale da parte della mente a cadere. 46 La prospettiva costruttivista in pedagogia La rappresentazione “vera”, “corretta” “giusta” del reale viene meno, lasciando il posto a versioni molteplici di esso, a “mondi costruiti”, a “realtà inventate”, ad orizzonti esperienziali delimitati, definiti, costituiti da modelli, aspettative, schemi d’azione; orizzonti nei quali non solo un’esperienza assume un significato oppure un altro, ma, più radicalmente, nei quali un’esperienza si dà come tale: è, infatti, a partire da un determinato orizzonte, da determinati sistemi interpretativi e categoriali che un tipo di esperienza è, semplicemente, possibile; conoscere, all’interno di tale prospettiva, diviene un fare, un agire; la conoscenza assume il carattere di una decisione, di una scelta all’interno di un panorama costituito come tale dallo stesso soggetto conoscente. 47 La prospettiva costruttivista in pedagogia “Le inferenze che noi traiamo nel linguaggio non costituiscono un ritratto della verità, di ciò che è vero, ma fanno essere il vero. Nelle inferenze logico-linguistiche, nelle procedure argomentative, nei processi discorsivi non è rappresentato né rispecchiato nulla, ma è condotto un confronto fra vecchie e nuove proposizioni.” [A.G. Gargani, 1993]. 50 La prospettiva costruttivista in pedagogia Ogni sapere ed ogni agire, quindi, non è solo un sapere ed un’azione di o su qualcosa, ma un sapere ed un agire relativo alla propria posizione rispetto a qualcosa – un sapere ed un agire, quindi, situato, prospettico, dipendente dal contesto e, pertanto, il suo essere definibile solo rispetto a. Il concetto di relazione investe la totalità del soggetto in formazione. 51 La prospettiva costruttivista in pedagogia Il problema della conoscenza, in quest’ottica è il problema della costruzione di possibilità, di uno spazio che contenga e trasformi non tanto “contenuti”, ma possibilità di azione, producendo traiettorie e vie inedite a partire dai vincoli esistenti – e, contemporaneamente, mutando, ampliando, sostituendo tali vincoli. Assumere la consapevolezza dell’esistenza di più strade possibili, praticabili e, contemporaneamente della propria responsabilità nel costruirle e delle contingenze in virtù delle quali prendono forma (criterio strategico di dialogicità con il contesto, fluidità e storicità delle situazioni) conduce a tematizzare il processo formativo come processo autoriflessivo, in virtù della co- produzione di regole, spazio di senso e mosse possibili degli attori del processo.
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