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Pedagogia, lezione 11 - Scienze delle attività motorie e sportive, Appunti di Pedagogia

Appunti delle slide e delle video lezioni di pedagogia relativa alle attività motorie

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 21/12/2021

Erika_Quinto
Erika_Quinto 🇮🇹

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Scarica Pedagogia, lezione 11 - Scienze delle attività motorie e sportive e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! OMS 0 WHO: ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' (WORLD HEALT ORGANIZATION) Alla base di questo studio vi è l'analisi dell'importanza dell'OMS e della pedagogia associata allo sport, all'interno del contesto internazionale. In particolare, si pone l'attenzione sulle differenze socioeconomiche, che possono andare ad ostacolare l'ideale sviluppo delle scienze motorie all'interno del percorso di vita. Ma poiché si parla di un processo educativo, si deve guardare oltre il PIL (prodotto interno lordo) e quindi alle capacità umane. L'OMS regola la legge sulla salute e ci fa comprendere cosa significa essere in salute, ci fa comprendere cosa significa essere persone in salute. Emana le direttive sulla salute e il benessere dell'intera umanità, fattori sanitari, sociali, della salute educativa, geografici ecc. Con persone IN salute, anche secondo l'OMS, si intende la prospettiva poiché “in" è verso, è una prospettiva, un'educazione alla salute. Ad oggi il concetto di salute non comprende più solamente la mente e il corpo, ma si articola anche in società, nella cultura, nella famiglia ecc. Esiste una relazione stretta tra lo sport e la salute e ci sono delle parole chiave che uniscono l'OMS con lo sport. Esse sono: benessere, integrazione, alimentazione, corpo e corporeità, stili di vita corretti, processo educativo, linguaggi, diversità, rispetto per sé stessi e per il prossimo, velocità. Di fatti in entrambi gli elementi si parla di processi e relazione educativa, di comunicazione empatica; è un prendersi cura ed è il rispetto di sé in quanto persona. Con questi elementi ci si collega alla piramide dei bisogni primari e secondari di Maslow. Si parla anche delle abilità e capacità motorie e attraverso le tappe dell'età evolutiva si crea una relazione di pedagogia dello sport. Tale pedagogia rispetta l'OMS e le sue direttive, per quanto riguarda tutti gli ambiti (come anche quello della pandemia), anche nell'ambito generico in cui si trova il rispetto della relazione, del benessere, del processo educativo (pedagogia della salute). Significa parlare quindi di elemento sanitario e di educazione alla salute. Il sanitario si riferisce alla cura della malattia, l'educazione alla salute invece è la prevenzione e la prospettiva che ci crea tutto quel campo di ben essere della persona, che parla di relazione, di aspetto familiare e sociale. È un processo in equilibrio tra le sfere della persona. Tutto questo crea la linea di orizzonte. L'OMS, con sede a Ginevra, fu istituita con il trattato adottato a New York nel 1946, entrato in vigore nel 1948. L'Italia vi ha aderito ufficialmente in data 11 aprile 1947. Lo scopo dell'OMS è assicurare a tutte le popolazioni il raggiungimento del più alto livello possibile di salute, inteso NON SOLO come assenza di malattia, ma come condizione di benessere fisico, mentale e sociale. Non può essere un “completo benessere" perché non si può considerare completo uno stato d'equilibrio. Precedentemente a quelle date, la salute non stava dietro alle persone ma era solo l'assenza di malattia. Oggi si è in salute invece quando si rispettano determinate sfere in equilibrio (fisico, psichico, culturale, sociale, familiare, affettivo, geografica, ecc.). L'OMS oggi parla di completo come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale. Una persona sana, infatti, sarà una persona che graverà molto meno su un sistema socio-sanitario con ripercussioni sul Ben-Essere di una nazione e con l'istituzione. Nell'atto costitutivo dell'OMS si parla del bambino e il suo sviluppo. La pedagogia dello sport dice che è importante l'alleanza che unisce l'OMS-pedagogia-psicologia. Si occupa dello sviluppo del bambino perché il bambino cresce nelle sue differenziazioni biologiche, sociali (ruoli), psicologiche e diventa adulto ed è l'adulto ad educare poi il bambino (è un ciclo). L'adultità educa il bambino attraverso tutti i suoi ruoli e fasi di età ed è adulto colui che ha i tre elementi in sé che sono la generatività, il prendersi cura e il saper socializzare. C'è alla ricerca della vittoria: ha una valenza creativa nel rispetto delle regole. Si gioca con intenzionalità educativa dove il divertimento non è fine a sé stesso. E corporeità. Chi opera con intenzionalità educativa nel mondo sportivo, specie nel mondo giovanile, sa che i due elementi essenziali dello sport -il gioco e l'agonismo (che è il confronto)- possono diventare tappe di partenza nello sviluppo integrale (equilibrio) della persona. Lo sport è educativo quando rispetta potenzialità e limiti che creano l'essere persona, spazi e tempi (nello spazio geografico), tempi di crescita verso la migliorabilità in un processo di life long education. Nell'OMS ci sono degli obbiettivi che vanno dal 2016 al 2024. Questi si basano sui valori ed agiscono sulle determinanti sociali. Si parla di leadership, si parla di favorire i buoni rapporti tra regioni e Europa (gli stati membri). BULLISMO, PREVENZIONE E ANALISI DEL FENOMENO Quando i valori sportivi non vengono rispettati si può ricadere in una forma di comportamento sociale che è il bullismo (anche nello sport). Si analizza il bullismo nello sport e il superamento di esso tramite lo sport. È definito come una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione, come bersagli facili o incapaci di difendersi. Il termine italiano bullismo è la traduzione letterale della parola “bullyng"” usata nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. Lo psicologo Dan Olweus nel 1978 fu il primo ad interessarsi di questo fenomeno, definendolo in questo modo: "uno studente è oggetto ad azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, dalle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”. In Italia la prima ad occuparsi di questo fenomeno fu Ada Fonzi agli inizi degli anni 90. Il bullismo si fonda su 3 elementi base: -intenzionalità -intensità, durata e persistenza -asimmetria di potere (la legge del più forte). Il bullo è quindi una persona insicura e debole, che non ha scelta e che non riesce ad imporsi diversamente se non con un'azione violenta e vessatoria (insistente). Le diverse forme di bullismo sono: -razzista - sessista, sessuale - omofobico -verso la disabilità -verso la religione -verso chi ha particolari doti Possono essere: -diretti (fisico -spingere, picchiare...- e verbale -deridere, offendere, minacciare...-) -indiretti (esclusione, isolamento, diffusione di calunnie, pettegolezzi sulla vittima) Il bullo può essere: -dominante: aggressivo verso tutti, anche contro genitori e insegnanti; si dice e crede di avere un'elevata autostima ma è insicuro e ha un atteggiamento favorevole alla violenza; “gregario: insicuro; nella maggior parte dei casi si lascia trasportare nel ruolo di aiutante o sostenitore del bullo; -bullo-vittima/a catena: pur subendo violenze, reagisce agli attacchi dei compagni facendo il bullo con chi è più debole di lui; Altri ruoli sono: -aiutante -sostenitore -difensore -esterno La vittima può essere: -passiva: subisce passivamente le prepotenze; si isola e si chiude in sé stessa; reattiva: reagisce alle prepotenze difendendosi fisicamente ma ha sempre la peggio; -ambigua: soggetto con comportamenti antisociali, falso e subdolo; spesso crede che quelli siano coportamenti che deve ricevere; -emarginato violento: soggetto aggressivo; usa la violenza sugli altri, emarginandosi e ciò infastidisce il bullo che può iniziare a prevaricarlo; -provocatrice: provoca i compagni più deboli e subisce prevaricazione per l'antipatia che suscita negli altri. I luoghi del bullismo sono tutti luoghi sociali e sono: - scuola -casa o famiglia -mezzi di trasporto -istituti o comunità di accoglienza - luoghi di sport -luoghi religiosi -luoghi di ritrovo e attività extrascolastiche -internet (cyber bullismo); Le cause avvengono quando c'è asimmetria di potere e sono: -società (che ci ha abituato ad essere padroni, a prevaricare, ad avere la meglio e a non rispettare l'eticità) -collettività -scuola -rapporti interpersonali -famiglia; Le conseguenze sono: -fisiche -psicologiche (mi convincono che sono debole e che devo subire violenze) -relazionali (quando si è vittima, non si riesce a relazionarsi con gli altri).
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