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Pedagogia, lezione 14 - Scienze delle attività motorie e sportive, Appunti di Pedagogia

Appunti delle slide e delle video lezioni di pedagogia relativa alle attività motorie

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 21/12/2021

Erika_Quinto
Erika_Quinto 🇮🇹

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Scarica Pedagogia, lezione 14 - Scienze delle attività motorie e sportive e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! LA RELAZIONE TRA PERSONA E AMBIENTE ATTRAVERSO I 4 SISTEMI DI RELAZIONE EDUCATIVA E SOCIALE Sistemi di Broufenfenner: microsistema, mesosistema, esosistema, macrosistema. Nel macrosistema abbiamo le leggi, la cultura, le istituzioni, le ideologie, la subcultura e le classi sociali. Nell'ESOSISTEMA si trovano la famiglia (nonni, zii, cugini), gli amici, i mass-media, i servizi legali, la comunità, il consiglio scolastico, il sistema sanitario, i vicini, il luogo di lavoro dei genitori. Non si partecipa attivamente ma fa parte della vita emotiva di una persona. Nel MESOSISTEMA fanno parte la scuola, la famiglia, il dottore di famiglia, l'asilo. Il MICROSISTEMA è il bambino e l'ambiente strettamente vicino. LA MENTE NON È ALTRO CHE UN CORPO IN MOVIMENTO Dalla relazione educativa che passa attraverso i 4 modelli educativi e della relazione tra persona e l'ambiente, si arriva alla relazione del movimento. L'individuo utilizza sempre la mente poiché essa è un corpo in continuo movimento. Anche il corpo in movimento utilizza la mente, l'intelligenza, la memoria, l'intuizione, le associazioni, le idee, la creatività, il pensiero trasformativo (potenza della mente). L'educatore di attività motoria che deve essere adulto, autonomo e responsabile non è solo l'educatore di un corpo che si muove, ma deve essere l'educatore di un corpo in movimento che coinvolge la mente; se fosse di fatto solo movimento non ci sarebbe la motivazione. Parlando di motivazione, si hanno le 5 E DELLA MOTIVAZIONE: 1 ENVISIONINE: creare un progetto futuro, un obbiettivo di orizzonte, è una prospettiva; 2 EDUCATION: creare competenze, occasioni e potenziare le potenzialità; 3 EVALUATION: valutare le presentazioni e le competenze, le potenzialità emerse dall'education; 4 EMPOWERMENT: avere la forza (la perseveranza) e la determinazione nella motivazione che ci porta a fare ciò che ci si è proposti di svolgere; è anche la forza di esserci, perciò saper essere e saper esserci; 5 EMPATY: è la capacità di immedesimarsi nell'altro nei suoi bisogni, attese, nella sua vita di persona diversa; con empatia mantengo i miei ruoli in asimmetria; il “ti voglio bene" non basta per l'empatia poiché riduce la persona a individuo; l'educatore con l'empatia deve andare avanti, poi di fianco e infine dietro; l'educatore adulto comprende la persona perché vuole il suo bene; Non a caso una “E" segue l'altra, come da processo educativo circolare. Non segue l'altro in modo verticale ma circolare nel senso che si crea un processo, si tirano fuori le abilità e competenze, le si potenziano, si valutano le prestazioni, si crea l'esserci e si ha la capacità di comprendere i bisogni di chi si ha di fronte. Le 5 "E" sono un processo educativo circolare della motivazione allo sport e al movimento perché in maniera circolare si evolvono e ritornano al punto iniziale in maniera circolare e continuativa, integrata tra i vari punti. L'educazione motoria che è spinta dalla motivazione (dalle 5 “E") si attua secondo 2 direttrici o linee orientative e pratiche: ingrassare e la necessità di controllare l'alimentazione alla ricerca della magrezza. L'anoressia è caratterizzata da forte paura di ingrassare, restrizione alimentare, alterata percezione del peso. Danneggia in modo significativo sia la salute fisica che il funzionamento psicologico e sociale della persona che ne soffre. Il problema dell'anoressico non si risolve correggendo solamente la dieta. L'anoressico è colui che ha delle difficoltà affettive (partono dall'affettività), è una malattia che coinvolge tutte le sfere della persona e sono in difficoltà; non è in salute ma è a dis-agio (non agio, non salute, non equilibrio). BULIMIA: la bulimia nervosa è disturbo dell'alimentazione caratterizzato da abbuffate, condotte di eliminazione e preoccupazione per il peso e le forme del corpo. Il termine bulimia nervosa è stato coniato dallo psichiatra inglese Gerard Russel e deriva da due parole greche che sono bous (che significa bue) e limos (fame). Letteralmente quindi bulimia significa “avere una fame da bue". L'aggettivo “nervosa” indica che i sintomi del disturbo sono di origine psicologica e non sono invece causa di altra patologia medica. La bulimia, nota anche come bulimia nervosa, è un disturbo del comportamento alimentare che - nella persona portatrice - è motivo di grandi abbuffate di cibo, seguite da un forte senso di colpa e da comportamenti anomali, atti a "neutralizzare" l'apporto calorico di quanto ingerito. Trai comportamenti anomali del soggetto bulimico (cioè dell'individuo con bulimia), i più frequenti sono: il vomito autoindotto, l'assunzione impropria di lassativi e diuretici, l'adozione di una dieta restrittiva per diversi giorni e l'esercizio fisico strenuo. Come l'anoressia, la bulimia è un problema psicologico e spesso sono integrati insieme; questo mette in evidenza la grave gestione di queste persone in una situazione che non è in salute. ENTROPATIA: è la necessità di sentire “dentro l'altro”, il farsi recettivi rispetto alla propria interiorità. È il sentire sé stessi nell'esperienza dell'altro, cioè il cogliere il sé nel cogliere l'altro, intro-sentirsi/immedesimazione. È diverso dall'empatia che è l'immedesimazione e comprensione dell'altro che è diverso da sé e volere il bene dell'altro. L'entropatia riguarda il corpo ed è una relazione non empatica tra corpi perché c'è simmetria, uguaglianza; l'empatia riguarda la corporeità; è negativa in quanto la persona non concepisce la diversità dei corpi dato che il soggetto non ci si ritrova.
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