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Guide e consigli
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Periodo delle crociate, Dispense di Storia

Riassunto completo del periodo che va dal 1000 in poi

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 26/03/2021

gaetano.bonadie
gaetano.bonadie 🇮🇹

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Scarica Periodo delle crociate e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! SI ALLARGONO LE FRONTIERE Solo nel XI secolo si notarono i miglioramenti dell'anno 1000 riaffacciandosi al Mediterraneo. LA COMPARSA DEI TURCHI In questo periodo l'impero bizantino e il califfato arabo-islamico subivano la migrazione proveniente dall'oriente, i TURCHI. IMPERO SELGIUCHIDE i turchi si convertirono all'islam e conquistate anche la Persia e la Mesopotamia decisero di conquistare anche Baghdad e costringere il califfo a riconoscere al loro capo il ruolo di sultano e a sottomettersi. Ottenuto ciò i turchi si scagliarono anche contro i bizantini che dovettero cedere le regioni dell'Anatolia (faticosamente riprese dagli arabi) UN PIU DIFFICILE ACCESSO ALLA TERRASANTA i turchi cominciarono a vedere come la religione islamica è molto poco permissiva e come ai pellegrini non è difficile recarsi nei luoghi sacri come per i cristiani d'occidente è molto difficile andare nella terrasanta a visitare tutte le reliquie e il fascino religioso che si trovava in quel luogo. OCCIDENTE CRISTIANO PRENDE L'INIZIATIVA Proprio in questo periodo di difficoltà la chiesa d'occidente decise di prendere in mano la situazione e cominciarono le CROCIATE. Lo scopo principale di queste spedizioni era quello di sottrarre Gerusalemme ai musulmani ma venivano fatte anche per conquistare nuovi territori e assicurare la riuscita dei commerci. La cosa che però spinse migliaia di persone ad affrontare tutti i disagi di una guerra era sicuramente la forza religiosa. APPELLO DI CLERMONT La prima crociata fu indetta da Papa Urbano II sostenendo che occorreva aiutare la cristianità orientala minacciata dagli infedeli. LA PRIMA CROCIATA In risposta a queste chiamate furono in molti ad aderire spinti dalle parole forti di convinzione espresse da coloro che inneggiavano alla crociata ma oltre alla "crociata dei cavalieri" fu molto importante quella che dopo verrà chiamata la "crociata dei pezzenti" (massa di pellegrini infuocati dalle parole di propaganda della crociata). nel 1096 partirono ben 5 eserciti improvvisati ai quali si unirono molti esponenti della piccola borghesia in cerca di fortuna ma, superato il Bosforo, rimasero sterminati dai Turchi. La “crociata dei cavalieri” Le diverse Armate che costituivano la crociata dei Cavalieri lasciarono invece l'Europa, dirigendosi verso Costantinopoli. alcuni scesero lungo la penisola italiana e si imbarcarono a Bari per la Grecia, altri invece seguirono via Terra la Costa orientale dell'Adriatico. i cavalieri guidati dal Conte fiammingo Goffredo di Buglione, seguirono la via dei Balcani osservando un comportamento più ordinato delle schiere di Pietro l'Eremita. Tuttavia, arrivati in territorio bizantino, anche loro si abbandonarono ai saccheggi. Disattesi gli accordi con i bizantini Per molti crociati la liberazione del Santo Sepolcro non era che un pretesto per costituire quelle Signorie feudali che nei propri territori non erano riusciti ad ottenere. La conquista di Gerusalemme Concentrato su Gerusalemme Goffredo di Buglione il 15 luglio 1099 conquistò la città dopo un lungo assedio. Il saccheggio che seguì fu accompagnato da un orrendo massacro della popolazione in cui gli assalitori non fecero molta distinzione fra i musulmani, gli ebrei e i cristiani presenti in città. a Gerusalemme Goffredo di buglione creò un regno Cristiano in cui furono trapiantate le istituzioni vassallatiche con la creazione di centinaia di feudi. così su tutto il territorio della Terrasanta nacquero numerosi insediamenti cristiani in difesa dei quali si costituirono nuovi ordini monastico-cavallereschi, che ai consueti voti religiosi aggiungevano quello della lotta contro gli infedeli. Fra i più importanti vanno segnalati l'ordine degli Ospitalieri, dei Cavalieri Teutonici e dei Templari. La controffensiva musulmana non tardò a manifestarsi quando i turchi arrivarono a prendere la città di Edessa, il re di Francia Luigi VII e l'imperatore Corrado III ebbero l'appoggio del papà per organizzare una seconda crociata che si arenò dell’infruttuoso tentativo di conquistare Damasco. La controffensiva del Saladino Salah ad-Din, conosciuto in occidente come il Saladino, diventato sultano d’Egitto, mosse contro l'esercito dei crociati e lo sbaragliò ai corni di Hattin, presso il lago di Tiberiade. Da qui l'Armata musulmana scese verso Gerusalemme è la riconquistò. La “crociata dei re” Per riprendere Gerusalemme venne organizzata una terza spedizione detta la crociata dei Re perché Vi parteciparono personalmente sia l'imperatore Federico primo Barbarossa, sia i re di Francia Filippo Augusto e d'Inghilterra Riccardo Cuordileone. L’Impresa militare, riuniva forze ingenti, ma non raggiunse il suo principale obiettivo. Federico Barbarossa Morì nell'attraversamento di un fiume e gli altri due sovrani, in lite fra loro, riuscirono solo a ristabilire il controllo sulla città di San Giovanni d'Acri. Riccardo Cuor di Leone cerco alla fine un accordo con il Saladino per garantirvi l'accesso ai pellegrini. La quarta crociata L’entusiasmo per la causa della Terrasanta si era ormai affievolito lasciando sempre di più spazio alle motivazioni economiche. Cioè emerse con evidenza in occasione della quarta crociata è talmente bandita da papa Innocenzo III e sostenuta finanziariamente dalla Repubblica di Venezia che, in cambio del suo aiuto logistico chiese che venisse ripresa la città di Zara caduta in mano agli ungheresi. Ma dopo che ebbero recuperato questa base, i Veneziani convinsero i crociati a darsi come meta Costantinopoli, che fu conquistata e saccheggiata. Da questa impresa Venezia uscì come l'autentica vincitrice: i suoi mercati avevano mano libera nell’ Egeo e avevano basi ovunque fra la Grecia, le isole e l’asia minore. anche Costantinopoli si costituì uno stato crociato, dal nome di Impero latino d'Oriente La fine delle crociate Anche con una quinta crociata non si riuscì a conquistare Gerusalemme, impresa compiuta in seguito da Federico II di Svevia tramite un accordo diplomatico. Successivamente però i turchi ripresero Gerusalemme. IL PROGETTO POLITICO DI FEDERICO II Il peso del prelievo fiscale restava sulle spalle della popolazione, lasciando indenni i grandi signori terrieri. Uomo di grandissima cultura, amante dell’arte che favorì in ogni modo capace di scelte politiche geniali e spregiudicate, Federico si avvalse nella sua opera dell’eredità amministrativa e culturale delle precedenti dominazioni bizantina, araba e normanna, dando al suo regno un’impronta originale e un’apertura alla circolazione di idee e culture diverse decisamente insolita in un’età che era invece abitualmente contraddistinta dalla chiusura e dall’intolleranza. UNA CROCIATA PER VIA DIPLOMATICA Il primo scontro con la chiesa si ebbe con Federico che rinviava sempre l’impegno di fare una crociata e per questo ebbe la scomunica da Gregorio IX, quindi decise di partire per la Terrasanta non con un'armata, ma voleva trattare per via diplomatica la restituzione della città. Il papa non fu d’accordo non solo perché trattare con il nemico era contrario ai principi della “guerra santa” ma risultava evidente che l’imperatore non voleva sprecare le forze militari, ma voleva usarle per affermare il suo potere in Italia. Ciò implicava uno scontro tra comuni e chiesa. IL NUOVO SCONTRO FRA GUELFI E GHIBELLINI Si ricostituì la lega lombarda che ebbe l'appoggio del papa e le citta si divisero tra guelfi e ghibellini. Il nipote di barbarossa avrebbe voluto vendicare il nonno e cosi fu, vinse Milano e i suoi alleati nella battaglia di Cortenuova, ma non riuscì a conquistare il capoluogo lombardo. La chiesa fece subito una nuova scomunica per l’imperatore. Questa venne ribadita dal successore di Gregorio IX, Innocenzo IV, che durante il concilio di Lione arrivò a dichiarare la deposizione dell’imperatore invitando i sudditi a non obbedirgli. Federico II divenne quindi “l’anticristo”. LA MORTE DI FEDERICO II I feudatari tedeschi colsero l’opportunità per trovare un nuovo candidato da contrappore all’imperatore. La situazione era decisamente critica quando Federico II morì. Tutto quello che aveva creato si andò perdendo perché il figlio Enzo era prigioniero, mentre l’altro figlio Corrado morì. Dopo un periodo convulso la corona passò ad un figlio illegittimo, con la quale i ghibellini trovarono nuovamente un punto di riferimento. Il papa chiese l’aiuto del Regno di Francia e assegnò la corona di Sicilia a Carlo d’Angiò. Con le forze francesi Manfredi venne sconfitto a Benevento e morì in battaglia. L'esperienza normanna e tedesca nel Sud poteva dirsi definitivamente conclusa. LA DIFFICILE SUCCESSIONE IMPERIALE L'azione di Federico aveva spostato lo scontro intorno alla figura dell’imperatore e al suo ruolo. Per più di vent’anni il trono imperiale rimase vuoto e la figura dell’imperatore appariva ridimensionata quando questo “grande inter-regno" ebbe fine con l'elezione di Rodolfo d’Asburgo scelto proprio perché, essendo più debole dei suoi concorrenti, era giudicato più innocuo. Ero stato soprattutto il papa Gregorio X a premere per la sua elezione. Il capo della chiesa, infatti, <<voleva un impero debole, ma non un impero vuoto. Le due potenze universali non si amavano ma avevano bisogna l’una dell’altra>>. BONIFACIO VIII E LA CRISI DEL PAPATO Il papato e l’impero mostravano vistosi segni di logoramento e lo spazio politico veniva occupato dalle dinastie regnanti che si imponevano nella lotta feudale. Fu papa Bonifacio VIII l’ultimo papa che cercò di affermare la supremazia ecclesiastica. Filippo IV il Bello rispose alla scomunica che gli era stata imposta per i suoi atti di insubordinazione, mandando i propri emissari a mettere far arrestare il papa nel suo palazzo di Agnani. (lo “schiaffo” di Agnani), ha indubbiamente un forte significato simbolico nel rendere manifesta la debolezza cui era giunta l’autorità del papa. Filippo il Bello, fece pesare l’autorità sulla successione di Bonifacio VIII e impose l’elezione di Clemente V con la quale la sede pontificia venne trasferita in Francia, nella città di Avignone, questo periodo che passò alla storia con il nome di cattività avignonese.
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