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Perugino Arte moderna, Guide, Progetti e Ricerche di Storia dell'Arte Moderna

Power point di perugino per esame arte moderna

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 22/02/2021

leonardo-campara
leonardo-campara 🇮🇹

3.7

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6 documenti

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Scarica Perugino Arte moderna e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! Raffaello, Sposalizio della Vergine, 1504, Milano, Brera Perugino, Sposalizio della Vergine, Caen Perugino Madonna col Bambino Roma, Galleria Borghese La prima parte del dittico inedito del Perugino, il "Cristo Coronato" di spine. Come si nota non è stato conservato proprio correttamente. Cristo coronato di spine (componeva un dittico insieme alla Madonna) Il Cristo coronato di spine scruta fisso negli occhi lo spettatore del quadro con un'espressione che non tradisce dolore fisico ma compassione con chi intercetta il suo sguardo. La Madonna ha il capo leggermente reclinato e i suoi occhi, in una traiettoria appena obliqua, probabilmente cercano il figlio, lì accanto nell'altra tavola. L'inedito di oggi riguarda due oli su tavola (33 centimetri per 27) in origine collegati da cerniere a formare un dittico. Presentano sul verso un rivestimento di pelle stampigliata che simula l'esterno di un libro. Spiega Mancini: «Era un altarolo domestico. Una volta chiuso, poteva essere collocato nello scaffale di una libreria, oggetto raffinatissimo per il gabinetto di un amateur». Come in ogni attribuzione attendibile, ecco la necessaria fonte: un inventario dell'11 giugno 1703 relativo ai beni di Cosimo Bordoni, medico personale di Cosimo III, abitante a Firenze in via Tegolaia. Lì si parla di «due quadri compagni, del Perugino: la Madonna e Giesù, ornamento liscio, tutto dorato». Dopo quell'inventario, le tracce del dittico si perdono. Ma poi, sempre sui dorsi, ecco un altro indizio: due sigilli di ceralacca, uno nero e l'altro rosso, con emblemi araldici ancora non decifrati. Afferma ancora Mancini: «Si tratta di sigilli con ogni probabilità inglesi, che segnalano la presenza delle due opere appaiate in una collezione anglosassone tra il '700 e l'800. Segno, anche questo, del grande prestigio goduto dalle tavole». E dopo? «Dopo non sappiamo nulla se non che l'attuale proprietario ha acquisito il dittico sul mercato e mi ha contattato per mostrarmelo». Mancini colloca le due opere nel periodo veneziano del Perugino, cioè dopo il 1494, quel lasso di tempo sul quale si soffermò, pieno di interrogativi proprio per l'assenza di tracce, Pietro Scarpellini nella sua monografia sull'artista del 1984. Racconta il curatore della mostra: «Appena viste le tavole, ho avuto la certezza della mano del Perugino. Ma un Perugino in qualche modo anomalo, soprattutto per lo sfondo nero da lui raramente usato. Il pensiero va subito alla "Maddalena", conservata a palazzo Pitti e che proporrò in catalogo. A mio avviso il dittico venne realizzato tra il 1495 e il 1497, o a Venezia o a Firenze. Perugino potrebbe averci lavorato direttamente a Venezia, portando poi l'opera a Firenze, o invece nella città dei granduchi subito dopo aver lasciato Venezia. L'influenza veneziana è evidente, soprattutto da parte di Alvise Vivarini. Ma fiorentina è sicuramente la coperta in pelle che contiene espliciti riferimenti a Firenze, ovvero piccoli e grandi gigli». Lo conferma anche lo studioso John Bidwell, Astor Curator of Printed Books and Bindings della Morgan Library di New York. In quanto allo stile, ai colori, professore? «Caratteristici del Perugino sono il verde bottiglia del risvolto del manto della Vergine, il rosa del copricapo a cuffia, il rosso intenso della veste che è identico sia per timbro che per qualità a quello della Vergine». Pinturicchio - Guarigione del cieco (1473) - dalle Storie di san Bernardino" appartengono ad un ciclo di otto dipinti realizzati con tecnica a tempera su tavola intorno al 1473. Essi sono generalmente riferiti con riserve alla "Bottega del 1473" o a un "Maestro". Di certo vi parteciparono Pinturicchio, Perugino e Piermatteo d'Amelia. Le tavole vennero commissionate nel 1473 dai Francescani di Perugia per la decorazione di due ante che dovevano ricoprire una nicchia con la statua di San Bernardino nell'omonimo oratorio. In quell'anno l'ordine, più che mai politicizzato, si occupava di diffondere il messaggio del santo senese, canonizzato nel 1450: il ciclo doveva raffigurarne i miracoli di san Bernardino. All'opera pare che abbiano partecipato cinque pittori, tra cui anche nomi di grande prestigio. Tutti però dovevano attenersi a un unico linguaggio, il cui progetto viene generalmente assegnato al giovanissimo Pietro Perugino, da pochissimo tempo riconosciuto come un grande maestro dopo che si iscrisse, nel 1472, alla compagnia di San Luca a Firenze. Il ciclo di tavole fu smantellato in epoca sconosciuta e venne poi ritrovato nella chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. L'aspetto originale dei dipinti e collocazione primitiva dei pannelli è a tutt'oggi oggi oggetto di grandi discussioni tra gli studiosi. Grandi sono gli influssi di Piero della Francesca – a quei tempi conosciutissimo a Urbino – soprattutto nelle vaste architetture in cui vengono rappresentate le scene del santo. Le figure di ogni tavola sono assai piccole e occupano soltanto la fascia inferiore. La luminosità è netta e chiara, il cromatismo delicato, mentre le parti in ombra riflettono i chiarori del contesto generale, proprio sul modello di Piero. La purezza architettonica lascia trasparire una meditazione con la scuola di Urbino. Perugino Madonna con Bambino e San Giovannino, London, National Gallery 1490 La Visitazione con sant'Anna è un dipinto a tempera su tavola (32x34 cm) attribuito a Pietro Perugino, databile al 1472-1473 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. San Girolamo penitente n el deserto Ultimo quarto del XV sec Vienna, Kunsthistorisches Museum San Sebastiano (Perugino). Roma - Galleria Borghese Fine XV secolo (circa tra il 1490 e il 1499) La Maria Maddalena è un dipinto a olio su tavola (47x34 cm) di Pietro Perugino, databile al 1500 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. Raffaello Predella della pala Oddi 1504-1505 Raffaello p Perugino Annunciazione Fano 1488-1497
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