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Petrarca: vita e opere, Dispense di Italiano

Vita di Francesco Petrarca. Principali differenze tra Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Dissidio interiore di Petrarca con principali cause. Descrizione "Secretum" con approfondimento sul terzo libro e accidia. Lettera a Dionigi San Sepolcro. Descrizione "Canzoniere" con i numeri realtivi ad esso e approfondimento sul primo sonetto dell'opera e analisi di "Chiare, Fresche e Dolci acque".

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 14/04/2024

miriam-marangi
miriam-marangi 🇮🇹

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Scarica Petrarca: vita e opere e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! FRANCESCO PETRARCA Petrarca nasce nel 1304 ad Arezzo quando la sua famiglia era in esilio (la famiglia-esuli bianchi), l'esilio che aveva colpito Dante infatti colpisce anche la famiglia di Petrarca. La vera formazione culturale di Petrarca avviene ad Avignone, che tra il 1309 e il 1377 è sede della Curia papale. Proprio qui il 6 Aprile del 1327 Petrarca incontra Lura. Petrarca per avere una fonte di reddito, sceglie di diventare chierico, tuttavia avrà 2 figli illegittimi. Petrarca amava sia il greco che il latino e inaugura il mecenatismo infatti fu ospitato in molte signorie e scrisse per esse. Era un uomo con molti contrasti infatti amava sia viaggiare che la solitudine amava avere molti amici ma voleva anche stare da solo. Amava a viaggiare e infatti era un cittadino del mondo al contrario di Dante che era molto più legato a Firenze. Differenze fra Dante e Petrarca Petrarca e Dante hanno due visioni completamente diverse. Infatti un poeta è sempre il frutto del suo contesto storico e ne è l'interprete. Mentre per Dante, uomo del Medioevo, l'impero è papato illuminavano la strada ed erano due soli, nel contesto storico di Petrarca entrano in crisi: Infatti subentrano le monarchie nazionali e la cattività Avignonese. Nel periodo storico di Petrarca si ha una crisi economica dovuta alla peste e una crisi democratica. Mentre Dante era un intellettuale cittadino diventato un intellettuale cortigiano, Petrarca nasce come intellettuale cortigiano, infatti non andò mai a Firenze e nasce in esilio. Dante vive con amarezza la lontananza da Firenze mentre Petrarca sarà ben contento di legarsi a varie signorie Poiché i signori li affidavano spesso compiti diplomatici ma Petrarca quando andava nei palazzi dei signori si perdeva e amava le biblioteche qui nasce il suo amore per la lingua Latina infatti Petrarca studia per il gusto di fare e si dedica all'otium. Nel periodo storico di Petrarca tutto quello in cui prima si credeva non c'è più, infatti il 300 è un anno di transizione e viene definito autunno del medioevo o preumanesimo poiché il medioevo sta finendo; si conosce ciò che sta terminando ma non quello che verrà. Petrarca sente che quella visione teocentrica non è più sufficiente e sente il fascino delle cose terrene ma ne avverte anche la fugacità ovvero che tutto è precario. Petrarca si chiede come rendere eterno quello che passa e lo fa con la poesia. Infatti secondo Petrarca la poesia da eternità a ciò che fugge ed è precario. Petrarca non riusciva a resistere a due desideri: il desiderio della carnalità e il desiderio della gloria e della fama. Il poeta amava una donna che chiamò con lo pseudonimo "Laura" come "laurus" (alloro) per due motivi: 1. la storia di Apollo e Dafne: Apollo amava Dafne e la rincorreva sempre. Un giorno Dafne stanca di scappare chiese a suo padre di trasformarla in una pianta e divenne una pianta d’alloro. 2. L'alloro era il massimo riconoscimento poetico e quindi la gloria. L’amore nei confronti di Laura però non era ricambiato e Petrarca dice che la poesia d'amore nasce da un amore non corrisposto, lui definì questo tormento "dolce tormento" dal quale nasce la poesia dell'amore. Petrarca aveva i sensi di colpa dovuti all'amore carnale nei confronti di Laura e in alcune poesie anticipa la visione dell'umanesimo. Vivrà tutta la sua vita cercando un equilibrio tra la parte di uomo del medioevo e la parte dell'uomo dell'umanesimo. Per la prima volta Petrarca si approccia in modo diverso al mondo classico rispetto alle persone del medioevo. Infatti per esempio Dante sceglie Virgilio parlando della IV Bucolica (Virgilio parla della venuta di qualcuno che porrò fine alle guerre civili, e l’uomo del medioevo pensava che questa figura fosse Gesù( a cui viene attribuito un valore cristiano, invece Petrarca studiando nelle biblioteche capisce che ogni opera è frutto del suo tempo e non anticipazione di un altro tempo. Si trova davanti a copie diverse dello stesso testo e cerca di capire quale fosse il testo più vicino all'originale questo fenomeno viene chiamato filologia. Avviene anche una valorizzazione del latino: la lingua della cultura. Il filologo riporta alla luce testi che si erano persi, Petrarca riporta alla luce l'epistolario di Cicerone e infatti le prime opere a cui Petrarca si dedicò sono appunto le epistole scritte in latino. Il Secretum Il “secetum” è un'opera originariamente scritta in latino per la pubblicazione e non per ottenere la corona d’alloro, infatti lui l’ha già ottenuta per un'opera intitolata "Africa" e strutturata come “l'Eneide” di Virgilio. Petrarca scrive quest'opera 16 anni dopo l'incontro con Laura quindi nel 1343. Lo stesso anno in cui fratello raggiunge l'obiettivo di entrare nel mondo religioso. Tuttavia però Agostino parla della morte di Laura che avviene nel 1348 quindi l'opera si pensa sia stata scritta dopo. Secondo Petrarca la morte di Laura dovrebbe risolvere tutto quello squilibrio che si è creato in lui, e quindi l’inizio di una rinascita, una mutatio vitae, invece diventa solo l'inizio di un tormento. Petrarca ha ambientato l'opera nel 1343 per farla coincidere con i suoi quarant'anni ma scritta dopo il 1348. Quarant'anni perché è il mezzo della vita in cui l'uomo fa un bilancio di essa ed è sommerso nelle sue incertezze e anche perché il numero 40 indica tanti simboli anche i biblici per esempio i 40 giorni in cui Gesù è tentato da Satana. In quest’opera scritta in latino, c’è un dialogo tra due personaggi: Petrarca e Agostino. In realtà è lui in entrambe le parti le quali rappresentano le parti diverse della sua stessa natura interiore. Petrarca rappresenta la parte di lui più restia al cambiamento, mentre Agostino la sua coscienza che lo vuole smascherare. Nel primo libro Agostino rimprovera Francesco per la debolezza di volontà e lo invita a riflettere sulla morte; nel secondo libro vengono passati in rassegna i sette peccati capitali e Francesco si dichiara colpevole in tutti tranne che nella gola, nell’invidia e nell’ira. Il peccato che caratterizza di più Francesco è appunto l’accidia: mancanza di forza di volontà a perseguire ciò che è bene ed è giusto; nel terzo libro invece si esaminano le “catene di diamante” ovvero l’amore per Laura e il desiderio di gloria. Petrarca continuerà a dire di essersi innamorato dell'anima di Laura usandola come giustificazione quindi una visione del medioevo, e quindi che ama Laura per amare Dio (stesso amore di Dante e Beatrice), mentre Agostino smonta tutto quello che afferma Petrarca dicendo che si sta solo giustificando. Petrarca dirà di non essere mai stato interessato al corpo di Laura ma si contraddirà da solo poiché mostra attenzione per il corpo dicendo che nonostante il corpo stia invecchiando la ama, quindi pone attenzione al corpo. Mentre Petrarca sostiene che è lui ami Laura per amare Dio, Agostino sostiene che lui ama il creatore perché ti ha dato Laura, quindi lo allontana dal medioevo. Petrarca si giustifica dicendo che ama Laura perché ama Dio, invece Sant'Agostino dice che Petrarca ma Dio perché ha creato Laura. Agostino rappresenta il Petrarca ideale, ovvero ciò che vorrebbe essere. Secondo la “lettera pitagorica” la vita è a forma di Y: Da piccoli abbiamo la strada segnata mentre arrivati ad un certo punto l'uomo deve scegliere perché e diventato adulto e Petrarca fa la scelta che lo porta alla rovina. Nel terzo libro Petrarca dice che invece di prendere la strada di destra che è quella di destra (stretta e difficile da percorrere) sceglie quella di sinistra che è più larga e facile. In questo dialogo tra i due c'è un terzo personaggio allegorico che è la verità che invece avvicina Petrarca al medioevo. È una donna ma non dice nessuna parola e tace proprio perché Petrarca è un uomo irrisolto e non riesce a trovare la verità. Quest'opera aveva come scopo quello di raggiungere un equilibrio tra i due uomini che si erano formati dentro Petrarca, invece con quest'opera non si arriva all'obiettivo. È un'opera irrisolta esattamente come la vita del poeta al contrario di quella di Dante che arriva alla fine del viaggio. ATTRAVERSO L'ESPERIENZA DI AGOSTINO, PETRARCA CAPISCE COSA È MEGLIO PER SÉ, MA NON CE LA FA. È MALATO: MALATTIA DELLA VOLONTÀ. SA COS'È MEGLIO PER SÉ, MA NON HA LA FORZA DI VOLOTNÀ SUFFICIENTE (ACCIDIA)
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