Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Peverini, P. (2004), Il videoclip, Meltemi capitolo . 1, Sintesi del corso di Teorie E Tecniche Del Linguaggio Televisivo

riassunto di Peverini Il videoclip, Meltemi capp. 1 per esame di Analisi dei Linguaggi televisivi con Lucio Spaziante

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 16/05/2021

Erixhe
Erixhe 🇮🇹

4.5

(24)

2 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Peverini, P. (2004), Il videoclip, Meltemi capitolo . 1 e più Sintesi del corso in PDF di Teorie E Tecniche Del Linguaggio Televisivo solo su Docsity! IL VIDEOCLIP 1 Il videoclip è una forma breve di comunicazione audiovisiva il cui linguaggio nasce e si sviluppa in relazione all’esigenza di promuovere un bene di consumo e immateriale ovvero la musica e la durata ridotta e la funzione commerciale si rivelano uno stimolo prezioso e si coinvolgono sia la dimensione narrativa sia discorsiva ovvero le immagini, i suoni e i ritmi. LA NASCITA DI UN FENOMENO AUDIOVISIVO. INNOVAZIONI STILISTICHE E LOGICHE PRODUTTIVE. Michel Shore un critico musicale ricorda che la BBC nel 1986 realizzo il programma video Jukebox individuava nel film Komposition in Blau un antecedente al moderno videoclip. - La stampa ha ricondotto la nascita di queste forme brevi ai Soundies ovvero cortometraggi musicali realizzati negli USA tra il 1941 e il 1947 come strumento di promozione della musica jazz la cui durata era compresa tra tre e otto minuti. I soundies erano utilizzati anche come forme interstiziali dentro la programmazione televisiva poiché erano oggetto di minor controllo. Lo Scopitone era un jukebox realizzato in Francia dove l’utente pagava e poteva vedere anche le clip colori degli artisti. Fra coloro che hanno influenzato i video musicali ritroviamo anche Elvis Presley e le serie televisive come The Monkees. - Secondo i critici musicali invece le radici del videoclip risalgono anche ai primi film dei Beatles e nei successivi clip promozionali e speciali televisivi. GOodwin afferma che per ricostruire l’evoluzione del fenomeno è necessario analizzare alcuni fondamentai fattori extratestuali Le premesse per la nascita del video musicale si esegue in Inghilterra negli anni 80 in particolare esiste una correlazione fra strategie commerciali delle tv musicali e affermazione del New Pop. Il New Pop si impone come segnato da una concezione inedita tra musica immagini e mercato discografico. Durante gli anni del punk la performance non prevedeva strumento elettronici come sostituiti dei musicisti cosa che cambia negli anni 80 l’utilizzo degli strumenti elettronici divine Hunan routine e i brani vengono pre- registrati in studio. La tecnologia rende in alcuni casi inutile la presenza del musicista nel ruolo tradizionale si esecutore del brano musicale. La performance della band si riduce a una serie di interventi sul brano la cui esecuzione viene affidata agli strumenti elettronici, durante gli anni 80 il pubblico dei concerti pop, rock e rap si abitua all’idea che una parte della musica ascoltata dal vivo sia registrata su un nastro e diffusa in macchina dopo essere stata rielaborata anche se gli artisti avevano cercato di nascondere che le performance Life erano in parte simulate. Il secondo fattore per la nascita della diffusione de videoclip consiste nella capacità di assumere un atteggiamento smaliziato nei confronti della promozione, i protagonisti del pop mirano a legittimarsi nel confronto del pubblico valorizzando la propria immagine ponendosi come modelli di riferimento. Nel 1963 iniziano le trasmissione di Ready Steady Go! Un programma tv dedicato alla musica pop seguito da top of the ops e oh boy questi show erano basati sul medesimo schema generale in cui band famose ogni settimana eseguendo dal vivo i loro singoli di maggior successo. Le band sono spesso occupate in tour promozionali che rendono difficile garantire la loro presenza in tv, le case discografiche inoltre per imitare i costi iniziano a commissionare dei piccoli film promozionali che ebbe rispontr positivo verso la seconda meta degli anni 70 come Bohemian Rapsody dei Queen neo 1975 che spinse le case discografiche a realizzare più clips. I video si svicolano dal “documentario” valorizzando la sperimentazione anche con giovani filmakers. Nel 1975 la Sony intruse sul mercato il Betamax in contemporanea le tv via cavo nascono su tutto il territorio che pero ostacolano la diffusione del videoclip per via del non offrire alla vip uno spazio in tv. Questa sfiducia ha due motivazioni: 1) le ricerche demografiche dimostrano che in prime time non vi è pubblico che predilige generi musicali 2) In Inghilterra le televisioni avevan interesse verso le nuove gerazionie negli USA invece le case discografiche si dimostrano restie a pro0durre clip che escano9 dalla rigida logica del reportage live di conseguenza il fenomeno si impone a partire dal 1977. Nel 1979 nasce Video COncert Hall un canale musicale via cavo che Kasem un dj, inaugura un programma ovvero American’s top 10che produce la classifica americana degli album piu venduti. Il 31 luglio 1981 iniziano le trasmissioni MTV che attingono da una Library ridotta composta da 250 videoclip che prevede tre tipologie di trasmissione: - Heavy rotation, in cui vi sono video di maggior successo con frequenza di 6/7 passaggi televisivi - Medium rotation, I passaggi sono 3/4 al giorno - Light rotation, video ch anon superano 1/2 passaggi giornalieri, I vertici di MTV tentano di convincere le case discografiche che la protozone dei videoclip aiuti i nuovi artisti, e vengono commissionate a tal proposito a Robert Pittman le ricerche sulle case discografiche i risultati stimolano positivamente i rapporti fra la nuova emittente musicale ovvero pubblicati, emittenti con i pubblico. Per la prima meta degli anni 80 le etichette discografiche considerano la produzione come strumenti di promozione, c9me sostiene Simon Frith mtv si legittima nelle case discografiche come strumento di promozione per eccellenza. I videoclip pone in primo piano non il prodotto ma la confezione perché devono promuovere l’usicta dell’album valorizzando il performer. RICOSTRUZIONE DI UN DIBATTITO IN CORSO Nel giro degli anni i video hanno raggiunto un’autonomia stilistica sfruttando la brevità come uno stimolo creativo e questi testi promozionali contribuiscono a rinnovare i canoni estetici di espressioni artistiche consolidate come nel cinema. Queste forme brevi vengon viste come pubblicità, sogni, arte visiva, propaganda nichilista, pornografia semiotica, areò visiva… Wolfe nel 1983 in una rivista accademica americana raccoglie riflessione sulle analisi delle forme di popular music e distingue i - videoclip performance caratterizzati da forma di esibizione del brand - Videoclip concettuali in cui vi è una breve storia, Questa prima classificazione viene ulteriormente elaborato nel 1984 da Lynch individua tre mo9delli i videoclip narrativi e quelli non narrativi. Shore distingue distingue - videoclip performance realizzati con lyp sinch che permette di sincronizzare le parole con i movimenti delle labbra del performer - Videoclip altamente concettuali sovraccarichi di immagini e narrativamente ambigui al punto di raggiungere occasionalmente la parvenza di un plot - Ibride è fra le due con l’esecuzione del brano con frammenti di immagini evocative Vi sono diverse tipologie di video uno è il video live ovvero in palco o studio e poi vi è il video concettuale che privilegia l’idea o tema tramite una visualizzazione delle emozioni evocate dalla musica e infine i video narrativi condensano le forme canoniche nel brano musicale. Bruno di Marino individua tre categorie di clip narrativo: 1) Il perfomer appare come interprete assoluto e recita nei panni di un personaggio fittizio 2) Il performer interpreta il ruolo di testimone degli eventi assistendo alla vicenda da fuori 3) Il performer è assente e la sua identita si segnala dalla colonna audio. Identica inoltre altre suddivisioni ovvero un particolare tipo di clip: il clip trailer basato sula canzone tema di un film 1) il performer si esibisce in spazio neutrale intervallato da momenti salienti del film 2) Si esibisce all’interno egli spazi scenografici utilizzati nel film 3) Interpreta il performer un ruolo funzionale che rinvia in modo esplicito al film 4) Il performer interagisce direttamente con i protagonisti 5) Il performer si esibisce nello studio del messaggio mentre incide il brano I videoclip sono forme brevi considerate come micro- testi caratterizzati come una struttura narrativa debole o assente. Vi è anche la velocità, il ritmo le inquadrature e il montaggio che nelle clip sono elementi fondamentali. Godwin indaga sugli standard di produzione degli apparati televisivi influenzano i videoclip, l’autore si prefigge di analizzare le evoluzioni delle emittenti musicali praticando: - Sintesi interdisciplinare di analisi storiche, economiche, istituzionali. - Sintesi testuale fondata sulla sociologia del pop - Analisi testuale fondata sulla sociologia della pop music - Studio componente musicale dei video in relazione agli studi commerciali. Egli applica un’ulteriore classificazione dei videoclip - social criticism in cui si valorizzano le diverse forme del conflitto sociale - Self-reflexive parody in cui la struttura testuale è il prodotto di una parodia del videoclip stesso - Parody parodia di un testo di fonte diverso - Pastiche assemblaggio di sequenze selezionati da molteplici generi - Promotion videoclip che promuovono film - Homage in cui si abbandona la parodia in funzione di tributi a regista, show televisivo etc..
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved