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Pi#ura ed esperienze sociali nell’Italia del ‘400, Appunti di Sociologia Della Conoscenza

Ilrapporto tra il pittore e il committente nel XV secolo in Italia. Si analizzano le condizioni di mercato dell'arte dell'epoca, il ruolo del denaro e del cliente, le motivazioni che spingevano a commissionare un dipinto e il rapporto diretto tra artista e committente. Si parla anche dei contratti che regolavano il rapporto tra le due parti e delle variazioni che si sono verificate nel corso del secolo. informazioni utili per comprendere il contesto storico e sociale dell'arte italiana del XV secolo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 12/11/2022

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Scarica Pi#ura ed esperienze sociali nell’Italia del ‘400 e più Appunti in PDF di Sociologia Della Conoscenza solo su Docsity! Pi#ura ed esperienze sociali nell’Italia del ‘400 Di Michael Maxndall [Le condizioni di mercato]  Un dipinto del XV secolo è la tes1monianza di un rapporto sociale. Da un lato vi era il pi9ore che fa il quadro e dall’altro qualcuno che lo commissionava, forniva il denaro e decideva in che modo usarlo. Entrambe le par1 lavoravano all’interno di is1tuzioni e convenzioni – commerciali, religiose, perceCve – che erano diverse dalle nostre e inDuivano sulle forme dell’opera  Colui che ordinava il dipinto, che possiamo chiamare il ‘mecenate’ o cliente, è un agente aCvo, determinante e non necessariamente benevolo.  Nel XX secolo la pi9ura di migliore qualità era fa9a su commissione e il cliente ordinava un prodo9o speciIcandone le cara9eris1che  Il rapporto alla base del dipinto era un rapporto commerciale. Il denaro ha una grande importanza, in quanto agisce sul dipinto non solo perché c’è chi investe il denaro ma anche per quanto riguarda i criteri di spesa. Il pi9ore veniva pagato in base ai materiali usa1 e il tempo di impiegato  I criteri di spesa ado9a1 nel 400 per stabilire il prezzo dei manufaC, così come le diverse forme di pagamento in uso per maestri e prestatori d’opera, hanno entrambi una profonda incidenza sullo s1le dei dipin1 come li vediamo noi oggi: i dipin1 sono, fra l’altro, fossili della vita economica  Inoltre i dipin1 erano proge9a1 ad uso del cliente. Per ciascuno c’è un complesso di mo1vazioni che varia da caso a caso. Uno potrebbe essere la soddisfazione di possedere oggeC di qualità(come per Giovanni Rucellai), oppure per un’aCvità di devozione, coscienza civica, il desiderio di lasciare un ricordo di sé o farsi pubblicità  In tuC i casi l’uso primario del dipinto era quello di essere osservato  Nel XV secolo la pi9ura era considerata ancora troppo importante per essere lasciata ai pi9ori. Il mercato dell’arte era diUerente dal nostro, in cui i pi9ori dipingono ciò che vogliono e poi vanno alla ricerca di un acquirente.  Ciò signiIca che viviamo in una società con un diverso 1po di organizzazione commerciale.  Il 400 fu invece un periodo di pi9ura su commissione pertanto il ruolo del cliente era determinante  Filippo Lippi nel 1457 dipinse per Giovanni di Cosimo de’ Medici un triCco des1nato in dono al re Alfonso 5 di Napoli. Lippi lavorava a Firenze e visto che il suo commissionante era spesso fuori ci9à si teneva in conta9o epistolare con lui per quanto riguarda i de9agli del quadro. In par1colare chiedeva la sua approvazione  Una dis1nzione fra ‘pubblico’ e ‘privato’ non si addice molto alla funzione della pi9ura nel XV secolo. Le commesse di priva1 avevano spesso un ruolo pubblico, sovente erano des1nate a luoghi Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 pubblici. Ha più rilevanza una dis1nzione fra chi commissionava: le imprese colleCve o comunali oppure inizia1ve private. Il pi9ore di solito, veniva assunto e controllato da una persona o da un piccolo gruppo. Così si trovava ad avere un rapporto dire9o con il cliente.  C’è una categoria di documen1 legali che riportano gli elemen1 essenziali rela1vi al rapporto che sta alla base di un dipinto, accordi scriC circa i principali obblighi contra9uali delle due par1 e che ci forniscono molte informazioni su come funzionavano le cose Il contra#o con1ene tre temi principali degli accordi: a) SpeciIca ciò che il pi9ore deve dipingere b) SpeciIca modi e tempi di pagamento per il cliente e le scadenze entro le quali il pi9ore deve eUe9uare la consegna c) Insiste su colori, de9agli, qualità e precisione  Il pagamento solitamente avveniva per l’opera singola. Una somma forfe9aria versata a rate, come nel caso del Ghirlandario, era di solito la forma in cui veniva eUe9uato il pagamento, ma talvolta le spese del pi9ore erano dis1nte dal suo lavoro. Il cliente poteva fornire i colori più costosi e pagare il pi9ore per il tempo impiegato e per le sue capacità  La somma concordata in un contra9o non era del tu9o rigida.  Nel caso pi9ore e cliente non riuscissero ad accordarsi sulla somma Inale, intervenivano dei pi9ori professionis1 in qualità di arbitri  Non tuC gli ar1s1 lavoravano con contraC di questo 1po. Alcuni, percepivano uno s1pendio, come Mantegna che lavorava per i marchesi Gonzaga di Mantova  Ciò che, in generale, regolava il cara9ere del mecena1smo del 400 era la pra1ca commerciale documentata nei contraC  I contraC variano molto da caso a caso ma sopra9u9o è importante notare come ques1 cambino nel corso del secolo, ponendo diversi accen1 su questo o quel par1colare. Ciò che poteva essere importante nel 1410 poteva esserlo molto meno nel 1490 e fu proprio quello che successe. Due cambiamen1 furono di importanza rilevante nel corso del 400: i colori preziosi(azzurro ultramarino e oro) perdono il loro ruolo di primo piano mentre la richiesta di abilità pi9orica assume maggiore rilievo.  Nel corso del 400 si iniziò a parlare sempre meno nei contraC dell’oro e dell’azzurro ultramarino. Con1nuano certamente ad essere nomina1 e si arriva anche a speciIcare le qualità ma sono sempre meno il centro dell’a9enzione (e l’oro viene sempre più riservato alla cornice).  Nella prima parte del ‘400 è stata rilevata una par1colare importanza riguardo l’u1lizzo dell’azzurro ultramarino nei quadri cosa che non ritroviamo nella seconda metà  Vi è l’impressione che i clien1 comincino a badare meno di prima all’esigenza di fare sfoggio, di fronte al pubblico, di una preziosità di materiali Ine a se stessa. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 Appunti lezione Baxandal è uno storico del’arte, non un sociologo e cerca di capire il rapporto tra cultura società eindividuo nela percezione degli oggeti culturali. Egli vuole produre una descrizione adeguata del modo in cui i pittori del 400 percepivano gli oggetti d’arte, avevano schemi mentali molto diversi rispeto a queli che abbiamo noi oggi. I colori vengono percepiti in maniera diversa dale persone: spesso le ragazze tendono a percepire più colori dei ragazzi. (colori pantone) Come riusciamo, noi al giorno d’oggi, a percepire i colori di un quadro del 400? è complicato. Sono schemi mentali posseduti dal’individuo del 400 che noi abbiamo perso; non riusciamo a interpretarlo corretamente. Problema di traduzione interculturale: es. percepire i gusti. Similmente a Lowentall riguardo ai ritrati dei personaggi celebri, quadri del 400 e del 800 sono molto diversi (soggeti ritrati, uso di materiali e tecniche di pitura). I pitori sono soggeti che iniziano mutamenti nel’arte. L’ipotesi da cui parte Baxandal: cambiano i quadri perché cambiano le relazioni sociali nel contesto in cui i quadri vengono prodoti. Relazioni di tipo commerciale: chi commissiona un quadro e chi materialmente lo dipinge. (visione diversa rispeto ad es al’arte contemporanea). Dal’800 si spezza la natura di relazione vigente nel 400. Noi spesso compriamo quadri già fati, non possiamo apportare modifiche. La pitura era troppo importante per essere lasciata solo nele mani dei pittori, che sono solo uno dei soggeti coinvolti. Essi avevano uno status sociale relativamente basso (paragonati agli artigiani); noi oggi abbiamo una visione del pitore come qualcuno dotato di gusto, valori estetici, talento individuale. L’opera nel 400 non è solo un prodoto coletivo, ma qualcosa che ha bisogno di un input da una persona esterna. Baxandal: “rapporto tra committente e il pittore”. Il pitore non ha nessuna libertà. Contrato che spiega il rapporto tra il pitore e la persona che paga per il quadro, le indicazioni da seguire rigidamente. Il pitore è un mero esecutore, è fondamentale il rapporto economico tra i due (sistema di disuguaglianza). La pitura era esclusivamente per commissione. “I dipinti sono, fra l’altro, dei fossili della vita economica” di quela società. Dal tipo di quadro noi capiamo quali sono i rapporti che vi erano nele società del 400. Da un lato abbiamo le motivazioni dela persona che fa dipingere il quadro (acquisire status o dimostrare la propria devozione religiosa o lasciare ala cità un ricordo di sé, per far vedere al resto dela cità che la sua famiglia continuava ad essere importante). Deve servire a gestire la cità: sono in una rete di rapporti (famiglie abbienti) in cui vengono inseriti anche i pitori stessi. Periodo storico in cui i rapporti economici erano fondamentali, da Firenze o altre cità si estendeva a oriente. Baxandal decide che il suo oggetto di studio non sono le opere d’arte in sè, ma i contratti da cui si producono le opere d’arte. I contrati sono documenti legali in cui sono evidenti i rapporti commerciali (di subordinazione) tra il pitore e il commitente. Indica in particolare i materiali con cui l’opera è prodota: il pitore fornirà anche un disegno al commitente su come il quadro sarà. Non c’è libertà di azione, non c’è libertà creativa. Quando il quadro dovrà essere prodoto, quali colori dovranno essere utilizzati. (es. azzurro ultramarino, colore importato dal’oriente, spesso il commitente fornisce lui stesso il colore per assicurarsi che venga utilizzato) Cambiamento nel corso del XV secolo: Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 la qualità dei materiali diventa un aspeto secondario dei contrati. Il problema di Leonardo riguardava la qualità dei materiali, infati oggi i colori si sono deteriorati. Diventa importante l’abilità tecnica del pittore: il valore si trasferisce dall’oro al pennello. La ricchezza non è più esibita e i quadri sono caraterizzati da un certo minimalismo (detagli, piccoli soggeti); cambia quindi il modo di dipingere e la natura dei contrati. Punti essenziali dell’analisi di Baxandall: -relazioni economiche (mondo sociale) che danno forma al’oggeto culturale perché i produtori hanno un certo sguardo dell’epoca, uno schema cognitivo che dà una particolare forma a quel’oggeto. -l’attività dell’artista non è autonoma, ma vincolata e costruita nel quadro dela relazione sociale tra commitente e pitore (dipendono dal commitente, da chi forniva loro il materiale, da chi fornisce le tele, un sacco di atori sociali) -i mutamenti sociali conducono non solo a un modo diverso di produrre oggeti artistici ma anche a modi diversi di vederli. VS: Arte contemporanea Artista in rapporto a galeristi e critici, in funzione dela capacità di produrre individualmente. Nel mercato del’arte il cliente compra un prodoto già fato. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205
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