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Pianto Antico, Giosue Carducci, Appunti di Italiano

Pianto Antico, Giosue Carducci

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 24/12/2023

delbo11
delbo11 🇮🇹

3.5

(4)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Pianto Antico, Giosue Carducci e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! PIANTO ANTICO, GIOSUE CARDUCCI DA “POESIE”, 1871 LIRICA La poesia è stata dedicata dal poeta italiano al figlio Dante, in seguito all'evento doloroso della sua morte, avvenuta alla tenera età di tre anni probabilmente a causa del tifo a Bologna. Nella poesia quindi il Carducci descrive con toni toccanti la morte del primogenito nato dal suo matrimonio con Elvira Menicucci. Un altro evento doloroso in quell'anno colpì il poeta, ovvero la morte della madre nel febbraio dello stesso anno. PARAFRASI Quell’albero verso cui tu allungavi la tua piccola mano, il melograno verde e rigoglioso dai bei fiori rossi, nel solitario e silenzioso giardino tutto è da poco rifiorito, nel mese di giugno che lo nutre con luce e con calore. Tu, figlio, fiore della mia pianta tormentata e ormai inaridita, tu, ultimo e unico fiore della mia inutile vita ora sei sepolto nella terra fredda, sei sepolto nella terra nera, e il sole non può renderti più felice, così come il mio amore non può più svegliarti. ANALISI Versisono quartine di settenari, i primi tre versi sono piani mentre il quarto è sempre tronco. Pause metricheci sono vari enjambement nella lirica. Rimetra il secondo e il terzo verso di ogni quartina è presente una rima baciata (ABBC) e l’ultimo verso di ogni strofa è in rima con il corrispondente della strofa successiva. Ritmoè lento, dovuto ai numerosi enjambement, anafore e segni di punteggiatura che oltre a rallentare l’andamento della poesia, contribuiscono a creare un ambiente ancora più tragico. Suoniallitterazione della lettera “r” che conferisce alla lirica un’atmosfera cupa e stridente. Da annoverare anche l’uso frequente del nesso “-or” tra le parole (“fior”, ”or”, ”orto”, ”ora”, ”ristora”, ”calor”, ”fior”, ”amor”). C’è anche una prevalenza delle lettere “o” e “u” che danno alla poesia un ulteriore tono di drammaticità e dolore. Figure retoriche l’iperbato che crea un largo salto tra il "Tu" al v. 9, che apre l’apostrofe diretta al figlio, e il verbo "sei", che arriva solamente al v. 13 dopo due incisi. La dolorosa metafora è il riferimento al figlio come fiore e al padre come pianta, che crea un parallelismo con il melograno fiorito presente al v. 4. Nel testo sono inoltre presenti alcune antitesi. Su di esse si gioca la contrapposizione tra la vita e la morte, che ricorre nelle immagini: "verde melograno" vs "pianta percossa e inaridita" (vv. 3 e 10) e "di luce e di calor" vs "terra fredda, [...] terra negra" (vv. 8 e 13-14). A scandire i versi si trovano anche numerose anafore, soprattutto nei versi finali: "tu" (vv. 9 e 11), "sei" (vv. 13-14) e "né" (vv. 15-16). Campo semanticoNelle prime due strofe il tema è la vita e un primo campo semantico è costituito da termini di significato positivo o che rimandano dati sensoriali piacevoli, come “albero”, “melograno”, “vermigli”, “fior”, “rinverdi”, “giugno”, “luce”, “calor”. Le ultime due quartine, invece, sviluppano il tema della morte, per cui un secondo campo semantico è incentrato su parole, sensazioni, espressioni negative.
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