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Picasso: biografia e opere principali, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Una breve biografia di Pablo Picasso, uno dei più grandi artisti del Novecento, e descrive le sue opere principali, dal periodo blu al cubismo. Vengono analizzati i temi e le tecniche utilizzate dall'artista, con particolare attenzione a tre opere: Poveri in riva al mare, Famiglia di saltimbanchi e Les demoiselles d'Avignon. Il documento può essere utile per gli studenti di storia dell'arte o per chiunque sia interessato alla figura di Picasso e al movimento cubista.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 03/07/2022

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giusi--1 🇮🇹

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Scarica Picasso: biografia e opere principali e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! PICASSO Picasso nacque nel 1881 a Malaga (Andalusia) sulla costa del Sol in Spagna. Il padre insegnava in una scuola d’arte e lo iniziò sin da subito all’ambito artistico. Fu precocissimo e già a quattordici anni espose in una mostra a Barcellona, assieme ad altri artisti adulti, ottenendo il favore della critica. Già nel 1895 viene ammesso all’Accademia di Belle Arti a Barcellona e la Reale Accademia di Madrid. Compie molti viaggi in Catalogna e frequent i musei dove studia i grandi pittori spagnoli del passato. Dal 1901 vive per quasi cinquant'anni a Parigi e dal quel momento il suo linguaggio artistico maturerà ed evolverà sempre di più. Sperimenta sempre nuove tecniche e spazi in diversi linguaggi di più ambiti artistici (anche scenografia, teatro, scultura, ecc…). Fu un grande genio del Novecento e la sua fama gli conferì grande autorità, al punto che bastava un suo giudizio per porre fine alla carriera di un'artista. Era affascinato dalla scultura africana e fece molte opere ispirate a questo linguaggio. Dal periodo blu al cubismo In un primo momento il linguaggio di Picasso oscilla tra le tematiche impressioniste e postimpressioniste, con particolare riferimento a Cezanne. Nel 1901 il suo stile viene fortemente influenzato dal suicidio per amore di un amico poeta, Casagemas, e questo porterà al cosiddetto periodo blu, che durò fino al 1904. In questo periodo utilizza solo colori freddi (blu, azzurro, grigio, turchino) che trasmettono nostalgia, angoscia, tristezza, con temi sono per lo più melanconici: personaggi poveri (che vivono diversamente dagli altri), emarginati, segnati dal dolore. Nel 1905 improvvisamente compaiono i toni del rosa, dell’ocra e dell’arancio e così i personaggi, che sono ispirati per di più al circo dei saltimbanchi (periodo rosa). Questo passaggio è dovuto anche alle vicende personali dell’artista, che non solo inizia a riscuotere successo, ma conosce Fernande Olivier, la prima donna importante della sua vita. Questa fase dura solo un anno. Gli ultimi mesi del 1906 sono caratterizzati dal cosiddetto periodo africano/ fase negra, in cui Picasso mostra tutto il suo interesse per la scultura africana. Ed infine nel 1907, Picasso espone Les demoiselles s’Avignon, l’opera capostipite del movimento cubista. Questo periodo viene diviso in due fasi: cubismo analitico, in cui si studia l’oggetto per scomporlo e ricomporlo nelle sue varie parti, con • un risultato in cui si studia l’oggetto per scomporlo e ricomporlo nelle sue varie parti, con un risultato in cui i soggetti sono ancora riconoscibili (in questa fase le opere di Picasso e Braque sono indistinguibili) cubismo sintetico, in cui il risultato appare quasi indecifrabile (si delineano i due linguaggi e la • tavolozza di Picasso torna brillante Poveri in riva al mare (1903, Washington, National Gallery of Art) Risale al 1903 e appartiene al periodo blu, periodo in cui Picasso frequentava ambienti anarchici e viveva in ristrettezze economiche. Si tratta di una rappresentazione più moderna di una Sacra famiglia, dove sia i genitori che il figlio, privi di un rifugio o di una fonte di calore, soffrono il freddo, a piedi nudi. Nonostante il vestiario misero e la povertà, i soggetti conservano una certa dignità monumentale, per il modo in cui sono rappresentati. Il tema della famiglia è caro a Picasso, che vi torna più volte, anche perché attratto da tematiche sociali. Nonostante venga utilizzato solo il blu, nelle sue varie tonalità, l’artista riesce a rendere le tre fasce naturali della terra, del mare e del cielo. Famiglia di saltimbanchi (1905, Washington, National Gallery of Art) Affascinato da coloro che vivono in maniera alternativa, nel periodo rosa Picasso si ispira soprattutto agli artisti del Circo Medrano, il cui tendone si trovava poco distante dalla propria abitazione. Ancora una volta torna il tema della famiglia composta in questo caso da tre adulti e tre bambini. I personaggi sembrano in attesa e le loro facce meste stridono con le tonalità di rosa e arancione che si sostituiscono al precedente protagonismo del blu e i vestiti di scena che indossano. La loro solitudine e povertà (tipica del mondo circense) è sottolineata dalla desolazione del paesaggio in cui sono inseriti. L’arlecchino di spalle, in cui Picasso ritrae sé stesso, guarda lontano e tiene per mano una bambina ballerina, che con il suo tutù e la sua posizione ricorda le ballerine della Scuola di danza di Degas. Les demoiselles d’Avignon (1907, New York Museum of Modern Art) É definito da alcuni il primo e più sconvolgente dipinto del Novecento e si tratta dell’opera capostipite del movimento cubista, in cui vi è ancora sperimentazione e studio di un linguaggio non del tutto maturo. E’ il frutto di diversi disegni preparatori e inizialmente non fu pubblicato per molto tempo, dal momento in cui lo stesso mercante d’arte di Picasso ne rimase sconvolto. Avignon era una strada di Barcellona che ospitava un bordello di prostitute, che sono proprio le figure rappresentate. Esse si mostrano allo spettatore per essere scelte e, in un primo momento, erano accompagnate da due marinai che poi Picasso eliminò dal dipinto. Si tratta di cinque nudi femminili che scandalizzano non perché nudi, ma perché il nudo non è volto a rappresentare il bello, anzi esprimono una rinuncia del bello, qualcosa di rivoluzionario per quel tempo. I volti delle ragazze sono completamente sconvolti poiché Picasso intende rappresentare allo stesso tempo più punti di vista, (frontale, di profilo, di spalle, ecc…) sia quelli delle figure al centro che si rifanno alla scultura iberica, sia quelle laterali che risentono dell’influsso delle maschere rituali africane (segni verdastri e intagliati in legno). I cinque corpi non sono armoniosi, ma spigolosi, rigidi, geometrici ed estremamente semplificati. Le figure sono inserite in uno spazio che viene anch'esso scomposto, in tanti piani geometrici solidi, in modo da annullare la differenza tra contenente e contenuto. Troviamo anche elementi di natura morta, in basso, con un fazzoletto e della frutta, che pure risente della tecnica cubista. I colori restano tuttavia armoniosi, a parte che per i tocchi di blu e di verde sui volti delle ragazze di destra, il rosa della pelle è realistico. Questa resa particolare delle figure femminili per alcuni rimanderebbe a un duplice atteggiamento che Picasso ha nei confronti delle donne, attrazione ma anche timore e repulsione. Nonostante l'apparenza vi sono delle reminiscenze classiche, in riferimento alle pose estremamente studiate delle ragazze (le braccia alzate che ricordano lo Schiavo morente di Michelangelo). Natura morta con sedia impagliata (1912, Parigi, Musée National Picasso) Durante la fase cubista sia Picasso che Braque fecero molta attenzione affinché i loro dipinti non sconfinassero nell’astratto, nella rappresentazione di qualcosa di puramente mentale e che avessero sempre un legame con la realtà. Per questo motivo iniziarono ad introdurre lettere e numeri, elementi quotidiani che portassero subito la mente alla realtà di tutti i giorni. In particolare quelle presenti in quest’opera possono fare riferimento alla parola francese gioco o giornale. e A questo fine Picasso adotta anche la tecnica del collage, inserendo materiali eterogenei sulla tela che richiameranno direttamente la realtà. Quest’opera è uno dei primi e più significativi collage di Picasso e rappresenta il passaggio dal cubismo analitico a quello sintetico. Il tema è quello di una natura morta inserita in un café parigino. I diversi elementi sono però particolarmente difficili da distinguere, tranne che per la tela cerata che occupa una porzione estesa dell’opera. La tela incorniciata dalla corda è di forma ovale e rimanda direttamente alla tradizione dei tondi medioevali e religiosi. Sulla destra vi sono una fetta di limone e un’ostrica, al centro un bicchiere scomposto analiticamente, a sinistra un giornale, una pipa e una sedia, data dalla carta cerata. I toni sono tutti bruni e ocra e l’operazione messa in atto da Picasso è estremamente raffinata. Guernica (1937, Madrid, Museo Nacional della Regina Sofia) Nel 1937 Picasso, ormai ricco e famoso, riceve dal governo repubblicano spagnolo l’incarico di realizzare una tela per l’esposizione universale di Parigi di quello stesso anno. Secondo alcune teorie il primo progetto prevedeva la realizzazione della morte di un torero, ma venne poi sconvolto dalla notizia del bombardamento della città di Guernica, dove le bombe furono scagliate direttamente contro i civili. Da Parigi, l’artista vede le foto dello sconvolgimento della città e in soli due mesi realizza un’opera di denuncia contro il regime dittatoriale di Francisco Franco e della guerra. L’opera venne esposta a Parigi all’Esposizione Universale nel Padiglione spagnolo dello stesso anno; inizialmente, anche per la posizione, non destò grande interesse, e alla fine dell’esposizione Picasso, contrario a che fosse inviata alla Spagna di Franco, decise di mandarla in America, dove fu esposta al Moma. Successivamente fu reclamata dalla Spagna dopo la caduta di Franco, che aveva pagato un prezzo elevato per la sua realizzazione. Quest’ultima è documentata in ogni sua fase dalle foto di Dora Maar, e pare che lo stesso Picasso chiamò spettatori per assistere alla nascita del suo capolavoro. Ad essere rappresentato è il momento del bombardamento e sono
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