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Picasso e nascita del cubismo, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Descrizione dei vari periodi di Picasso (blu e rosa), del quadro "Le demoiselles d'Avignon" e di come è nato il cubismo, con collegamenti interdisciplinari utili per l'esame di maturità.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 01/07/2024

nicoletta-crivellaro
nicoletta-crivellaro 🇮🇹

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Scarica Picasso e nascita del cubismo e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Picasso prima di inventare il cubismo era un pittore figurativo, disegnava secondo le regole classiche. Il primo periodo di Picasso è il periodo blu (1901-04) ed il successivo è quello rosa (1904-06/07). Questi due periodi sono determinati del colore, grazie all’avvento di un dimensione quasi monocromatica. Il periodo blu è un momento che possiamo caratterizzare quasi depressivo di questo artista, i soggetti sono tristi, malinconici, il mondo degli ultimi (mendicanti e prostitute), personaggi dentro una dimensione di solitudine, il blu è il padrone di questi dipinti. È il periodo che lui contrassegna con questo colore come se fosse una sorta di lutto, infatti in questo periodo era morto il suo carissimo amico Casagemas che influenzerà molto lo stato emotivo del pittore. Il periodo rosa sembra l’opposto di quello blu perché a quello stato malinconico, segue un periodo quasi si rinascita. Il rosa diventa una variazione monocromatica importante. I temi sono più positivi, il circo (clown, giocolieri, trapezisti). È il periodo in cui Picasso si innamora e quindi è come se risorgesse dalla fase luttuosa. Alla fine di questi anni dipinge uno dei dipinti celeberrimi tra la fine del periodo rosa è l’inizio del cubismo, ovvero “Le demoiselles d’Avignon”: dipinto a olio (Moma-New York). Costituisce una dimensione rivoluzionaria dell’arte. È considerato il dipinto che sta all’alba del cubismo, perché qui si rintracciamo immediatamente degli elementi che hanno a che fare con lo spazio e la figura assolutamente nuovi. Il poeta Apollinaire ci dice “Picasso dipinge la realtà come un chirurgo seziona un corpo”, quindi i suoi quadri hanno linee precise, nette e suddivide le cose esattamente come un chirurgo fa con un corpo. Queste figure e lo spazio hanno di nuovo l’assenza di prospettiva, le figure ed i piani sembra si incastrino, non c’è più un primo o un secondo piano, ma un piano unico. Le forme sono spigolose, geometriche, come se tagliate nel legno(poco tempo prima Picasso aveva visto le maschere Africane Fang, che forse gliele aveva fatte vedere Matisse, e se n’è appropriato), quindi ritornando ad una dimensione primitiva perché si sente saturo del classico e della pittura occidentale perché questa ci ha appesantiti, ha bisogno di respiri nuovi ed il mondo primitivo è istintivo; sulle Damoiselles troviamo una maschera o il viso stesso lo è(nasi storti, occhi non allineati ecc). Il personaggio a sinistra è di profilo e con l’occhio frontale come dipingevano di Egizi, invece le due donne frontali hanno l’occhio tipico iberico(Spagna), mescolanza di caratteri. La figura in basso a destra è vista da due prospettive(come Cezanne), corpo visto da dietro e testa da davanti, guarda il mondo da due punti di vista, così parte il CUBISMO. Questo dipinto sembra quasi uno specchio infranto (se noi ci guardiamo in uno specchio rotto la nostra immagine è divisa)[coll. italiano: Uno nessuno centomila Pirandello, davanti allo specchio sei uno, ma se lo specchio è rotto sei nessuno perché neanche ti vedi, ma allo stesso tempo dei centomila, perché sei in frantumi]. Dal punto di vista tematico queste ragazze, provenienti d’Avignon (via di Barcellona con al tempo i bordelli), sono prostitute. All’inizio nei bozzetti erano 7 figure con 2 uomini, un marinaio ed uno studente con in mano un teschio, “momento mori”(ricorda che devi morire), che poteva alludere alle malattie veneree che erano frequenti nei bordelli, addirittura alcuni studiosi hanno attribuito i segni sui volti ai segni lasciati dalla sifilide. La studiosa americana Rosalind Kraus parla del “trauma dello sguardo”, perché dal vivo sembra che le figure ci guardino in modo aggressivo. La frutta secondo alcuni studiosi sta a ricordare i piaceri delle case di appuntamenti. Ma tutta questa dimensione del contenuto cade difronte la rivoluzione della forma, che è talmente nuova che gli stessi artisti della cerchia di Picasso, in particolare Brack, non lo comprendono, era troppo avanti.
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