Scarica Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena Vita Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena (1747, Vienna – 1792, Vienna) fu il terzogenito maschio dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo e di Francesco Stefano di Lorena. Ricevette un’educazione religiosa severa, improntata al giansenismo. Il tema della felicità pubblica fu sempre presente nell’affermazione dei doveri del sovrano e nella proposta di un governo finalizzato al bene comune e all’assennata valorizzazione del merito. Era orgoglioso e chiuso, incline alla malinconia e all’isolamento, poco curante delle ‘maniere’ e dell’etichetta care alla madre. Padroneggiava latino e francese, ma appariva portato per le scienze, la geografia e la matematica. Complessi e contrastati furono i rapporti familiari. Pietro Leopoldo dovette lottare per emanciparsi dalla tutela della madre; dal padre, Pietro Leopoldo ereditò la passione per le scienze e una visione provvidenzialistica del mondo destinata a riemergere nei momenti più critici della sua esperienza di governo. Dopo la scomparsa del fratello maggiore Carlo (18 gennaio 1761) fu promesso all’infanta di Spagna Maria Luisa di Borbone, figlia di Carlo III, che sposò a Innsbruck nel 1765 e dalla quale ebbe 15 figli. Ebbe poi un figlio naturale, Luigi, con una donna di nome Livia Raimondi. Quando Luigi XVI venne costretto a firmare la costituzione del 1791, l'Imperatore pensò così che i conflitti si potessero acquietare in Francia, ma purtroppo non poté portare a termine il progetto di rendere l’Europa una parte di mondo pacifica, venendo chiamato “pacificatore”, dato che morì improvvisamente a Vienna nel 1792 a seguito di un malattia sconosciuta che neppure i medici seppero diagnosticare: da qui circolò per qualche tempo la voce che fosse stato avvelenato da francesi rivoluzionari. Altre teorie dissero che l'imperatore si era avvelenato nel tentativo di assumere un afrodisiaco. Politica interna (Granducato di Toscana) Giunto a Firenze il 13 settembre 1765, Pietro Leopoldo iniziò il venticinquennio di regno come sovrano di un piccolo Stato, la cui popolazione non superava il milione di abitanti, dotato però di importanza strategica grazie alla prossimità a Roma, alle rotte del Mediterraneo e alle vie di transito per il Nord. Pietro Leopoldo apportò modifiche sostanziali alla struttura politica, economica e giuridica della Toscana. Innanzitutto si scontrò con nobiltà, borghesia e clero a causa della riorganizzazione fiscale del regno e anche per il fatto che Pietro Leopoldo si circondò di capaci funzionari borghesi e poiché i dipartimenti accoglievano meno patrizi e nobili, ma persone formate ed esperte, che si fanno una carriera in base al merito e alle competenze. Attuò riforme contro il clero, sottoponendo tutti i beni del clero a tassazione, sopprimendo l’Inquisizione (1782) e molti conventi e confraternite; il ricavato venne impiegato a sostegno degli enti assistenziali, ospedali e ricoveri. Attuò cambiamenti politico-economici: 1) 1751: la censura diventa una competenza statale, non più ecclesiastica. 2) i dazi doganali interni vengono soppressi e vengono aumentati quelli sui prodotti. importati dall’estero ( → protezionismo). 3) le corporazioni delle Arti e dei mestieri vengono abolite e vengono istituite le Camere di commercio. 4) vengono attuate le riforme contro la manomorta, ossia contro le proprietà inalienabili, che vengono sottratte dal mercato. In ambito sanitario razionalizzò l’assistenza, portando alla conseguente riduzione dell’altissima mortalità. Attuò anche opere di bonifica, in particolare nella Maremma.
