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Adorno e l'illusione del Jazz: Storia e Originalità Musicale, Appunti di Filosofia

Questo testo riflette su come theodor w. Adorno percepiva la natura illusoria del jazz, in particolare in termini di sua origine storica e originalità musicale. Adorno critica come il jazz si presenta come espressione autentica della musica afroamericana, ma in realtà si consuma come merce conforme alla società. Il jazz, con la sua varietà ritmica e stonatura, offre solo l'illusione di novità e assenza di regole, obbligando il musicista a rendere la sua musica riconoscibile, cantabile e ballabile per favorire il consumo di massa.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 17/11/2021

Lorenzodebenedictis7
Lorenzodebenedictis7 🇮🇹

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Adorno e l'illusione del Jazz: Storia e Originalità Musicale e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Adorno e l’inganno del jazz Non certamente per Theodor W. Adorno passò inosservato il decreto emesso dai nuovi direttori nazisti della radio tedesca che, nell’ottobre del 1933, proibirono la trasmissione del cosiddetto Niggerjazz. L’evento offrì l’occasione per riflettere sulla natura del jazz e metterne a nudo il carattere di arte illusoria, evidente per Adorno in almeno due direzioni: l’origine storica e l'originalità musicale. Laddove il jazz pretende di mostrarsi come genuina espressione della musicalità afroamericana libera da schemi occidentali, questo si tradisce nell’intenzione, lasciandosi consumare nelle sale da ballo come merce perfettamente conforme alla società di cui dovrebbe rappresentare l'antidoto. Anche nella varietà del gioco ritmico, nella stonatura presente nel solo, il jazz propone per Adorno una stravaganza sempre sotto controllo, sempre prossima a rientrare all’interno della battuta, producendo come la moda, solo l'illusione della novità, dell’assenza di regole. Perché al termine del virtuosismo, il jazzista dovrà sempre rendere la sua musica riconoscibile, cantabile, ballabile, favorendone così il consumo di massa, la vendibilità. Ben oltre una questione di gusti, i saggi di Adorno sul jazz mostrano l’intima connessione esistente tra una società, le sue “nuove” merci e gli sforzi promossi dalla prima per rimuovere la standardizzazione delle seconde.
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