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Pirandello, Appunti di Italiano

Pirandello

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 21/01/2022

AlbertoFazio
AlbertoFazio 🇮🇹

4.4

(18)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Pirandello e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! L’emergenza dell’interiorità e le nuove tecniche narrative Una delle più grandi scrittrici del 900, Virginia Woolf, nel saggio “Il romanzo moderno” delinea le nuove prospettive del romanzo primo-novecentesco e il nuovo ruolo del romanziere. Secondo lei gli scrittori moderni cercano di avvicinarsi di più alla vita. Per la scrittrice inglese ciò significa fare della vita interiore il centro della narrazione e rappresentare la mente nei suoi meccanismi più profondi. La rappresentazione del mondo nei romanzi del primo 900 non avviene più attraverso lo sguardo esterno di narratore onnisciente ma dal punto di vista del personaggio, l'interesse della narrazione si concentra ormai sui riflessi che la realtà produce all'interno del soggetto. La scelta del mondo interiore come oggetto della narrazione coinvolge e modifica le tradizionali categorie narrative: la trattazione del tempo. la dimensione temporale diventa soggettiva, infatti il tempo oggettivo è il vero protagonista. Nel nuovo romanzo alla centralità della vita interiore è connesso il ruolo della trama: si tende ad abbandonare i colpi di scena e i legami causali dell intreccio. L'analisi dei meccanismi psicologici tende a diventare interpretazione di una problematica più generale. Alcuni romanzi del primo 900 introducono nuovi modi per esplorare la vita interiore. E utilizzato il monologo interiore che consente al narratore di accedere direttamente al mondo interiore dei personaggi. Il tema della crisi e della decadenza Nella narrativa primo novecentesca e ricorrente il tema della crisi. Negli scrittori del periodo il tema della crisi, presente nelle opere letterarie, a che fare con lo sconvolgimento dei parametri conoscitivi in seguito alle nuove teorie fisiche, filosofica e all'affermazione della psicoanalisi. All' ottimismo positivista si contrappone il dilagare del pessimismo. La crisi assume diverse connotazioni: senso di estraneità nei confronti della società con le sue regole, solitudine e incomunicabilità fra esseri umani, il non sapere più chi si è. Ne deriva da ciò una nuova tipologia di personaggi: antieroici, preda di conflitti, malati interiormente. Spesso fa da sfondo ai romanzi primo novecenteschi il contesto della grande città, della metropoli che con i suoi ritmi opprimenti diventa l'emblema dell'alienazione dell'uomo moderno. La vita di Pirandello Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 In Sicilia virgola in una villa di campagna presso Agrigento, dove la famiglia si era rifugiata per sfuggire a un'epidemia di colera. il padre era un produttore e commerciante di zolfo, entrambi i genitori appartengono a famiglie anti borboniche. Dopo aver segue notato il liceo di Palermo, Pirandello si avvicina all'attività lavorativa del padre per essere avviato sul tuo stesso lavoro, ma si sente subito estraneo. Con il padre avrà sempre poche affinità è un rapporto difficile, infatti Pirandello appartiene alla categoria di scrittori sui quali si proietta il ruolo negativo della figura del padre. Ah sei forte invece è il legame con la madre Caterina. Pirandello lascia la Sicilia non ancora ventenne. Nel 1887 si trasferisce alla facoltà di lettere a Roma che abbandonerà tre anni dopo per un contrasto con il professore di latino. Prosegue gli studi in Germania in cui si laurea in filologia romanza. Già prima di partire Pirandello iniziò a comporre versi. Rientrato in Italia continuerà a pubblicare raccolte di versi. Nel 1894 sposa Antonietta portulano e si stabilisce definitivamente a Roma. Della capitale nella sua opera ritrae ambienti e personaggi con particolare attenzione alla borghesia della società umbertina e giolittiana. Nello stesso anno stimolato da Luigi capuana pubblica le prime raccolte di novelle iniziando le attività di novelliere. Le novelle scritte da Pirandello ammontano a circa 250, la maggior parte delle quali riunite con il titolo complessivo “novelle per un anno”. Nel 1903 la miniera di zolfo del padre si allaga e la famiglia è rovinata, infatti il padre perde il proprio patrimonio e la dote della nuora che era stata investita nello sfruttamento della miniera. Per Luigi arrivano gravi conseguenze che incisero la sua attività di scrittore. In quell'anno inizia a manifestarsi in Antonietta un disturbo psichico che la porterà in una casa di cura per malati mentali da cui non uscirà più. Dopo il tracollo economico del padre, Luigi per provvedere alla sua famiglia si dedica a traduzioni e lezioni private e l'attività letteraria viene subordinata alla possibilità di ricavarne dei guadagni: è il caso del suo più famoso romanzo, il fu Mattia Pascal, iniziato in un momento di sconforto da far meditare allo scrittore il suicidio. Inoltre Pirandello cerca lavoro nell'istruzione pubblica da cui otterrà la cattedra, ma l'insegnamento sarà sempre per lui un lavoro faticoso che abbandonerà non appena gli sarà possibile. Dal 1915 Pirandello inizia a interessarsi per il teatro che gli darà una fama internazionale, infatti suscita interesse con le sue commedie, portando in primo piano le maschere e facendo esplodere le contraddizioni. Nel 1921 si colloca il suo dramma più famoso, “sei personaggi in cerca d’autore”: i sei personaggi vengono rappresentati A Parigi, Londra, New York, Atene, Praga e Varsavia. Da quel momento Pirandello viaggia molto, diventa un personaggio e fonda il teatro d'arte di Roma divenendone il direttore e avviando una compagnia teatrale. In quello stesso anno conosce l'attrice milanese Marta Abba a cui affida il ruolo di protagonista in molti suoi testi teatrali e con la quale ha un rapporto molto intenso e complesso, lei sarà la compagna ideale di Pirandello. Verso gli anni 30 Pirandello lascia l'Italia per cercare nuovi stimoli e contatti in campo teatrale e cinematografico. Gli ultimi anni della sua vita Pirandello diventa sempre più famoso all'estero. Riceve anche un premio Nobel per il rinnovamento dell'arte drammatica della scena. Nello stesso anno aveva ripreso a vivere a Roma ma nel 1936 si ammala di polmonite e il 10 dicembre muore. Nonostante fosse un personaggio pubblico Pirandello se ne andò dal palcoscenico del mondo come uno dei suoi personaggi sul carro dei poveri punto le sue ceneri rimasero in un'urna greca al museo di Agrigento per essere murate come desiderava. La filosofia pirandelliana Nella prefazione a sei personaggi in cerca d'autore Pirandello dichiara di far parte della categoria di scrittori filosofici, alludendo al fatto che la sua opera rimanda a una concezione profonda della vita, di tipo filosofico. Le prime riflessioni pirandelliane si concentrano su una storicizzazione del negativo, il suo si può definire una sorta di pessimismo storico. La crisi delle certezze religiose ha poi prodotto un'incertezza in ambito etico, ma la crisi secondo Pirandello investe lo stesso ambito conoscitivo. Pirandello critica e condanna i limiti del positivismo, è consapevole che in questo processo storico indietro non si torna. E impossibile infatti ripristinare nella collettività la fede nei valori religiosi. Nella lettura del saggio “le alterazioni della personalità” Pirandello trae la suggestione della possibilità di personalità multiple e convivono all'interno di noi. perviene all'idea che è l'unità della coscienza sia qualcosa di artificioso: noi applichiamo a noi stessi delle interpretazioni arbitrarie che non corrispondono alla nostra identità profonda. Anche se Pirandello non conobbe in modo diretto l'opera di Freud la sua riflessione mostra analogie con essa e ammette l'esistenza di una vita del profondo inconscia, da cui provengono tendenze che sono conflittuali con il volto ufficiale da noi assunto. A volte nell'umorismo la maschera inautentica si infrange. In questi barlumi i personaggi si sdoppiano scoprendosi maschere in autentiche. Nell'amara visione esistenziale di Pirandello è sempre presente una protesta contro l'assurdo della condizione umana. La poetica umoristica Nell'arte umoristica entra in primo piano la riflessione, che distingue l'umorismo dalla comicità pura. Per Pirandello l'umorismo è la forma d'arte tipica della modernità che implica la sua compostezza: è un'arte doppia in cui una faccia ride del pianto della faccia opposta. L'arte umoristica e un'arte anti verista, fondata sul rispecchiamento della realtà come si presenta. Sebbene ammiri Verga, Pirandello è estraneo alberi smo: lo sguardo umoristico coglie infatti la problematicità del reale, quella umoristica e una poetica dell oltre che prospetta una realtà diversa da quella che appare. Il titolo, il protagonista-narratore, l’intreccio Il titolo del romanzo di carattere umoristico identifica il protagonista in un morto: un titolo che si contrapponeva alla narrativa naturalista e verista. Il romanzo è costituito da 18 capitoli titolati. Fanno parte integrale di esso due premesse che costituiscono una guida alla lettura del romanzo ispirato alla poetica umoristica. ● La prima premessa: la presentazione del narratore- protagonista e della vicenda in cui l'esordio del romanzo mette in scena un narratore inattendibile. ● La seconda premessa: quale romanzo per un'epoca di crisi? Pirandello delinea lo spazio in cui è immaginato l'atto della scrittura del romanzo e sottolinea la fine della visione antropocentrica e allude alla crisi conoscitiva e valoriale del suo tempo. Mattia Pascal è caratterizzato da un rapporto problematico con la realtà. il disadattamento Di Mattia Pascal deriva da ragioni diverse: nella prima parte del romanzo Mattia è vittima del rapporto soffocante con una orribile famiglia. Nella parte centrale la situazione si rovescia: assunta una nuova identità di Adriano meis, Mattia vive inizialmente l'ebrezza della libertà ma poi subentra in lui il desiderio di sposarsi. Non può però farlo perché la sua identità non può documentare la sua esistenza. Nell'ultima parte del romanzo Mattia è costretto a rifugiarsi nella condizione di spettatore della vita altrui, assumendo il volto di dimissionario dalla vita. Le tecniche narrative Il fu Mattia Pascal si presenta come un romanzo assai innovativo. La scelta inusuale di un narratore in prima persona e poco autorevole il che implica la presenza di una prospettiva soggetta al dubbio. Il tempo non si configura nel romanzo come un'ordinata successione di un prima e di un poi: nel Mattia Pascal e la coscienza del protagonista che fa da filtro alle vicende e questo comporta la contaminazione fra presente e passato. La presenza di digressioni di taglio filosofico o riflessivo conferiscono all'opera il carattere di un romanzo- saggio. Pirandello utilizza uno stile volutamente disarmonico vicino alla vivacità del parlato. Utilizza la predilezione per la paratassi, la propensione a un periodo franto, spezzettato. Le scelte lessicali sono meno innovative ma caratterizzate dalla ricerca di una espressività attraverso diminutivi, accrescitivi, dispregiativi. Sono presenti forme rare o letterarie introdotte per ribadire un concetto. Mattia Pascal diventa Adriano Meis (opera) Mattia Pascal dato per morto conosce l'ebbrezza di una totale libertà da ogni vincolo. Si adopera allora per darsi una nuova identità prima di lanciarsi nell'avventura di una nuova vita. Dalla scelta naturalistica del dialetto alle commedie umoristiche Inizialmente Pirandello è scambiato per un drammaturgo naturalistico perché porta in scena testi dialettali. La ragione della scelta del dialetto siciliano è l’incontro di Pirandello con Angelo Musco e Nino Martoglio. Ben presto Pirandello si rende conto dei limiti del teatro dialettale e si muove attraverso la grottesca deformazione dei temi e delle convenzioni. Con “Così è” si apre la fase del teatro grottesco per la consonanza di alcuni testi pirandelliani. Si tratta di un teatro che fa riferimento alle tipiche situazioni, ambienti e temi del teatro borghese tardo-ottocentesco per mascherare ipocrisie e convenzioni sociali. Pirandello è indotto dall’ottica umoristica a dare spazio al tema dei ruoli inautentici, delle parti. Pirandello rivisita in chiave umoristica i motivi topici del teatro borghese. Pirandello ambienta le sue commedie nel salotto borghese, ma quest’ultima tende a trasformarsi in un’aula giudiziaria nella quale si svolge un dibattito che mette in crisi le convenzioni degli spettatori. Il teatro nel teatro Dagli anni 20 si accentua in Pirandello una più decisa volontà sperimentale che trova il suo sbocco nel più celebre testo teatrale pirandelliano: sei personaggi in cerca d'autore. In esso vi randello va ben oltre un teatro grottesco e umoristico; in particolare per tre testi si parla di teatro nel teatro. Si può parlare di metateatro quando in questi testi il soggetto teatrale e occasione per un dibattito polemico sul teatro e le sue funzioni. attraverso lo svolgersi del dramma Pirandelliano sviluppa temi importanti come il rapporto tra arte e vita, verità e finzione e mette in discussione le stesse convenzioni teatrali. Sei personaggi in cerca d’autore Il titolo del dramma dovette suscitare grande curiosità nei primi spettatori e rimanda un tema ovvero quello del personaggio in cerca d'autore. Il dramma si apre su un palcoscenico vuoto dove una compagnia di attori guidati dal capo comico sta per provare una commedia di Pirandello, il giuoco delle parti. Un usciere annuncia il capocomico che un gruppo di persone chiede di essere ricevuto punto si tratta di sei personaggi designati nel dramma non con il nome vero ma con il loro interno della famiglia di cui tutti fanno parte: il padre, la madre, la figliastra, il figlio, il giovinetto, la bambina. Il figlio è nato dal matrimonio tra il padre e la madre, la figliastra il giovinetto e la bambina sono invece nati da un'Unione adulterina della madre favorita dal padre. I personaggi dichiarano di essere stati rifiutati dal loro autore e chiedono di poter raccontare la loro storia il capocomico e agli attori perché venga rappresentata. Nella compagnia si crea grande sconcerto ma alla fine il padre convince il capocomico ad abbozzare un copione sul loro dramma e si inizia ad allestire la scena principale: essa dovrà rappresentare il momento padre sta per unirsi sessualmente, senza averla riconosciuta alla figliastra che si prostituisce per bisogno nel salottino di una sartoria. nel momento in cui le battute sono affidate agli attori però i personaggi non si riconoscono più e vorrebbero recitare personalmente le loro parti. Il dramma si chiude con il colpo di pistola con cui il giovinetto si uccide. accorre la madre con un grido straziante. Sulla scena si crea una confusione: non si sa se il ragazzo è davvero morto se si tratta di finzione scenica. Alla fine il capocomico invita tutti ad andarsene. La figliastra con una risata scenderà tra il pubblico e correrà fuori dal teatro. Caratteristiche opera ● Il rifiuto del copione borghese che ha al centro la famiglia e l’adulterio ● Il rifiuto delle convenzioni teatrali: nel dramma i personaggi rifiutano l’interpretazione che gli attori danno della loro vicenda dolorosa perché la sentono falsata. ● Infrazione dei confini rigidi tra finzione teatrale e la realtà della vita. ● Infrazione della quarta parete. La follia in scena: Enrico IV All'esperienza del teatro nel teatro si collega un altro dramma ovvero quello di Enrico IV incentrato su uno dei soggetti più ricorrenti in Pirandello, ovvero la follia. Il dramma ripresenta la situazione di una recita dentro la recita: lo spettacolo prende le mosse da una situazione in cui un personaggio recita la parte dell' imperatore Enrico IV, ruolo in cui il protagonista si è rinchiuso e chi gli sta attorno recita a sua volta una parte congruente a quella del protagonista. Nel caso del protagonista sta solo recitando la parte del folle perché non lo è più da anni: la maschera della follia gli consente di assumere un ruolo di lucido e distaccato osservatore delle follie degli altri.
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