Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore - L'irruzione dei personaggi sul palco, Temi di Italiano

Scarica Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore - L'irruzione dei personaggi sul palco e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! L’irruzione dei personaggi sul palcoscenico Il Capocomico e gli Attori si volteranno stupiti a guardare dal palcoscenico giù nella sala. I sei personaggi arrivano dalla platea, in questo modo viene rotta la convenzione teatrale che separa il palco occupato dagli attori, cioè lo spazio della finzione, dalla platea occupata dagli spettatori, cioè lo spazio della realtà. Anche gli spettatori diventano attori, viene rotto il rapporto tradizionale. LA FIGLIASTRA […] Potremmo esser noi la loro commedia nuova! QUALCUNO DEGLI ATTORI (fra i vivaci commenti e le risate degli altri) Oh, senti, senti! Le risate sono in senso umoristico, quella che sembra una battuta comica in realtà nasconde il dramma dei personaggi che presto sarà svelato a tutti. IL PADRE Oh, signore, lei sa bene che la vita è piena d’infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere. Una delle difficoltà dell’arte è propria quella di dare ragione all’assurdo della vita, ma non ci riesce perché la fissa in una forma e in un personaggio interpretato da un attore. IL PADRE […] Ma mi permetta di farle osservare che, se pazzia è, questa è pul l’unica ragione del loro mestiere (degli attori). Lo scrittore ha il compito di mostrare la non verosimiglianza della realtà nella proprie opere, il teatro per questo è particolarmente adatto perché si vive nella realtà (sul palco con degli spettatori), mostrando però la finzione della vita che viene fissata in una forma- maschera (personaggio). IL CAPOCOMICO […] Se oggi come oggi i signori commediografi nuovi ci danno da rappresentare stolide commedie e fantocci invece di uomini, sappia che è nostro vanto aver dato vita a opere immortali! Il Capocomico parla contro Pirandello stesso infatti prima dell’irruzione dei sei personaggi gli attori stavano comunque provando Il giuoco delle parti ancora legato per certi versi al teatro tradizionale. IL PADRE […] Meno reali, forse, ma più veri! Il Padre cerca la verità, cioè il senso e l’essenza della sua esistenza, nell’arte, che è finzione, perché non l’ha trovata nella vita reale. Così dicendo porgerà la mano alla Madre per ajutarla a salire gli ultimi scalini e, seguitando a tenerla per mano, la condurrà con una certa tragica solennità dall’altra parte del palcoscenico, che s’illuminerà subito di una fantastica luce. […] C’è un effetto di straniamento dalla realtà, i personaggi che prendono di essere vivi e veri, si comportano in modo convenzionale e teatrale. Gli applausi degli attori però sottolineano il capovolgimento dei ruoli, il pubblico diventa per certi versi attore e viceversa. LA PRIMA ATTRICE Vogliono vivere in noi! L’ATTOR GIOVANE Eh, per me volentieri, se mi toccasse quella lì! L’insufficienza degli attori è sottolineata dalla vanità della Prima Attrice e dai commenti pesanti dell’Attor Giovane. LA FIGLIASTRA La passione mia, se lei sapesse, signore! La passione mia… per lui! C’è qui un’allusione al tema dell’incesto vissuto nel dramma dei sei Personaggi in cui il Padre ha rischiato di avere un rapporto sessuale con la Figliastra. La Figliastra introduce questo momento tragico con un tono grottesco. IL PADRE Noi? Come sarebbe a dire, scusi, una prova? Il Padre non può accettare di vedere modificata la sua verità da un attore, ciò che per il Capocomico è finzione scenica per il Padre è dolorosa realtà. IL CAPOCOMICO Oh bella! Vorrebbero far tutto da sé? recitare, presentandosi loro davanti al pubblico? Il Padre insiste sul mostrare la verità della propria vita attraverso l’arte, invece il Capocomico insiste sull’artificio, sulla convenzione e sul mestiere. CAPOCOMICO […] Bisognerà trovarle un nome. IL PADRE Amalia signore. Il nome è un tema centrale per Pirandello, soprattutto nel Fu Mattia Pascal e in Uno, nessuno e centomila. Per il Padre il nome è l’essenza stessa del personaggio, per il Capocomico invece è una semplice convenzione. IL PADRE […] Non so più che dirle… Comincio già… non so, a sentir come false, con un altro suono, le mie stesse parole. L’arte e il teatro sono una falsificazione dell’esperienza personale di un individuo, perché vogliono tradurre in forme prestabilite (i personaggi) la caoticità della vita e questa traduzione finisce con l’essere un tradimento dell’esperienza stessa dell’individuo. IL CAPOCOMICO Ma non se ne curi, non se ne curi, quanto a questo! Penseremo noi a trovare il tono giusto. […] Per il Capocomico non c’è un problema di verità esistenziale, ma di credibilità di una finzione, quella interpretata dagli attori. IL CAPOCOMICO […] sarà tutto dei miei attori. Per il Capocomico la storia dei personaggi può diventare una rappresentazione teatrale solo grazie agli attori, al loro “mestiere” che in realtà è solo una forma. IL CAPOCOMICO - ma si rimedia col trucco, si rimedia col trucco, caro signore, per ciò che riguarda la figura! La ripetizione e l’insistenza sul trucco. I personaggi è come se avessero una maschera e quindi del trucco. Si sottolinea di nuovo il contrasto tra finzione e realtà. La realtà viene coperta da una maschera. IL CAPOCOMICO […] E noi pensiamo piuttosto a metter su la commedia, se ci riesce! Il Capocomico traduce le motivazioni esistenziali di verità della vicenda del Padre in una preoccupazione per il successo pratico della commedia (la giusta rappresentazione da parte degli attori del dramma).