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Poesia e figure retoriche, Appunti di Italiano

Effetti ritmici, rime, il metro, versi sciolti e versi liberi, i diversi tipi di strofe, le figure di suono, figure retoriche di significato, le figure d'ordine,

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 24/07/2023

chiara-pederzani
chiara-pederzani 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Poesia e figure retoriche e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL TESTO DRAMMATICO È stato scritto per essere rappresentato da parte di attori, davanti a un pubblico, in uno spazio dedicato alla rappresentazione. Il testo drammatico è pensato per la messinscena, nella quale intervengono: le scelte del regista, l'interpretazione degli attori, i costumi, la scenografia, le luci e le musiche. La struttura del testo poetico Nel testo drammatico la storia è composta da dialoghi fra i personaggi, che fanno emergere gli antefatti della vicenda. Nel testo drammatico la comunicazione si sviluppa sempre su due piani: • Tra i personaggi che agiscono sulla scena; • Tra l'autore e il destinatario (spettatore), attraverso la voce e le azioni dei personaggi. Gli atti e le scene Atti: delimitano gli episodi principali della vicenda, ogni atto si suddivide in Scene: scandite dall'ingresso dall'uscita di uno o più personaggi. Il numero degli atti e delle scene varia da uno a cinque. Il passaggio da una scena all'altra, o da un atto a un altro, può corrispondere a un cambio dell’ambientazione. Ogni scena è costituita dallo scambio di battute tra i personaggi, alle quali si aggiungono le didascalie: indicazioni in corsivo e tra parentesi, sono suggerimenti dell'autore per la rappresentazione scenica e per la recitazione. Lo spazio e il tempo La vicenda teatrale si svolge all'interno di uno spazio circoscritto (scena) nel quale gli attori agiscono. Lo spazio reale e spesso simbolico, perché coincide con lo spazio della finzione. Il tempo dell'azione scenica è il presente, ma sono comunque presenti richiami a fatti e situazioni avvenute in precedenza (flash back), oppure esterni rispetto all’azione. La durata della rappresentazione non coincide con la durata della vicenda rappresentata. Questo scarto è reso possibile dalle ellissi, cioè dei "vuoti" nella rappresentazione, che coincidono con gli stacchi tra un atto e l'altro e che sottintendono il trascorrere di un lasso di tempo. I personaggi Il numero di personaggi può variare, e questi nel testo drammatico ricoprono ruoli diversi: - Protagonista: colui che è al centro dell'azione drammatica; - Antagonista: il principale rivale del protagonista (ha la funzione di ostacolo); - Oggetto: l'obiettivo o il valore cercato che motiva l’azione; - Aiutante: l'alleato del protagonista; - Oppositore: ostacola il protagonista, agendo spesso in accordo con l’antagonista - Destinatore: è l'arbitro che stabilisce il destinatario dell'oggetto, contribuisce a far svolgere lezioni in modo positivo negativo (Dio, il destino ecc..); - Destinatario: colui che riceve il bene cercato: può essere il protagonista oppure antagonista. Personaggio tipo e individuo Tipo: contraddistinto da pochi ma insistiti tratti psicologici, è un personaggio statico, cioè non cambia il corso della vicenda; Individuo: caratterizzato da uno spessore psicologico, è un personaggio a tutto tondo ed è dinamico, cioè si evolve nel corso della vicenda. IL INGUAGGIO DRAMMATICO Gli elementi costitutivi del testo drammatico sono: - Didascalie: sono indicazioni, mediante le quali l'autore dà al regista le istruzioni per mettere in scena l'opera (spesso sono stampati in corsivo e a volte tra parentesi). L'ampiezza delle didascalie è variabile. Nel teatro antico le compagnie teatrali e gli scenografi seguivano regole fisse. Nel mondo moderno, invece, c'è più varietà: da un uso modesto delle didascalie si va a un loro uso estremo. - Battute: sono le parole che i personaggi pronunciano all'interno del testo drammatico. Sono precedute dal nome del personaggio e da esse ricaviamo: lo sviluppo della vicenda, gli antefatti (avvenimenti anteriori alla situazione rappresentata), gli eventi non messi in scena o accaduti fuori scena, le caratteristiche biografiche e psicologiche dei personaggi stessi. Le battute possono avere la forma di: • Dialoghi: scambi di battute fra due o più personaggi. Forma comunicativa fondamentale del testo drammatico. Le battute sono brevi ed hanno un ritmo veloce all’azione. • Monologhi: battute molto lunghe, che accentrano l'attenzione sul singolo personaggio rallentando l’azione. Possono costituire delle pause e sono usati a portare a conoscenza del pubblico degli avvenimenti non rappresentati sulla scena. • "A parte": battuta che il personaggio pronuncia sulla scena come parlando tra sé e sé. Nei monologhi, ma soprattutto negli "a parte" la comunicazione tra personaggi pubblico è più diretta. Questi costituiscono un espediente per portare a conoscenza del pubblico le motivazioni profonde dell'agire dei personaggi. DAL TESTO SCRITTO AL TESTO RAPPRESENTATO Il linguaggio performativo Il testo scritto è caratterizzato da un uso del linguaggio che assume un valore performativo: ha lo scopo di mettere chi ascolta nella condizione di fare qualcosa. La finalità dello spettacolo tragico dell'antica Grecia era la formazione umana e civile del cittadino, che tenevano lezioni di vita dalle vicende rappresentate. GLI SVILUPPI DELLA TRAGEDIA La tragedia latina La rappresentazione teatrale era chiamata fabula e la tragedia poteva essere di ambientazione greca o di ambientazione romana. Gli unici testi latini a noi pervenuti sono le nove tragedie di Lucio Anneo Seneca. L’innovazione del teatro tragico Nel medioevo la forma di rappresentazione drammatica più diffusa era a sfondo religioso: erano spettacoli popolari con lo scopo di far conoscere i testi biblici ai fedeli che non sapevano leggere. Nel Rinascimento gli schemi antichi furono interpretati come "regole" da seguire nella composizione delle nuove opere. William Shakespeare fu l’eccezione: nei suoi drammi non ha rispettato l'unità di tempo e di luogo e nelle vicende non mancano intrecci secondari, che infrangono la regola dell'unità d’azione. Nell'ottocento all'eroe tragico si sostituì l'uomo comune con i suoi problemi quotidiani e sul finire del secolo, comparve il dramma moderno, fusione di tragedia e commedia. ROMEO E GIULIETTA William Shakespeare La scena è ambientata a Verona, dove due nobili famiglie sono in feroce contrasto; a queste famiglie appartengono a due giovani Romeo e Giulietta, che vivranno una storia d'amore tormentata e infelice e la loro morte prematura porrà fine alla inamicizia tra i loro parenti. Romeo e Giulietta e la loro storia d’amore sono rimasti nella storia, l’introspettività dei personaggi, la loro tragica storia d’amore, la comunicazione dei loro sentimenti, racchiudono tutto in un senso di determinata esistenza, immutabile nonostante tutto. La scena riportata si apre con un monologo di Romeo, che parla a Giulietta pur sapendo che lei non lo sente, e che verrà interrotto da un altro monologo, quello di Giulietta appunto, che invece parla con se stessa credendo di non essere udita. I due monologhi, in versi sciolti si intrecciano quasi a formare un dialogo, fino a quando Romeo non si decide a rispondere davvero a Giulietta trasformandolo in un dialogo. Dal dialogo dei due amanti emergono i loro rispettivi caratteri: più matura e coscienziosa Giulietta, che vede da subito i pericoli legati al loro amore, e più sognante e sventato Romeo, che vive quasi staccato dalla realtà in una dimensione puramente poetica.  In Romeo e Giulietta sono presenti numerose metafore e inoltre l'intensità espressiva del dialogo porta alla massima funzionalità il valore performativo del linguaggio. Inoltre nel testo troviamo un'alta frequenza dei deittici. William Shakespeare È uno dei più importanti drammaturghi inglesi, la sua produzione rispecchia il passaggio dall’antico al nuovo, in quanto svincola tutte le rigidità del passato dando una nuova idea di tragedia: non rispetta l’unità d’azione, di tempo e di luogo, e accosta alla trama principale un intreggio secondario, da voce ai dubbi e alle insicurezze dei protagonisti, rendendolo più introspettivo. Lo stile di Shakespeare è caratterizzato dalla ricchezza di figure retoriche. In Romeo e Giulietta sono presenti numerose metafore e inoltre l'intensità espressiva del dialogo porta alla massima funzionalità il valore performativo del linguaggio. Inoltre nel testo troviamo un'altra frequenza dei deittici. UN CORTEGGIARE INOPPORTUNO Pierre-Augustin de Beamarchais Il brano è tratto dalla commedia, Il matrimonio di Figaro, nel quale il conte di Almaviva, stanco della vita coniugale, vuole conquistare la vezzosa cameriera Susanna che a sua volta sta per sposare, Figaro. La contessa Rosina, sposa del conte, amareggiata dal comportamento del marito è allo stesso tempo lusingata delle attenzioni del paggio Cherubino. Alla fine Rosina e Susanna si mettono d’accordo per svergognare il conte, scambiandosi gli abiti per un appuntamento in giardino, in conclusione Figaro e Susanna finalmente si sposano e il conte si riconciglierà con la moglie.  MEDEA Euripide Le vicende messe in scena da Euripide si svolgono a Corinto. Sono passati diversi anni; l'antefatto immediato è l'intenzione di Giasone di ripudiare Medea per sposare Glauce, figlia di Creonte, re della città, per ottenere il trono di Corinto. L'azione prende avvio quando Medea è appena venuta a sapere di questo fatto sconvolgente, a causa del quale lei e i due figli nati dalla sua unione con Giasone vengono banditi da Corinto. Medea mette in atto un atroce vendetta, uccidendo prima la promessa sposa, il padre di lei, e poi i propri stessi figli.
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