Scarica Poesia Lavandare di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LAVANDARE CARATTERISTICHE FORMALI LAVANDARE Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi che pare dimen�cato, tra il vapor leggero. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe can�lene: Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! quando par�s�, come son rimasta! come l’aratro in mezzo alla maggese. a) Versi: Due terzine di endecasillabi seguite da una quar�na, anch’essa di endecasillabi. b) Rime: Nelle terzine le rime sono incatenate (aba cbc) e nella quar�na alternate (dede) con rima imperfe�a (frasca/rimasta), ci sono anche due rime interne (sciabordare – lavandare; dimen�cato – cadenzato) c) Le figure di �mbro sono: alli�erazione in f/s in soffia frasca, alterazione in r (resta, pare), anafora (mezzo/aratro), onomatopea in sciabordare, parola che di per sé ha valore onomatopeico. d) Il lessico usato è semplice, nel �tolo è presente addiri�ura un termine diale�ale (lavandaie). La poesia è circolare perchè si inizia con l’aratro e si termina sempre con esso. e) Le figure retoriche d’ordine sono: chiasmo (vento soffia/ nevica la frasca), iperbato(e cadenzato…viene). Le figure retoriche di significato sono:similitudine (come l’aratro in mezzo alla maggese) e metafora (nevica la frasca = le foglie cadono come neve dagli alberi) un chiasmo (in “tonfi spessi e lunghe can�lene”), e una sinestesia (in “tonfi spessi”) metafora (nevica la frasca) I campi seman�ci sono: di colore: grigio e nero del campo (mancanza del lavoro dell’uomo) di significato: l’aratro rappresenta la solitudine contrastata dal rumore del lavandare, che rompe l’illusione del silenzio perce�vo: sonorità for� (rumore cadenzato, tonfi spessi, lunghe can�lene) Dopo una le�ura molto a�enta della poesia si può dire che è composta da percezioni sensoriali, con cui Pascoli ha creato una contrapposizione tra la prima strofa in cui si ha una percezione visiva, nella descrizione dell’aratro abbandonato in mezzo al campo, mentre nella seconda strofa si presenta una percezione udi�va, per via delle lavandaie che cantano, perciò si può dire che prima mostra la solitudine dal lato visivo; nell’ul�ma strofa, sceglie di contrapporre il lato udi�vo a quello visivo all’interno dello stesso verso, facendo sen�re il soffio del vento e facendo vedere le foglie che cadono. INTENZIONE COMUNICATIVA In questa poesia mentre il significato primario tra�a di una grigia giornata delle lavandaie, che a�endono il ritorno dell’uomo amato, il significato secondario allude all’incompletezza, all’infelicità dell’essere soli e all’impossibilità di rimanere tali (tu� hanno bisogno di una persona vicina). Lo scenario è la campagna autunnale con i suoi tris� colori e con gli echi della fa�ca umana: su tale scenario il poeta proie�a il suo stato d'animo, smarrito e malinconico. Gli ogge� quo�diani si caricano di significa� par�colari: l'immagine dell'aratro in mezzo al campo,immagine con cui si apre e si chiude la lirica,diviene SIMBOLO di abbandono e di tristezza. C'è nella poesia un senso di desolazione con cui il poeta esprime la pena del proprio cuore. PROBLEMATICHE AFFRONTATE Possiamo dire che Pascoli in questa poesia affronta la problema�ca della solitudine e della speranza nell’a�esa del ritorno di persone care, la cui a�esa non è altro che una sofferenza. COLLEGAMENTO CON ALTRE POESIE Le poesie di Pascoli prevalentemente tra�ano il tema della morte, poiché il povero poeta nella sua infanzia ha subito numerose perdite affe�ve, questa malinconia e tristezza è ricaduta anche nella poesia lavandare che parla del tema della solitudine. Penso che la poesia che si avvicini di più a “lavandare “ sia la poesia “il lampo”, in entrambe Pascoli ha u�lizzato elemen� della natura come campi e terra per esprimere una certa malinconia a�raverso la descrizione cupa dei paesaggi, ma questa malinconia e tristezza è in parte smorzata da un senso di protezione con la casa in il lampo e con un gesto di vita quo�diana parlando delle lavandaie che lavano i panni in “lavandare” COLLEGAMENTO CON LA POETICA DELL’AUTORE