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Poetica Giovanni Pascoli, Dispense di Italiano

Poetica, ideologia politica, opere e stile di Pascoli. Tutto presente ad eccezione della vita.

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 11/02/2023

cicciona17
cicciona17 🇮🇹

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7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Poetica Giovanni Pascoli e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli Da questa visione del mondo scaturisce “ Il Fanciullino”, pubblicato nel 1897 sul “Marzocco”. Secondo Pascoli in ogni uomo c’è un fanciullino che vede tutte le cose con stupore e meraviglia, come se fosse la prima volta , coerentemente con questo il poeta deve usare un linguaggio che vada nell’intimo delle cose e che si distacchi dalla comunicazione abituale. È evidente che per il poeta la poesia si configuri come una conoscenza immaginosa, che affonda le radici ancora nel retroterra romantico, ma ha al contempo uno stampo decadente a causa del ruolo del poeta che è un poeta veggente, dotato di una vista più acuta di quella degli uomini comuni. Pascoli ritiene inoltre che la poesia debba essere disinteressata, spontanea, deve distaccarsi da qualsiasi fine pratico, morale, pedagogico o propagandistico, tuttavia da essa possono scaturire effetti morali e sociali, inducendo alla bontà, all’amore, alla fratellanza, in quanto la poesia è espressione del fanciullino che è in ognuno di noi. Il poeta, seguendo i suoi semplici ma grandi principi, si propone come cantore delle realtà umili e dimesse, per lui la poesia non è ricca SOLO se ha come oggetto temi sublimi, essa lo è anche nelle piccole cose che non hanno dignità minore di quelle auliche e anzi posseggono un loro particolare sublime  L’IDEOLOGIA POLITICA : dai principi letterari affiora una concezione socialistica di tipo umanitaria e utopica, influenzata ,nel periodo universitario, da Andrea Costa (tribuno dell’Emilia Romagna). L’insofferenza ribelle contro le convenzioni, risalivano ad un clima ancora romantico, ma aveva anche motivazione sociale quali le inquietudini di un gruppo che si sentiva minacciato dall’avanzamento della civiltà industriale. Pascoli sentiva soprattutto gravare il peso di un’ ingiustizia immedicabile che si configura con i lutti familiari e lo smembramento della famiglia, ciò gli sembrava l’effetto di un meccanismo sociale perverso, contro cui era necessario lottare. Aderì quindi all’Internazionale socialista ma fu arrestato per una manifestazione antigovernativa, quando uscì assolto dal processo, abbandonò definitivamente ogni forma di militanza nel 1879. Quest’anno fu lo stesso di una svolta capitale del socialismo romagnolo che, abbandonò il pensiero Bakuniano per accostarsi a quello Marxista, che si fondava sulla lotta di classe, sull’inconciliabilità di interessi tra capitale e lavoro e sullo scontro violento che doveva opporli. Pascoli non poteva accettare conflitti violenti, ma sognava un affratellamento di tutti gli uomini, di tutte le classi sociali come si è visto nel Fanciullino. Il poeta non rinnegò gli ideali socialisti ma li trasformò in una generica fede umanitaria. Socialismo per lui era un appello alla bontà, all’amore, alla solidarietà tra gli uomini, alla cui base però vi era un radicale pessimismo, la convinzione che la vita umana non è che dolore e sofferenza che però purifica gli uomini, li eleva e li rende moralmente superiori. Dolore e lacrime possono divenire un tesoro prezioso. Pur dinnanzi a soprusi e alle ingiustizie, non bisogna abbandonarsi agli odi, ai rancori ma il dolore deve perfezionare il nostro animo insegnando il perdono  LA MITIZZAZIONE DEL PICCOLO PROPRIETARIO RURALE: il segreto dell’armonia sociale consiste per Pascoli nel fatto che ciascuno si contenti di ciò che ha, che viva felice anche del poco. L’ideale di vita del poeta si incarna nell’immagine del proprietario rurale che coltiva la terra e guida con saggezza la famiglia. Pascoli mitizza così il mondo dei piccoli proprietari agricoli, perché è un mondo che in realtà stava scomparendo, cancellato dai processi di concentrazione capitalistica. Il poeta si rifugia così in un sogno di un passato idealizzato.  IL NAZIONALISMO: in questo senso geloso della proprietà, del nido chiuso ed esclusivo, si allarga ad inglobare l’intera nazione. Si collocano qui, le radici del nazionalismo pascoliano: l’italiano che è costretto a lasciare il suolo della patria è come colui che viene strappato al suo nido, dove ci sono le radici più profonde del suo essere. La tragedia dell’emigrazione induce il poeta a concepire l’Italia come una nazione proletaria, debole, oppressa, che non riesce a sfamare i suoi figli e deve esportare mano d’opera, destinata ad essere schiavizzata nei paesi stranieri. Pascoli arriva dunque ad ammettere la legittimità delle guerre condotte dalle nazioni proletarie per le conquiste coloniali, in modo da dar terra e lavoro ai loro figli più poveri, dunque le guerre non sono di offesa ma di difesa e pertanto sacrosante. Nel 1911 Pascoli celebra la guerra di Libia come un momento di riscatto della nazione italiana che riesce a dare una coscienza nazionale alle sue plebi e attribuendo loro dignità civile attraverso il possesso della terra, in tal modo il poeta FONDE INSIEME SOCIALISMO UMANITARIO E NAZIONALISMO COLONIALISTICO. IL POETA UFFICIALE: È evidente come la poesia pascoliana riveli una sensibilità decadente, tuttavia nella fisionomia intellettuale oltre che nella sua vita quotidiana, Pascoli è l’esatto contrario del poeta maledetto, che rifiuta radicalmente la normalità borghese e ostenta atteggiamenti provocatori. Nel suo vissuto, Pascoli incarna esemplarmente l’immagine dell’uomo comune, appagato nella sua vita modesta, ma oltre che farsi cantore delle idealità dell’uomo comune, può assumere anche le funzioni del POETA UFFICIALE, del poeta vate, cantore delle glorie della patria, che indica il suo riscatto nelle guerre coloniali. Mentre D’Annunzio offriva alle masse piccolo borghesi un sogno evasivo di gloria, di lussuria che li strappava alla mediocrità quotidiana, Pascoli radicava nel pubblico le convinzioni profonde che già esso possedeva, ribadendo la fede in alcuni valori elementari ma fondamentali( famiglia, devozione, fedeltà ai morti, accontentarsi di poco e la pietà). L’insistenza su queste figure e situazioni infantili con linguaggio spesso semplice lo rese il poeta prediletto dalla scuola elementare, di fatti schiere di bambini impararono i suoi versi a memoria. Egli stesso indicava nei suoi scritti i fanciulli come suo uditorio ideale. Quello fin ora delineato è il lato del poeta che gode di minor credito. Le trasformazioni del clima culturale hanno portato alla luce un Pascoli totalmente diverso , tormentato, morboso, ben inserito nel panorama decadente europeo. La realtà inquietante, allusiva, simbolica, proietta nella poesia le ossessioni profonde, le zone oscure della psiche, una sensualità morbosa espressa nel fiore maligno, velenoso ma ammaliatore allo stesso tempo. È sempre chiaro il concetto dell’esistenza di forze profonde, sconosciute che possono stravolgere gli impulsi razionali, che risentono della presenza della morte, trasfigurando il reale in un clima visionario. In questo Pascoli è molto più radicale di D’Annunzio, le cui intuizioni geniali sono spesso soffocate dal peso degli intenti ideologici e propagandistici, dalla soggezione ad una tradizione aulica, dunque possiamo dire che il poeta fanciullino sia in assoluto lo scrittore più autenticamente decadente riconoscendogli valori del tutto positivi ad indicare una tendenza che da voce alle angosce e agli smarrimenti di un periodo di terribili tensioni. LO STILE :  LA SINTASSI: La sintassi di Pascoli è ben diversa da quella della tradizione poetica italiana, modellata ancora sui classici, nei suoi testi poetici la coordinazione prevale sulla subordinazione con brevi frasi allineate senza rapporti gerarchici. Sono frequenti le frasi ellittiche, mancanti del soggetto o del verbo, o assumono la forma dello stile nominale ovvero una successione di sostantivi e aggettivi. È una sintassi che traduce la visione del mondo pascoliana , fanciullesca, alogica, che mira a svalutare e scomporre i rapporti gerarchici abituali. La conseguenza di ciò è che gli oggetti più quotidiani appaiono come immersi in un’atmosfera visionaria o di sogno  IL LESSICO : ancora una volta il poeta si distacca dalla tradizione italiana mescolando codici linguistici diversi, allineando fianco a fianco termini tratti da settori più disparati. Troviamo quindi nei suoi testi termini preziosi e aulici, termini gergali e dialettali, riferentisi alla realtà
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