La Seconda Rivoluzione Industriale: Tendenze Politiche e Sociali, Schemi e mappe concettuali di Storia

Scarica La Seconda Rivoluzione Industriale: Tendenze Politiche e Sociali e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Novità sociali Politica In questo periodo storico la politica si interrogò sui cambiamenti che stavano avvenendo nel mondo dell’economia e dell’industria. Diversi modi di pensare crearono diverse correnti di pensiero. Liberalismo Fu la tendenza della borghesia ricca. La libertà dell’uomo finisce dove inizia quell’altro. Ogni comportamento è quindi lecito finché non si commettono reati. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Nel campo economico questo vuol dire che tutti devono avere diritto a fare affari, commerciare e produrre cercando di avere dei risultati migliori. In questo senso, lo Stato non deve occuparsi di questioni economiche, non deve gestire industrie e non deve aiutare i poveri. Se un soggetto vuole migliorare la propria situazione deve solo impegnarsi di più. Democrazia Tendenza della borghesia di media ricchezza. Tutti devono avere gli stessi diritti politici. Il diritto di voto deve essere di tutti in quanto lo Stato rappresenta tutti. In questa maniera lo stato rappresenta veramente la volontà del popolo. Per poter votare in modo responsabile bisogna però saper leggere e scrivere. Per questo lo stato deve combattere l’analfabetismo rendendo l’istruzione obbligatoria. Lo Stato non può restare indifferente davanti ai problemi dei deboli. L’obiettivo è quello di eliminare le differenze economiche tra i cittadini. Le tasse devono essere pagate in modo proporzionale: maggiore ricchezza maggiore tasse. Socialismo Tendenza politica tipica degli operai. L’obiettivo è la giustizia sociale cioè una giusta distribuzione della ricchezza tra i cittadini. Criticano quindi il diritto alla proprietà perché la proprietà è la forza dei ricchi. Lo Stato deve intervenire in maniera forte nella economia per combattere l’ingiustizia sociale. Uno dei principali pensatori di questo movimento fu Karl Marx (1818- 1883). Il socialismo rivoluzionario è chiamato comunismo. Per questa ragione sorgono i sindacati, cioè delle associazioni per difendere i diritti degli operai. Cattolici Cercano di conciliare l’esigenza della libertà con quella della giustizia sociale. Per questa ragione Papa Leone XIII (1878-1903) che con l’enciclica Rerum Novarum (“eventi nuovi”, 1891), cose nuove, sostiene che tra capitalisti e lavoratori vi doveva essere cooperazione, cioè accordo. La proprietà privata non era un furto In una vignetta satirica un gruppo di industriali risposa sulle spalle dei propri operai piegati dal lavoro. Carl Marx (1818-1883) scrisse "Il Capitale" dove espose le sue teorie economiche. Papa Leone XIII, autore dell'enciclicla Rerum Novarum, il primo tentativo dei cattolici di entrare in dialogo con la modernità