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POWERPOINT INNO DI MAMELI, Slide di Storia

PROGETTO SULL'INNO DI MAMELI SCUOLE SUPERIORI

Tipologia: Slide

2023/2024

Caricato il 17/02/2024

anna-j-fiore
anna-j-fiore 🇮🇹

4.7

(3)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica POWERPOINT INNO DI MAMELI e più Slide in PDF di Storia solo su Docsity! L’AMORE E IL SENTIMENTO PER LA PATRIA A CURA DI CALANDRA FILOMENA SPERANZA, CEPARANO RAFFAELA, SOMMESE VINCENZO FIORAVANTE, MOLARO CHRISTIAN E LUCIO SALVATORE FIORE L’INNO DI MAMELI, IL CANTO DEGLI ITALIANI L’inno di Mameli, o meglio il Canto degli italiani, l’inno nazionale della Repubblica Italiana, è un canto risorgimentale scritto nel 1847 dallo studente e patriota genovese Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, maestro di canto del teatro Rugio di Torino. Ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione degli ideali del Risorgimento e per incitare la popolazione all’ insurrezione alla libertà dallo straniero all’unità. PARAFRASI 1° strofa Fratelli italiani, compatrioti, l’Italia si è svegliata; si è posta sul capo l’elmo di Scipione l’africano. Dov’è la vittoria? Ceda all’Italia la sua chioma ( i Romani usavano tagliare i capelli agli schiavi, per questo la vittoria come schiava dovrà porgere la chioma all’Italia perché la tagli), giacché Dio l’ha fatta schiava di Roma. Teniamoci stretti e vicini ( la coorte era la decima parte della legione romana), siamo pronti a morire, l’Italia ci ha chiamati. 2° strofa Da secoli noi veniamo calpestati e derisi, perché non siamo uniti in un solo popolo, perché siamo divisi. Ci accolga un’unica bandiera, una sola speranza: è giunto il tempo che ci fondiamo in un’unità. Teniamoci stretti e vicini, siamo pronti a morire, l’Italia ci ha chiamati. 4° strofa Dalle Alpi alla Sicilia, su tutto il territorio da nord a sud, ogni luogo è Legnano; ognuno di noi ha il coraggio e il valore di Francesco Ferrucci; i bambini si chiamano Balilla; tutte le campane suonarono i vespri. Teniamoci stretti e vicini, siamo pronti alla morte l’Italia ci ha chiamati. 3° strofa Uniamoci, uniamoci, l’unione e l’amore rivelano ai popoli le strade del Signore. Giuriamo di liberare la terra in cui siamo nati: uniti, grazie a Dio, chi potrà sconfiggerci? Teniamoci stretti e vicini, siamo pronti a morire, l’Italia ci ha chiamati. 5° strofa Le spade dei mercenari diventano fragili come giunchi che si piegano, già l’Aquila ha perso le sue penne, è indebolita. Ha bevuto coi suoi alleati cosacchi, il sangue italiano e quello polacco, ma le hanno bruciato il cuore, la situazione le si è rivoltata contro. Teniamoci stretti e vicini, siamo pronti a morire, l’Italia ci ha chiamati. ARTICOLO 5 L’articolo 5 della Costituzione sancisce il riconoscimento di autonomia agli enti locali a cui la legislazione deve adeguarsi. Autonomia consiste nel potere dell’ente di determinare le proprie regole di azione e organizzazione, seppur delineate dalla legislatura. L’idea di autonomia che traspare dall’articolo 5 è strettamente integrativa, ma non può essere tradotta in libertà totale e assoluta poiché dipendente dalle direttive dello Stato e dagli ideali della Costituzione. ARTICOLO 6 L’articolo 6 si ispira al significativo principio di rispetto della lingua parlata da una comunità linguistica, ossia quei gruppi che non parlano l’italiano come prima lingua. Esso si applica specialmente negli ordinamenti a statuto speciale che tutelano le minoranze attraverso il bilinguismo e il separatismo linguistico. Questo articolo è stato creato perché rispettare la lingua di una comunità come atto di alto valore civile. La legge tutela molte minoranze linguistiche (greci, ladini, croati, sardi, alto-tesini…) per favorire la conservazione e l’utilizzo dei loro idiomi. ARTICOLO 7 L’articolo 7 della Costituzione stabilisce l’indipendenza e la sovranità dello Stato dalla Chiesa, e viceversa, secondo quanto riportato nei Patti Lateranensi. I Patti Lateranensi vennero firmati da Benito Mussolini e cardinale Pietro Gasparri nel 1929. Essi regolano le relazioni tra Stato e Chiesa, mettendo fine alla cosiddetta questione romana. Si articolano in tre distinti documenti: Trattato, Convenzione Finanziaria e Concordato. Il Trattato decreta la nascita dello Stato della Città del Vaticano e riconosce il Regno d’Italia con capitale Roma. La Convenzione Finanziaria definisce le questioni economiche tra Stato e Chiesa. Infine, il Concordato regola nel dettaglio i rapporti tra le due istituzioni nel futuro.
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