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Pragmatica cognitiva, Dispense di Linguistica Generale

Parla di tutta la pragmatica cognitiva

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 15/05/2023

mattia-basilico-1
mattia-basilico-1 🇮🇹

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Scarica Pragmatica cognitiva e più Dispense in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! gPragmatica: studio dell’uso del linguaggio; Pragmatica cognitiva: tentativo di costruire modelli di comunicazione compatibili con l’osservazione empirica e clinica e con dati sperimentali. Assumono perciò rilevanza gl Pragmatica: studio dell’uso del linguaggio; Pragmatica cognitiva: tentativo di costruire modelli di comunicazione compatibili con l’osservazione empirica e clinica e con dati sperimentali. Assumono perciò rilevanza gl Pragmatica: studio dell’uso del linguaggio; Pragmatica cognitiva: tentativo di costruire modelli di comunicazione compatibili con l’osservazione empirica e clinica e con dati sperimentali. Assumono perciò rilevanza gli interrogativi sui processi mentali alla base della produzione e della comprensione linguistica, sulle facoltà cognitive coinvolte nei processi comunicativi e sulla loro interazione nterrogativi sui processi mentali alla base della produzione e della comprensione linguistica, sulle facoltà cognitive coinvolte nei processi comunicativi e sulla loro interazionenterrogativi sui processi mentali alla base della produzione e della comprensione linguistica, sulle Paul Grice è stato un filosofo e linguista britannico, è uno dei maggiori esponenti della filosofia del linguaggio ordinario. Le sue teorie sono riferimenti imprescindibili non solo per la riflessione della filosofia del linguaggio, ma anche per la filosofia della mente, linguistica, l’analisi del discorso, semiotica, scienze cognitive; di particolare interesse per noi è il fatto che la sua opera è situata all’origine del filone cognitivo in pragmatica. Lo Scopo generale dell’opera di Grice è caratterizzare: 4. Essere ordinato nell’esposizione 5. Esprimere in modo facilitare la risposta appropriata Grice privilegia la prima . Quella di Grice è una razionalizzazione della situazione comunicativa, in cui vige l’assunzione di interlocutori collaborativi e razionali, che condividono lo scopo comune di comprendere e farsi comprendere. Le massime hanno la caratteristica di funzionare altrettanto bene quando sono violate e quando sono osservate. Il parlante infatti ha, nei confronti delle massime, diverse opzioni oltre al semplice rispetto: o Conformarsi (es. Quanti anni hai? Cinquanta) o Violare 1 massima (es. Quanti anni hai? Quaranta [sono giovanile]) o Sospendendo la collaborazione esplicitamente (es. Non sono domande da fare) o Preferendo 1 massima all’altra quando cozzano (es. Fra i 45 e i 50 [non la so]) o Sfruttando una massima (es. 5 anni [sta giocando con le bambole]) Terza eredità: implicature A Grice si deve la distinzione fra “esplicito” e “implicito”; punto di partenza per compiere questa distinzione è quello fra “dire” e “implicare”: secondo Grice, spesso comunichiamo molto più di quanto non diciamo letteralmente o esplicitamente. Grice chiama implicature convenzionali le proposizioni che, in contesti particolari, possono essere comunicate usando un enunciato, senza essere esplicitamente dette. Esempio: Maria chiede a suo figlio Ti piace andare in università; il figlio risponde Sono sempre stressato, ci metto un’ora per arrivarci e la gente è antipatica. Il figlio viola la massima di Relazione (non risponde pertinentemente alla domanda di Maria); Maria deve allora supporre che il figlio voglia comunicare qualcosa di più e che pertanto lasci intendere implicitamente che al figlio non piace andare in università. Oppure attraverso inferenza (ossia deduzioni),D allora può passare da ciò che P ha detto a ciò che P ha intenzione di comunicare. Esempi dello Sfruttamento delle massime e degli effetti comunicativi che ne seguono: Esempio di violazione della massima di Qualità: in cui P dice qualcosa di palesemente falso: - Ironia --> Una persona mi ha chiuso la porta in faccia, io dico Che gentile!. Voglio comunicare però la proposizione opposta (ossia Che maleducato!) - Metafora --> Mio fratello è un leone. Esprime letteralmente una falsità categoriale, ma il parlante può servirsene per comunicare implicitamente una proposizione vera. - Attenuazione --> Luca ha un odorino. Si vuole comunicare una proposizione più forte (Luca ha un cattivo odore) Esempi di sfruttamento della prima massima di Quantità - Una Ferrari è una Ferrari La prima massima di Quantità ci chiede di essere informativi: le frasi sopra ne sono un’evidente violazione, dal momento che il loro potere informativo è nullo. Esempi di sfruttamento della seconda massima di Quantità sono spesso difficilmente distinguibili dagli esempi di sfruttamento della massime di Modo: - Ho visto il figlio di mia madre sembra violare la massima che chiede di non dare troppe informazioni. L’uso di perifrasi ( “figlio di mia madre”) laddove esistono espressioni semplici ( “fratello”) lasciano intendere che P non era in posizione di usarle: D ne inferisce che si tratta del fratellastro. Esempi di violazione della massima di Relazione: - Luca è alle spalle di Carlo e Maria. Carlo dice Luca non ti sembra antipatico? Maria risponde Wow che bella giornata è oggi. La violazione ostentata della massima di Relazione lascia intendere che il commento di Carlo era inappropriato. La massima di Relazione si viola per cambiare argomento o per sottintendere qualcosa. Esempi di sfruttamento delle massime di Modo(essere breve): La frase Prendi il palloncino sgonfio, gonfialo piano finché non è completamente gonfio e fai un nodo per chiuderlo rispetto a Gonfia il palloncino lascia intendere a D che l’operazione richieda una particolare cura o cautela (o, in un altro contesto, che chi parla prende D per un idiota) Abbiamo varie tipi di implicature quelle Convenzionali → questo tipo d’implicature sono proposizioni addizionali comunicate da un enunciato che non dipendono da particolari circostanze d’uso dell’enunciato, ma sono associate in modo stabile a determinate espressioni, come “ma”, “quindi”, “persino”, “non ancora”. Esempio: è un documentario, ma è divertente Caratteristiche delle implicature convenzionali: 1. Sono distaccabili: lo stesso contenuto proposizionale può essere espresso in modo da rimuovere l’inferenza 2. Non sono cancellabili: non è possibile bloccare la generazione dell’implicato, né contestualmente, né esplicitamente. Es. E’ un documentario, ma è divertente, e non c’è contrasto fra documentario e divertimento 3. Vengono generati in tutti i contesti: non richiedono particolari informazioni di sfondo in quanto sono indotte dall’uso di certe particelle o costruzioni 4. Non sono calcolabili: sono colte intuitivamente da D , non è rimpiazzabile da un argomento 5. Non sono parte del significato dell’espressione: non sono cioè un fenomeno semantico, non modificano le condizioni di verità dell’enunciato cui sono associate, non fanno parte di ciò che è detto. Unico punto in comune anche con le implicature conversazionali. conversazionali particolarizzate →, necessitano cioè di un contesto particolare per essere generate da un parlante e riconosciute da un destinatario. Implicature convenzionali e implicature conversazionali generalizzate vengono generate indipendentemente dalle informazioni presenti nel contesto (le convenzionali) o vengono generate in assenza di contesti particolari o insoliti (conversazionali generalizzate). Caratteristiche delle implicature conversazionali particolarizzate: 1. Non sono distaccabili: perché restano “attaccate” a tutte le espressioni con le stesse condizioni di verità. Esempio: se io chiedo a mia sorella Usciamo stasera? e lei risponde Ho mal di testa, la risposta negativa verrà comunicata anche da enunciati come Non sono in grande forma e Non sto molto bene 2. Sono cancellabili: sia esplicitamente che contestualmente. P può eliminare o bloccare l’implicazione appena generata da una sua espressione continuando a parlare, senza contraddirsi. Esempio: alla mia domanda Usciamo stasera? mia sorella potrebbe rispondere Ho mal di testa. Ma uscire potrebbe aiutare a distrarmi cancellando così la derivazione dell’implicatura generata da Ho mal di testa e senza contraddirsi 3. Sono calcolabili: esiste cioè un percorso argomentativo che consente a un interprete di derivare l’implicatura. 4 . Non sono parte del significato delle espressioni: non sono cioè un fenomeno semantico, non modificano le condizioni di verità dell’enunciato cui sono associate, non fanno parte di ciò che è detto. 5. Non sono veicolate da ciò che è detto, ma dall’atto di dirlo: è il parlante che implica conversazionalmente una proposizione 6 . Possono non essere completamente determinate:. Può infatti accadere che un enunciato possa dare luogo a più implicature (più o meno forti, più o meno volute). Ecco perché può capitare di essere fraintesi. conversazionali generalizzate → Vengono riconosciute sulla base di ciò che il parlante ha detto e presumendo che il parlante sia cooperativo. La distinzione fra implicature conversazionali particolarizzate e implicature conversazionali generalizzate dipende dalla generalità delle circostanze che permettono a un parlante di generare (e a un destinatario di riconoscere) la proposizione veicolata implicitamente. Esempio: Maria ha incontrato un uomo ieri sera. La presenza nell’enunciato dell’espressione “un uomo” implica conversazionalmente che l’uomo che Maria ha incontrato ieri non è né suo marito, né il suo fidanzato, né un suo amico. tra le implicature conversazionali generalizzate, troviamo un sotto insieme di implicature, dette scalari, che derivano dall’aspettativa del rispetto da parte di P della prima massima di Quantità, ossia nascono da ciò che P non ha detto ma avrebbe potuto dire. . Si chiamano scalari perché i membri della categoria grammaticale che le esprime possono essere sistemati secondo un ordine lineare di forza semantica (es. tutti, alcuni, pochi) CAPITOLO II - Dopo Grice: una mappa Dopo Grice: neo-griceani e post-griceani Grazie a Grice, la filosofia del linguaggio ha ereditato la differenza fra esplicito (ciò che è detto) e implicito (ciò che è implicato); questo modello è stato messo duramente in discussione Le 3 scuole di pensiero: - Grice: è strettamente filosofico, si concentra sulla natura e sulle condizioni di possibilità della comunicazione; - Neo-griceani: più vicini alla linguistica, si focalizzano sugli aspetti stabili del significato, legeti ai tratti lessicali e strutturali degli enunciati; - Post-griceani: raccolgono contributi di linguisti e di filosofi, ma si caratterizzano fortemente in senso cognitivo, con un interesse particolare ai processi mentali sottostanti alla comprensione linguistica. Grice: esplicito e implicito → Punto di partenza è la distinzione fra dire e implicare: secondo Grice, nelle nostre interazioni verbali spesso comunichiamo implicitamente molto più di quanto non diciamo letteralmente o esplicitamente. A livello esplicito per Grice i processi inferenziali avvengono solo per: - assegnare riferimenti alle espressioni indicali (a un certo enunciato assegno un significato) - eliminare eventuali ambiguità. Questa posizione prendere il nome di letteralismo, a cui poi alcuni post- griceani contrapporranno il contestualismo, secondo cui il livello esplicito è largamente sotto-determinato dal significato codificato linguisticamente e deve essere integrato a processi inferenziali. Per valutare una frase, secondo il letteralismo, occorre assegnargli un contenuto semantico determinato (condizione di verità letterali): in questa operazione, tutti gli elementi e gli effetti del contesto extralinguistico (argomento, contesto, pregiudizi e così via) devono essere riconducibili a elementi sintattici della frase, presenti nella sua forma logica; questi effetti sono a loro volta governati da convenzioni linguistiche. Il letteralismo suddivide così i processi in: - Semantici (a livello esplicito), come il processo di saturazione, innescato dalla presenza di particolari espressioni: indicali (io, qui, ora), dimostrativi (questo, quello), pronomi (lui, lei). Ciò porta chi ascolta a dedurre che l’enunciato di P sia incompleto a livello esplicito e che occorre riempirlo attraverso una saturazione. - Pragmatici (a livello implicito), che prendono come input una proposizione completa e forniscono come output una nuova e diversa proporzione . Ne esistono diversi tipi: o Arricchimento libero: più diffuso, nasce dall’aspettativa che D si aspetta che P rispetti la 4 Massime di Grice (es. Ho comprato io del vino per la cena, non dico dove) o Transfert: sono processi che sostituiscono valori metaforico-metonimici (es. gli Azzurri) o Implicature conversazionali (es. Ceniamo? Ho fatto uno spuntino poco fa) Il letteralismo definisce 3 livelli di senso: - Significato convenzionale dell’enunciato (es. Ti piace andare in università? Sono stressato) . Il primo livello di senso corrisponde alla regola semantica degli enunciati, al loro carattere; si tratta di un livello non vero- condizionale (non letterale), che non corrisponde a una proposizione completa, ma a uno schema di proposizione; ad esso viene applicato il processo di saturazione che consente di passare al secondo livello di senso - Proposizione espressa (es. Carlo è stressato) Corrisponde a ciò che è detto dall’enunciato, alle sue condizioni di verità letterali; si tratta di un livello propriamente semantico. Una volta determinato il significato letterale dell’enunciato, possono essere applicati i processi pragmatici, individuando così il terzo livello di senso. - Senso implicito (es. A Carlo non piace andare in università) Il terzo livello è comunicato implicitamente dal parlante tramite l’uso dell’enunciato in un contesto particolare (livello considerato oggetto di studio della pragmatica) Neo-griceani I neo-griceani condividono con Grice l’idea che la comprensione sia parzialmente inferenziale, ma ritengono che la teoria debba essere rivista in due direzioni: 1) Le inferenze di tipo pragmatico determinano anche il livello esplicito della comunicazione, andando a creare un vero livello di senso aggiuntivo: o Significato convenzionale (es. X ascolta alcuni pezzi di Beethoven) o Proposizione minimale (es. Claudio ascolta alcuni pezzi di Beethoven) B. Estensione del modello inferenziale: distinzione esplicito-implicito La RT si oppone al Modello del Codice (come Grice), ma criticano la revisione proposta da Grice: egli si avvicina troppo alla tesi letteralista, sostenendo che i processi inferenziali vanno a costituire un ulteriore livello di senso, non più semantico, ma pragmatico: il senso implicito. Le obiezioni mosse dalla RT a Grice sono le seguenti: 1. E’ implausibile che P e D condividano integralmente la conoscenza del mondo 2. P e D non devono condividere alcun’assunzione contestuale precedente: sarà D a recuperare o attivare ipotesi per la costruzione di un contesto condiviso al momento del proferimento di E 3. I significati lessicali presentano sfumature: un enunciato non è la codifica del senso inteso da P, ma un indizio di quel senso, che D, guidato dalle aspettative di pertinenza, deve inferire Per la RT, anche il livello esplicito è soggetto a fenomeni inferenziali pragmatici, attraverso il Principio Comunicativo di Pertinenza. La derivazione del significato di P si riassume in 3 fasi: 1. Esplicatura: D costruisce ipotesi sul contenuto esplicito attraverso processi di decodifica > P: “Ascolti musica classica?” D: “Ascolto solo alcuni pezzi di Beethoven” 2. Premesse implicite: D costruisce ipotesi su ciò che ha inteso dall’enunciato di P > Beethoven suona musica classica 3. Conclusioni implicite: D costruisce ipotesi su ciò che ha implicato dall’enunciato di P > P: “D non ascolta tutta la musica classica, ma solo alcuni pezzi di Beethoven” Il punto 1 è un’esplicatura. I punti 2 e 2 sono implicature. La RT distingue tra: - Implicature forti: D deve derivare l’implicatura per rendere l’enunciato compatibile con le proprie aspettative di pertinenza - Implicature deboli: quando la generazione di un’implicatura non è essenziale, ma D si prende la responsabilità di sceglierne una in particolare I processi pragmatici che permettono il passaggio da forma logica (rappresentazione semantica concettuale incompleta) a significato esplicito sono oggetto di studio della pragmatica lessicale. Essa prende come input la forma logica di un enunciato per fornire in output un insieme di proposizioni: le esplicature (sviluppo inferenziale della forma logica) e le implicature (premesse e conclusioni implicate). A questo punto costruiamo concetti ad hoc: la comprensione non richiede che P e D condividano lo stesso concetto ad hoc, è sufficiente che vi sia somiglianza interpretativa. La costruzione di concetti ad hoc è oggetto di studio della pragmatica lessicale Essa ha formulato 4 ipotesi: 1. La costruzione dei concetti ad hoc avviene grazie a 2 processi: narrowing e broadening 2. Non c’è distinzione netta fra significati letterari e figurati del linguaggio: vi è un continuum 3. La costruzione di concetti ad hoc avviene a livello esplicito 4. I processi di modulazione lessicale sono inferenziali e non associativi Narrowing è il processo di restrizione lessicale: una parola viene usata per veicolare un concetto più specifico rispetto a quello codificato. Il concetto ad hoc (insieme degli oggetti che rientrano nel concetto) è più ristretto. | es. A noi giovani piace molto bere (“bere” va inteso in senso alcolico) Broadening è il processo di estensione lessicale: una parola viene usata per veicolare un senso più generale rispetto a quello codificato. Diversi casi: - Approssimazione: es. “Il mio computer è [approssimativamente] quadrato” - Metafora: es. “Casa mia è [ordinata e preziosa come] un museo” - Estensione categoriale: es. “Mi passeresti lo scotch [nastro adesivo di marca Scotch]?” - Iperbole: es. “Non ho niente [che in questo momento mi piace] da mettere” Per la RT, il livello esplicito è sotto-determinato dal significato codificato linguisticamente e dev’essere integrato grazie a processi inferenziali di narrowing / broadening (posizione contestualista). Tutti i processi pragmatici sono inferenziali: prendono cioè come input un insieme di premesse e producono come output una o più conclusioni. Questi processi sono riconducibili a euristiche automatiche e inconsce. Sul piano dell’ironia, la RT si distacca da Grice e i neo-griceani: essi credevano che metafora e ironia fossero violazioni della Massima di Qualità. Per la RT, la metafora è un caso estremo di Approssimazione, mentre l’ironia è un fenomeno a sé stante che fa eco a pensieri che il parlante attribuisce ad altri per dissociarsene o prendersene gioco. C. Natura dei processi inferenziali: modularità La RT obietta a Grice la tesi secondo cui D deve operare una sorta di “lettura della mente” nei confronti di P. In particolare, Sperber: - E’ poco plausibile che D debba operare calcoli su ciò che P sa di D, etc. - In caso di implicature e processi pragmatici, D sarebbe costretto a intensi sforzi - Le lunghe catene inferenziali di livello esplicite sono escluse nel caso di bambini La RT ha della mente una visione modulare massiva: un modulo è un dispositivo della mente dotato di un input specifico, limitato e autonomo. La lettura della mente è uno di questi: la comprensione ne è un sotto- modulo. Lo studio sull’autismo ha dato conferme alla RT in merito al rapporto fra lettura della mente e capacità comunicativa, dimostrando che la metafora richiede capacità ordinarie di attribuzione di stati mentali (1° grado), mentre l’ironia ne richiede molte di più (RT la definirà “la metarappresentazione di una metarappresentazione”). Nel dettaglio, uno dei caratteri dell’autismo è la cecità della mente degli altri, ovvero l’incapacità di attribuire stati mentali alle altre persone: è stato dimostrato con il Test di Sally e Anna. - Sally ha una palla, la ripone in una cesta ed esce di scena - Anna, rimasta sola, prende la palla e la sposta dalla cesta a una scatola - Sally torna in scena. Dove cercherà la palla? L’80% dei soggetti normali supera il test. Il 20% dei soggetti autistici supera il test. Capitolo iv :I confini della pragmatica Partendo da 2 modelli comunicativi: - Modello del codice: P codifica un messaggio in un segnale che D decodifica; la distinzione fra semantica e pragmatica coincide con quella fra esplicito e implicito - Modello inferenziale: D utilizza processi inferenziali per recuperare il significato; la distinzione fra semantica e pragmatica coincide con quella fra decodifica e inferenza Si possono delineare 4 posizioni teoriche: - Minimalismo (1° variante del Letteralismo): tutti gli effetti del contesto extra-linguistico sulle condizioni di verità di una frase devono essere riconducibili a elementi sintattici della frase. Questa prospettiva individua 3 livelli di senso: o Significato convenzionale: corrisponde a uno schema di proposizione o Proposizione espressa: ciò che è detto letteralmente dall’enunciato o Senso implicito: ciò che P comunica implicitamente - Indicalismo (2° variante del Letteralismo): tutti gli effetti del contesto extra-linguistico devono essere riconducibili a elementi della forma logica della frase es. Tutti sono venuti alla mia festa (il dominio di “tutti” non è espresso) - Prospettiva sincretica (neo-griceani): ciò che è detto viene suddiviso in 2 nozioni: o Semantica: dopo il processo di saturazione o Pragmatica: dopo i processi di arricchimento e transfert I neo-griceani sono a metà tra letteralismo e contestualismo: dal primo prendono la nozione minimale di “ciò che è detto”, dal secondo l’idea che esistono arricchimenti che non stanno sullo stesso piano delle implicature conversazionali. Prevedono dunque 4 livelli di senso: o Significato convenzionale: l’enunciato di per sè es. “E’ una persona svizzera” o Proposizione minimale: ciò che è detto in senso semantico es. “Luca è una persona svizzera” o Proposizione massimale: cio che è detto in senso pragmatico es. “Luca è una persona stereotipica svizzera” o Senso implicito: “Luca è puntuale” - Contestualismo: ritiene che i processi inferenziali debbano essere postulati anche per la comunicazione esplicita. Il significato linguistico è incompleto: ogni frase esprime una proposizione completa solo una volta che siano stati aggiunti, grazie al contesto extralinguistico, elementi che entrano a far parte dell’interpretazione semanatica. Vengono individuati 3 livelli di senso: o Significato convenzionale: vengono applicati saturazione, arricchimento, transfert es. Maria: “Vuoi acqua o vino?” Luca: “Non bevo più” o Proposizione espressa: ciò che è detto in senso pragmatico es. “Luca non beve più alcolici” o Senso implicito: “Luca desidera bere acqua”
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