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Prima e Seconda Guerra Mondiale, primo dopoguerra in Italia, Stati Uniti, Russia, Germania, Appunti di Storia

Contesto storico, l'Italia dopo l'unificazione, governo Giolitti Prima Guerra Mondiale, Trattato di Versailles, condizioni di pace Dopoguerra in Russia: presa del potere da parte di Lenin e successivamente Stalin Dopoguerra in Italia: nascita del Partito Popolare Italiano e dei Fasci italiani da combattimento, biennio rosso e nascita del Partito Comunista Italiano, marcia su Roma, riforma Gentile, leggi fascistissime Dopoguerra negli Stati Uniti: anni ruggenti (20-21), crollo della borsa, New Deal Dopoguerra in Germania: Partito Nazional Socialista Seconda Guerra Mondiale

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 05/07/2023

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francesca_mtt 🇮🇹

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Scarica Prima e Seconda Guerra Mondiale, primo dopoguerra in Italia, Stati Uniti, Russia, Germania e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia 1 Contesto Storico 1) Impero Tedesco esce dalla Guerra Franco Prussiana, con il Kaiser Guglielmo II, che prende le redini alla fine del 19esimo secolo, si vede un superamento della politica di Bismarck (mantenimento della pace, isolamento diplomatico della Francia). Seconda metà dell’Ottocento ha luogo la totale colonizzazione dell’Africa: la presenza inglese andava da Nord a Sud, sono presenti anche colonie italiane (corno d’Africa, Etiopia, Eritrea, Somalia e successivamente la Libia), tedesche e belghe (zona centrale). Le cose cambiano quando il Kaiser cerca di concorrere con l’Inghilterra sull’egemonia dei mari, vara un programma di potenziamento della Marina Militare tedesca e assume anche in politica estera un atteggiamento più militarista. Questo sarà un grave errore perché porterà all’avvicinamento di Inghilterra e Francia in chiave anti germanica, alleanza che durerà fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale e ne uscirà sempre vincitrice (periodo di massima espansione dell’Impero Britannico, età della Regina Vittoria e massima fioritura economica e letteraria e fine dell’isolamento della Francia). 2) Diffusione del nazionalismo (evoluzione del Romanticismo) in tutti i paesi europei, in particolare in quelli che non si sono ancora dotati di uno Stato (per Hegel non hanno una storia): i balcani (polveriera balcanica), ancora sotto l’Impero Austro-Ungarico, ambivano ad uno Stato autonomo. Questo causò grande instabilità politica, ecco perché il conflitto mondiale scoppierà qui, tuttavia, le nazioni che maggiormente parteciperanno alla guerra, nel 1914, stavano vivendo un periodo di grande benessere, per questo il motivo dello scoppio risulta ancora non chiaro agli storici. Con l’omicidio dell’Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo da parte di uno studente nazionalista serbo inizierà ufficialmente la Prima Guerra Mondiale. Italia L’Italia è uscita dall’unificazione senza Trento e Trieste, che rimangono in mano austriaca. L’Italia, non godendo di grandi relazioni internazionali, si avvicinerà alla Germania e all’Impero Austro-Ungarico (chiaramente non accettato dagli Italiani, che volevano annettere le due città). Alla vigilia dello scontro, l’Inghilterra chiederà all’Italia di passare dalla parte dell’Alleanza, offrendo in cambio, in caso di vittoria, Trento e Trieste. L’Italia accetterà. 1861-1876 L’Italia è governata dalla Destra Storica, dopo il 1876 subentra la Sinistra Storica. Il Presidente del Consiglio, Francesco Crispi, aveva desiderio di controllare una parte di Africa, non per questioni economiche ma per puro prestigio, voleva avere il suo “posto al sole”. 1896 Battaglia di Adua contro l’Etiopia (unico Stato in Africa degno di questo nome), l’esercito italiano verrà sconfitto. Governo Giolitti (dalla Belle Epoque fino allo scoppio della guerra, partito liberale) - industrializzazione (Italia è ultima in Europa), limitata inizialmente a Nord-Ovest, con il triangolo Torino (sede FIAT), Milano (industria della gomma), Genova (industria cantieristica), il resto del paese è legato al settore primario. - sviluppo dell’interventismo, composto da poche persone ma molto influenti, tra cui D’Annunzio, che richiedevano l’unificazione italiana; sviluppo del futurismo, composto da persone che credevano nella necessità di innovarsi completamente (un motore è più bello dell’arte classica, questo si contrappone a Spengler) e glorificavano la guerra, espressione di tutto ciò che è nuovo. Al futurismo appartiene Marinetti, il movimento anticiperà il cyberpunk (relazione uomo-macchina). - Giolitti deve fare i conti con i Socialisti in parlamento (sono il primo partito di massa) e con futuristi e interventisti, fuori dal parlamento. 1911 Guerra di Libia, per compiacere i nazionalisti: successo italiano e conquista della Libia (fino al 1945); 1912 Riforma della legge elettorale e introduzione del suffragio universale maschile, per compiacere i socialisti: sopra i 30 anni possono votare tutti, sotto i 30 anni possono votare solo coloro che possiedono la licenza elementare (sanno leggere e scrivere), possiedono un certo tipo di reddito, hanno già svolto il servizio militare. Prima Guerra Mondiale 1914 prima dichiarazione di guerra: Russia e Serbia contro l’Austria, si aggiungeranno Germania (con Austria) e Francia (con Russia e Serbia) poi l’Inghilterra (Francia) ma solo quando la Germania cercherà di aggredire la Francia passando dal Belgio e arrivando al canale della manica. 1915 Italia entra in guerra con Francia e Inghilterra (con gli Accordi di Londra si era stabilita l’alleanza); in parlamento i socialisti non sono favorevoli all’entrata dell’Italia, poiché sovrastruttura, la decisione definitiva quindi spettò al Re, spinto da interventisti e nazionalisti. 1917 grande cambiamento, crolla il fronte orientale e la Russia esce dal conflitto a causa delle diserzioni di massa e delle proteste dell’esercito zarista. Russia Due problemi principali: 1) Tra i paesi europei è il meno industrializzato, la servitù della gleba venne abolita solo negli anni ‘60 dell’800, paese agricolo, solo San Pietroburgo e Mosca sono città industrializzate Dopoguerra in Italia L’Italia ottenne l’Alto-Adige e il Venezia-Giulia, ma non tutta la Dalmazia e neanche Fiume→ nasce il mito della vittoria mutilata, gruppi di reduci alimentano lo scontento e il senso di ostilità della popolazione verso il governo. Il governo ha attualmente due partiti: 1) Partito liberale, quello che governava al momento 2) Partito socialista, principale partito ad opporsi all’entrata dell’Italia nella guerra (coloro che in guerra ci erano andati, avevano un risentimento verso i socialisti, che non riconoscevano i loro sforzi). Contro la guerra, poiché sovrastruttura, le Nazioni non esistono, sono un’invenzione borghese, esistono solo le classi: un borghese italiano è più nemico di un proletario tedesco. 18 Gennaio 1919, Don Luigi Sturzo fonda un partito, di ispirazione cattolica, chiamato Partito Popolare Italiano (l’Unità d’Italia era stata compiuta contro lo Stato della Chiesa, Pio IX impedì ai cattolici di avere rapporti con lo Stato → il partito di Sturzo fu una grande novità). Appello contro il socialismo - La SdN è buona poichè allontana ulteriori conflitti (dovrebbe essere l’obiettivo principale di ogni partito). - Bisogna far vivere insieme l’interesse nazionale (della popolazione) e quello internazionale. - L’entrata in guerra dell’Italia è stata giusta perché ha tutelato i propri interessi. Contro imperialismo e nazionalismo: - Ogni forma di nazionalismo e imperialismo è sbagliata perché crea presupposti per lo scoppio di un nuovo conflitto→ si chiede che la SdN smorzi i conflitti sul nascere (la SdN era però inefficace, poiché non possedeva nessun strumento di oppressione, se non la condanna). Politica interna: - L’idea di Stato dei cattolici è molto diversa da quella dei comunisti: deve rispettare tutte le forme di organizzazione e riconoscere i limiti della sua attività, non sarà uno Stato collettivista, come quello comunista, non sarà uno Stato etico, come quello fascista. - Il Parlamento deve essere diviso tra Camera e Senato, con una legge elettorale di tipo proporzionale (se prendo il 10% dei voti, il 10% dei dei parlamentari saranno del mio partito) ed estesa a tutti i cittadini, anche le donne. Al Senato risiedono persone non elette dal popolo ma da organi intermedi (per esempio i Sindacati), al contrario nella Camera risiedono solo cittadini eletti dal popolo. - Decentrare il potere a regioni, comuni, cittadini (cerchi concentrici e principio della sussidiarietà)→ il potere non deve essere nelle mani dello Stato, che deve intervenire solo in casi estremi. Questa ideologia sarà molto impopolare in Italia, l’Italia unita prenderà un modello di grande accentramento (come la Francia). Il decentramento era malvisto poichè poteva portare alla rottura dell’unità. Questa cosa va incontro alla tradizione dell’Italia, che ha una storia di Stati Regionali autonomi, Comuni… al contrario della Francia che già dall’anno 1000 aveva un potere accentrato. Questo discorso non mina l’organizzazione dello Stato, anzi, permette di incanalare meglio le forze del Paese per contrapporsi alla lotta di classe (contro il Socialismo). - Libertà educativa: l’educazione non è sotto il monopolio dello Stato, la famiglia deve essere libera di mandare i propri figli nella scuola che preferisce. - Tutela della piccola proprietà terriera, combattere il latifondo. Due grandi rischi Gli imperialismi sono una grande minaccia, sia nati da paesi vincitori, sia nato dal desiderio di vendetta dei paesi perdenti. Il Socialismo, l’ateismo di Stato e la pura condizione materiale dell’uomo. La posizione di Sturzo è una via di mezzo tra l’amor patrio e un sano internazionalismo. Autunno 1919 prime elezioni popolari dopo la guerra. Assieme al partito di Sturzo ne nasce anche un altro: Fasci italiani di combattimento guidato da Benito Mussolini, già conosciuto dagli italiani poichè direttore dell’Avanti (quotidiano del partito socialista). Il Socialismo era diviso in - Gradualisti/moderati: la rivoluzione avviene partecipando alla vita politica in parlamento - Massimalisti/radicali: la rivoluzione è l’unico modo per cambiare le cose Mussolini era un socialista radicale (fino al ‘14) → nella Prima Guerra Mondiale fu uno degli interventisti, per lui l’Austria e la Germania erano l’incarnazione dell’oppressione borghese sul proletariato. Questa posizione era bocciata completamente dal partito socialista (che era neutrale) → Mussolini viene cacciato dal Parlamento. Egli entra in contatto con ambienti futuristi e interventisti e inizia a pensare di creare un nuovo movimento politico, a metà tra il socialismo e il nazionalismo. Appello agli italiani di Mussolini (6 Giugno 1919) Il fascismo si darà un’ideologia solo dopo aver preso potere: questa è la sua forza, è un movimento antidogmatico e demagogico che ha una sola cosa al centro, la guerra rivoluzionaria. Non nasce come movimento conservatore o progressista, la guerra è intesa come quella cosa che non è mai in quiete, tutto è destinato a cambiare (Eraclito). L’obiettivo è quello della creazione di una classe dirigente e Mussolini propone una lista di punti. Problema politico: 1) Suffragio universale, voto ed eleggibilità per le donne (parità dei sessi) 2) Minima età degli elettori abbassato a 18 anni, quello dei deputati abbassato a 25 (fascismo nasce come movimento radicale e rivoluzionario) 3) Abolizione del Senato e semplificazione del processo decisionale 4) Convocazione di un’Assemblea Costituente con il compito di scrivere una nuova costituzione (correggendo la costituzione dello Statuto Albertino) 5) Ordini professionali devono essere coinvolti direttamente nell’elezione dei Consigli Nazionali→ maggiore coinvolgimento (punto di contatto con Sturzo). Problema sociale: 1) Orario lavorativo 8 ore al giorno 2) Stabilire una retribuzione minima 3) Funzionamento delle fabbriche portato avanti anche dagli operai 4) Gestione di industrie o servizi pubblici affidata alle organizzazioni di lavoratori 5) Sistema di assicurazione e previdenza sul lavoro e pensione a 55 anni per tutti, invece che a 65 Problema militare: 1) Istituzione di una milizia nazionale: persone che non lo fanno di lavoro ma che volontariamente si offrono per combattere, con solo scopo difensivo 2) Nazionalizzazione di fabbriche di esplosivi, armi e munizioni 3) Politica estera che valorizzi l’Italia nel mondo Problema finanziario: 1) Tassazione progressiva (opposto flat tax) = espropriazione parziale delle ricchezze e tassa patrimoniale che colpisce i redditi alti 2) Espropriare tutte le proprietà della chiesa e statalizzarle 3) Chi ha partecipato alla guerra deve vedersi espropriato l’85% dei profitti di guerra Partito antiliberale, antiliberista, anticlericale, principalmente socialista, l’unico riferimento al nazionalismo è la glorificazione della guerra. I risultati delle elezioni: 1) Partito Socialista 34% 2) Partito Popolare 20% 3) Partito Liberale Mussolini fallisce, il nuovo governo è debole e non riesce a gestire la situazione interna: alimenta l’ideologia massimalista (radicale) e rivoluzionaria. 1919-20 Biennio Rosso, manifestazioni in piazza di violenza organizzata da parte dei socialisti, che colpisce le cooperative agrarie (Emilia Romagna) e le fabbriche (Milano, Torino e Genova), in cui ci furono le prime grandi occupazioni da parte dopo i Patti Lateranensi del 1926 (concordato Stato-Chiesa, si risolve completamente la questione romana) l’insegnamento della religione cattolica è obbligatorio in tutte le scuole italiane e l’Italia avrà di nuovo una religione di Stato. Legge acerbo introduce un sistema di tipo proporzionale, fortemente maggioritario: il partito più votato, con almeno il 25% dei voti, avrebbe preso ⅔ dei seggi in parlamento). Dopo le elezioni, il 60% dei voti vanno al partito di Mussolini. 1924 all’indomani delle elezioni Giacomo Matteotti (socialista) denuncia le pratiche fasciste in parlamento, viene rapito e assassinato da due uomini, non si è mai scoperto se questi fossero stati mandati da Mussolini. L’omicidio Matteotti causò grande indignazione da parte di tutto il popolo, Mussolini era sul punto di cadere ma venne fatto un errore: l’opposizione decise di abbandonare il parlamento (secessione dell’Aventino). Gennaio 1925 Mussolini si presenta in parlamento e pronuncia un discorso in cui rivendica la responsabilità su tutto il partito fascista, lui è il capo e bisogna prendersela con lui. 1925-26 Mussolini fa approvare le “Leggi Fascistissime” che sanciscono la nascita del Partito Fascista. - Mussolini passa dall’essere Presidente del Consiglio a Capo del Governo, non è più responsabile di fronte al parlamento ma solo di fronte al Re. - Legge sulla stampa: controllo del governo degli organi di stampa, la libertà di stampa viene meno. - Legge sulle associazioni: viene meno la libertà di creare associazioni, gli incontri pubblici al di sopra delle 3 persone devono essere autorizzati dal Prefetto. - Scioglimento dei partiti entro il 1926, l’ultimo che si scioglierà sarà il Partito Popolare, dopo che il regime riuscì ad ottenere il Concordato Stato-Chiesa, Mussolini si presentò come colui che era riuscito a risolvere il problema, fu riconosciuto da Papa Pio XI come uomo del destino e in cambio la Chiesa ottenne il riconoscimento della religione cattolica come religione di Stato → in cambio Mussolini chiedeva che la chiesa lasciasse andare il Partito Popolare. - Istituzione di un tribunale speciale che perseguitava i criminali politici - Viene creato il Min-Cul-Pop (Ministero Cultura Popolare), una sorta di ministero della propaganda→ Mussolini cerca di condizionare tutte le forme espressive, culturali, letterarie, egli però fu scaltro e non uccise tutti gli oppositori: Benedetto Croce fu lasciato libero di scrivere, parlare contro il fascismo, Mussolini non lasciò che si fece di lui un martire. Un altro esempio, la filosofia ufficiale fascista è il neoidealismo gentiliano, l’altra scuola di pensiero è la neoscolastica, che non venne oppressa dal regime. Anche nel mondo del cinema la propaganda è evidente: film su Scipione l’Africano in cui si vuol far passare che il mito del fascismo=mito di Roma → Mussolini è il nuovo Cesare. Anche l’arte fascista fu resa semplice, schematica, ispirata dall’arte classica. Il maggiore storico del regime, Renzo de Felice, nel secondo dopoguerra, introduce una distinzione per spiegare le due anime del fascismo, che si alternano: 1) Anima del fascismo movimento (1919-1926, poi 1943-1945): è il fascismo del 1919, anticlericale, antiborghese, legato ancora al socialismo, parla ai lavoratori, reduci, giovani ed è un movimento rivoluzionario. 2) Anima del fascismo regime (1926-1943): ciò che il fascismo diventa dopo aver consolidato il potere, conservatore, reazionario, anticomunista e antisocialista, clericale, parla alla classe media, a chi vuole legge e ordine, movimento conservatore. Russia Lenin muore nel 1924, la sua dittatura è divisa in due fasi: 1) la più tumultuosa, che fronteggia una Guerra Civile (1919-1921) tra Rossi (seguaci di Lenin) e Bianchi (moderati). Per finanziare la guerra Lenin dispone che tutti i beni vengano requisiti dallo Stato, che le ridistribuirà in modo equo tra Stato (esercito) e popolo → gravissima carestia. 2) 1921 Lenin vara la Nuova Politica Economica (NEP), che è il parziale ripensamento del Comunismo di Guerra, al popolo viene concesso di tenere una parte di beni prodotti. La NEP porterà alla nascita di una classe di medi proprietari terrieri che si sono arricchiti grazie a quest’ultima (Kulaki= contadini arricchiti, Stalin stroncherà sul nascere questa classe media). Lenin è malato di sifilide e nel 1924 muore → lotta per la successione tra due figure: Stalin, segretario del partito e Trockij, la maggiore differenza tra i due è la politica estera. Stalin, che sostiene la dottrina del socialismo in un solo paese, la Russia non è ancora pronta per esportare il comunismo, è necessario rafforzare la politica interna e l’industria, in particolare la produzione di armi. Trockij, uomo d’azione, sostiene la dottrina della rivoluzione permanente: esportare la rivoluzione fuori dalla Russia, è convinto che il comunismo sarebbe accettato anche in occidente. Lo scontro dura fino al 1927 (3 anni), quando Trockij è costretto ad espatriare in Messico, dove viene assassinato dai sicari di Stalin. Politica economica - la NEP è vista come un errore → le campagne vengono collettivizzate, lo Stato decide chi possiede cosa, è tutto di sua proprietà - forte repressione dei Kulaki, visti come nemici IRRECUPERABILI dello Stato Sovietico, tramite i Gulag siberiani, che anticiperanno i lager tedeschi - economia pianificata: è lo Stato a definire le produzioni e fissa gli obiettivi da raggiungere per i prossimi 5 anni (piani quinquennali), la Russia diventerà una delle più grandi potenze economiche, tuttavia il lavoro operaio viene militarizzato, gli operai diventano privi di ogni diritto sindacale Nasce lo Stakanovismo: lavoratore quasi dipendente dal lavoro, nasce da Stackalov, un minatore che dedicava al lavoro in miniera tutte le ore possibili della giornata. L’eroe sovietico non è il soldato ma l’operaio. - La Russia non ha mai conosciuto una vera urbanizzazione, la maggior parte dei russi vive coltivando le terre in campagna. Dopo lo sterminio dei kulaki le campagne vengono spopolate. In Russia avvenne un cambiamento repentino, che in Europa si distribuì in secoli di storia. - Grande alfabetizzazione, nascita di scuole che vegliano anche sulla visione politica delle persone, al fine di fare propaganda. - Sviluppo dell’industria pesante, compressione dei consumi, poca produzione di beni primari, quanto basta per far sopravvivere la popolazione russa. Il resto dei cittadini devono far parte dell’industria pesante. La Russia sarà sempre sull’orlo della carestia e la qualità di vita del russo medio sarà molto bassa . Stalin sacrifica tutto questo per essere una delle potenze economiche più forti del mondo, seconda, subito dopo gli USA. Negli anni ‘30 la Russia è a tutti gli effetti un regime totalitario, proprio come lo sarà la Germania. Differenza tra autoritarismo e totalitarismo Autoritarismo: nega ogni tipo di dissenso, costringe il cittadino ad obbedire. Totalitarismo: coinvolgimento totale della persona, anche ideologico tramite la propaganda e la repressione. Repressione Nell’Unione Sovietica esisteva un organo (Commissariato del popolo per gli affari interni) che aveva il compito di reprimere i dissensi: kulaki, individui considerati “socialmente pericolosi”. Nel film “Il Dottor Zivago”, il protagonista scrive poesie in cui mostra un eccessivo attaccamento alla propria personalità, anche se non tratta di politica, viene comunque accusato di non favorire la causa comunista. Ciò che è tollerato è solo ciò che denota un impegno politico. Oggetto di repressione sono anche ingegneri, tecnici e industriali, ovvero ciò che rimaneva della classe dirigente. - agevolazione dell’accesso al credito (prestito): si cedono prestiti agevolati dall’assenza del controllo finanziario, sia a pubblici che a privati - rinuncia di qualsiasi forma di regolazione economica - rapporto con l’economia europea: l’Europa importa automobili, elettrodomestici… dall’America + gli europei ricevono prestiti dagli americani, che dovranno poi essere restituiti. L’economia europea quindi dipende da quella americana (vedremo quello che succederà in Europa dopo il crollo della Borsa). Politica finanziaria Aumenta il valore delle azioni, tra il 1927 e il 1929 raddoppiò, sono sempre più le persone che investono in borsa col solo scopo di fare speculazione (guadagno facile), si diffonde l’idea di poter guadagnare facilmente con gli investimenti in borsa, che coinvolge anche i piccoli risparmiatori (era disponibile l’acquisto a credito, si aveva così tanta fiducia nella crescita del sistema che come garanzia si usava il valore stesso dell’azione) Segnali di crisi - la povertà non era scomparsa dagli USA - le esportazioni in Europa vanno male sul settore primario (cereali) → agricoltori dell’est vedono un calo dei prezzi - i salari degli operai sono cresciuti con un ritmo più basso rispetto ai profitti delle grandi aziende - beni durevoli, il sistema è nato per aumentare sempre più la richiesta dei beni, le persone però non comprano più, sia per i salari troppo bassi, sia perché quelle cose già le possiedono → CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE. Estate 1929 comincia a rallentare la produzione industriale, il valore dei titoli però continua a salire. Autunno dello stesso anno, gli addetti ai lavori, che hanno i dati alla mano, cominciano a vendere i loro titoli → l’informazione comincia a girare in modo molto irrazionale, si diffonde la convinzione che il mercato stesse per crollare e il 24 Ottobre 1929 vengono venduti titoli per 13 milioni di dollari (del tempo), causando il crollo della Borsa di Wall Street. Il crollo causò numerosi suicidi, soprattutto da parte dei piccoli risparmiatori + fallimento di tutte le banche e delle aziende + licenziamenti di massa (14 mln di disoccupati). Ogni famiglia americana è coinvolta nella questione della crisi. Il governo travolto dalla crisi fu quello del repubblicano Herbert Huber (1929-1933) fu quello travolto dalla crisi: egli sospese i crediti all’estero e cercò di proteggere ulteriormente l’economia americana → il mercato mondiale si contrae del 60% tra il 1929 e il 1932. Reazioni al crollo della borsa in Europa: 1. 1932 L’Inghilterra introduce per la prima volta nella storia, dei dazi sulle importazioni. 2. L’Italia affronta la crisi accentuando la presenza dello Stato nell’economia→ l’Italia diventa il paese più simile all’Unione Sovietica. 3. In Germania (economia più fragile dopo la guerra) si era verificata una piccola ripresa, spazzata via dal crollo → inflazione, il marco perde valore. Reazioni al crollo della Borsa negli USA: 1932 elezioni, 1933 si insedia il nuovo presidente: Franklin Roosevelt → crea un brain trust (pensatoio) per affrontare la crisi in modo complessivo. - il governo federale deve farsi datore di lavoro (al contrario del liberismo), creare lavoro e assumere persone, questo è volto a compiere lavori e opere di grande aiuto allo Stato (infrastrutture) - esercitazione di una stretta sorveglianza sul sistema bancario - il sistema speculativo di soldi altrui viene impedito Il fondamento teorico è quello di John Minal Kanes, economista inglese che NON collabora con Roosevelt ma che scrisse molte cose da cui quest’ultimo prese ispirazione (si ricollega ad Hobsbawn e al discorso sul capitalismo che agisce con valori tradizionali). Occupazione, interesse, moneta, teoria generale (1936) Per Kanes, se noi accresciamo il potere dello Stato nell’economia, facciamo del bene alla società capitalista, migliorerà la vita delle persone, è necessario che si lasci la possibilità allo Stato di intervenire sui consumi, riducendo i prezzi in due modi. 1) lo Stato fissa il prezzo (tipico del comunismo) 2) lo Stato offre un bonus ai cittadini Lo Stato non punta al guadagno o al pareggio, è disposto a perdere, parte dal presupposto di perderci. Il guadagno, secondo Kanes, verrà più avanti. La critica che Kanes muove al liberismo e ad Adam Smith è verso il fatto che nessun sistema è mai davvero “puro” come quello descritto da Smith (il suo sistema, in astratto, non fa una piega, ma in realtà è lacunoso). La teoria economica classica, per Kanes, non va scartata regolarmente ma deve essere ripresa dopo essere tornati alla normalità economica. L’obiettivo utopistico è disoccupazione 0. L’accusa dei teorici del liberismo classico è che si sta descrivendo una sorta di sistema socialista. Kanes, per difendersi dalle accuse, afferma che il suo sistema concede ancora più libertà al popolo. Se purghiamo l’individualismo dei suoi abusi, rimane la parte positiva, che consente all’individuo di realizzarsi e gli concede libertà di iniziativa personale (60 anni prima Kanes afferma quello che Hobsbawn affermerà negli anni ‘90) + principio di equità sociale. La differenza tra Kanes e coloro che parlano di economia negli anni dell’800 è che rispetto all’800 abbiamo due novità: i rivali totalitarismi e la crisi del ‘29 nata proprio dal liberismo economico. Quindi, per Kanes, chiedere l’aiuto dello Stato è l’unica soluzione per non ricadere nella crisi. I totalitarismi reagiscono meglio alla crisi economica (l’Italia esce prima dalla crisi), i cittadini rinunciano alla propria libertà per una maggiore occupazione. Se non si riesce a spezzare questa associazione tra disoccupazione e libertà, il sistema si andrà a sgretolare. New Deal di Roosevelt Roosevelt cerca di risolvere la crisi tramite alcuni interventi. Interventi indiretti - sganciare il valore del dollaro al valore dell’oro: ogni paese ha delle riserve auree, tradizionalmente, la quantità di dollari stampata, deve essere pari al valore in oro (l’oro non perdeva valore come il dollaro) → la banca può decidere di svalutare la moneta per favorire le esportazioni (più la moneta è bassa, più è probabile che la moneta circoli) - legge che concede premi in denaro ai coltivatori che hanno limitato la produzione (c’era un problema di sovrapproduzione, interviene lo Stato che ti da soldi, a fondo perduto, non sono prestiti) - legge che impone alle aziende di rinunciare al lavoro nero, minorile e stabilire un salario minimo + produrre meno in modo da far salire di valore i prodotti - riforma fiscale con tassazione progressiva - riconosciuto il diritto di sciopero, di organizzarsi in sindacati, principio per il quale i sindacati siedano allo stesso tavolo di coloro che fanno le leggi→ Roosevelt trasformò i sindacati da qualcosa visto come possibile sovversione sociale a interlocutori sociali Interventi diretti - sistema di dighe in Tennessee - sistema di cantieri volto a potenziare i bacini idroelettrici del Colorado - Social Security Act: sistema di assistenza sanitaria (per infortuni sul lavoro) e sistema di sussidi di disoccupazione Negli anni ‘30 si sviluppa unWelfare State, sistema più controllato dallo Stato (oggi la dicitura Welfare State è associata all’Europa). Questo cambia negli anni ‘80 con Regan (Hobsbawm) e il neoliberismo. Germania Esce male dalla crisi del ‘29, questo causerà instabilità interna e numerose elezioni in pochi anni. 1 Settembre 1939 inizia la Seconda Guerra Mondiale → Hitler invade il corridoio di Danzica, lo stesso fa l’esercito sovietico, secondo il patto Molotov-Ribbentrop. - Francia e Inghilterra entrano in guerra contro la Germania; - Spagna si tira fuori dal conflitto perché la Guerra Civile Spagnola era appena finita (il regime di Francisco Franco infatti durerà fino agli anni ‘70 e non farà la stessa fine dei regimi di Hitler e Mussolini); - Italia: le forze armate sono in condizioni pessime, quindi Mussolini si inventa la NON BELLIGERANZA italiana → l’Italia non è in guerra ma non è neanche neutrale. Mussolini cerca di capire in quale delle due fazioni schierarsi. 1939 -1940 Germania aggredisce la Francia passando dal Belgio (10 Maggio 1940), occupando Parigi (14 Giugno). Questa era la stessa strategia del 1914, che però fallì. La novità rispetto al 1914 sono le divisioni corazzate (divisioni svincolate dalla fanteria, che hanno una propria autonomia), i carri armati e una generale rivoluzione della tecnologia militare. Nasce il fenomeno del Blitzkrieg (guerra lampo), ovvero bombardamenti da parte delle unità aeree per creare caos e sfruttare questo caos per mandare avanti le unità corazzate, senza aspettare la fanteria. I tedeschi occupano in poco tempo Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, arrivando poi allo scontro con la Francia, che pensa di essere preparata al conflitto (esercito numericamente più forte d’Europa). Un’altra analogia alla Prima Guerra Mondiale furono le pressioni da Parigi e Londra che l’Italia non entri nel conflitto e di agire come la Spagna. Le cose però non vanno come nella Prima Guerra Mondiale, questo perché, dopo che Hitler ha invaso Parigi, Mussolini fa entrare l’Italia in guerra il 10 Giugno 1940, cercando di ottenere il titolo di potenza egemone sul Mar Mediterraneo e ottenere il controllo dell’Africa del Nord, inoltre egli, entrando in guerra, si aspettava di ottenere Nizza e la Savoia da parte della Francia (cosa che alla fine non ottenne). Estate 1940, l’Europa Occidentale è dominata dalle potenze dell’Asse, la Francia esce dal conflitto e viene divisa in due: 1) Francia Nord-Occidentale: sotto militarizzazione tedesca 2) Francia Centro-Sud: governata da francesi, amici di tedeschi, con capitale Vichy L’unica potenza da affrontare era la Gran Bretagna, la situazione doveva essere sistemata prima di iniziare la vera guerra, contro l’Unione Sovietica (tradendo il patto). In Inghilterra il nuovo primo ministro Churchill crede che non si debba trattare con la Germania, non è detto che Inghilterra e Germania debbano scontrarsi, anche perché, nella concezione di razza di Hitler, Inghilterra e Germania sono alleati naturali. L’Inghilterra non può permettere che in Europa ci sia un potere egemone, come quello di Napoleone o Hitler, capace di controllare tutto il continente, questo perché prima o poi questo potere finirà per imporre la sua volontà anche sull’Inghilterra. Operazione leone marino: nome dato all’eventuale invasione tedesca dell’Inghilterra. I tedeschi dovevano scontrarsi con una delle più grandi potenze marittime, tuttavia Hitler ha il vantaggio aereo, l’aeronautica tedesca è più forte di quella inglese. Agosto/Settembre 1940 - Battaglia d’Inghilterra: scontro tra l’aeronautica tedesca (Luftwaffe, con a capo Hermann Goering, uno dei collaboratori più stretti di Hitler) e inglese (Royal Air Force). L’idea di Hitler è quella di sconfiggere prima l’aeronautica, per poi terrorizzare la popolazione civile, bombardando a tappeto le città di Londra e Coventry (nascerà il termine 'coventrizzare'), in modo da convincere Churchill e i suoi seguaci ad arrendersi. La resistenza inglese tuttavia è molto dura poiché la tecnologia inglese da terra è più avanzata rispetto a quella tedesca, nonostante l’aeronautica tedesca fosse più forte di quella inglese. Il radar è il grande protagonista della Battaglia d’Inghilterra, i radar inglesi riuscivano a prevedere da dove provenissero i nemici. Fine di Settembre 1940 - Inghilterra ha molto indebolito l’esercito tedesco e Hitler ordina la fine delle operazioni verso l’Inghilterra (la presenza inglese nel conflitto sarà fondamentale per lo sbarco in Normandia e l’aiuto americano). Italia 28 Ottobre 1940 - In Albania Mussolini decide di invadere la Grecia, le truppe italiane tuttavia si trovano in sentieri fangosi e montuosi, in più la resistenza greca lancia una controffensiva verso i territori dell’Albania. Aprile 1941 - La Germania interviene a supporto dell’Italia e conquista non solo la Grecia ma anche Serbia, Bosnia e Croazia. Qui finisce il sogno della Guerra Parallela, per Mussolini l’Italia aveva una sua autonomia e poteva decidere da sola le proprie mosse, da adesso in poi le decisioni dell’esercito italiano saranno subordinate a Hitler. La presenza inglese in Africa era “verticale”, l’Italia quindi avrebbe potuto attaccare sia da Sud che da Ovest l’Egitto (legato alle rotte sul Mar Rosso e quindi ai rifornimenti provenienti dall’India). Guerra d’Africa divisa in tre fasi: 1) Maggio 1941 - offensiva inglese e occupazione di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia. 2) Gennaio/Giugno 1942 - Germania manda in Africa l’Africa Corpse, con a capo Herwin Rommel. Le forze italiane e tedesche sono sotto il comando di Rommel → forte controffensiva che porta l’Asse a recuperare tutto il terreno perduto e minacciare l’Egitto da Ovest. (Tra la seconda e terza fase) 23 Ottobre/3 Novembre 1942 - Battaglia di El-Alamein, in cui vennero impiegati un grande numero di merci corazzate, quello che fece la differenza furono i mezzi. Gli Alleati avevano il controllo dei mari e una disponibilità di risorse e materie prime che l’Asse non aveva. I problemi dell’Asse sono di rifornimento → vincono gli Inglesi. 3) Da questo momento le truppe italiane e tedesche subiscono un lento ripiegamento verso Ovest, allontanandosi sempre di più dall’Egitto. Se l’Italia, invece che invadere la Grecia, avesse sottratto Malta agli inglesi, avrebbe tolto loro un grande punto di riferimento. 8 Novembre 1942 - gli Alleati sbarcano in Marocco, preparando il terreno per lo sbarco in Sicilia. Nel Maggio 1943 l’Asse abbandona l’Africa del Nord. 22 Giugno 1941 - Operazione Barbarossa: invasione tedesca dell’Unione Sovietica. Hitler attacca da tutti i paesi che controlla. - Armate Nord: obiettivo Leningrado (ora San Pietroburgo) - Armate Centro: obiettivo Mosca - Armate Sud: obiettivo Stalingrado (ora Volgograd), importante per le materie prime (petrolio) Occupazione tedesca procede così velocemente che i Russi non riescono a difendersi, sia per via delle Purghe degli anni ‘30, sia perché i Sovietici sono impreparati a questo tipo di conflitto. Hitler Pensa che la campagna finirà prima dell'inverno e non fornisce abiti invernali all'esercito, durante il periodo autunnale le piogge e i pantani rallentano molto l'avanzamento delle truppe. - Nord: le truppe arrivano a Leningrado, che è posta sotto assedio, ma non riescono a conquistarla - Sud: le truppe si avvicinano a Stalingrado ma non ci arrivano - Centro: i tedeschi arrivano a pochi chilometri da Mosca dove trovano una resistenza dei sovietici che li allontanano dalla capitale, intanto arriva l'inverno e i soldati non sono muniti di abiti adatti. Da qui si evince che la questione non è destinata a terminare a breve. 7 Dicembre 1941 - Attacco giapponese a Pearl Harbor e ingresso degli Stati Uniti in guerra. Rapporto tra Giappone e Stati Uniti: Il Giappone intende rovesciare i rapporti di forza con la Cina e attacca la Manciuria (anni ‘30). Giappone è potenza continentale e marittima sull’Oceano Pacifico→ i suoi interessi collidono con quelli degli americani. Tuttavia il Giappone ha un problema di materie prime, in particolare di petrolio. Gli Stati Uniti hanno lanciato un embargo volto a colpire gli interessi giapponesi e privarli di rifornimenti di petrolio. L'attacco di Pearl Harbor quindi non fu un fulmine a ciel sereno ma un una cosa che ci si aspettava, gli Stati Uniti erano pronti allo scontro. Roosevelt vuole portare gli Stati Uniti nel conflitto per diversi motivi: sanare la crisi economica del ‘29 e impedire all'Europa di cadere sotto l'influenza della Germania.
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