Scarica La Prima Guerra Mondiale: L'Impatto Sull'Intera Popolazione e più Prove d'esame in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE- IL POPOLO La guerra è un crimine contro l'umanità, metafora di morte, disperazione, portatrice di catastrofi la cui conseguenza inevitabile è la modifica dei territori e delle anime dei popoli. La storia, nei vari secoli, ci ha insegnato che le grandi guerre avvengono per volere di uomini il cui desiderio di gloria supera il bene della stessa nazione e a subirne gli effetti sarà sempre il popolo sottomesso. Il mondo è attraversato da una molteplicità di guerre, spesso taciute, che si protraggono da un’infinità di anni e che generano massacri, il primato di tale disperazione è affidato alla Prima Guerra Mondiale o Grande Guerra. Scoppiata nel 1914, ha avuto effetti devastanti per tutto il XX secolo, ebbe conseguenze sul piano economico e sociale ma, più importante, vide realizzarsi per la prima volta il connubio tra apparato militare, industria e tecnologia e il coinvolgimento dell’intera popolazione civile. Il 900 è un periodo di tormentati rapporti internazionali tali da convincere l’opinione pubblica che l’utilizzo della forza fosse l’unico modo per ristabilire l’ordine, nonostante ciò, lo scoppio di una guerra non era contemplato, non solo perché ci sarebbe stato il coinvolgimento dell’intero continente, ma principalmente a causa della moderna tecnologia bellica che possedeva il resto del mondo. La guerra fu inevitabile, il suo inizio avvenne per una causa poco rilevante, l’assassinio del principe austriaco Francesco Ferdinando e di sua moglie fu la scusa perfetta da parte dell’Austria per attaccare la Serbia e mostrare le sue capacità belliche. Nel giro di pochi anni si unirono tra le potenze più importanti del mondo, si distinsero principalmente i due schieramenti dell’Intesa e dell’Alleanza. Tale evento passò alla storia come “guerra totale” per diverse ragioni: a causa dei metodi di combattimento che andavano contro ogni diritto internazionale e ideale morale la cui conseguenza fu l’utilizzo di tutte le risorse umane disponibili limitandone la vita privata e pubblica e rendendole totalmente subordinate alla Nazione. Dunque, la guerra non ebbe effetti solamente su coloro che si trovavano sul campo di battaglia, basti ricordare gli aeroplani usati come arma per bombardare le città nemiche senza pietà nonostante la presenza di civili innocenti. La lotta per la sopravvivenza si combatté anche nelle proprie case, gli immigrati stranieri appartenenti agli schieramenti nemici furono perseguitati, i loro negozi vennero saccheggiati, i sospettati e coloro che non avevano la cittadinanza furono arrestati; questo avvenne principalmente in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. L’ostilità verso gli stranieri coinvolse anche l’ambito culturale, fu proibito, negli Stati, l’insegnamento del tedesco, furono cancellate le rappresentazioni sceniche in lingua, bruciati i libri ed eliminato tutto ciò che ricordava, anche solo vagamente, il paese nemico. Il disprezzo per i tedeschi era unanime, furono vittime del linguaggio da “crociata” il cui scopo fu quello di disumanizzare il nemico e assoggettarlo. Dal punto di vista pratico fu ulteriormente utilizzato contro la popolazione civile, infatti, non teneva conto della distinzione tra combattenti e non. Di questo gioco furono vittime gli armeni a causa delle loro aspirazioni indipendenti e del fatto che vivevano nell’Impero ottomano, ma vicino alla Russia. Considerati un possibile pericolo per gli ottomani, furono trasferiti interamente alla periferia orientale dell’impero, la persecuzione di tale popolazione fu uno degli episodi più strazianti di tale guerra, le violenze che subirono sia