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La Prima Guerra Mondiale: Cause, Conflitto e Connessezze, Dispense di Storia Contemporanea

Storia InternazionaleStoria militareStoria europeaStoria contemporanea

La prima guerra mondiale, le cause politiche, economiche, militari e socioculturali che ne hanno determinato lo scoppio, i principali eventi del conflitto e le conseguenze per l'europa e il mondo. La guerra, che durò dal 1914 al 1918, fu caratterizzata da una serie di equilibri sociali, economici e politici sconvolti, causando la morte di milioni di persone e la distruzione di vite e risorse. Le cause politiche includevano la rivalità tra potenze europee, la crisi dell'impero ottomano e la presenza di due schieramenti contrapposti. Le cause economiche erano legate alla crescita industriale e alla corsa agli armamenti. Le cause culturali includevano l'applicazione del darwinismo e il nazionalismo. La causa occasionale fu l'assassinio dell'arciduca francesco ferdinando di austria. Anche l'intervento italiano nella guerra e le conseguenze territoriali.

Cosa imparerai

  • Come l'Italia si è interessata alla prima guerra mondiale?
  • Quali furono le conseguenze territoriali della prima guerra mondiale per l'Italia?
  • Che cause politiche, economiche, militari e socioculturali hanno determinato lo scoppio della prima guerra mondiale?

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 08/04/2019

Luisa_pintou37
Luisa_pintou37 🇮🇹

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Scarica La Prima Guerra Mondiale: Cause, Conflitto e Connessezze e più Dispense in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! INTRODUZIONE Dal 1914 al 1918 l’Europa fu sconvolta da una guerra di dimensioni enormi, come mai si era visto, uscì dal conflitto armato, devastata, divisa e sconvolta da tante vite e risorse perse, trovandosi, alla fine della guerra, senza più equilibri sociali, economici e politici. Gli storici hanno fissato un inizio, la data del 28 giugno 1914 quando l’Impero austro- ungarico dichiarò guerra al Regno di Serbia, a seguito all’assassinio politico dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo. L’ attentato di Sarajevo, fu la goccia che fece traboccare il vaso, accadendo in un momento delicato nella situazione generale del continente. Gli equilibri, furono sconvolti ed iniziò così un evento tanto da essere definito come la Grande Guerra. La prima guerra mondiale ebbe varie cause, di carattere politico, economico, militare e socioculturale. Le cause politiche riguardano i contrasti fra gli Stati europei: il desiderio di rivincita dei Francesi rispetto alla sconfitta subita dai Tedeschi nella guerra del 1870-71, con la rivendicazione dell’Alsazia e della Lorena(regioni nella quali vi erano popolazioni tedesche e francesi, regioni industriali. Esse erano il cuore industriale dell’Europa Continentale). La rivalità fra Austria e Russia per il predominio dei Balcani. Il malcontento delle varie nazionalità all’interno dell’ impero austro-ungarico e in particolare degli Slavi, e degli Italiani del Trentino e della Venezia Giulia. La crisi dell’impero ottomano, che spinse la Turchia a stringere i legami con l’Austria. La presenza di due schieramenti contrapposti: la TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria, Italia) e la TRIPLICE INTESA (Gran Bretagna, Francia, Russia) Le principali cause economiche (conflitto di leadership) furono: La rivalità economica tra Gran Bretagna e la Germania, provocata soprattutto dalla rapida crescita industriale della Germania. Fra il 1887 e il 1992 il volume del commercio tedesco era più che raddoppiato, crescendo ad un ritmo superiore a quello degli altri Paesi industrializzati. (guerre di tecnologie, banche ecc…). La crescita economica della Germania nell’area balcanica e nel Medio Oriente preoccupava non solo gli inglesi, ma i Russi per i loro forti interessi. Tutte le potenze industriali volevano espandere il proprio mercato e avere rifornimento sufficiente di materi prime. A questo scopo crearono grandi imperi coloniali che occorreva difendere, quindi nacquero motivi di conflitto. Le principali cause militari furono: Cause militari nati nelle grandi potenze e nella corsa agli armamenti dei paesi industrializzati, soprattutto i proprietari delle fabbriche di materiale bellico e industrie pesanti. Le principali cause culturali: Sin dai primi anni del Novecento in larghi strati della popolazione si diffusero atteggiamenti favorevoli alla guerra: fu facilitata dal nazionalismo, dalle tesi razziste sulla salvaguardia dell’identità nazionale, dall’applicazione del darwinismo, dal fatto che molti giovani vedessero nella guerra l’unica possibilità di cambiamento della situazione sociale e politica. La causa occasionale, emerge il nazionalismo slavo: La Serbia voleva espandersi verso la Bosnia- Erzegovina aspirava a formare la Jugoslavia nel 1919. Nel 1914 un nazionalista serbo, uccise a Sarajevo l’erede al trono d’Austria, l’arciduca Francesco Ferdinando, e sua moglie. L’attentato era stato preparato a Belgrado e il governo serbo secondo gli Austriaci, non aveva fatto nulla per impedirlo. In realtà l’Austria approfittò del grave fatto di sangue per motivare un’aggressione militare alla Serbia e risolvere finalmente la questione balcanica. L’Austria diede a disposizione 15 giorni di tempo per identificare il colpevole , ed entro 48 ore richiedeva la soppressione delle organizzazioni slave, il divieto di ogni forma di propaganda antiaustriaca. Erano inchieste volutamente umilianti. Il governo serbo non poteva che respingerle, il 18 luglio l’Austria dichiarò guerra alla Serbia. Dal conflitto fra Austria e Serbia si passò ad una guerra europea Il 3 agosto la Germania dichiara guerra alla Francia, perché si dava per scontato l’intervento di quest’ultima a fianco dell’alleato russo. Le truppe tedesche attuarono il piano Schlieffen, prevedevano un attacco alla Francia mediante l’attraversamento di Belgio e Lussemburgo. Da guerra di movimento si passò a guerra di posizione, si scavarono trincee ovvero fossati scavati nel terreno, furono allargati, dotati di ripari e reticolari di filo spinato. In occasione della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, l’Italia si proclamò neutra, appellandosi alle clausole della Triplice Alleanza, che prevedeva solo guerre difensive. Si aprì un dibattito sulla possibilità di un intervento contro l’Austria , che avrebbe consentito di riunire all’italia Trento e Trieste. Si formarono due schieramenti: i neutralisti e gli interventisti. I neutralisti desideravano che l’Italia non partecipasse alla guerra, Giolitti voleva ottenere Trento e Trieste offrendo in cambio la propria neutralità. Insieme ai liberali anche i socialisti ritenevano che la guerra avrebbe avuto solo danni. Anche i cattolici con il papa Benedetto XV aveva condannato ogni tipo di conflitto e aveva invitato più volte i governi a trovare accordi per mantenere la pace. La posizione favorevole all’intervento in guerra era sostenuta soprattutto dai nazionalisti e dagli interventisti, davano voce a quest’ideologia Gabriele D’annunzio . Gli interventisti avevano come obiettivo prioritario la liberazione di Trento e Trieste. Il re Vittorio Emanuele III vedeva nella guerra un’occasione per conseguire maggiore prestigio. L’organo principale dell’intervento di sinistra divenne ben preso il quotidiano “Il Popolo d’Italia” diretto da Benito Mussolini, condusse una campagna a favore dei
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