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PRIMA GUERRA MONDIALE Riassunto, Sintesi del corso di Storia Contemporanea

Riassunto sulle cause e lo svolgimento della prima guerra mondiale. Il riassunto segue tutto il primo capitolo del libro "Storia contemporanea" di Detti e Gozzini. Le annotazioni a piè di pagina NON vengono dal libro ma spesso da ricerca extra o altri appunti.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 13/06/2024

alessansia
alessansia 🇮🇹

4.9

(11)

16 documenti

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Scarica PRIMA GUERRA MONDIALE Riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! 1. La grande guerra 1.1. Rischio 1914 La guerra del 14-18 fu il primo conflitto caratterizzato da dimensioni mondiali e dall’uso massiccio degli apparati bellici e industriali. La fine della guerra vide il crollo di quattro imperi (russo, asburgico, tedesco, turco), segnando la caduta dell’ancien régime, l’ascesa degli Stati Uniti a superpotenza mondiale e l’avvento della moderna società di massa. La reazione a catena che scatenò l’inizio della Grande Guerra fu sicuramente inattesa dai suoi protagonisti, anche se i meccanismi che la fecero scattare si erano consolidati durante i decenni precedenti. Il 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, ri- mase vittima di un attentato di matrice irredentista serba mentre visitava Sarajevo. L’Austria reagì consegnando a Belgrado un ultimatum di 48 ore per far cessare ogni attività antiautriaca: accettando, la Serbia avrebbe dovuto far partecipare l’Austria all’inchiesta sull’attentato, ri- nunciando alla propria sovranità1. Il 28 luglio, a seguito del rifiuto serbo, l’Austria le dichiarò guerra. La Russia, in nome della comune religione ortodossa e delle mire egemoniche sui Balcani, scese in campo a fianco della Serbia. La Germania, dopo il diniego della Russia di smobilitare l’esercito e della Francia di rimanere neutrale, dichiarò guerra a entrambe invadendo il Belgio. Si mobilitò dunque la Gran Bretagna a fianco di Francia e Belgio. L’Italia, pur appartenendo alla Triplice Alleanza2, rimase neutrale. Il Giappone mosse guerra alla Germania a causa delle sue mire espansionistiche in Oriente. Nei due anni successivi, intervennero a favore dell’Intesa3 l’Italia, la Romania, gli Stati Uniti e la Grecia; la Bulgaria partecipò invece contro di essa. I trattati di pace del 1919 imputarono alla Germania la responsabilità del conflitto, anche se, in realtà, furono gli imperi centrali nella loro totalità a imporre negli anni una politica coercitiva nei confronti di Serbia e Russia. Francia e Russia, pur opponendovisi, non tentarono la via della negoziazione, perseguita senza successo solo dalla Gran Bretagna. Il quadro politico pre-guerra era dunque dominato, oltre che da una strategia di rischio, dal dilemma della sicurezza: accrescere la propria significa diminuire quella altrui, e quindi spingerli a fare altrettanto, creando tensioni e corsa agli armamenti. 1 Su iniziativa bulgara si costituì nel marzo 1912 la Lega Balcanica tra Serbia e Bulgaria. A luglio aderì anche la Grecia; scopo principale era la guerra con la Turchia (che stava attraversando una fase rivoluzionaria e dunque era militarmente debole) e la spartizione dei suoi possedimenti europei (Prima guerra balcanica). Nel 1913 si arrivò ad un accordo di pace a Londra. L'accordo vedeva tutti insoddisfatti, ma gli stati balcanici dovettero cedere alle pressioni delle grandi potenze: la Serbia non aveva lo sbocco al mare, la Bulgaria e la Grecia si vedevano private della Macedonia. Nel giugno 1913 la Bulgaria attaccò la Serbia dando inizio alla Seconda guerra balcanica. Serbi, greci e montenegrini si coalizzarono contro di essa. Ad agosto il trattato di pace vide la spartizione della Macedonia tra Serbia e Grecia, mentre alla Romania andò la Nuova Dobrugia, dove la gran parte degli abitanti era bulgara. In seguito all'espansione serba nella regione, l'Austria-Ungheria cominciò ad allarmarsi. Tali timori erano condivisi dalla Germania, che vedeva nella Serbia un prezioso alleato della Russia. 2 La Triplice Alleanza era il patto militare difensivo siglato nel 1882 tra Germania, Austria-Ungheria e Italia. Il trattato preve- deva il sostegno militare tra le potenze nel caso una di queste venisse minacciata da una nazione esterna e la neutralità in caso uno dei contraenti si trovasse costretto a dare per primo inizio a un conflitto armato. La necessità di un’alleanza viene sostenuta con grande forza principalmente da Italia e Germania, l’ultima preoccupata dalla politica estera francese, la prima innervosita dall’oc- cupazione francese di Tunisi nel 1881, territorio che rivendicava in favore di una propria espansione coloniale. 3 Con Triplice Intesa si intende un sistema di accordi tra Francia, Russia e Gran Bretagna stipulati tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento. Non si tratta di una vera e propria unione paragonabile alla Triplice Alleanza quanto piuttosto di una rete di singoli accordi bilaterali: l’alleanza tra Francia e Russia del 1894, l’Entente cordiale del 1904 tra Francia e Gran Bretagna e l’accordo del 1907 tra Gran Bretagna e Russia. La tensione generale era stata poi acuita dalla crescita economica della Germania, dall’esau- rimento dell’espansione coloniale, dal saliente bipolarismo del sistema di alleanze (politico ma anche culturale ed economico) e da una disposizione strategico-militare di tipo offensivo. Tutto ciò si complicò inoltre a causa dell’incongruenza delle posizioni dei Paesi stessi: la politica di potenza tedesca implicava l’egemonia continentale, inaccettabile per la Gran Bretagna, il cui ruolo guida poggiava sul suo ruolo arbitrale, e dunque su un equilibrio fra Francia e Germania, mentre la politica francese si consumava sul tema della revanche4. L’Austria puntava a mante- nere integro il suo impero, assumendo dunque atteggiamenti offensivi nei confronti dei Balcani e della Russia, mentre quest’ultima, nonostante l’appoggio alla Serbia, mirava allo sbocco sul Mediterraneo, e in particolare a Costantinopoli. Non è possibile dunque individuare una o più cause specifiche che contribuirono allo scoppio del primo conflitto mondiale. Rivalità imperialiste, corsa agli armamenti, tensioni internazio- nali, movimenti nazionalisti, meccanismi istituzionali e problemi sociali sicuramente concorsero alla causa, ma nessuno di questi fattori chiarisce in pieno le cause o le caratteristiche della guerra stessa. 1.2. Una guerra nuova La disposizione strategico-offensiva più nota era il piano Schlieffen, che prevedeva una veloce campagna della Germania contro la Francia passando attraverso il Belgio, ma l’offensiva venne subito arrestata dall’Intesa sul fiume Marna. Dopo il fallimento sia degli attacchi russi sul fronte orientale che di una spedizione inglese sui Dardanelli si accantonò l’idea di una guerra lampo di annientamento a favore di una guerra di posizione. Le battaglie successive, poco risolutive, presentarono tutte un generale equilibrio fra le parti che rese vani i tentativi di ottenere una vittoria sul campo: i fronti rimasero, infatti, perlopiù immobili, e gli scontri frontali consumarono fino allo stremo le energie delle diverse fazioni (guerra di logoramento). Ad un certo punto fu chiaro che la vittoria effettiva sarebbe andata a chi fosse riuscito ad annientare l’economia e la popolazione dell’avversario. Sotto questo punto di vista fu significativa la guerra per mare: la Gran Bretagna impose un blocco navale di rifornimenti alla Germania, cui questa rispose con bombardamenti sottomarini, colpendo anche navi civili americane (come la Lusitania, nel 1915). La ripresa della guerra sottomarina nel 1917 diede agli Stati Uniti il casus belli per intervenire a favore dell’Intesa: la partecipazione degli americani ribaltò così il vantaggio che gli imperi centrali avevano ottenuto dopo il collasso della Russia. La svolta verso la fine della guerra è rappresentata dalla battaglia di Amiens (1918), in cui per la prima volta si assistette all’azione coordinata di truppe di terra, artiglieria, aviazione e carro armato. Tanto la Germania quanto la tattica della guerra di posizione vennero qui scon- fitte. Il 4 ottobre 1918 i tedeschi furono costretti a chiedere l’armistizio. 1.3. Stato, industria e società nella guerra La prima guerra mondiale ebbe un ruolo di catalizzatore dello sviluppo industriale in tutta Europa, rafforzando acciaierie, aziende chimiche, automobilistiche e industrie pesanti. In Italia e Francia portò a compimento il processo di industrializzazione iniziato nell’Ottocento. Si misurò 4 Il termine revanche assunse particolare valore in Francia dopo la sconfitta del 1870, a opera dei tedeschi, e la perdita di Alsazia e Lorena. La Francia, militarmente inferiore alla Prussia e agli altri Stati tedeschi, non si era preparata al conflitto franco-prussiano neppure con un opportuno gioco di alleanze. Dopo una serie di clamorose sconfitte francesi, a Parigi scoppiò la rivoluzione: fu pro- clamata la caduta dell’impero e un governo di difesa nazionale assunse il potere. La pace fu conclusa col trattato di Francoforte (1871), che prevedeva anche la sfilata di una parte delle truppe vittoriose a Parigi, sugli Champs-Élysées.
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