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Prima Guerra Mondiale riassunto , Appunti di Storia

Riassunto della prima guerra mondiale

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 29/11/2017

martinamea96
martinamea96 🇮🇹

4.9

(14)

59 documenti

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Scarica Prima Guerra Mondiale riassunto e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La cause della prima guerra mondiale sono: competizione politica ( colonialismo), competizione economica (imperialismo) e crisi dei balcani. Nessuno aveva idea che questa sarebbe stata una guerra mondiale. L’Italia inizialmente non entra perché pensa che era una guerra lampo. La prima guerra mondiale scoppia il 28 GIUGNO 1914, quando a Sarajevo un serbo, uccide Francesco Ferdinando ( erede al trono in Austria). L’Austria subito invia un ultimatum alla Serbia, dicendo che in 24 ore dovevano risolvere l’assassinio. Dovevano fare questo anche con il controllo di alcuni austriaci. La Serbia rifiuta l’aiuto dell’Austria perché non aveva bisogno di controlli. Appena si viene a sapere dell’ultimatum, la Russia appoggia la Serbia. Il 28 luglio 1914, l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Allora, la Russia, schiera un esercito al confine della Germania ( alleata con l’Austria con la triplice alleanza). Questo spostamento di truppe fa si che la Germania chieda un ultimatum alla Russia, chiedendo di ritirare le truppe. Russia rifiuta e la Germania le dichiara guerra. La Francia allora mobilita l’esercito e lo schiera nel confine tedesco, a favore della Russia. Appena la Germania vede la reazione della Francia, le dichiara guerra dopo numerosi ultimatum, e mette in atto il PIANO SCHLIFFEN fatto nel 1904. Il piano Schliffen è un piano militare che prevedeva l’attacco diretto a Parigi, invadendo il Belgio e invadere la Francia. (Si chiama grande guerra per il numero di vittime tra i civili; i civili sono ostaggi degli eserciti perché è una guerra di posizione, stando dentro le trincee). Il Belgio viene invaso e si arriva allo scontro con la Francia. La Germania fa questo perché c’era il rischio di attacchi e va verso la Francia perché era molto più piccola rispetto alla Russia. In Germania l’entusiasmo per questo attacco, coinvolgerà tutti e il Kaiser dirà: “ non vedo più partiti, vedo solo tedeschi”, perché di fronte al nemico non valgono più le divisioni politiche ma solo lo spirito patriottico. L’Italia è talmente convinta del conflitto breve, che in un primo momento non entra in guerra. I primi mesi della guerra, sono a favore della Germania che ormai ha sotto controllo buona parte dell’est e dell’ovest. Succede però che i francesi, riescono a fermare i tedeschi sul fiume Marna. Il progetto tedesco fallisce e si accorgono che non si tratta più di una guerra lampo. La Francia intanto ha scavato 750 km di trincee. A questo punto il fronte occidentale si ferma. Inizia sul fronte Germania-Francia, una guerra di logoramento, una guerra dove non si conquista, si sta nelle trincee e periodicamente si attacca il nemico. L’Italia non entra e si dichiara neutrale, nonostante la triplice alleanza, per diversi motivi: Austria e Germania non sono state attaccate. Nell’opinione pubblica nascono due movimenti: INTERVENTISTI, che volevano l’entrata in guerra, e i NEUTRALISTI, che non volevano l’entrata in guerra. La maggioranza del popolo italiano è neutrale e tra loro c’erano: SOCIALISTI, CATTOLICI E LA CHIESA, LIBERALI. I socialisti sono contrari alla guerra perché è una guerra fatta dai potenti sulle spalle degli uomini. I cattolici e la chiesa erano contro perché il papa definisce la guerra come una carneficina. Per Benedetto XV era un problema combattere contro l’Austria perché era un paese cattolico. I liberali non volevano, perché pensavano che così facendo, l’Austria avrebbe dato il Trentino. Questo lo pensa soltanto una parte dei liberali. All’interno degli interventisti c’erano: NAZIONALISTI, volevano l’entrata in guerra contro l’Austria per riavere i territori; ESERCITO E RE, per un prestigio economico; INDUSTRIALI, con la guerra guadagnavano; ALCUNI SOCIALISTI E DEMOCRATICI, Benito Mussolini voleva l’entrata in guerra contro l’Austria e per questo viene buttato fuori dal partito socialista. Il 25 APRILE 1915, l’Italia firma un patto segreto con Francia e Inghilterra, chiamato patto di Londra. Il Parlamento questo patto non lo sottoscrive ( non lo riconosce). In questo patto, l’Italia si impegna a entrare in guerra con la promessa che alla fine della guerra avrebbe ottenuto Trento e Friuli. L’Italia chiede anche la Dalmazia, perché in quel modo può controllare l’Adriatico. Mussolini dopo il gesto del Parlamento, scrive articoli violentissimi contro la classe politica che non ha voluto entrare in guerra. Scrive che Giolitti deve essere ucciso perché è quello che si oppone alla guerra. A questo punto scoppiano rivolte da parte dei nazionalisti. Gabriele D’Annunzio avrà un ruolo fondamentale come interventista. Il 13 Maggio Salandra si dimette ma il re respinge le dimissioni e in quel caso il Parlamento approva il patto. Il 24 MAGGIO 1915 l’Italia entra in guerra con Francia, Inghilterra e Russia. L’Italia entra in guerra divisa: una parte ne era consapevole , l’altra no. Entra in guerra dal fronte che va dal Carso al Trentino. Su questo fronte ci saranno dai 30 000 ai 40 000 morti che saranno i 2/3 spediti in quel fronte. Il 16 MAGGIO 1916 l’Austria fa una spedizione punitiva contro l’Italia e fa si che le truppe italiane vengano sconfitte e così l’Austria entra per 20 km nel Trentino. L’Italia fa un argine e la guerra si ferma. Ad Agosto si muove e punta sulla liberazione di Goriza e ci riesce ma gli austriaci fermano anche questa vittoria. Anche sul nostro fronte la guerra diventa di posizione. Il primo che dice la verità su come è andata veramente la guerra è Emilio Russu ( 1938). FRONTE ORIENTALE: Nell’agosto 1915 i tedeschi sottraggono Varsavia alla Russia. I russi lasciavano volontariamente l’esercito perché era mal armata, non arrivava cibo nei fronti e i Russi non capivano perché dovevano fare la guerra con un alleato. Nel marzo del 1917 lo zar viene deposto. Parte del 1917 in tutti i paesi si apre un fronte interno e in più la Germania subisce un blocco economico. L’economia si trasforma in un economia di guerra. Le donne entrano in fabbrica e questo vuol dire che quando gli uomini tornavano dalla guerra volevano riavere il loro posto, e per questo nascono conflitti nella società. I più poveri rubavano il carbone, la popolazione viveva sulla sua pelle il dramma della guerra e lo Stato perde la sua credibilità. Al fronte i soldati venivano informati della situazione a casa attraverso le lettere delle famiglie; il cibo non veniva distribuito in maniera equa. Nel 1917 durante il quarto anno di guerra generale nascono due rivoluzioni: rivoluzione russa, nasce da una situazione di povertà dato che non riesce a sostenere i soldati al fronte ( Lenin). Lenin si mette a capo dei rivoltosi e fa un trattato a parte con la Germania ( Brest Litouski) e la Russia si toglie dalla guerra; rivoluzione sommergibilistica, un sommergibile tedesco affonda una nave americana e questi lo usano come pretesto per entrare in guerra. Dal fronte orientale le truppe si spostano e attaccano l’Italia. Ci furono due conseguenze: la Germania viene dislocata sul fronte italiano e inizia l’attacco di Caporetto; gli Americani quando entrano in guerra non valgono molto militarmente ma forniscono armi agli alleati. CAPORETTO ( 1918): Arriva l’esercito tedesco e austriaco in Italia, a Caporetto , dove cede subito il fronte. Alcuni disertori austriaci avevano avvertito l’Italia di questo attacco ma non vengono presi in considerazione. Badoglio comunica per sbaglio le posizioni dell’artiglieria italiana quindi vengono intercettate e distrutte. Al fronte non arrivavano le maschere anti-gas. Mancava la comunicazione. Scarsa capacità per la guerra difensiva. L’esercito arriva fino al PIAVE che costituisce una barriera. Cade il governo Salandra e viene sostituito da Orlando. Cadorna viene sostituito da Armando Diaz. Gli imperi centrali restano forti militarmente. A LUGLIO DEL 1918 con il sostegno Americano, la guerra gira a favore degli imperi centrali. Il 4 NOVEMBRE 1918 c’è una vittoria italiana a Vittorio Veneto. L’esercito tedesco crolla per colpa del problema interno. Guglielmo II abdica. Nasce la Repubblica in Germania ( WEIMER). Il 4 novembre Austria e Germania firmano l’armistizio che sancì la fine delle ostilità e la vittoria italiana. LA PACE: CONFERENZA DI PARIGI. La conferenza di pace si aprì a Parigi il 18 GENNAIO 1919, con la partecipazione dei trentadue Stati vincitori e senza i rappresentanti dei paesi sconfitti. Alla base della discussione ci furono i 14 punti elaborati da Wilson: pace definitiva, libero scambio, libertà di navigazione fuori dalle acque territoriali, disarmo, rispetto delle nazionalità e del diritto dei popoli all’autodecisione, costituzione di un’associazione generale delle nazioni in seno alla quale dovevano essere discussi e risolti pacificamente i dissidi internazionali. In realtà, l’aspirazione universalistica di Wilson venne largamente disattesa e la pace fu modellata secondo gli interessi nazionali. I QUATTORDICI PUNTI DI WILSON: 1. Convinzioni di pace palesi, apertamente concluse e in base alle quali non vi saranno accordi internazionali segreti di alcuna specie, ma la diplomazia agirà sempre palesemente e in vista di tutti. 2. Libertà assoluta della navigazione sui mari all'infuori delle acque territorial, tanto in tempo di pace quanto in tempo di guerra. 3. Soppressione, per quanto sarà possibile, di tutte le barriere economiche e creazione di condizioni commerciali eguali fra tutte le nazioni che consentiranno alla pace, e si assoceranno per mantenerla.
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