Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

PRIMA PROVA SCRITTA, TIPOLOGIA B ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO, Prove svolte di Maturità di Italiano

Pier Aldo Rovatti, Siamo diventati analfabeti della riflessione, ecco perché la solitudine ci spaventa, L 'Espresso, 9 Marzo 2018 Ho preso 9,5 con questo compito

Tipologia: Prove svolte di Maturità

2021/2022

In vendita dal 09/05/2022

sara-ferrigno-2
sara-ferrigno-2 🇮🇹

4.7

(18)

33 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica PRIMA PROVA SCRITTA, TIPOLOGIA B ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO e più Prove svolte di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! Tipologia B, Pier Aldo Rovatti Siamo diventati analfabeti della riflessione, ecco perché la solitudine ci spaventa, L 'Espresso, 9 Marzo 2018 Comprensione e analisi 1. Riassumi il contenuto del testo, evidenziandone gli snodi argomentativi. 2. Qual è il significato del riferimento ai versi di Petrarca? 3. Nel testo ricorre frequentemente il termine "deserto", in diverse accezioni; analizzane il senso e soffermati in particolare sull'espressione "deserti tascabili" (riga 12). 4. Commenta il passaggio presente nel testo: "la solitudine con i suoi morsi (ecco il puntol) viene esorcizzata da una incessante fornitura di socialità fantasmatica" (righe 18-19). Produzione Sulla base delle conoscenze acquisite, delle tue letture personali e della tua sensibilità, elabora un testo nel quale sviluppi il tuo ragionamento sul tema della solitudine e dell'attitudine alla riflessione nella società contemporanea, Argomenta in modo tale che gli snodi del tuo ragionamento siano organizzati in un testo coerente e coeso. 1 domanda La riflessione dell’autore si sviluppa a partire da un passo della lirica “Solo et Pensoso” di Petrarca. Il tema trattato dall’autore di questo brano è quello della solitudine, condizione che ai giorni d’oggi è ormai considerata una malattia che affligge tutti a causa di una società nella quale è dedicato sempre meno spazio e tempo alla riflessione. Ad oggi infatti la solitudine è a portata di mano, per cui gli uomini non sentono più l'esigenza petrarchiana di avventurarsi nella natura per ritrovare la solitudine che, al contrario, viene mascherata dietro a un’illusoria “socialità fantasmatica”. In seguito l’autore sostiene come gli uomini oggi siano soli ma anche incapaci di riflettere, in una sorta di sonnambulismo dal quale dovrebbero risvegliarsi. Ciò può avvenire solo attuando, attraverso il pensiero, un cambiamento di direzione, e comprendendo che per “riattivare“ la riflessione bisogna smettere di riempire le nostre giornate ma imparare a trovare momenti per dedicarsi a se stessi. 2 domanda L’autore del brano, riferendosi ai versi di Petrarca, vuole mettere in luce come, a differenza del poeta, che ricerca la solitudine nei “deserti campi“ per dedicarsi alla riflessione, l’uomo moderno non ricerca più la solitudine, della quale è a portata di clic, ma tenta di nasconderla e sopprimerla riempiendo le proprie giornate di una socialità fittizia e di occupazioni vuote che non lasciano spazio la riflessione personale. 3 domanda Il termine deserto viene riproposto più volte all’interno del testo poiché è una parola che trasmette con efficacia un grande senso di solitudine. In particolar modo l’autore utilizza il termine “deserti tascabili“ per riferirsi alla solitudine, che nel caso del poeta Petrarca era ricercata, mentre nel caso degli uomini moderni essa non è più percepita come necessaria, in quanto è ormai in ognuno di noi, nelle nostre case e nelle nostre tasche (ovvero nei nostri cellulari, ormai diventati “deserti artificiali”). 4 domanda Con questo passo l’autore vuole suggerirci come l’uomo moderno spesso non si accorga della sua stessa solitudine o si illuda, quando essa si manifesta con i suoi “morsi”, di poterla esorcizzare, e quindi nascondere, dietro ad un eccesso di socialità che però resta fittizia, in quanto ci si illude di avere illimitati contatti con il mondo, attraverso l’uso dei cellulari, quando invece questi dispositivi rappresentano piuttosto il simbolo della nostra solitudine, trasformando così la realtà in un circolo vizioso nel quale si insegue la socialità ma arrivando sempre alla solitudine. Produzione Per quanto la solitudine possa essere ritenuta una concezione soggettiva credo che sia importante accettarla in ogni caso. Non tutti, infatti, apprezzano la solitudine, che per molti può essere una condizione negativa se non ricercata volontariamente, ma è necessario rendersi conto che molte attività, anche quotidiane, necessitano di solitudine e concentrazione: basti pensare semplicemente al ruolo di studente o anche al ruolo di poeta o di scrittore, per i quali la solitudine è una sorta di rifugio dove venire in contatto con il proprio Io. È quindi importantissimo riuscire ad apprezzare la solitudine e imparare a stare da soli, in modo così da raggiungere una certa autosufficienza e realizzazione di sé. Il tema della solitudine della riflessione non è sicuramente un tema nuovo: basti pensare alla proposta di riflessione stessa da cui parte l’autore del brano, ovvero la lirica “Solo et Pensoso” di Petrarca, o ancora all’ideale di Leopardi, che ci propone la solitudine come un isolamento esistenziale che nasce dalla sua impossibilità di inserirsi in un contesto sociale in cui non si sente compreso. La solitudine però, per Leopardi, rappresenta anche uno strumento essenziale per dedicarsi alla riflessione e che gli permette di immaginare spazi infiniti al di là di una siepe. Si può ritrovare questo sentimento di solitudine anche negli epicurei con l’esaltazione dell’otium ovvero quell’allontanamento dalla vita pubblica per dedicarsi agli studi e alla piena realizzazione di sé, sola via per raggiungere la felicità. L’autore del brano sostiene che gli uomini di oggi si stiano allontanando da questa concezione, riempiendo le proprie giornate con impegni vari, senza mai dedicarsi alla propria interiorità, proprio come i politici criticati dagli epicurei. L’autore invita, infatti, gli uomini a risvegliarsi da questa condizione di letargo in cui si sta scivolando, esaltando la forza del pensiero come solo strumento di riscatto.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved