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Guide e consigli
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Primarie in Gran Bretagna, Guide, Progetti e Ricerche di Scienza Politica

approfondimento sulle primarie in GB

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2016/2017

Caricato il 19/12/2017

paolototti10
paolototti10 🇮🇹

5

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5 documenti

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Scarica Primarie in Gran Bretagna e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Scienza Politica solo su Docsity! LE ELEZIONI PRIMARIE IN GRAN BRETAGNA: Le primarie sono una competizione elettorale attraverso la quale gli elettori o i militanti di un partito politico decidono chi sarà il candidato del partito (o dello schieramento politico di cui fa parte lo stesso partito) per una successiva elezione di una carica pubblica. Le Consultazioni Primarie si svolgono in genere prima delle Elezioni e servono a stabilire i candidati ammessi nelle rispettive liste elettorali. Ipotizzando che per ciascuna lista vi siano più “aspiranti” ad essere candidati, tale consultazione stabilisce con metodo democratico chi ne avrà l’onore e l’onere. Date queste premesse, ne deriva che il metodo delle primarie è applicabile a qualsiasi sistema elettorale. Facciamo un esempio con i due sistemi, il “Maggioritario” ed il “Proporzionale”: • MAGGIORITARIO: in ciascun Collegio elettorale uninominale ogni lista che si presenta ha bisogno di un solo candidato da presentare alle elezioni. Dando per scontato che vi sia più di un aspirante alla candidatura per quella lista, si effettuano le PRIMARIE subito prima dell’inizio della campagna elettorale vera e propria: gli “Aspiranti Candidati” (elettorato passivo) si presentano (campagna per le primarie) a coloro che dovranno votarli (elettorato attivo), i quali decretano con il loro voto chi tra essi rappresenterà quella lista elettorale. Il candidato vincente e perciò ufficiale della Lista inizierà, subito dopo, la campagna elettorale e comparirà sulla scheda elettorale per la sua lista. • PROPORZIONALE: Invece del Collegio uninominale, il territorio di riferimento è la Circoscrizione Elettorale (corrispondente ad un’intera Regione o ad una consistente porzione della stessa) per la quale i seggi in palio sono molti più di uno. Perciò, ogni partito in competizione deve presentare non uno ma più candidati, compilando una vera e propria “lista” o elenco di candidati. Pertanto, le PRIMARIE servono a stabilire chi tra gli aspiranti potrà apparire nella lista elettorale ed ovviamente in quale ordine, dal Capolista all’ultimo, in base al numero di voti presi alle Primarie stesse. Perciò, non vi sarà più un mero ordine alfabetico che segue i primi nomi, tradizionalmente considerati i “capolista ufficiali” del partito (non a caso tassativamente decisi dal “vertice” dello stesso e da esso supportati nella propaganda). L’ordine di lista sarà invece frutto di un processo democratico di selezione delle candidature. Esistono diverse opzioni che permettono di distinguere altrettanti tipi di Primarie: • IN BASE ALL’ELETTORATO ATTIVO (CHI VOTA): 1. CHIUSE: riservate ai soli iscritti/militanti del partito o dei partiti partecipanti in coalizione alla stessa lista; 2. SEMI-CHIUSE: ai militanti si aggiungono gli iscritti di alcuni movimenti o associazioni di “area” (cioè notoriamente simpatizzanti per tale parte politica); 3. SEMI-APERTE: possono partecipare tutti i cittadini che si iscrivono anche solo temporaneamente o come simpatizzanti al/i partito/i della Lista o che sottoscrivano un protocollo d’appoggio al programma della Lista. 4. APERTE: partecipano tutti i cittadini residenti ed elettori nel territorio interessato, senza necessità di dichiarazione, iscrizione, limite o vincolo, salvo l’esibizione di un documento che comprovi la residenza nel territorio interessato. • IN BASE ALL’ELETTORATO PASSIVO (CHI SI CANDIDA E CHI PUO’ CANDIDARLO): 1. DA PARTE DEL VERTICE NAZIONALE: i candidati sono espressi solo dal vertice centrale del partito. 2. DA PARTE DEI VERTICI NAZIONALE + LOCALE: i candidati sono decisi di comune accordo tra il vertice nazionale e quello/i locale/i. 3. DA PARTE DEI VERTICI LOCALI: un gruppo ristretto della Direzione Locale decide i nominativi in lizza. 4. DA PARTE DELL’ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI INTERESSATI: tutti i militanti del territorio interessato possono indicare i candidati. 1 5. DA PARTE DELL’ASSEMBLEA LOCALE + MOVIMENTI SIMPATIZZANTI: si possono aggiungere nominativi presentati da organismi esterni alla parte ufficiale ma invitati dal partito ad indicare dei nomi. 6. DA PARTE DI CHIUNQUE (“EX OMNIBUS“): chiunque può candidare o candidarsi per tale lista in competizione. LA STORIA DELLE PRIMARIE: • Le elezioni primarie sono nate negli Stati Uniti d’America come sistema locale: la prima elezione primaria fu tenuta dal Democratic Party in Pennsylvania il 9 settembre 1847. Dopo la guerra civile americana negli Stati Uniti le primarie si sono affermate fin dalla fine del XIX secolo come istituzione pressoché generalizzata a livello nazionale. • Per parlare di primarie fuori dal contesto statunitense, bisogna attendere gli anni ’80 del XX secolo. I primi ad utilizzare con una certa frequenza questo sistema di selezione dei candidati furono i Paesi dell’America Centrale e Latina. In questi casi l’adozione delle primarie era dovuta a due fattori: l’esistenza di diverse forme di governo presidenziali; la necessità di molti partiti latino-americani di ancorare la loro legittimità politica in un periodo storico in cui si assisteva alla transizione dei regimi autoritari a regimi democratici (si pensi all’Argentina o al Cile). • In Europa la prima nazione ad usare le primarie fu l’Islanda agli inizi degli anni ’70 per cercare di risolvere i dissidi interni ai partiti nati proprio intorno al problema delle candidature. 1992: In Germania gli iscritti all’SPD sono invitati a scegliere, tramite voto postale, il candidato alla carica di cancelliere. 1995: In Francia gli iscritti al Parti socialiste furono invitati a scegliere tra Jospin ed Emmanuelli il candidato alle presidenziali. 1998: In Spagna il Partido Socialista Obrero Español, sconfitto alle elezioni parlamentari del 1996 dopo una egemonia di ben quattordici anni, chiese ai propri iscritti di scegliere il leader e candidato premier. (In questi tre casi si parla di primarie chiuse). Da allora le primarie si sono estese e spesso consolidate in molti paesi. LE ELEZIONI PRIMARIE IN ITALIA: Le elezioni primarie in Italia sono uno strumento elettorale atto alla scelta di candidati interni a un partito politico o a una coalizione. In Italia questo tipo di selezione è relativamente acerba, essendo stata utilizzata per la prima volta soltanto all'inizio del XXI secolo. Le primarie sono state promosse nel sistema politico italiano da Romano Prodi e Arturo Parisi nella primavera del 2005, quando in occasione delle imminenti elezioni regionali la coalizione di centro-sinistra, L'Unione, delegò ai suoi potenziali elettori la scelta dei candidati a Presidente della giunta regionale di Puglia e Calabria. In quello stesso frangente, un altro tipo di elezione primaria venne organizzata dai Democratici di Sinistra per selezionare i candidati al Consiglio regionale della Toscana. Tuttavia, il primo importante esempio di elezione primaria – svolto su scala nazionale e indirizzato a tutti gli elettori italiani di centro-sinistra – ebbe luogo il 16 ottobre del 2005, quando L'Unione chiese ai suoi elettori di scegliere il candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le future elezioni politiche; la consultazione conferì l'incarico a Romano Prodi. Dopo il successo delle primarie nazionali del 2005, negli anni seguenti i partiti e le coalizioni di centro-sinistra hanno iniziato a fare largo uso di questo meccanismo per selezionare i loro candidati, anche a livelli politici locali. LE PRIMARIE NEGLI STATI UNITI: Le primarie americane sono tutt’altra cosa rispetto alle primarie che si svolgono in Europa o in altre democrazie occidentali. Esse, come metodo di selezione di candidati per cariche pubbliche monocratiche (Presidente, Parlamentari, governatori degli Stati e altre cariche elettive locali), riguardano da vicino gli elettori, sono regolate dalle leggi dei singoli Stati e sono gestite dalle autorità pubbliche (che pagano anche le spese e il finanziamento delle campagne dei candidati). Negli USA la selezione dei candidati è un’elezione pubblica vera e propria, il che fa una enorme differenza con le altre esperienze di primarie. Ci si può proporre alla nomina o per semplice autocandidatura, o per una nomina ottenuta in una convenzione di partito, o da una petizione sottoscritta da un determinato numero di elettori. Le primarie americane non sono uguali per tutti gli Stati. Esistono almeno 5 tipi di primarie in riferimento agli elettori, cioè a coloro che possono partecipare, e al tipo di scheda: 1. Blanket (‘’primaria coperta’’). I votanti ricevono un’unica scheda per ogni determinata carica in palio. La scheda elenca i candidati di tutti partiti in corsa per la carica e saranno nominati per 2 socialdemocratici, e alla difficoltà di contrastare i governi conservatori guidati da Margaret Thatcher, che smantellarono quasi del tutto le precedenti conquiste laburiste nell'ambito dello stato sociale. Tornò al governo con la vittoria alle elezioni politiche del 1997, guidato da Tony Blair che, segretario dal 1994, aveva condotto il partito a una svolta neoliberale (New Labour Party). In questo modo il partito approdò ad un' ideologia che faceva riferimento alla socialdemocrazia liberale centrista. Il partito riesce a vincere le elezioni del 1997 ottenendo ben 179 seggi in più del partito conservatore e del partito liberal-democratico messi insieme; la maggioranza più larga della storia del Regno Unito. Blair riuscì a vincere per tre volte consecutive le elezioni politiche ma perdendo consensi e popolarità di volta in volta anche a causa dell' improbabile e controversa alleanza con George Bush nella guerra in Iraq, arrivando quindi ad essere costretto a presentare le proprie dimissioni nel 2007, in favore di Gordon Brown, l'allora Cancelliere dello Scacchiere. Nel 2010, mentre il Partito Laburista aveva già subito una notevole ridimensionata perdendo molti consensi alle elezioni amministrative del 2008, il partito Conservatore tornò al governo con David Cameron, ancora in carica attualmente come Primo Ministro dopo la vittoria alle elezioni politiche tenutesi il 7 Maggio 2015 e che hanno scaturito le dimissioni dell'ormai ex segretario del Partito Laburista Ed Miliband. Le elezioni primarie del 12 Settembre hanno visto l' ascesa di Jeremy Corbyn alla guida del partito con una schiacciante maggioranza del 59,5% sbaragliando già al primo turno la concorrenza degli altri tre candidati alla segreteria, Andy Burnham, Liz Kendall e Yvette Cooper, non senza suscitare perplessità e critiche nelle reazioni degli altri attori e partiti politici in merito a tali risultati per i timori dovuti ad un dirottamento a sinistra del partito da parte del neo leader. LE PRIMARIE NEL PARTITO LABURISTA: Modalità di candidatura (elettorato passivo): Per candidarsi alle primarie, aspirando sia alla carica di leader del partito che di leader dei deputati, con un mandato di 6 anni, si richiede alternativamente: • Un supporto almeno del 12,5 % dei membri del PLP (Parliamentary Labour Party, composto dai membri del Labour eletti in Parlamento), in caso di impedimento del leader ancora in carica; • Un supporto almeno del 20% dei membri del PLP, in caso di scadenza naturale del mandato del leader; • Una nomina da parte delle organizzazioni affiliate al partito, o da parte dei Constituency Labour Party (CLP – sezioni locali del partito), o da parte del gruppo dei laburisti al Parlamento Europeo, a condizione che il nominato sia membro del PLP. Chi viene nominato deve presentare alla Segreteria Generale del Partito una dichiarazione con la quale accetta la sua candidatura, almeno due settimane prima all’inizio delle elezioni. Modalità di voto (elettorato attivo): L’elezione del leader di partito e del leader dei deputati deve avvenire in modo che i risultati siano annunciati durante la conferenza annuale del partito. L’elezione ha luogo in tre fasi: 1. 1° Section: Votazione dei membri del PLP e del gruppo dei deputati europei (European PLP). Qui vale il principio ‘’una testa, un voto”. 2. 2° Section: Votazione di tutti i membri del partito in possesso delle condizioni di eleggibilità, sempre secondo il principio ‘’una testa, un voto’’. Sono in possesso delle condizioni di eleggibilità coloro che sono iscritti nella lista nazionale di membership e la cui iscrizione è stata approvata ed è ancora valida. Questa votazione è di tipo nazionale ma i voti espressi vengono contati in modo separato rispetto a quelli del PLP. 3. 3° Section: Votazione da parte dei membri che non sono in possesso delle condizioni di eleggibilità e dei membri delle organizzazioni affiliate, ossia quelle organizzazioni che hanno espresso il loro supporto al Labour Party, che non supportano altri partiti. Ogni organizzazione stabilisce le sue modalità di raccolta dei voti, che verranno infine sommati a livello nazionale. 5 Modalità di calcolo dei voti espressi: I voti di ciascuna sezione devono essere calcolati secondo questo schema di percentuali: Section1 (membri del PLP e del PLP europeo) → un terzo Section2 (membri del labour party) → un terzo Section3 (membri delle organizzazione affiliate) → un terzo Il totale dei voti, ponderato in base alle suddette percentuali, viene poi sommato. Le elezioni vengono vinte dal candidato che ottiene la maggioranza semplice. Se nessun candidato ottiene la maggioranza semplice al primo conteggio, si va per eliminazione dei candidati, redistribuendo i voti in base alle preferenze accordate nelle schede di voto. BASE ELETTORALE E ZONE DI INFLUENZA DEL LABOUR PARTY • Il Partito Laburista è stato in passato un tipico "partito operaio", sebbene abbia sempre avuto larghi consensi da parte di esponenti del ceto medio. • A partire dagli anni Sessanta ha iniziato a ottenere voti in misura maggiore da parte dei dipendenti pubblici. • Negli anni Ottanta la base si era ridotta alle tradizionali zone operaie del Galles, della Scozia e del Nord d’Inghilterra, per recuperare poi consensi tra i lavoratori urbani di Londra e di altre città dell’Inghilterra meridionale (a partire dalla leadership di Tony Blair). • Ancora oggi, sebbene gli operai tendano a iscriversi al partito in misura sensibilmente minore rispetto al passato, il voto operaio al partito laburista è superiore a quello di altre classi sociali. • Il numero degli iscritti individuali si è ridotto rispetto ai decenni scorsi, e buona parte dei finanziamenti del Labour proviene da quanto versato dai sindacati affiliati, mentre i contributi da parte di donatori ad alto reddito coprono una parte minore delle entrate. Il Labour, ad oggi, riesce ad affermarsi solo nelle aree metropolitane e nelle sue zone di tradizionale radicamento (coincidenti con le vecchie aree industriali e minerarie delle Midlands e del Nord). AFFLUENZA ALLE URNE NELLE PRIMARIE LABURISTE: • Iscritti al voto per le primarie: circa 554mila elettori tra iscritti al partito, iscritti alle organizzazioni sindacali affiliate al partito e i simpatizzanti che si sono registrati entro metà agosto pagando 3 £. • Votanti: 422mila dei 554mila iscritti, pari solamente al 4,5% dei circa 9,3 milioni di elettori laburisti alle elezioni politiche del maggio scorso. • Affluenza interna: 76,3% dei circa 554mila iscritti. IPOTESI DI UN’AFFLUENZA RELATIVAMENTE SCARSA: • Obbligo di preregistrazione in conseguenza della quale si poteva votare fino al 10 settembre ma ci si doveva iscrivere entro il 12 agosto. • Incapacità del partito, o meglio dei concorrenti, a suscitare una grande mobilitazione attorno a se stessi ed alle primarie. • Mancanza di candidati con personalità di spicco come David Miliband (fratello del precedente leader del Labour Party) o Chuka Umunna. • Le piattaforme degli avversari di Corbyn non sufficientemente adatte ai tempi da costituire una salda opposizione. JEREMY CORBYN: Ha 66 anni ed è deputato alla camera dei comuni da 32 nell'ala più a sinistra del Labour Party; è infatti membro del Socialist Compaign Group. • Appartiene alla vecchia sinistra inglese, piuttosto distante dalle posizioni più centriste assunte da Tony Blair negli ultimi tempi. • «Britain can learn from Karl Marx» (from «The Andrew Marr Show»). • Si definisce repubblicano ed euroscettico. • È un politico pacifista: contrario alle missioni militari all'estero, al nucleare. Sostiene l'indipendenza dello Stato palestinese e di tutti gli altri popoli oppressi. 6 CORBYNOMICS: • Opposizione a politiche di austerity; Corbyn propone un aumento della tassazione per i più ricchi e una forte lotta all'evasione fiscale. • Molto vicino a partiti come Podemos e Syriza. • Finanziamento progetti pubblici per portare il paese alla piena occupazione, nazionalizzazione di servizi pubblici quali posta, reti ferroviarie e settore energetico. • Apertura delle frontiere ai rifugiati • Contrario ad eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro. 7
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