Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Primo canto dell'inferno divina commedia di Dante: parafrasi, analisi e commento, Dispense di Lingue e letterature classiche

Un'analisi del Canto I dell'Inferno di Dante Alighieri, in cui si descrive il viaggio del poeta attraverso la selva oscura e l'incontro con Virgilio. Vengono analizzati i simboli e le metafore presenti nel testo, come la selva oscura, le tre fiere e il colle della speranza. Inoltre, viene approfondito il significato allegorico di questi simboli e la loro relazione con la condizione spirituale del poeta. L'analisi si conclude con un confronto tra Dante e Virgilio e la richiesta di aiuto del poeta per superare le difficoltà del viaggio.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 04/04/2022

Martabel17
Martabel17 🇮🇹

6 documenti

1 / 7

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Primo canto dell'inferno divina commedia di Dante: parafrasi, analisi e commento e più Dispense in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Nel mezzo del cammin di nostra vita [l’età media in quel periodo era 70 anni, Dante, nato nel 1265, perciò decide di far cominciare questo viaggio tra la notte del giovedì e del venerd ì santo de l 1300, quando lui ha 35 anni, ciò è a metà della sua vita, stimata] mi ritrovai per una selva oscura [ la se lva oscura simboleggia il peccato, la condizione spirituale di un peccatore] poiché la retta via [v ia de l la sa lvezza , de l perdono dei peccati e del ricongiungimento con Dio] era stata smarrita. È cosa dura , è d i f f i c i l e descr ivere ques ta se lva selvaggia [repl icazione] , [intricata] aspra e [difficile da attraversare]forte[“aspra e forte”dicotomia/dittologia sinonimica, due nomi diversi nella forma, con significati s i m i l i p e r r i m a r c a re i l concetto; allitterazione con suoni aspri] che, al solo pensiero, mi torna la paura [ s e m b r a e s s e r c i u n a distinzione netta tra Dante autore e Dante protagonista]. È così amara che la morte in confronto è poco più, ma per descrivere anche il buono che io incontrai [si riferisce a Virgilio] parlerò di altre cose che ho trovato [si riferisce probabilmente alle tre fiere che incontrerà pr ima di Virgilio]. Non so bene dire come vi e n tr a i p e r c h é e r o c o s ì addormentato [in realtà è solo una metafora per dire che in quel momento era in una condizione di perdizione, di p e c c a t o , c h e n o n g l i permetteva di vedere il bene] che mi ero allontanato dalla verace, la via del bene. Ma poi quando fui giunto al piede di un colle [simbolo della speranza], dove finiva quella valle [la selva] che mi aveva riempito il cuore di paura, guardai in alto e vidi le sue spalle [del colle] già vestite dai raggi del pianeta che conduce ciascuno sulla giusta via [salvezza]. vv.7-9 vv.4-6 vv.1-3 vv.10-12 vv.13-18 I CANTO INFERNO Allora si calmò la paura che nella profondità del suo cuore gli era durata durante la notte che passò pieno di tormento. E come quello che con respiro affannato, uscito dal mare [e giunto] sulla riva, si gira verso l’acqua minacciosa e [la] guarda così l’animo mio, che ancora fuggiva, si volse a guardare il tragitto che non lasciò mai nessuno vivo [i versi da 22 a 27 sono un’intera metafora, come il naufrago, finalmente salvo, a riva, si gira e guarda le onde che avrebbero potuto ucciderlo, così Dante si gira a guardare il percorso fatto fino a quel momento che avrebbe potuto ucciderlo]. Poi quando riposai un po’ il cor p o s tan co , r i p re s i i l c a m m i n o p er i l p e n d i o deserto, così che il piede fermo era sempre il più basso [è un giro di parole per far capire che stava salendo, i n f a tt i s e p e n s i a m o a l movimento di scalare un colle, mentre il piede più basso sta fermo, quello più alto sale] Ed ecco apparire, quasi all’inizio della salite, una lonza snella e molto agile, ricoperta di pelo maculato e non si scansava davanti al mio volto, anzi bloccava il mio cammino a tal punto che mi girai più volte per tornare indietro. [“più volte volo” paronomasia, due parole dalla forma simile, ma dal significato totalmente differente][la lonza è la prima delle tre fiere, delle tre bestie che Dante incontrerà in questo p r i m o m o m e n t o . H a significato allegorico, ma i significati sono molteplici: la lonza, per la sua agilità e leggerezza, viene ricondotta alla lussuria; dei commentatori moderni la definiscono una delle tre faville c’hanno i cuori accesi, precisamente l’invidia; altri ancora una delle “tre disposizione che ‘l ciel non volle” identificandola nella frode; un ultimo significato può essere riconducibile alla situazione politica, quindi la lonza doveva essere simbolo della città di Firenze . In qualsiasi caso] vv.19-21 vv.22-27 vv.28-30 vv.31-36 44 a.C. non si sa se Virgilio considera “ troppo tardi” perché potesse apprezzare a pieno la figura di Giulio Cesare o se affinché fosse lui stesso apprezzato da Giulio Cesare come poeta] e vissi a Roma sotto il buon augusto nel tempo dei falsi e dei b u g i a r d i [ c i o è n e l paganesimo, prima del la nascita di Cristo] Fui poeta e cantai di quel g ius to f ig l io d i Anch ise [Virgilio autore dell’Eneide, se ne vanta] che venne da troia [in Italia] dopo che la superba Ilio [Troia] fu bruciata. Ma tu perché ritorni verso un luogo di così tanta noia? [la n o i a p e r V i r g i l i o è l a sofferenza, il dolore, quindi sta indicando la selva. Così come per Leopardi] perché non sali il monte, fonte di felicità [dilettoso] che è principio e ragione di grande gioia? Allora sei tu quel Virgilio e quella fondo che espanse un c o s ì g r a n d e f i u m e d i eloquenza? Dante rispose a Virgilio abbassando la fronte [metonimia, la vergognosa fronte, ovviamente non è la fronte che si Vergogna ma Dante, quindi si attribuisce una caratteristica ad una parte per indicare il tutto] in segno di riverenza. [Dante inizia a dire a Virgilio quanto lo ammira] Oh onore e guida degli altri poeti, mi sia d’aiuto l’assiduo studio e il grande amore che mi ha spinto a leggere la tua opera. Tu sei il mio maestro e il mio autore, tu sei l’unico da cui io appresi il bello stilo [lo stile tragico, definito il più elevato nel “de Vulgari Eloquentia] che mi ha dato prestigio. Guarda la bestia per cui mi sono girato, salvami da lei famoso saggio, che mi fa t r e m a r e l e v e n e e i polsi[sineddoche, non gli tremano solo vene e polsi, ma tutto il corpo, si sceglie una parte per indicare il tutto]. A te conviene prendere un altro viaggio rispose dopo che mi vide piangere, “se vuoi scappare da questo luogo selvaggio, poiché questa bestia per la quale tu gridi, non lascia passare nessuno per la sua via, ma glielo impedisce fino ad ucciderlo e ha una natura così malvagia e crudele [malvagia e ria dittologia sinonimica, accosta due parole dal significato vv. 73-75 vv. 76-78 vv.79-87 Vv.88-90 Vv.91-96 Vv. 97-99 simile per sottolinearne il significato]che non riempie mai la bramosa voglia e dopo il pasto ha più fame di prima [cupidigia, più hai più vuoi]. Molti sono gli animali a cui si un isce [ i l peccato de l l e cupidigia viene affiancato pi da molti altri peccati] e ancora di più saranno, finché non verrà il veltro [il veltro sarebbe una tipologia di cane da caccia. C’è una profezia che d ice che un g iorno arr iverà questo veltro a salvare da ogni peccato. Alcuni pensano sia Dio, lo s p i r i t o s a n t o , l ’ o r d i n e francescano o domenicano, Enrico VII, altri Cangrande della Scala, Benedetto Xi, ugaccione della Faggiuola forse perfino lo stesso Dante.] che la farà morire con dolore. Questi non si nutrirà ne di terre ne di ricchezze, ma di sapienza, amore e virtù e la sua nazione sarà tra feltro e feltro. [tra feltro e feltro indica la condizione umile, le origini umil i che avrà i l ve l tro. Probabilmente con feltro vuole indicare il tessuto feltro degli abiti dei monaci, o forse il territorio compreso tra Feltre in Veneto e Montefeltro in Emi l i a Roma gna , qu ind i probabilmente si riferisce a C an g rande c h e v i s s e a Bologna che si trova appunto tra questi due luoghi . Con feltro però si poteva anche indicare il materiale con il quale venivano foderate le urne destinate dalle elezioni, quindi il veltro potrà essere i orine imperiale. Forse feltro nel senso di cielo, quindi nascerà tramite l’intervento d e g l i a s t r i , l e u n i c h e costellazioni a cui si può fare riferimento sono quella dei Gemelli, stando ad indicare Castore e Polluce. Nella stessa costellazione nacque lo stesso Dante però.]. Sarà la salvezza di quell’umile Italia per la quale morì la vergine Camilla [regina dei Volsci], Turno [re dei Rutuli] Eurialo e Niso [compagni di Enea] per le ferite. [sono tutti personaggi dell’Eneide] Quesi la caccerà [il veltro caccerà la lupa, la cupidigia] per ogni luogo, finché non l’avrà rimessa all’inferno, da dove l ’ inv id ia [Luci fero] l’aveva mandata prima [per corrompere gli uomini] Per cui per il tuo meglio penso e giudico che tu mi segua, io sarò tua guida e ti porterò attraverso il luogo eterno [l’inferno] nel quale sentirai le grida disperate [dei dannati], Vv.100-105 Vv. 106-108 vv.109-111 vv.112-120 vedrai g l i ant ichi spir i t i violenti, che gridano per una seconda morte e vedrai coloro che sono contenti nel fuoco, p e r c h é s p e r a n o d i raggiungere, quando che sia, le beate genti [si riferisce alle anime del purgatorio che s p era n o d i g i un g ere i n paradiso] Alle quali poi se tu vorrai salire un anima ci sarà più degna di me [Beatrice] con lei ti lascerò quando me ne andrò, poiché quell’imperatore che regna lassù [Dio], poiché io fui ribelle [siccome Virgilio, quando era in vita, non riuscì a conoscere Dio, questi lo ritiene uno di quelli che si ribellarono alla sua legge e a lui] alla sua legge, non vuole che io entri nella sua città [nel Paradiso] In tutte le parti impera e qui regge, questa è la sua città e l ’ a l t o tr o n o [ D i o v i e n e descritto quasi come fosse un imperatore, con la sua città, il suo trono] oh felice colui che Dio vi destina! [Dio non verrà q u a s i m a i n o m i n a t o direttamente, vengono usate varie perifrasi o dei sinonimi per indicarlo] E io a lui “ Poeta, io ti richiedo, per quel Dio che tu non conoscesti, affinché io fugga da questo male [la selva e le tre fiere] e dal peggio [dai mali che ne seguirebbero] che tu mi conduca là dove hai detto ora, così che io possa vedere la porta di S.Pietro [la porta del Paradiso] e coloro che tu descrivi tanto tristi [le anime del l ’ inferno e del purgatorio]”. Allora Virgilio si mosse e Dante lo seguì vv.121-126 Vv. 127-129 Vv. 130-136
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved