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primo parziale di storia delle dottrine politiche Francesco Raschi, Sintesi del corso di Storia Delle Dottrine Politiche

appunti lezione + ampliamenti dal libro

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 16/05/2022

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Scarica primo parziale di storia delle dottrine politiche Francesco Raschi e più Sintesi del corso in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! Niccolò Machiavelli Chi è? Osserva la politica da un punto di vista privilegiato ossia il suo ruolo di cancelliere, dopo aver seguito la politica prova a ritornare nelle grazie dei principi ma non ci riesce e si dedica alla scrittura. Il tempo in cui gli autori creano le loro teorie è fondamentale, e di questo si occupa la materia. Coniuga momento storico, biografia e pensiero politico. Machiavelli nasce a Firenze e diventa segretario della seconda cancelleria di Firenze, qui inizia ad approcciarsi all’ideologia politica, scrivendo ad esempio “distratto delle cose della Magna” .Viene esiliato fuori dalle mura, qui scriverà alcune delle sue opere più importanti come il Principe. I primi scritti Nella vita di tutti giorni agisce il caso, l’uomo cerca di raggiungere il successo a tutti costi agendo in mezzo a uomini naturalmente egoisti e malvagi. L’assenza di un ordine naturale viene definita fortuna, machiavelli manifesta la propria convinzione neopagana che la storia non obbedisca al disegno cristiano di Dio ma bensì su in ciclo di accadimenti si quali l’uomo non ha alcun controllo e che non è finalizzato alla salvezza o al benessere. Alla fortuna si contrappone la virtù politica che permette l’uomo di uscire dal proprio meschino egoismo e compiere gesta grandi e gloriose in collettività, l’unica forma di immortalità interessante si basa sulla libertà collettiva e la ricerca della potenza e della gloria. Il successo polito si raggiungerà solo nel momento in cui si è capace di comprendere la circostanza storico culturale nella quale si vive e si è in grado di modificare la propria natura conformandosi ad essa. Ideologia il principe: Il dato storico da cui parte Machiavelli è la crisi politica italiana, analizza la debolezza degli stati italiani, piccoli stati privi di risosi e divisi. L’Italia divisa era diventata teatro di uno scontro delle potenze europee, essa avrebbe potuto salvarsi solo se avesse avuto una forza militare autonoma, la politica per Machiavelli è politica di potere. La politica si radica nella natura umana (egoistica, incontentabile, mai del tutto soddisfatto). L’egoismo dell’uomo è ciò che porta l’uomo a commettere il male. È il disordine che domina sull’ordine, secondo lui per analizzare la società pienamente è necessario comprendere che gli uomini sono colpevoli. La politica non è più la “scienza del dover essere” ma “l’arte dell’essere”, non si cerca più di delineare i sistemi ideali, ma l’analisi di come si realizza. La politica è dunque tutti quei mezzi che sottraggono l’uomo dal disordine e lo portano all’ordine. Machiavelli descrive la politica così com’è (incipit del Principe: tutti gli stati che hanno avuto potere sugli uomini sono da sempre o repubblica o principato). Per la prima volta viene utilizzata la parola “stato” come autorità autonoma che ha dominio (con dominio si intente la potenza dello stato che si basa per ultima istanza sulla forza). Machiavelli vuole studiare come il potere viene conquistato e mantenuto che ha come fine la garanzia dell’ordine. di 1 17 La logica si sviluppa completamente nel principato del principato nuovo (ossia un principato che nasce in una situazione disordinata ed è necessario l’ordine, prende ispirazione dal duca Valentino figlio del papa Borgia). L’ordine politico non è una conquista che è destinata durare per sempre. La politica è autonoma, è lo studio dei mezzi con cui conquistare e mantenere il potere a prescindere dall’ideologia della moralità comune. Il principe deve essere parsimonioso, perché essere liberare vuol dire attingere al fondo pubblico e questo non piace. È meglio essere crudele che ne penosi, fondare il potere sul timore è meglio perché non può venire meno mentre l’amore si. Non deve essere odiato perché l’odio spezza il timore. La politica si svolge interamente nel mondo delle passioni. Tramite quelle il principe riesce a perseguire il suo obiettivo Due modi per governare: 1) tramite le leggi: proprio degli uomini 2) La forza: proprio delle bestie Nel momento il cui il primo modo è insufficiente è necessario utilizzare anche il secondo. (Affiancamento del leone e della volpe, della forza e dell’accortezza). Un principe deve sapere che nel momento in cui non riesce a mantenere fede ai patti deve sapere dissimulare e non mantenere la parola data per mantenere il suo potere. Machiavelli per la prima volta sconvolge la politica classica. Si guarda solamente il fine e non i mezzi, ossia conquistato e mantenere lo stato, se ciò avviene i mezzi saranno considerati onorevoli da tutti. Ci mostra le antinomie della politica, crede che per fare politica è necessario essere disposti a entrare dentro il male. É meglio che un principe appaia religioso, perché aiuta a mantenere ordine la religione. Due morali: 1) del sovrano o politica: giudicato da successo di conquistare e mantenere la sua forza 2) Del privato cittadino: essere sinceri e leali senza usare mezzi violenti, per essere un essere morale che segue quindi la morale comune non deve fare politica. Il sovrano è al disopra della morale comune. Il punto principale tuttavia rimane la potenza dello stato, e nel momento in cui bisogna surclassare l’etica religione a favore di questa potenza il principe deve essere in grado di farlo. Astrae la politica da altre condizioni e la rende fine a sé stessa. Quali caratteristiche ha un principe virtuoso? Deve essere capace di arginare gli eventi sfavorevoli, la virtù si contrappone alla sfortuna. Pre il principe sono fondamentali i rapporti sociali, potrà salire al potere infatti solo nel momento in cui avrà l’appoggio o dei Grandi o del popolo, tuttavia Machiavelli consiglia l’appoggio del di 2 17 Prova anche ipotizzare a una forma di istituzionalizzazione della pace, tramite l’arbitrato internazionale, secondo lui il ruolo di arbitro doveva essere assunto da onorevoli ecclesiastici tipo il papa, sarebbe stato più credibile se queste persone avessero anche migliorato i loro costumi, partire quindi da un rinnovamento della chiesa donando poi l’arbitrato cristiano. Perché un intellettuale operi a livello politico sarà necessario che si occupi della formazione pedagogica del principe, è necessario che esso sia legittimo e ricordi il patto che intercorre tra governate e governati, che il potere che si recita è sempre su uomini liberi e che è un potere cristiano. Thomas More Da cattolico si rifiutò di accettare l’atto di supremazia del re, e da qui inizia la guerra anglicana. È l’iniziatore de genere politico dell’utopismo. Fa una critica realistica e radicale della realtà del suo tempo e delinea una costituzione ideale. Critica sia la politica estera che quella interna, in quanto in quel tempo in Inghilterra si manifesta prepotentemente la povertà. I contadini sono privati delle terre e vanno a far parte delle file dei vagabondi e a fare i ladri, venivano successivamente punti con la pena capitale. Inizia a mettere in discussione il diritto di proprietà, difronte alla miseria che si stava manifestando iniziano ad usare la pena di morte, ma lui pensava che fosse necessaria una politica economica differente per favorire i più poveri. Vede come radice dei mali la proprietà privata, pensa sia difficile distribuire i beni in modo egualitario se non si sradica completamente la proprietà. More parla delle istituzioni dell’isola di utopia, a seguito del viaggio del protagonista del libro, Rafaele Itlodeo, formate su società patriarcali, una società nella quale non esiste la proprietà privata e del denaro, chi produce di più la parte in più viene distribuite a chi non ne ha, non c’è alcun tipo di diversità, tutti fanno i pasti assieme, non c’è nessun interesse alla rapacità, indissolubilità del patrimonio, è una società nella quale è presente a pieno la giustizia sociale. Dove tutto è regolato dal centro ed è fondata sull’abolizione della proprietà privata. Il lavoro dura sei ore l giorno, quello che basta per mantenere la popolazione, si utilizza l’agricoltura circolare, le terre sono tutte dello stato, il padre di famiglia si reca al mercato a chiedere ciò di cui ha più bisogno per la famiglia. Possiedono poche leggi e ignorano le arti. Credono in una religione che scoraggia l’odio e la disputa fra le sette e che è unificata. L’abolizione della proprietà privata porta gli uomini a essere eguali da un lato e debiti alla causa pubblica dall’altro. Moro critica la politica di potenza , perchè riguarda poche persone e si basa sulle armi, hanno come scopo il dominio e la sopraffazione, secondo moro ci sono due morali diverse, una del popolo e una dei principi, quella dei principi secondo lui ha trasformato la situazione nazionale in un teatro di guerra. Tutta via anche in Utopia è presente un esercito, questo perché la guerra, anche se utopisti, continua a essere una possibilità, anche se viene vista i malo modo. La guerra per legittima difesa viene accettata, per difendere i propri confini, ma anche la difesa dei confini degli alleati e infine anche la guerra per liberare i popoli oppressi da forme di governo tiranno. di 5 17 In caso di sovraffollamento di utopia gli utopiani hanno la possibilità di espandersi nelle terre incolte, se è presente qualcuno che non vuole essere conforme alle regole di Utopia allora cena in tal caso è legittima la guerra. La riforma protestante: Martin Lutero Martin Lutero, monaco agostiniano che affigge le 95 tesi alla Cattedrale di Wittenberg che respingono l’autorità della gerarchia ecclesiastica : 1) ognuno può leggere interpretare l’antico nuovo testamento 2) Le opere non sono efficaci per la salvezza, è necessaria la sola fede I sui tentativi andarono a buon fine grazie all’intervento di Federico di Sassonia che riesci ad assicurare la sua incolumità. Leone X gli chiede di ricattare altrimenti rischia la scomunica con la Bolla Exsurge Domine, Lutero brucia pubblicamente la bolla e crea lo scisma. Da questo momento ognuno è sacerdote di se stesso (sacerdozio universale) e i sacramenti si riducono a 2 (battesimo e eucarestia). Lutero è caratterizzato da un profondo pessimismo, non compatibile con il rinascimento. La natura dell’uomo è una natura peccaminosa. La grazia si ottiene solo con un intervento diretto nella coscienza di ognuno di noi, l’uomo deve rinunciare alla presunzione che la salvezza spenda dalle sue opere, conta solo la fede. È consapevole che il suo successo può avvenire solo se dei principi che erano fedeli al Vaticano iniziano ad appoggiarlo. Lutero non era liberale. Prende una posizione a favore dei principi e assume una connotazione reazionaria e conservatrice. Questo perché lui pensa che il cristiano abbia il dovere all’obbedienza, per quanto riguarda al coscienza è libero ma in senso temporale deve essere il più disponibile dei servi. È consapevole che la rivoluzione può svolgersi solo con l’approvazione dei principi tedeschi e il loro appoggio. Da qui nasce un forte richiamo alla centralità dell’autorità. Il potere deve proteggere gli uomini e punire i malvagi, deve riformare la chiesa senza guardare in faccia nessuno. I cristiani sono caratterizzati dalla loro duplice natura, carnale e spirituale, da essa ne consegue la duplice natura dei due regni: Esistono due regni: 1) il regno di dio, regno di grazia, misericordia e libertà, non necessita del diritto e della spada. 2) Il regno del mondo o terreno, dove domina la collera e deve dominare il rigore punitivo (la spada), questo perché l’uomo è malvagio e per tenerlo a freno bisogna usare la collera. Lutero crede necessaria la spada (potere temporale), il mondo la impugna per volontà di dio, per questo nelle sacre scritture il principe è chiamato “collera di dio”, è assolutamente necessaria. L’ufficio della spada è un ordinamento divino che dio vuole che sia temuto e mai spregiato, colui che non segue le regole del re è definito malvagio. La mano che maneggia la spada in realtà è la mano di Dio. Tutele punizioni del potere temporale sono volute da Dio. di 6 17 Italo calvino Non eccetta la passività della chiesa, vuole avere un ruolo di guida politica, ritiene che la chiesa debba essere più dinamica. Dio deve ricevere l’onore che merita. Calvino condivide con Lutero la critica alla chiesa gerarchica romana dell’epoca, questa critica deriva anche in lui dal pensiero che è solo la grazia divina a produrre la salvezza dell’uomo. Tuttavia Calvino teorizza che benché la volontà di Dio si compia, l’uomo deve agire in questo mondo per compierla. L’agire umano non produce e non merita salvezza, ma è in grado, se coronato da successo mondano, di dimostrare che il singolo è assistito da grazia divina. Sottolinea a riguardo Max Weber lo stretto legame fra calvinismo e capitalismo e come il lavoro professionale diventi eticamente significativo, interpretato come ascesi intramondana. Esso deriva anche da un’etica sociale, l’atteggiamento caritatevole e operoso dell’individuo organizza la propria vita interamente all’interno della propria professione, che raffigura anche la sua vocazione terrena. È contro la gerarchizzazione ecclesiastica, predispone solo la presenza di pastori che hanno l’essenziale funzione di predicare il Verbo, restaura un sistema che prevedeva l’elezione del patir all’interno delle comunità introducendo forti elementi di democrazia (forse anche a suo malgrado). Due regni: 1) Spirituale 2) Temporale Non sono così distinti come in Lutero ma sono complementari, il regime civile reca agli uomini un aiuto necessario alla ascesa celeste, fare parte del mondo pubblico permette un adeguato insegnamento della vera religione cristiana e aiuta a garantire la pura dottrina religiosa. Il governo civile è composto da tre elementi: 1) Magisrato 2) Legge 3) Popolo Il potere deve essere detenuto da un governate plurimo o univoco ma è il rappresentante di Dio in terra. Il regime deve essere sottomesso alla parola di Dio. È presente una forte teoria dell’obbedienza all’autorità. Ci sono diversi elementi di democrazia nella ideologia di calvino, difronte a un re che non pensa a un pubblico bene devono essere comunque obbediti. Contro un tiranno che comanda qualcosa contro dio bisogna rimanere fedele a dio esercitando una disobbedienza passiva, solo in questo caso alcuni magistrati inferiori possono intervenire, ma non il popolo. Dottrina del magistrato inferiore. Lutero ben presto si rettifica e dice che se c’è un principe luterano bisognava rispettarlo altrimenti se cristiano era necessario ribellarsi. Sul finire della sua vita che Lutero apre il diritto diritto alla resistenza, però solo per i luterani. Il re è una parte dello stato e se il re non asseconda e non coinvolge la nobiltà e i corpi intermedi merita di essere abbattuto. di 7 17 3) Potere sovrano: lo stato non è tale se non esiste un principio unificatore che tiene unito le membra della società, questo principio è la sovranità, da cui dipende tutto e che tiene unito le famiglie e rende lo stato il corpo perfetto che è. 4) Governo giusto: il governo deve far prevalere il principio di giustizia perché se il governo agisce senza giustizia non saremmo in grado di distinguere un governo legittimo da una banda di pirati, quindi tutto il potere sovrano che si esercita sulle famiglie deve essere improntato su giustizia. Questi 4 elementi sono sia moderni che premoderni , moderni come il principio d’unità dello stato ossia la sovranità, o la distinzione fra pubblico e privato, moderno non è invece il governo giusto. La sovranità e la protesta di fare o modificare e leggi e di interpretarle a suo piacimento, s crea così lo stato legislatore, grande novità perché fino a quel momento il monopolio della produzione del diritto non era riservato a nessuno. Le leggi erano fondate sulle consuetudini, tradizioni e logiche di potere particolari. La prima caratteristica della sovranità è quindi la potestà legislativa. Le caratteristiche della sovranità sono: 1) l’assolutezza: non c’è niente al di sopra del re 2) Perpetua: non può esistere uno stato senza sovranità 3) Indivisibile: un centro unico propulsore 4) Intrasferibile: non può essere delegata o rappresentata 5) Imprescrittibile C’è in Bodin una polemica verso le concessioni che rendono lo stato polito libero dalla giustizia ma allo stesso tempo. C’è una limitazione del potere, ossia il fatto che non si esercita nella sfera privata, è una limite sostanziale dell’assolutismo del re se non nei casi previsti dalla legge. Bodoni ci mostra una consapevolezza nei confronti della proprietà privata che è moderna e visionaria. Il fatto che definisca l sovranità come indivisibile (ossia o di. Uno, o di pochi, o di molti), per Bodin la forma di sovranità mista (partecipazione di più istanze democratiche) non è utile perché la solidità dello stato si ha solo con una unità dello stato (monastica assoluta). Ogni stato deve posseder eun governo che consiste nell’esercizio di un potere delegato e sempre soggetto alla legge, esso può essere monarchico, affidato a un singolo, aristocratico, affidato a molti eletti per la loro posizione privilegiata, e popolare, le cariche sono coperte dai sudditi o cittadini. Fondamentale è l’esistenza del “governo giusto”, senza la giustizia nessuno stato è durevole. Uno stato bene ordinato è quello in cui la legge divina e quel naturale sono rispettate dal sovrano, il modello della monarchia fondata sulla giustizia armonica evita l’esclusione dell’apparato del governo. La guerra per Bodin è una realtà inevitabile, è il peggiore dei modi in cui i popoli regolano i rapporti fra di loro, le guerre difensive o preventive di attacchi al proprio territorio vengono tuttavia considerate legittime, o ancora quelle quelle fatte per gravi offese subite o recate ad altri popoli con governo tirannico. di 10 17 Il più potente strumento per sviluppare l’amizia fra i popoli è il commercio, che Bodin pensa debba essere il più libero possibile. Althusius Dottrina incentrata sull’idea di contrasto svincolata e labile da qualsiasi attività religiosa, la polizia è l’arte di unire gli uomini in una società funzionante e solida. Sembra rappresentare una possibile alternativa federale rispetto alla scelta unitaria della Republique. Rivendica l’appartenenza della sovranità al popolo mentre fino a quel momento la maggior parte dei giuristi l’aveva affidata al singolo principe. Secondo lui la sovranità del popolo non può essere allineata, non si ha alcuna cessione, in tal modo la riflessione giustifica la rivolta dei Paesi Bassi contro il re di Spagna, come il giusto tentativo di sottrarre al re e di restituire agli olandesi i loro diritti di sovranità di cui lui abusa. Vuole dimostrare come per ogni associazione ci sia alla base un contratto diverso, gli uomini sono animali simbiotici, ossia l’uomo si realizza in società. C’è un contratto espresso o tacito che obbliga gli uomini a mettere in comune le proprie vite al fine di conseguire beni spirituali e temporali necessari alla “vita buona”. La sovranità dello stato è in realtà vederle perché si occupa del patto fra associazioni minori. Alla base delle diverse società c’è sempre il consenso. Esistono vari tipi di consociatio: - Naturale: per la sopravvivenza - Civile: volontaria costituita per raggiungere determinati fini, essa può anche essere sciolta Possono essere poi: - Private: che si associano per interessi privati - Pubbliche: che hanno fini pubblici e politici (città, province, stato…) Lo stato è un elemento finale della consociatio, questo vuol dire che lo stato e formato dalle diverse comunità politiche minori, in cui ognuna di esse conserva la propria autonomia. Ognuna ha i propri organi e competenze. Lo stato è composto da tutte le comunità politiche inferiori, frutto di un contratto fra queste, è uno stato confederale e non sovrano. La sovranità appartiene anche al popolo, è un complesso corporativo, è un insieme di comunità politiche minori. Questa scelta sembra giustificare la rivolta dei paesi bassi verso il sovrano che cercava di esercitare poteri assoluti. Gli efori dovevano tutelare i diritti di tutta la comunità, eletti a suffragio di tutti che dovranno poi eleggere il re. E continuano a rappresentare il popolo anche davanti al sommo magistrato, dovranno collaborare con lui a favore dell’interesse generale e soprattutto limitarne l’arbitrio. Alla sommità della classifica amministrativa quindi pone ben 2 poteri: il sommo magistrato e gli efori. di 11 17 Come è organizzata la società? 1) il popolo elegge gli Efori che devono proteggere i diritti di chi li ha eletti (principio di rappresentanza) 2) Gli efori eleggono il re, ma hanno anche il compito costituzionale di vigilare sulle autorità di governo limitando l’arbitrio del re e contenerlo nei limiti del suo ufficio, così facendo difendono la libertà del popolo Il re quindi è un primo fra pari, nel momento in cui infrange le regole del regno gli efori hanno il diritto di deporre il re come rappresentanti del popolo. Nel momento in cui una comunità e vessata ha il diritto a ribellarsi e a togliere i vincoli che la legavano a quello stato. Tutto sotto la guida degli efori. La comunità politica può sciogliere il vincolo e dare origine a un’altro contratto e comunità. Gli efori hanno infatti il diritto di deporre il re in quanto considerati come giudici terzi Tomas Hobbes Autore più importante della modernità politica, parte dall’individuo (diverso da Bodin e althuusius), con lui arriviamo anche all’apogeo dello stato assoluto. Incentra il suo studio sul conflitto mortale, da evitare, e l’ordine da costruire, vuole dare una risposta definitiva alla gestione del disordine, resa centrale dalle guerre di religione. Il suo tentativo è quello di formulare una teoria complessiva dell’uomo e della politica nei suoi diversi libri (de corpore, de hominem e de cide, e lievitano) La sua era una filosofia razionalistica, che parte da una chiave di volta secondo la quale la realtà psicologica si basa sul moto. Tutto è riconducibile al moto, lo stesso uomo è un essere meccanico. È proprio dal moto che scaturisce desiderio e l’odio. Il male supremo è la morte. La felicità è nel muoversi per conseguire qualcosa. Gli uomini vogliono sempre conseguire un potere maggiore rispetto ai propri fini. I desideri dell’uomo non possono essere appagati del tutto. C’è la ricerca continua di superare sempre gli altri per scaturirne la felicità, essa deriva quindi dal potere da esercitare sugli altri. Per Hobbes l’uomo non è un animale sociale, l’uomo è per natura conflittuale con i suoi simili. L’uomo non è naturalmente portato a vivere in società. Spiega quindi l’origine della società sulla comprensione scientifica della natura umana. Gli uomini sono attratti l’uno dall’altro per litigare e per configgere, ogni uomo ricerca il proprio utile, ogni società si afferma a causa dell’interesse del singolo, che sia per piacerete fisico, per dominare il prossimo o per affermare la propria superiorità. Decidiamo quindi di lasciare lo stato di natura grazie la ragione, la legge naturale è un comando della ragione. Nel Lievitano Hobbes cerca di capire come si forma la società con un uomo che non è n animale sociale ragionevole, a partire da uno stato di natura dove l’individuo ritiene di avere un diritto generale e assoluto su tutte le cose. Tutti gli uomini usano la loro libertà per ricercare il potere. Questo desiderio si estingue solo con la morte. di 12 17 Lo stato politico sorge come antitesi allo strato di natura. Lo stato di natura è uno stato in cui gli elementi costitutivi sono singoli liberi e uguali, non associati. Lo stato di natura è uno stato in cui regno libertà e uguaglianza. Il passaggio avviene mediante una o più convezioni da parte degli individui. Il principio di legittimazione del lievitano, e di ogni organizzazione politica, è il consenso. Lo stato deve presentarsi come stato cristiano, e la politica laica e razionalistica come teologia teologia politica, la filosofia di Hobbes si basa sulla presenza di Dio ma la sua assenza a livello politico. Il sovrano infatti risponde come profeta di dio. Locke Grande teorico della tolleranza religiosa, è di un epoca successiva nella quale le guerre religiose erano ormai superate. Una soluzione antiassolutistica differente da quella assolutistica di hobbes. La sua filosofia è il manifesto della Gloriosa Rivoluzione e l’affermarsi del partito dei Whing, va contro alla teoria di Filmer che manifestava il diritto divino del re, opzione politica alternativa a quella dei whing. Alle sue tesi il partito dei Whing oppose argomentazioni fondate sul costituzionalismo inglese, sul parlamento e le antiche legge del regno che vennero poi trascritte da Locke. L’obiettivo di Locke è dunque duplice, in primis colore la modernità cataloga di Filmer e in secondo luogo rendere le dottrine moderne, fra cui quella di Hobbes, adatte a rispettare la libertà degli individui e della società (primo e secondo trattato). La tesi di filmare era che dio aveva dato la sovranità ad Adamo come ai re, ma Locke lo mentis ce ribadendo che la sovranità è ereditaria e a questo punto tutti gli uomini sono sovrani. Secondo Locke per garantire l’ordine fra i cittadini è necessario la tolleranza. Ogni individuo deve essere libero di professare ogni opinione e di professare la dottrina che preferisce. Questo conferma che stato e chiesa non devono incontrasi e lui che governa non deve mai avere come oggetto la coscienza dei propri cittadini e non può imporre nulla a essa. Non solo la libertà del culto privato ma anche la pubblicità dei culti stessi, per non compromettere ne la pace civile ne i diritti dei cittadini. Si esprime a favore della separazione fra stato e chiesa e alla libertà religiosa. Locke si mostra inoltre come i primi rappresentanti deisti, pensa che l’uomo non possa conoscere l’assoluta verità, pensa che ci sia un principio religioso ma sia indeterminato. La religiosità è fondamentale ma riguarda esclusivamente gli uomini liberi. La coscienza e la religione devono essere libere dai comandi del magistrato civile, esso infatti snaturerebbe la religione e la renderebbe una religione di stato, dispotica e autoritaria. La libertà degli individui si completa nella affermazione della libertà di coscienza e religiosa. La cura delle anime non spetta al magistrato civile. Libertà di culto e libertà di associazione. Massimo di apertura. Quali sono i limiti alla tolleranza? 1) non possono essere tollerati gli atei, perché chi nega la divinità non può essere civilizzato, inoltre il giuramento veniva fatto sulla bibbia. Tutto ciò che costituisce il fondamento della società si fonda sull’esistenza di dio. di 15 17 2) Non possono essere tollerati i papisti, che sarebbero i cattolici, perché hanno come capo religioso un sovrano straniero, ossia il papa. E in caso di conflitto si potrebbero schierare con lo stato vaticano. Non possiamo aspettarci alcun tipo di lealtà. È il problema della doppia fedeltà. In Inghilterra ci sono posizioni diverse, alcune molto simili a quelle di Locke a altre che invece si schieravano a favore del dritto divino del re. Locke si sofferma per confutare le tesi d Robert Filmare, c eh appunto credeva nel diritto divino del re. Attaccando i principi del patriarcalismo, infatti secondo Locke ci sono solo 2 tipi di potere, quello del padre sui figli e il magistrato civile sul popolo. Lo stato di natura di Locke è un stato di uguaglianza e di libertà ma non uno stato di guerra di tutti contro tutti, infatti gli uomini sono liberi entro i limiti delle leggi di natura. Legge razione del reciproco rispetto fra gli uomini. Questo stato non è una anarchia ma uno stato in cui la legge di natura di origine divina è una legge ce conosciamo che ci obbliga. La ragione ci insegna come vivere in pace in una condizione in cui nessuno deve creare danno agli altri. Lo stato di natura non è uno stato di guerra. Lo stato di natura di Locke non è uno stato politico ma è già uno stato sociale, perché seguendo la legge di natura possiamo convivere fra di noi. Sappiamo come non recare danno alla vita e salute, libertà e possessi altrui. Tutta via lo stato di natura non è funzionale per tre motivi: 1) non vi è legge certa 2) Non vi è un giudice riconoscibile 3) Non vi è potere esecutivo Tutta via il problema è che piò sempre esser qualcuno che la legge di natura non la segue, chi viola la vita e salute, libertà e possessi altrui . L’esecuzione della legge di natura è posta nelle mani di tutti. Soprattutto chi ha subito la violenza. Nello stato di natura vi sono alcuni diritti che sono posseduti dagli individui che non possono in alcun modo essere revocati: vita, libertà e proprietà. Se si sostituisce “proprietà” a “felicita” sono i principi giustificatori della rivoluzione americana. Si esce dallo stato di natura perché, pur essendo uno stato potenzialmente pacifico e benefico, è necessario che chi subisce uno violazione di uno de re diritti debba essere giudicate in causa primo e gli uomini sarebbero influenzato dall’amor proprio che porterà a violenza e vendetta. L’uscita è necessaria per avere un giudice terzo imparziale. Manca una legge positiva, un giudice, e una forza coercitiva che possa far valere e applicare le sentenze, ecco perché è necessario uscire dallo stato di natura. Il potere politico deve fondarsi sul consenso. Cedo i miei diritti di legiferare, eseguire una sentenza e proteggere i propri diritti con la forza a scopo dei soliti tre fini. Se il sovrano legittimo fa delle leggi che si oppongono ai tre diritti fondamentali noi abbiamo il dovere di opporci al sovrano che si sta comportando da tiranno. Divide i poteri: 1) potere legislativo= potere supremo, la legge è uguale per tutti e deve proteggere i diritti, non può togliere una parte della proprietà privata a un uomo, e non può trasferire il portere in altre mani (è del popolo che delega ai suoi rappresentanti il compito di legiferare) di 16 17 2) Potere esecutivo = far eseguire le leggi, deve essere ben distinto dal legislativo per non compromettere la politica, l’esecutivo deve essere sempre attivo, in ogni momento, deve rispettare la legge, altrimenti può essere abbattuto. 3) Potere federativo = che si occupa dei rapporti con le altre comunità politiche. Fondamentale è la presenza del monarca prece e fondamentale la velocità di decisione e la fermezza di essa. Preferisce la monarchia. Il potere esecutivo deve rispettare la legge, altrimenti può essere abbattuto. Anche il potere legislativo può diventare tirannico e come tale può essere abbattuto. Locke istituzionalizza il diritto dei cittadini di fare la rivoluzione chiamato anche “appello al cielo”. Diritto alla rivoluzione. Deve avvenire però in maniera graduale, in promisi chiedendo l’intervento degli efori.e solo in un secondo luogo l’uso della forza del popolo. Le istituzioni politiche si fondano sul consenso e devono garantire i diritti, il potere politico di Locke è vincolato, perché abbiamo l diritto di abbatterlo a differenza di quello di Hobbes. di 17 17
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