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primo parziale sociologia dei processi culturali Allodi, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

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Tipologia: Appunti

2020/2021

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Scarica primo parziale sociologia dei processi culturali Allodi e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! 1 Sociologia dei processi culturali -PRIMO PARZIALE- LUCA RICOLFI Luca Ricolfi (due libri “L’enigma della crescita. Alla scoperta dell’equazione che governa il nostro futuro”; “La società signorile di massa). Entrambi i libri riportano il tema del lavoro, il quale rappresenta una dimensione fondamentale per la creazione e lo stimolo di una crescita economica e sociale di una società. Il nostro tempo ha preso molte denominazioni, a seconda del tema sul quale si basano: Il libro “L’enigma della crescita. Alla scoperta dell’equazione che governa il nostro futuro” è composto per 3/4 da matematica finanziaria. Il risultato del suo lavoro è una equazione: g(tassodicrescita)=f (Y 0 , Z1 , Z 2, Z3 , Z 4) Secondo questa equazione il tasso di crescita di una economia è funzione di 5 forze: il reddito di partenza (Y0), reddito di cui gode un cittadino in un certo momento, Z1 è la qualità del capitale umano, Z2 gli investimenti diretti esteri, Z3 la qualità delle istituzioni economiche (es. come funziona la giustizia civile) e Z4 è il livello di tassazione. Da Z1 a Z4 hanno un rilievo importante nella determinazione del tasso di crescita, ma la grande scoperta di Ricolfi dal punto di vista della sociologia della cultura è che a dispetto di tutti gli altri fattori, il reddito di partenza (Y0), ovvero il livello di benessere, è di gran lunga la forza dominante che governa le traiettorie delle nostre economie. Nel senso che il livello di benessere è una forza negativa sulla dinamica di crescita di una società, tanto più ha benessere tanto più sarà esposta ad un fenomeno di stagnazione. Il fattore stile di vita è un fattore endogeno, legato a fattori culturali propri, un reddito di partenza elevato è un freno di crescita. Le economie occidentali sono riuscite ad attutire l’impatto negativo di questo livello di benessere insistendo sugli altri quattro fattori (Z). Le società avanzate produco il benessere che è costituito da forze che lo rallentano. Troppo benessere crea nuovi stili di vita che allontanano i giovani dalla cultura del lavoro o del sacrificio. https://www.unibo.it/it/didattica/insegnamenti/insegnamento/2021/378243 2 Ricolfi dice che le nostre società occidentali non hanno più energia o volontà di crescere. Vero nemico della crescita è la crescita stessa: feedback negativo, popoli poveri crescono più di quelli ricchi. La stagnazione dell’economie occidentali ha radici più lontane, dagli anni ’60. La crescita dei gloriosi 25 anni (1950-1975) ha generato un livello di benessere così ampio e diffuso da attenuare progressivamente la spinta a produrre reddito. È convinto che ci sia un cambio di mentalità, di stile di vita profondo che non deve mettere in discussione ma deve rendere consapevole che non è un dato scontato: difficile coniugare stile di vita narcisistico e necessità di una elevata crescita. “Abbiamo bisogno di un vigoroso dibattito pubblico che affronti il significato di una vita buona, ne abbiamo bisogno eticamente” Concetto di vita buona. [approf] “La Società signorile di massa” Nelle scelte sociali oggi esistono due opposte rappresentazioni della società italiana: 1. crescita disuguaglianza, disoccupazione, giovani esclusi dal mercato di lavoro legale, immigrati sfruttati (secondo Ricolfi riguarda una parte minoritaria del paese) 2. pochi lavorano o chi lavora vive bene La tesi di Ricolfi è che l’Italia non è una società del benessere afflitta da alcune imperfezioni, in via di più o meno rapido assorbimento, ma è un tipo nuovo, forse unico di configurazione sociale, che possiamo definire “società signorile di massa”. Questo perché presenta un 52,2% di italiani che non lavorano, 39,9% di italiani che lavorano e un 7,9% di stranieri. In Italia gli stranieri sono più impegnati e occupati dei nativi. In una società signorile di massa si crea una ampia infrastruttura schiavistica di cui la popolazione straniera è quasi sempre una componente essenziale. La società signorile di massa è neo-schiavistica: tutti i lavori di maggior disagio sociale vengono scaricati sugli stranieri dell’Est e dell’Africa, 3 pilastri fondamentali: - enorme ricchezza creata da due generazioni - distruzione della scuola - para schiavismo È anche rilevante come in questo tipo di società, nella popolazione nativa, il surplus, ossia il consumo che eccede i bisogni essenziali supera il triplo del livello di sussistenza. MANNHEIM Il nostro pensiero è sempre un pensiero situato che non nasce dal nulla, ma dal contesto della nostra vita quotidiana, dalla nostra lingua, cultura, territorio, etc. 5 Per comprendere a fondo la realtà sociale occorre aprirsi ad un concetto complesso di cultura, nella misura in cui esso dia risalto ai contenuti simbolici e ai significati sensati dell’agire umano: l’uomo è un essere simbolico. La cultura non deve essere puramente sovrastruttura: studiare condizionamento cultura e struttura, come si influenzano. Il sociale non è un ambito a sé stante: Società e cultura sono distinzioni necessarie di una realtà in cui ambedue si compenetrano continuamente, questa è la ragione per cui l’uomo vive e agisce in un mondo di significati. Uomo ha bisogno di conseguire un ordine interiore e di strutture che lo aiutino a stabilizzarlo. Società è dove l’uomo si realizza e viene soddisfatto il suo bisogno di cultura. Tutti noi oggi abbiamo capacità di critica che la società stessa ci costringe ad avere. Dire modernità significa dire pluralità dei mondi della vita: uomo di oggi ha difronte molteplicità di ordine e quindi è costretto continuamente a scegliere ed a confrontarsi a ordini diversi. Uomo è costretto anche a chiudersi, elaborando una selezione di una certa cultura e ordine. Oggi la cultura diventa essa stessa compito e problema. OLISMO E INDIVIDUALISMO METODOLOGICO IN SOCIOLOGIA Nella storia della sociologia si sono delineati due fondamentali paradigmi sociologici ed epistemologici: solitamente vengono indicati con i termini «olismo» e «individualismo metodologico». Con T. Kuhn il progresso scientifico non avviene per «accumulazione» di conoscenze ma in virtù di una alternanza di paradigmi (competizione tra paradigmi) . Sono due tradizioni di ricerca, due approcci, due paradigmi che riflettono le due risposte fondamentali alla stessa domanda ovvero: che cos’è la società? Possiamo anche dire che l’esistenza e la persistenza di questi due paradigmi, come vedremo, evidenziano una sorta di duplicità dell’oggetto della sociologia, ovvero a seconda di come definisco la società mi oriento verso una condizione olistica o individualistica. - Olismo: dal greco “tutto, totalità” come studio della totalità sociale, delle strutture, istituzioni, sistemi sociali, che agiscono sull’individuo quasi in modo totalitaristico. Concezione più conservazionista. - Individualismo: come studio di comportamenti individuali, di azioni sociali. Nelle concezioni olistiche la società viene concepita come totalità (il tutto è qualcosa di più della semplice somma delle parti, qualcosa che va al di là delle parti stesse. Es. non si può ridurre l’organismo al lavoro dei polmoni), che possiede caratteristiche proprie spesso assimilate a quelle degli organismi (analogie con la biologia, funzionalismo) Viceversa, nelle concezioni cosiddette «individualistiche», l’attenzione è rivolta prevalentemente alle singole parti costitutive della società. 6 Da queste contrapposte visioni nascono dicotomie concettuali molto diverse: se sono olista do più importanza al controllo sociale e non alla libertà, alla stabilità e non al mutamento, viceversa se ho una posizione individualistica. (es. Per Weber, il quale è individualista, la società non è un “tutto”, ma un “ens fictum”, ovvero una sorta di finzione, una espressione a cui non corrisponde una realtà concreta). Anomia vs individualismo Oggi per un giovane è difficile formarsi una propria identità, perché arrivano all’adolescenza senza saper rispondere alla domanda “chi sono io?”. Quest’accade perché viviamo nella normalità una condizione di pluralismo. Nulla è più dato per scontato. Disarmonia prima fase del bambino creano tensioni e lui e ostacolano creazione propria identità e innesca condizione di pluralismo. L’uomo ha bisogno di poter contare su un ambiente abbastanza coerente, se non c’è minima condivisione di valori di fondo, il bambino difficilmente riesce a crearsi identità per poi arrivare a raggiungere libertà personale. Il dilemma delle scienze sociali: la teoria sociale ha la necessità di concettualizzare l’agente umano come qualcuno che da una parte è plasmato dalla dimensione sociale (dalla cultura, dal linguaggio, etc.), ma dall’altro come qualcuno che possiede (anche) la capacità di incidere e trasformare la dimensione sociale in cui egli è chiamato a vivere. Per certi versi la storia della sociologia e delle teorie che si sono succedute nel tempo, fino ad oggi, è la storia di una continua oscillazione fra questi due estremi. Il pensiero illuminista, da cui poi nascerà la sociologia, ha promosso un concetto di uomo razionale, per nulla debitore alla società, auto-sufficiente, e quindi «ipo-socializzato». Ma successivamente è emerso un concetto di uomo «ipersocializzato», che in tutte le sue caratteristiche, se escludiamo quelle biologiche, viene formato e plasmato dal contesto sociale in cui avviene la sua socializzazione primaria e secondaria. In questo secondo caso egli è del tutto dipendente dalla società e non possiede alcuna capacità di trasformare l’ambiente sociale. E’ possibile ristabilire un equilibrio fra queste due opposte visioni della società? Questo è probabilmente oggi il problema scientifico più rilevante della teoria sociologica. Cultura diventa dove uomo e individuo abitano insieme. L’UOMO, UN ESSERE CULTURALE “La realtà come costruzione sociale” Lo socializza in modo radicale, suggerisce che i due autori (P.L. Berger e T. Luckmann) sono due costruttivisti (teoria sociologica e psicologica che crede che realtà è una costruzione sociale che facciamo intorno alla quale sintetizziamo aspetti) I due invece sono due realisti, ovvero sostengono che la realtà c’è. Sorokin dice che ogni fenomeno rivoluzionario conoscere due fasi, una caotica e una di riorganizzazione. Per lui questa è una legge che possiamo constatare per qualsiasi vicenda rivoluzionaria. La cultura è solo differenza culturale (politeismo dei valori di Weber) Uomo inserito in una società ha gli strumenti per conoscere realtà così come essa effettivamente è . Aristotele pensava che uomo da solo non fosse in grado di conoscere a pieno la realtà, ma solo se inserito in una collettività. L’educazione è processo che consente al bambino di conoscere realtà e di non pensare che sia semplicemente una sua costruzione. L’antropologia tedesca del ‘900 ha cercato di porsi la domanda sull’uomo come essere culturale. 7 Secondo questo indirizzo di pensiero, uomo occupa posizione peculiare nel regno animale. L’uomo in virtù della “posizionalità eccentrica”, a differenza degli animali, non ha un luogo specifico di riferimento, perché non esiste nessun mondo dell’uomo (mondo del cane, monde del cavallo), mentre gli animali hanno delle caratteristiche che lo fanno vivere in un certo mondo. La relazione dell’uomo con il suo ambiente è invece caratterizzata da quella che possiamo chiamare «apertura di fronte al mondo». Non solo l’uomo è riuscito a stabilirsi sulla maggior parte della superficie terrestre, ma la sua relazione con l’ambiente circostante dipende molto relativamente, assai poco, dalla costituzione biologica che gli è propria. L’uomo è un essere la cui organizzazione istintuale è sottosviluppata, agiscono impulsi che non sono specializzati e dirette. È in grado di applicarli in un ambito molto ampio e variabile. Una volta nato, l’uomo ha bisogno di un lungo periodo di contatto col mondo . L’essere umano che si sviluppa non interagisce solo con un particolare ambiente naturale, ma anche con uno specifico ordine culturale e sociale, che gli è mediato dalle persone per lui importanti, che lo condizionano. L’organismo umano, data la debolezza istintuale, esprime immensa plasticità nella risposta alle forze ambientali che agiscono su di esso: questo è particolarmente chiaro quando si osservi la flessibilità della costituzione biologica umana in rapporto alla varietà di determinazioni socioculturali cui è soggetta. La sociologa della cultura la ricchezza e articolazione morfologica delle esperienze culturali. Uomo è un essere socio-culturalmente variabile. Non esiste una natura umana un substrato puramente biologico, esiste una natura umana solo nel senso di costanti antropologiche (es. l’apertura difronte al mondo) Uomo ha la capacità di sviluppare auto distanziamento da sé stesso: in quanto essere dotato di intelligenza e capacità critica è in grado anche di applicarselo a sé stesso. È un corpo e ha un corpo, dato reale. Concetto eccentricità: uomo non è al centro di un ambiente, ma è un essere eccentrico, cioè fuori da un centro. È un grado di guardare quell’ambiente da un punto di vista esterno. È in grado di oggettivare un ambiente. Costruirlo culturalmente. Non esiste individuo solitario. Homo sapiens è homo socius. Società è contesto in cui posizione eccentrica deve emergere di più. Bisogna misurarsi con ogni visione del mondo. Questa mancanza dei mezzi biologici necessari per dare stabilità alla proprio condotta è ciò che rende l’essere grande. (il meno è più). Distacco che l’animale non ha. L’uomo rinuncia alla propria umanità La cultura è una necessità umana profonda. Senso intrinseco connaturato con l’uomo ma che deve ex ducere attraverso la rete dei suoi rapporti sociali. Epoca che non riesce più a creare culturalmente Come costruisce, l’uomo, quest’ordine interiore ed esteriore? Gehlen dice, “ la personalità è l’istituzione nel caso singolo”, fra la personalità umana e l’individuo singolo vi è il concetto di istituzione. Secondo lui le istituzioni hanno un ruolo decisivo nelle società umane, del quale l’uomo non può farne a meno. [es. Quando una realtà primaria come la famiglia si deistituzionalizza, nascono dei conflitti radicali in ordine al ruolo di organizzare la famiglia, educare i figli etc.] 10 ordine, malessere, anomia, solidarietà. Individuo si sente sempre più solo. Passaggio da comunità a società. - Rivoluzione scientifica: - Rivoluzione industriale: conseguenze della rivoluzione sono state chiamate come società critica, alienazione, anomia, disorganizzazione sociale, disincantamento del mondo AUGUSTE COMTE Nasce a Montpellier nel 1789, muore nel 1857 a Parigi. La sua è una famiglia cattolica e monarchica. Presto si distacca dalla fede della famiglia. Nel 1814 entra all’Ecole polytechnique Nel 1817 diventa segretario di Saint-Simon (L’industrie, Du système industrielle, Catéchisme des industriels) Nel 1824 pubblica il Système de politique positive Nel 1826 inizia le lezioni pubbliche del Cours de philosophie positive 1826-27: crisi nervosa prolungata 1830: Pubblica il primo tomo del Corso di filosofia positiva. Gli altri volumi escono fra il 1831 e il 1842. Tesi: - Convinto che assisteremo a un passaggio fondamentale della storia dell’umanità: da teologica e militare a scientifica e industriali. Scienziati sono élite come garanti morali e intellettuali dell’ordine sociale. Industriali si sostituiscono ai guerrieri: guerra è contro la natura. - La riforma della società sarà, in primo luogo, una riforma intellettuale in risposta alla crisi che accompagna il passaggio inevitabile – scopo della sociologia è comprenderlo in tale necessità – tra i due tipi di società LE LEZIONI DEL COURS DE PHILOSOPHIE POSITIVE (1830-42)  LEGGE DEI TRE STADI: La storia del genere umano attraversa tre stadi fondamentali (stadi intellettuali che rappresentano stadi mente umana): - stadio teologico o fittizio: stadio inizio umanità, , non è in grado di conoscerla, ma la conosce attraverso il filtro …….. Prevale lo spirito di conquista e quindi la guerra di tutti contro tutti (Hobbes). Vi è ordine senza progresso. Non ci si interroga più sulle cause, si descrivono e stabiliscono leggi universali e necessarie III Ricorso a entità astratte come la natura II Spiegazione dei fenomeni invocando enti o forze paragonabili all’uomo I 11 - stadio metafisico critico: stadio transitorio, dove prevale il filosofo e il giurista, che hanno il compito di distruggere il precedente stadio (illuminismo ha distrutto ma non ha costruito): conoscenza scientifica migliora e si pensa tramite categorie della filosofia. Prevale progresso ma non c’è ordine. È uno stadio in subbuglio che non garantisce stabilità necessaria all’essere umano. Senza ordine non si può sopravvive. Prevale lo spirito critico, spirito distruttore. Proprio perché umanità non può vivere nel caos, si ha lo stadio definitivo dell’umanità ovvero - lo stadio positivo o industriale. Realizza perfetto equilibrio tra ordine e progresso. Prevale spirito di laboriosità, che si impossesserà sempre più delle persone portando a inutili le ragioni per guerre (si contrappone a Marx: Comte si esistono proletari, ma devono cooperare e non darsi contro). Misura pacifista, quando spirito laborista diventa mentalità comune, si creerà tale ricchezza da spazzare via povertà. Però la risoluzione del problema della ricchezza e della ridistribuzione non dà per scontato che l’ uomo diventi homo socius . Destinato ad estendersi in tutto il mondo. Sviluppo scienza che porta da scienza analitiche a scienze sintetiche. Quest’ultime avranno una prevalenza perché la sociologia ha la capacità di cogliere il tutto rispetto alle parti: comprende priorità del tutto sulle singole parti. Elabora l’idea di una religione dell’umanità, in quanto è necessaria una gerarchia spirituale. Questo primato è affidato agli scienziati. La religione serve a temperare il potere temporale, soddisfa i bisogni umani di amore e unità. Quello che accade nella società industriale è qualcosa che l’occidente sperimenta prima delle altre culture, ma è uno stadio al quale tutte le altre culture dovranno pervenire. L’Unione Europea rappresenta un modello per gli altri. Capitalismo modello cui devono evolvere tutte le società (eurocentrico), società industriale modello di tutte le società. Profeta della globalizzazione. Temi: - Duplice universalità pensiero scientifico: scienza moderna è diventata scienza di ogni civiltà e metodo positivo per ogni disciplina. Lo si accusa di pretesa occidentalistica. Oggi si dice che questa visione penalizza differenza culturale. - Rapporto tra natura umana, che rimane nel tempo fondamentalmente la stessa, e diversità Secondo Comte l’industria è basata su un’organizzazione scientifica del lavoro per massimizzare il rendimento e applicando la scienza al lavoro, l’umanità sviluppa le sue risorse. Organizzazione scientifica del lavoro: chiave del successo e della prosperità dell’umanità L’aumento incontrollato della ricchezza si accompagna a crisi periodiche di sovrapproduzione. Nell’organizzazione industriale e scientifica del lavoro il libero scambio impronterà a sé il lavoro. Secondo alcuni teorici, un mercato che sviluppi da sé le dinamiche di concorrenza rimane efficiente e competitivo. Comte aggiunge l’idea della secondarietà della gerarchia temporale: esiste un ordine spirituale basato sul merito morale che ridefinisce il potere temporale di industriali e padroni e si sostituisce ad esso. Categorie centrali della sociologia sono la statica (studia le condizioni di esistenza di una società come, ad esempio, la famiglia e segue il principio dell’ordine, dato da quegli elementi che accomunano tutte le società ) e la dinamica (studia le leggi di sviluppo e di progresso di una società, si occupa delle analogie e delle differenze nelle varie epoche storiche; il suo principio è quindi il progresso). Età positiva Età metafisic a Età teologica 12 CRITICA MARX SCHELER VERSO LA LEGGE DEI TRE STADI DI COMTE Nel 1924 fonda la sociologia della cultura e del sapere. In quegli anni elabora una critica a Comte. Nel 1921 uscì “La filosofia della storia del sapere e il compito di una sociologia della scienza”. La prima tesi è: secondo Scheler il positivismo ha implicato un enorme complicazione per la conoscenza del mondo e viene escluso quell’ambito che genera la filosofia. Pensare che forme di conoscenza sono forme superate dalla storia. Restringe fine perché il sapere è (voir pour provoir: sapere è sviluppo di una conoscenza che mi aiuta a sviluppare il mondo Il pragmatismo (ridurre scienza e sapere a pura prassi) dirà Comte è una ideologia (deformazione del sapere) legata agli interessi tipici della borghesia capitalistica. La filosofia dei 3 stadi è nella sua forma completamente erronea: in realtà Comte ha individuato correttamente che nella storia esistono 3 tipi di sapere : - Sapere religioso - Sapere filosofico: che si interroga - Sapere positivo scientifico Questi tre tipi di sapere non sono fasi storiche dello sviluppo del sapere, ma atteggiamenti dello spirito , forme della conoscenza, dati all’insieme dell’essenza dello spirito umane: non si possono sostituire tra di loro, indirizzano l’uomo verso tre differenti compiti, tre gruppi sociali diversi. 1. La religione si basa su particolari atti spirituali dello spirito. Il fine è la salvezza della persona e del gruppo. Dal punto di vista sociologico si studiano i comportamenti religiosi individuali o di gruppo. La religione ha il suo modello tipico nell’homo religiosus, nel santo, in un tipo umano che trova ‘fede’, ‘seguito’, fiducia, esclusivamente per la sua qualità carismatica, per il suo particolare rapporto con Dio. [Uomo religioso è colui che cerca dio]. Nella religione elemento carismatico, incomunicabilità dell’esperienza della fede, della mistica (Non mistico non capisce). Perché l’uomo ha ancora desiderio di conoscere il divino. (per Marx è ideologia di illusione). 2. Secondo Comte conoscere significa il come delle cose, non il perché, nuova forma di conoscenza che spiazza il sapere metafisico. Può davvero l’uomo non pensare ad un fine? La metafisica nasce dallo stupore, circa il fatto che qualcosa esiste La metafisica raggiunge il suo fine - la conoscenza dell’essenza – per mezzo di una visione razionale dell’essenza, quindi non nell’osservazione e nella deduzione mediata. Il fine della metafisica è la più elevata formazione della persona attraverso la saggezza Il modello tipico della metafisica non è il modello religioso, ma l’uomo saggio, una figura spirituale diversa dall’homo religiosus. Persegue un sapere della struttura dell’essenza. 3. Scienza positiva nasce con obiettivo fondamentale: conoscere natura per dominarla (savoir pour pouvoir). 15 - analisi socioeconomica del capitalismo.  I conflitti tra proletariato e capitalismo, due forze antagoniste, rivelano l’essenza delle società moderne e consentono di prevederne l’evoluzione.  Il capitalismo, in particolare, è intrinsecamente contraddittorio  La storia umana come lotta tra classi sociali. Nella società borghese, all’incremento del regime produttivo non corrisponde la distribuzione della ricchezza.  Un giorno il proletariato rivoluzionerà collettivamente i rapporti sociali La politica e lo Stato sono solo fenomeni secondari di quanto accadde nello Stato o nell’economia? Il materialismo storico: - I rapporti sociali si impongono agli individui al di là delle loro preferenze - In ogni società la base economica è la struttura (forze e rapporti di produzione), mentre la sovrastruttura include istituzioni giuridiche, politiche, ideologie e perfino la filosofia - La molla del progresso storico è la contraddizione tra forze (=capacità tecnico-produttiva) e rapporti di produzione (rapporti di proprietà, ripartizione reddito…) - Il tema della lotta di classe si innesta sul tema della contraddizione tra forze e rapporti di produzione - Ne deriva una teoria delle rivoluzioni quali eventi necessari - La coscienza, il modo di pensare degli uomini, è ricondotta ai rapporti sociali che la plasmano Temi fondamentali del Capitale: L’essenza del capitalismo è la ricerca del profitto: quando si innesca tendenza a ridursi nel profitto contraddizioni esplodono e rivoluzione inevitabile. Secondo Aron, caduta tendenziale del profitto rimane in Marx indefinita. Differenza tra valore d’uso e valore di scambio (plusvalore) Capitalista compra forza lavoro Operai è solo essere che vende la propria forza lavoro sul mercato. Tanto più disoccupazione c’è tanto più l’individuo è ricattato. TOCQUEVILLE (1805-1859) Con il pensiero di Marx, Comte e Tocqueville possiamo dire che la sociologia definisce il proprio campo di analisi: interazione tra dimensione culturale, politica ed economica. Comte è la cultura le che prevale, quella scientifica. Marx dice che il passaggio di una società industriale e capitalistica è centrale nella società. In Tocqueville è decisiva la decisione politica perché pensa che la sociologia debba interessarsi alla democrazia e alla realizzazione del principio di uguaglianza. Mettono in luce i 3 principali aspetti del cambiamento sociale impresso dalla modernità. 16 AMBITO CAMBIAMENTO CHE EMERGE NELLA RIFLESSIONE SOCIOLOGICA SPIEGAZIONE TRASFORMAZIONE CHE PORTA ALLA FORMAZIONE DELLA SOCIETÀ MODERNA Comte Dimensione culturale Passaggio della centralità della religione alla centralità della scienza Rivoluzione scientifica Tocqueville Dimensione politica (analisi è quella di una sociologia politica interessata a studiare il fenomeno della democrazia Passaggio dell’aristocrazia alla democrazia (espone società a dispotismo morbido) Rivoluzione francese Marx Dimensione economica Passaggio al capitalismo Rivoluzione industriale A quali condizioni una società nella quale la sorte degli individui tende a riformarsi può non precipitare nel dispotismo? Nel momento in cui le società tendono a realizzare uguaglianza si espongono a dittatura della maggioranza: se si costruisce società basandosi sui principi di uguaglianza senza pensare a quello di libertà, si arriva ad avere uomini tutti uguali (uguaglianza -> ugualitarismo). La soluzione di Tocqueville: la democrazia americana è più liberale, perché spirito religioso e liberale hanno trovato conciliazione. Il dispotismo può non curarsi della fede ma non della libertà: secondo Tocqueville la religione ben intesa è fonte essenziale di tipo morale che consente all’individuo di sviluppare in sé stesso energie e gusto per la libertà che impediranno a lui e alla società stessa di diventare dispotica. Se viene meno elemento religioso a rischio società: religione anima costumi (es. della Rosa Bianca). Ad ogni modo la religione può diventare dispotica. America ‘800 ha una realtà dove religione è presidio di libertà. Stato etico è quello che impone dall’alto una etica, la religione non può essere uno stato etico, per questo deve essere inclusa nel sistema democratico. Per Tocqueville questi limiti morali devono essere sviluppati dal basso, spontaneità della società che si appoggi a forme culturali, tra le quali anche la religione. Totalitarismi son forme di religiosità deviata: non possono ammettere esistenza di una religione autonoma e quindi se ne impossessano (es. Cina crea chiesa patriottica) . Ogni volta che potere si centralizza, le forme culturali che aiutano individuo a coltivare senso della libertà sono un pericolo. VITA. Proviene dall’aristocrazia francese, la quale famiglia viene imprigionata durante il periodo del terrore. Nel 1825 diventa giudice uditore; 1831-1832, si reca in America e studia sistema penitenziario americano e sistema politico: vede li possibilità di una democrazia liberale. Nel 1835 esce la prima parte del suo libro “la democrazia in America”, che vede il successo ovunque. 17 Nel 1839 è eletto deputato, è conservatore liberale e diventa relatore di una proposta di legge per abolire schiavitù nelle colonie. Nel 1856 pubblica prima parte dell’ancien regime e la rivoluzione. Francia annienta in quanto centralismo, ma ciò non accade nel federalismo americano. Differenza fra Comte e Marx da Tocqueville? Comte e Marx insistono su alcune caratteristiche comune della società, sottovalutando il margine di variazione che la società industriale o il regime capitalistico comportano. Tocqueville si rende conto che sistema liberale può evolvere in modo liberale o dispotico. Comte è più ottimista, in quanto pensa che dopo stadio positivo, nessun problema, società può evolvere verso armonizzazione classi sociali e verso fine guerra. Tocqueville non è utopista, mentre negli altri due c’è una guida utopista: in Marx c’è salto nella libertà, con abolizione classi dove ogni uomo potrà vivere in modo umano, non alienato. Tocqueville parte da alcuni aspetti fondamentali comuni, ma secondo lui società moderna può evolvere verso una pluralità di regimi politici: democrazia liberale o democrazia dispotica. È una sorta di sociologo che prefigura rischio dei totalitarismi che prendono poi piede nel ‘900. Comte è troppo ottimista, mentre Marx crede che proletariato sia solo fase necessaria ma breve, poi società libera democratica, senza pensare a questa evoluzione della società verso il totalitarismo. Il metodo scientifico di Tocqueville è un metodo comparativo: raggiunge conclusione scientifica comparato sistema politico cultura americano e quello europeo. Così facendo emergono caratteristiche più intrinseche di un sistema rispetto all’altro. Tocqueville è il grande sociologo che prefigura il rischio dei totalitarismi, è il sociologo della democrazia e ha dentro di se una ambiguità: tutte le forme di democrazia troppo diretta nascondono un rischio di diventare ana Sociologo della democrazia, che ha dentro di sé un’ambiguità, regione per cui forme di democrazia troppa diretta nascondono un rischio: rischio di fare a meno della mediazione dei partiti politici. La democrazia in America: perché in America la società democratica è liberale? Non ha tradizione che ha la Francia, non c’è monarchia, conflitto tra potere spirituale o spirito politico non è esistito. L’antico regime e la Rivoluzione: perché la Francia fa tanta fatica, nel corso della sua evoluzione verso la democrazia, a conservare un regime politico di libertà? Perché religione diversa che affiancava potere monarchico. La democrazia in America ha principio dell’uguaglianza delle condizioni che non c’è in Francia dove invece c’è struttura gerarchica formata sul privilegio. Germe iniziale democrazia in America: assenza distinzione ordini e classe, uguaglianza. Siamo socialmente ugualmente ma non intellettualmente o economicamente. Principio che riguarda condizione di partenza, per il resto c’è differenza ed è inevitabile, ma anche giusto. Filosofia politica fortemente meritocratica: quando si perde questo elemento, scivola in un egualitarismo che è anticamera totalitarismo, che rende tutti uguali e uniformi, con abolizione di ogni differenza. Uguaglianza sociale significa annualmente privilegi, ma non annullamento differenze che si stabiliscono inevitabilmente dopo. Se si aboliscono differenza si abolisce anche meccanismo uomo di impegnarsi (es. unione sovietica implode). 20 Riscopre tema religione, ma comunque per lui è in via d’estinzione. Vede necessità di una morale fondata però sulla scienza. Non è semplice pensare ad una morale creata dalla scienza: solo il positivismo pensava ciò. Durkheim dice che le morali tradizionali sono superate, ma morale religiosa serve. In Weber l’elemento caratterizzante è che la società moderna è dove si insedia razionalità dei mezzi, che tende a creare. Anche Durkheim proveniva da una famiglia di rabbini. Sociologia in Francia ottiene un riconoscimento accademico e diventa un insegnamento che affianca le altre materie. OPERE FONDAMENTALI - 1893 “La divisione del lavoro sociale - 1895 Le regole del metodo sociologico (definizione di fatto sociale) - 1897 Il Suicidio - 1912 Le forme elementari di vita religiosa (è convinto che le forme elementari, totemismo, è in grado di mostrarci la vera essenza del fenomeno religioso. Con Weber sociologia dell’azione sociale, in Durkheim si parla di fatto sociale: ogni modo di fare indipendente dalle sue manifestazioni individuali, che esercita sugli individui una costrizione esterna. o Generalità (la sua diffusione), o esteriorità (percepire empiricamente), o coercizione (produzione influenza importante sull’individuo). CONSIDERARE I FATTI SOCIALI COME COSE. LE CAUSE DEI FATTI SOCIALI SONO SEMPRE FATTI SOCIALI. Qualcosa di oggettivo che Durkheim chiama fatto sociale. Sociologia ambisce a diventare scienza autonoma: obiettivo epistemologico è stato individuare oggetto specifico sociologico (sociale) e di metodo (empirico). Che cos’è la società? Società è un fatto morale: aggregato di credenze individuali che formano nel loro complesso una coscienza collettiva (concezione olistica della società). La società si compone di individui ed è creata da una somma di relazioni, ma alla fine diventa autonoma e si distacca dagli individui. Istinti individuale e sociale, c’è un apporto personale ma è evidente che delle condizioni vengono dal passato. La nostra identità sociale resta nell’inconscio e la cultura e delle scienze sociali è di far emergere i modelli normativi che operano sulla società e sugli individui. LA DIVISIONE DEL LAVORO SOCIALE Definisce concetto di solidarietà meccanica e solidarietà organica. □ Solidarietà meccanica è quella che si sviluppa in società pre moderne e piccole dove vi è eguaglianza tra individui e si riconoscono tutti e hanno stessi valori sociali, nasce spontaneamente, è segmentaria ossia gruppo sociale con individui tra di loro che si riconoscono. In 21 questo tipo non si danno alternative alla coscienza collettiva perché gli individui non sono in grado di svilupparla( conformismo inevitabile e organica) □ Solidarietà organica perché fa riferimento all’organismo umano (non è descrivibile partendo dalla somma dei suoi organi ma è qualcosa in più) dovrebbe essere caratteristica essenziale delle società moderne. Esiste una fase di transizione tra arcaiche e moderne dove si sviluppa una fase problematica chiamata anomia, dove non c’è più quella prima ma neanche quella dopo. Individualismo che ancora non ha trovato modi o forme per integrarsi con il resto della società. Integrazione funzionale, non più per valori, ma a partire dal fatto che gli individui svolgono funzioni diverse e aumenta la dipendenza da individuo all’altro. Gli individui nelle società moderne si specializzano, sono sempre più differenziati dalla funzione che svolgono, sempre più se stessi ma anche sempre più dipendenti dagli altri. Integrazione ora dovrebbe avvenire per funzioni differenti che si integrano reciprocamente. Difficile ottenere questo tipo di integrazione, ancora bisogno di integrazione valoriale. Esistono società arcaiche e società moderne. Perché le società ad un certo punto si modernizzano? Attraverso divisione del lavoro riesco ad ottenere produttività maggiore, incremento generale di ricchezza. Specializzazione delle mansioni. Solo così l’individuo genera attraverso una regola sociale. Individualismo generato dalla società stessa. Se la nostra libertà sociale dipende da meccanismi sociali, risulta essere molto fragile. Cause del processo di differenziazione sociale? 1- Volume della società (fattore demografico) 2- Densità materiale (numero di individui su una certa superficie) 3- Densità morale (intensità e quantità dei rapporti di scambio e comunicazione in una società. La differenziazione sociale o specializzazione, non è altro che la risposta specifica alla lotta per l’esistenza che acquisisce tinte forte nella società moderna. Mi ritaglio spazio in un ambito dove sono più bravo di tutti. Crescente interdipendenza tra persone). IL SUICIDIO Definizione sociale di suicidio: distinguere vari tipi e scrivere teoria generale del suicidio. Esiste tendenza personale o psicologica al suicidio, però ciò che determina una tale decisione ha una natura fondamentalmente sociale (il depresso, il malinconico, inseriti in particolari situazioni sociali fa qualcosa che non avrebbe fatto in un contesto diverso). - Suicidio egoistico: deriva da una equazione personale, individui che non riescono a controllare i propri infiniti desideri, che non possiedono consistenza morale che gli permetterebbero di aprirsi alla società. Che pensano solo a sé stessi. Presente in ogni società. Percentuale non elevata. Non hanno minimo senso di coscienza morale. Intenzionalmente si distaccano dal gruppo, non si identificano con le necessità di un gruppo sociale. 22 - Suicidio altruistico: nasce dal completo annullamento dell’individuo nel gruppo, perdere la vita per una forma di onore. Individuo è succube della mentalità collettiva. Valore dell’onore. Nel mondo militare presente. Corrente suicidogena sceglie due tipi di uomini: quelli troppo distaccati o quelli troppo attaccati. - Suicidio anomico: vero suicidio che ha la forma più ricorrente nelle società moderne industrializzate, con la presenza di un forte individualismo. Suicidio che aumenta nei periodi di crisi economica ma anche in quelli di prosperità. Lo associa al fenomeno dell’aumento dei divorzi. Esistenza sociale nelle società moderne, individui si trovano in una condizione di ……, si aspettano molto dalla vita, ma perennemente esposti all’insidia della loro sofferenza, tra la scompenso di insoddisfazione e aspirazioni. Suicidio è patologico ed è dovuto all’insufficienza d’integrazione dell’individuo nella società. Non c’è indifferenza morale individuo, ma sofferenza, impegno morale individuo. Quale rimedio per l’anomia? Era convinto che sarebbe stata risolta da una riorganizzazione corporativa della società: quando società sarebbe arrivata a fase di differenziazione interna, si sarebbero riorganizzato in delle corporazioni. LE FORME ELEMENTARI DELLA VITA RELIGIOSA Tesi darwiniana: è convito che per comprendere natura e essenza più profonda di una religione, occorre studiare le forme elementari, si parla di totemismo. Questo esprime l’essenza della religione, nella forma in cui queste forme elementari ci fanno comprendere le forme sociali della religione. Non è come Scheler che crede che la religione sia il veicolo, e che quindi varie risposte ad una grande domanda. Durkheim evita questo tipo di domande, perché gli interessa capire quale forma sociale ha la religione nel suo insieme. Nuova religione impostata in termini moderni, non come Comte, ma pensa ad una religiosità, che ritiene essere la religione dell’individuo. È convinto che nel totem, la società proietti sé stessa: adorando il totem la società non fa altro che adorare se stessa. È la società a creare la propria religione e idee (società sono fabbriche di idee), e dunque la religione risulta essere una creazione collettiva, senza la quale la società non potrebbe stare insieme. In quanto creazione collettiva, non può essere l’opera di un solo sociologo (errore di Comte). Comte scrive libro sulla religione dell’uomo e così anche Durkheim: entrambi convergono che gli uomini hanno bisogno di credere in qualcosa, ma non una realtà soprannaturale, ma la religione si costruisce da sé, il totem della società moderna è la religione dell’uomo. Fenomeni sacri e fenomeni profani. L’essenza della religione: divisione del ondo in fenomeni sacri e profani. D. esclude la trascendenza, il mistero, il soprannaturale (critica). Il fedele ha bisogno di fare riferimento a dei riti, ad un’organizzazione sociale esterna. Soggettivizzazione della religione, ma anche elementi oggettivi, come le istituzioni. La religione suppone il sacro, poi l’organizzazione delle credenze collettive relative ad esso, infine riti e pratiche derivati in modo più o meno logico dalle credenze.
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