Scarica Fattori Determinanti Prezzi: Perspective del Consumatore e più Dispense in PDF di Marketing Business-to-business (B2B) solo su Docsity! LA STRATEGIA DEL PRODOTTO, DEI SERVIZI E DELLA MARCA Premessa Perché innovare? Quali sono le componenti dell’innovazione? Un Bisogno Da Soddisfare O Una Funzione Da Espletare Il Concetto Di Un Oggetto O Di Un’entità Che Soddisfa Il Bisogno L’insieme Degli Input Che Fanno Diventare Il Concetto Operativo
Audit di marketing permanente
Struttura di vendita per:| | Posizionamento per
* prodotti, segmenti prodotti-mercati: Punti di forza e di debolezza
* canali * qualità distintive dell'impresa.
* età, redditività * prodotti concorrenti Risorse e know-how:
* tecnico * finanziario
Analisi di portafoglio prodotti-mercati OETIEREO OCE
FONTE:
LAMBIN
(SE TTEVATEA
Innovazione Innovazione di Innovazione
‘tecnologica marketing organizzativa
Fase di
ideazione
j
<
Analisi di business:
* mercato potenzi:
* prezzo unitario
Fase di sviluppo * analisi del rischio
dono
Test inter
(performance, “ott
fest esterni
Crofessionst. utenti)
rasi Strategia di
di lancio ‘commercializzazione:
1 gitribuzione > pubblicità
* prezzo * fol Successo
vendita
o
fallimento
Fonte: a cura di Marco Galvagno.
Il processo di sviluppo sequenziale dei nuovi prodotti
La strategia del prodo.o, dei servizi e della marca Che cos’è un prodo=o? Le decisioni sui prodoA e i servizi. Le strategie di marca: la creazione di marche forL. Il markeLng dei servizi. Che cos’è un prodotto? Prodo.o: qualunque enLtà che possa essere offerta al mercato per l’a=enzione, l’acquisizione, l’uLlizzo o il consumo da parte del cliente, in grado di soddisfare un bisogno o una richiesta. Le esperienze legate al prodo+o sono sempre state un elemento fondamentale per alcune imprese. Che cos’è un prodotto? § Bene di consumo: prodo=o o servizio acquistato dai consumatori finali per uso personale. § I beni di consumo comprendono: • I beni di convenienza. • I beni ad acquisto ponderato. • I beni speciali. • I beni non previsL. Che cos’è un prodotto? Bene di convenienza prodo=o o servizio di consumo che il cliente in genere acquista spesso, in tempi brevi e con uno sforzo d’acquisto e un confronto minimo rispe=o ai prodoA concorrenL. § Il sapone. § Le caramelle. § I giornali § I Fast food Che cos’è un prodotto? Bene ad acquisto ponderato: bene di consumo che, nel processo di selezione e d’acquisto, il cliente in genere confronta all’offerta della concorrenza per verificarne la rispondenza alle proprie esigenze, la qualità, il prezzo e lo sLle. § I mobili. § Le automobili. § I grandi ele=rodomesLci. Che cos’è un prodotto? Bene industriale prodo=o acquistato da organizzazioni e singoli individui per un’ulteriore elaborazione o per essere impiegato all’interno di un’aAvità economica. I beni industriali includono tre gruppi di prodoA e servizi: Materiali e componenL. Beni capitali. ApprovvigionamenL e servizi industriali. Che cos’è un prodotto? Materiali e componen= si intendono materie prime, semilavoraL e componenL. Beni capitali sono prodoA industriali ausiliari nelle fasi di produzione o nelle aAvità dell’acquirente e si dividono in stru=ure e a=rezzature accessorie. Gli approvvigionamenti consistono nelle forniture di routine e negli articoli di riparazione e manutenzione. I servizi industriali comprendono le attività di riparazione e manutenzione e i servizi di consulenza e vengono solitamente erogati sulla base di un contratto. Le decisioni sui prodotti e i servizi Cara.eris=che del prodo.o e configurazione dell’offerta a.raverso la combinazione di diverse cara=erisLche. È possibile valutare le cara=erisLche del prodo=o con il rapporto tra il valore per i clien= e il costo per l’impresa (specularmente alla percezione del cliente). Le decisioni sui prodotti e i servizi S=le e design divengono importan= cara.eris=che di prodo.o, laddove § lo s=le descrive semplicemente l’apparenza di un prodo=o; § il design contribuisce alla funzionalità del prodo=o oltre che al suo aspe=o esteLco. Le decisioni sui prodotti e i servizi Una marca è un nome, un termine, un simbolo, un design o una combinazione di quesL elemenL che idenLfica il produ=ore o il venditore di un prodo=o o servizio. Le decisioni sui prodotti e i servizi Lunghezza della linea: ossia il numero di prodoA che la compongono. Completamento della linea di prodo=o (anche per rispondere all’a=acco di un compeLtor). Allungamento della linea di prodo=o (sfru=ando il riscontro che la linea ha ricevuto dal mercato). Linea di prodotti Le decisioni sui prodotti e i servizi Mix di prodo.o: l’insieme di tu=e le linee e di tuA i prodoA offerL da un unico venditore. § L’ampiezza. § La lunghezza. § La profondità. § La coerenza. La combinazione di prodotti Le decisioni sui prodotti e i servizi Definizione del Portafoglio prodotti Cos’è il portafoglio prodotti? Il portafoglio prodotti rappresenta la combinazione dei prodotti offerti dall’impresa. Struttura portafoglio prodotti – 3 livelli gerarchici: •Varianti di Prodotto • Linea • Gamma Per valutare la dimensione di una gamma si usano quattro misure: • Ampiezza = numero linee offerte • Profondità = numero varianti di ogni marca o prodotto della linea • Lunghezza = numero totale prodotti della gamma Coerenza = quanto sono correlate tra loro le diverse linee di prodotti Le strategie di marca: la creazione di marche forti Fra le qualità auspicabili del nome di marca ricordiamo che: 1. Dovrebbe suggerire in qualche modo i benefici e le qualità del prodo=o. 2. Il nome dovrebbe essere facile da pronunciare, riconoscere e ricordare. 3. Il nome di marca dovrebbe essere disLnLvo . 4. Lasciare spazio a eventuali estensioni future della marca. 5. Il nome dovrebbe essere facilmente traducibile in altre lingue. 6. Il nome di marca dovrebbe essere registrato e legalmente tutelato. La selezione del nome di marca Le strategie di marca: la creazione di marche forti Strategie di sviluppo della marca Le strategie di marca: la creazione di marche forti Estensione di linea: estensione dei nomi di marca esistenL a nuovi colori, dimensioni o gusL di categoria/prodo=o esistente. Estensione di marca: estensione di marca ad una nuova categoria, conferendo ad un nuovo prodo=o un riconoscimento istantaneo e una più rapida acce=azione da parte del cliente. Marche mul=ple: introduzione di marche aggiunLve all’interno delle stesse categorie di prodo=o; consentono di definire prodoA con cara=erisLche e richiami diversi che rispondano a moLvazioni d’acquisto differenL. Nuove marche: per sosLtuzione o per nuova categoria di prodoA. Le catene di fornitura e la rete di valore dell’impresa § La Catena di fornitura prevede una visione legata esclusivamente alla produzione e alla vendita del prodo=o e suggerisce che le materie prime, gli input produAvi e la capacità di fabbrica rappresentano il punto di partenza per la pianificazione del mercato. § Alla Catena di fornitura si aggiunge il conce=o di catena della domanda propone una visione di percezione-‐ risposta del mercato. Le catene di fornitura e la rete di valore dell’impresa § I partner del canale di marke=ng verso l’alto: tu=e le imprese che forniscono materie prime, componenL, pezzi, informazioni, fondi ed esperienza necessari alla realizzazione del prodo=o o servizio. § I partner del canale di marke=ng verso il basso: sono i grossisL e i de=aglianL, I quali cosLtuiscono un anello fondamentale fra l’impresa e i clienL. Le catene di fornitura e la rete di valore dell’impresa La rete di valore è il network cosLtuito dall’impresa, dai fornitori, dai distributori e dai clienL finali che “collaborano” fra loro al fine di migliorare le prestazioni dell’intero sistema. È opportuno ricorrere agli intermediari di canale? La natura e l’importanza dei canali di marketing (da Kotler & Armstrong) La natura e l’importanza dei canali di marketing (da Lambin) Chi sono gli INTERMEDIARI? Di seguito alcuni degli intermediari che possono concorrere alla configurazione del canale di marketing: Grossisti Dettaglianti Distribuzione integrata Agenti Cybermediari La natura e l’importanza dei canali di marketing I livelli del canale sono collegaL da una serie di flussi: § Flusso fisico dei prodo8 § Flusso di proprietà § Flusso dei pagamen< § Flusso delle informazioni § Flusso della promozione Funzionamento e organizzazione di un canale Un canale di markeLng consiste in imprese che collaborano in vista di un obieAvo comune. Confli.o di canale: disaccordo fra i membri del canale di markeLng in merito ai rispeAvi ruoli, poteri, obieAvi e ricompense. § Il confli+o orizzontale: è il confli=o tra i membri allo stesso livello del canale § Il confli+o ver<cale: è il confli=o verLcale tra i diversi livelli dello stesso canale I MARGINI DI DISTRIBUZIONE Il margine di distribuzione è la differenza tra il prezzo pagato dal consumatore finale e il costo unitario (o prezzo) pagato al produttore dal primo acquirente. Il margine di distribuzione misura il valore aggiunto del canale distributivo. Il margine di un particolare distributore è uguale alla differenza tra il prezzo a cui vende e il prezzo a cui acquista. In un sistema di distribuzione indiretto, il margine di distribuzione è uguale alla somma dei margini dei distributori. Funzionamento e organizzazionedi un canale Il franchising: formula nella quale un membro di canale definito franchisor o affiliante collega diversi stadi del processo di produzione -‐ distribuzione. Franchising al de=aglio promosso dal produ=ore Franchising all’ingrosso promosso da un produ=ore Franchising al de=aglio promosso da un’impresa Funzionamento e organizzazione di un canale Il sistema di marke=ng orizzontale: due o più imprese del medesimo livello si uniscono per sfru=are una nuova opportunità di markeLng. Operando insieme le imprese possono combinare le rispeAve risorse finanziarie, produAve o di markeLng per conseguire risultaL che, singolarmente, non potrebbero raggiungere. Funzionamento e organizzazionedi un canale Sistema di distribuzione mul=canale sistema di distribuzione nel quale un’unica impresa isLtuisce due o più canali di markeLng per raggiungere uno o più segmenL di consumatori. Le decisioni sulla struttura dei canali Le imprese dovrebbero esprimere gli obieAvi del proprio canale di markeLng in termini di livelli di servizio al cliente. L’impresa dovrebbe decidere quali segmenL servire e stabilire quali siano i canali più adeguaL a ciascuno. Le dimensioni e le condizioni finanziarie dell’impresa, per esempio, stabiliscono quali funzioni di markeLng possano essere gesLte internamente e quali invece debbano essere affidate a intermediari esterni. In un periodo di crisi, per esempio, i produ=ori cercheranno di distribuire i propri beni nel modo più economico, affidandosi a canali più brevi ed eliminando servizi superflui che aumentano il prezzo finale del prodo=o. Le decisioni sulla struttura dei canali Tipologie di intermediari. Numero di intermediari. Responsabilità dei membri di canale. Le decisioni sulla struttura dei canali L’iden=ficazione delle alterna=ve principali Distribuzione intensiva • maggior numero possibile di punti per massimizzare disponibilità del prodotto (dentifricio, caramelle, ecc). Distribuzione esclusiva • si affida il diritto esclusivo di distribuire il prodotto nelle aree territoriali di compentenza ad un numero limitato di rivenditori (prodotti di lusso) Distribuzione selettiva • ricorso a più distributori ma non a tutti quelli disposti a trattare il prodotto (Televisori, mobili ed elettrodomestici) Distribuzione al de.aglio: insieme delle aAvità relaLve alla vendita di beni o servizi dire=amente ai consumatori finali per uso personale e non commerciale. Distribuzione all’ingrosso: comprende tu=e le aAvità relaLve alla vendita di beni e servizi a coloro che li acquistano per rivenderli o a scopo commerciale. La distribuzione al de.aglio La distribuzione al de.aglio dis=nta secondo le linee di prodo.o I negozi specializzati • Trattano linee di prodotti limitate ma offrono un vasto assortimento. I grandi magazzini • Trattano un’ampia varietà di linee di prodotto. I supermercati • La tipologia di negozio al dettaglio più frequentata dagli acquirenti. I magazzini di prossimità • Piccoli punti vendita che trattano una varietà limitata di prodotti di largo consumo e ad alta rotazione. I superstore • Più vasti dei supermercati tradizionali e offrono un vasto assortimento di generi alimentari di acquisto abituale, prodotti di altre categorie e servizi vari. La distribuzione al de.aglio. Catena aziendale di negozi: due o più punL vendita di proprietà e so=o la gesLone della medesima organizzazione. Catena volontaria: in cui un gruppo di de=aglianL indipendenL sponsorizzaL da un grossista effe=ua acquisL colleAvi e un merchandising comune. Coopera=va di de.aglian= in cui più de=aglianL indipendenL creano su vasta scala una stru=ura centrale di proprietà comune e svolgono aAvità di promozione e merchandising colleAve. Le linee di prodo.o L’approccio organizza=vo LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO. Comprendere e cogliere il valore per il cliente 1. un importo in denaro richiesto per un determinato prodo=o o servizio; in senso più ampio, la somma di tuA i valori che i consumatori scambiano con i benefici derivanL dal possesso o dall’uLlizzo di un prodo=o o servizio. 2. l’unico elemento del markeLng mix che produce un ricavo. TuA gli altri generano un costo. Che cos’è il prezzo? Quali sono i fattori determinanti del prezzo? Le decisioni di prezzo efficaci e orientate al consumatore richiedono all’impresa di comprendere l’enLtà del valore a=ribuito dai consumatori ai benefici ricevuL dal prodo=o e di stabilire un prezzo corrispondente. Il prezzo a par=re dal consumatore … I fattori determinanti del prezzo secondo la prospettiva del consumatore I fattori determinanti del prezzo secondo la prospettiva del consumatore 2. Metodo basato sul valore equo: offerta in grado di offrire la giusta combinazione di qualità e livello di servizio per un prezzo equo. In molL casi questo cambiamento ha portato all’introduzione di versioni meno costose di prodoA di marca affermaL per adeguarsi ai tempi e alle abitudini di spesa più modeste dei consumatori. ParLcolare Lpologie di prezzo basato sul valore equo è dato da: 2.1 L’everyday low pricing (EDLP) prevede un prezzo costantemente basso senza sconL temporanei. 2.2 L’high-‐low pricing prevede prezzi più elevaL con frequenL promozioni temporanee su arLcoli selezionaL. I fattori determinanti del prezzo secondo la prospettiva del consumatore I fattori determinanti del prezzo Costi fissi Costi variabili Costi totali Quali sono i cos=? I fattori determinanti del prezzo I cos= fissi (o cos= generali): sono indipendenL dal volume di produzione o delle vendite. affi=o dei locali. spese di riscaldamento. interessi sLpendi dei dipendenL. I costi d’impresa e di prodotto I fattori determinanti del prezzo I cos= variabili sono dire=amente correlaL al volume di produzione, ovvero tendono a rimanere tendenzialmente invariaL per unità di prodo=o, ma variano perchè il loro livello complessivo dipende dal numero di unità prodo=e (Imballaggio, Materie prime, ecc). I costi d’impresa e di prodotto o Se l’aumento della produzione oltre un certo livello porta un aumento del costo medio unitario per inefficienza produAva, l’impresa potrebbe me=ere in campo l’acquisto di nuove a=rezzature produAve, l’apertura di nuovi stabilimenL. o In tal caso il costo unitario si ridurrebbe come può vedersi dall’andamento del Costo Medio sul Lungo Periodo (CMLP). o Anche in questo caso, però, va so=olineato che un ampliamento eccessivo della produzione comporterebbe un aumento delle diseconomie di scala (ad es. per l’eccessivo volume di personale da gesLre, per i rallentamenL burocraLci ecc.). o Condizione all’ampliamento resta la capacità della domanda di assorbire il volume di produzione I costi ai diversi livelli di produzione I costi ai diversi livelli di produzione
2 2 1 >
È cMBP 2 3 OMBP
35 5 | 4
2 T—__- 2 CMLP
6 I 3 I I I
o O I I ' I
! I I ! I
! I I I I
! I I ! I
e I I I I
1000 1000 2000 3000 4000
Produzione giornaliera Produzione giornaliera
A. Andamento dei costi in uno stabilimento B. Andamento dei costi per diverse
a capacità produttiva fissa capacità produttive
I fattori determinanti del prezzo Si definisce curva di esperienza (o curva di apprendimento) la diminuzione del costo unitario medio in funzione dell’esperienza cumulata. Tale andamento è giusLficato dalla maggiore efficienza raggiunta dall’impresa. Costo unitario in funzione della produzione cumulata: la CURVA DI ESPERIENZA $10 $8 $6 $4 $2 Co st o un ita rio 100.000 200.000 400.000 800.000 Produzione cumulata Una curva di esperienza inclinata verso il basso è un segnale estremamente positivo per l’impresa poiché significa non soltanto che i costi di produzione unitari diminuiscono, ma anche che tale andamento è più rapido se l’impresa riesce ad aumentare i ritmi di produzione e di vendita. I fattori determinanti del prezzo Vantaggi Il venditore non è costre=o ad apportare frequenL adeguamenL al variare della domanda. I prezzi tendono a essere uniformi e la concorrenza di prezzo risulta minimizzata È più equo nei confronL dei venditori come degli acquirenL Svantaggi Si ignora la domanda e la concorrenza è minima nel processo di determinazione del prezzo Il metodo del costo totale I fattori determinanti del prezzo Analisi del punto di pareggio (o metodo del profi.o obie8vo): analisi per determinare il prezzo al quale può raggiungere il punto di pareggio oppure o=enere il profi=o desiderato L’analisi del punto di pareggio e il metodo del profitto obiettivo Diagramma del punto di pareggio per la determinazione del prezzo obie8vo I fattori determinanti del prezzo
Andamento curva della domanda
Prezzo e domanda sono correlati,
e fin qui non ci sono sorprese.
Di solito, i prezzi più elevati si
traducono in una domanda più
bassa. Ma nel caso di alcuni
prodotti di prestigio, la relazione
Prezzo
potrebbe essere ribaltata.
Un prezzo più elevato segnala
una qualità e uno status
superiori, con un conseguente QQ Q, a,
aumento della domanda, invece Quantità domandata per periodo Quantità domandata per periodo
di una riduzione.
A. Domanda anelastica B. Domanda elastica
I fattori determinanti del prezzo L’elas=cità della domanda rispe.o al prezzo: la misura in cui la domanda risente delle variazioni del prezzo. Se a una lieve variazione del prezzo corrisponde un altre=anto lieve cambiamento della domanda, questa si definisce anelas=ca. Se invece la domanda è fortemente influenzata dalle variazioni del prezzo, la si definisce elas=ca. Elas=cità della domanda rispe.o al prezzo = % di cambiamento della quanLtà domandata % di cambiamento del prezzo Elas=cità della domanda I fattori determinanti del prezzo Le condizioni economiche Rivenditori Stato Le problematiche sociali Altri fa.ori interni ed esterni che influenzano le decisioni di prezzo Il mix della comunicazione di marketing
Kotler & Armstrong
Oggi i clienti sono bombardati da
messaggi commerciali provenienti
da tutte le direzioni. Pensate per
esempio ai modi in cui interagite
2 con aziende come Nike, Apple o
Vendita Coca-Cola. Comunicazioni
personale integrate di marketing significa
che le imprese devono coordinare
attentamente tutti questi punti di
contatto con i clienti per garantire
dei messaggi di marca chiari.
Messaggi coerenti,
chiari e convincenti
sull'impresa
e le sue marche Pubbliche
relazioni
Promozione
delle vendite
& I Marketing |}
LL diretto
n)
Il mix della comunicazione di marketing Pubblicità: forma di presentazione e promozione non personale di idee, beni o servizi svolta dietro compenso da un promotore ben idenLficato. Promozione delle vendite: incenLvi di breve periodo volL a incoraggiare l’acquisto o la vendita di un prodo=o o servizio. Vendita personale: presentazione personale effe=uata dalla forza di vendita dell’impresa per concludere le vendite e instaurare rapporL con la clientela. Pubbliche relazioni: aAvità finalizzate a creare rapporL con i vari Lpi di pubblico dell’impresa per o=enere una propaganda favorevole, creare un’immagine posiLva e gesLre adeguatamente voci, storie ed evenL relaLvi all’impresa e ai suoi prodoA. Marke=ng dire.o: aAvità di comunicazione dire=a con singoli consumatori a=entamente selezionaL, effe=uata tramite l’uso di telefono, posta tradizionale ed ele=ronica, televisione interaAva, Internet e altri strumenL che consentano il conta=o dire=o con consumatori specifici. È finalizzato a o=enere una reazione immediata e colLvare rapporL duraturi. Strumen= di promozione principali La comunicazione integrata di marketing Comunicazione integrata di marke=ng (CIM): a=enta integrazione e coordinazione dei numerosi canali di comunicazione allo scopo di trasme=ere un messaggio chiaro, coerente e convincente sulla propria organizzazione e i relaLvi prodoA. La necessità di una comunicazione integrata di marke=ng