Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Ruolo Educatore in Scienze dell'Educazione: Obiettivi e Competenze per la Prima Infanzia, Slide di Modelli e tecniche di progettazione, organizzazione e ricerca educativa

Psicologia dell'infanziaEducazione infantilepedagogia

Il Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione con focus sulla progettazione, documentazione e valutazione nell'infanzia. Esploriamo gli obiettivi formativi, le competenze richieste e il ruolo dell'educatore per la prima infanzia.

Cosa imparerai

  • Quali attività educative promuove l'educatore per la prima infanzia?
  • Come la documentazione aiuta l'educatore e il nido di infanzia?
  • Quali competenze devono essere possedute dagli educatori in Scienze dell'Educazione per la prima infanzia?
  • Come si definisce l'educatore per la prima infanzia?
  • Quali sono gli obiettivi formativi del Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione per la prima infanzia?

Tipologia: Slide

2020/2021

Caricato il 05/12/2021

Ped2023
Ped2023 🇮🇹

4.4

(318)

219 documenti

1 / 32

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Ruolo Educatore in Scienze dell'Educazione: Obiettivi e Competenze per la Prima Infanzia e più Slide in PDF di Modelli e tecniche di progettazione, organizzazione e ricerca educativa solo su Docsity! Il ruolo dell’educatore con Laurea in Scienze dell’Educazione Corso di Progettazione, documentazione e valutazione nell’infanzia a.a. 2021-22 CDS Scienze dell’Educazione indirizzo Infanzia - sede di Palermo Prof. Leonarda Longo Gli obiettivi formativi del Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione sono: sviluppàre abilità e competenze per: Promuovere competenze: eredlizzare *epedagogico-progettuale, egestire emetodologico-didattica, valutare progetti educativi *ecomunicativo-relazionale L'educatore, alla fine del percorso di studi, avrà la possibilità di scegliere sulla base delle proprie attitudini e motivazioni, il proprio sbocco lavorativo e decidere se: “operare con minori, anziani, disabili, giovani in difficoltà, immigrati; "nei servizi socio-educativi oppure nei socio-sanitari (di tipo residenziale, domiciliare o territoriale). Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding), articolata in: individuare, analizzare ed elaborare ipotesi di soluzione a problemi di tipo educativo costruire e usare strumenti di osservazione e monitoraggio negli interventi educativi attraverso relativi metodi e osservare sistematicamente strumenti progettare, gestire e valutare progetti e interventi educativi risorse della persona o della comunità | leggere ed interpretare bisogni e organizzare efficacemente spazi, tempi e materiali in relazione agli utenti utonomia di giudizio (making judgements) articolata in: -Capacità di riconoscimento e valorizzazione della diversità individuale -Capacità di (e SSR valutare programmi, risorse e strumenti educativi Capacità di prendere decisioni e di operare scelte educative con [[SSelo]alSe]o]llife ed impegno etico mpetenze comunicative (comunication skills) articolate in: -Capacità di comunicare, interagire e lavorare in équipe e in gruppi di lavoro interdisciplinare -Capacità di adottare e promuovere uno stile cooperativo e partecipativo Capacità di ascolto attivo ed empatico infanzia ? vd progetta attività educative per bambini/é dai 0 ai 3 anni di promuovere lo del bambino. Chi è l’educatore per la prima tesse relazioni educative finalizzate alla costruzione dell'identità del bambino. pedagogiche psicologiche comunicativo-relazionali L Le competenze riflessivo-critiche metodologiche e didattiche 53 Ciò che fa la differenza nel momento in cui si intende offrire un servizio di qualità, è saper mettere in atto buone pratiche di: osservazione programmazione confronto con gli educatori e con i genitori documentazione delle attività O verifica Anche le competenze relazionali e le competenze riflessive sono due pilastri essenziali su cui poggia la professionalità educativa Le competenze riflessive sono utili all'’educatore per incrementare la consapevolezza delle sue Le competenze relazionali sono funzionali per favorire lo sviluppo della socializzazione dei bambini responsabilità, per ritornare sulle sue azioni, per ristrutturarle e rivederle alla luce dei risultati ottenuti. Entrambe sono, dunque, competenze trasversali che caratterizzano tutte le altre competenze per svolgere tale tipo di lavoro. Le competenze richieste agli educatori del nido sono molteplici, complesse e delicate, per cui e necessario offrire loro dei percorsi di formazione in itinere che soddisfino le loro esigenze. pRoiEctE per Un percorso di formazione permanente e LEARN ben strutturato, inoltre, diviene la chiave di TMEZ volta che permette di acquisire nuove iOPLAN abilita, maggiore sicurezza nell'affrontare ASEREA situazioni nuove, apertura all'incontro con ih esperti, per far crescere la motivazione e = * la professionalità di ogni educatore. EDUCATORE DEL NIDO UNA CATEGORIA PROFESSIONALE IN DIVENIRE che non si conclude mai e che deve essere sempre disponibile a ridefinirsi in modo riflessivo tenendo conto dei bisogni e delle caratteristiche dell'utenza (bambini e genitori). Gli educatori non dovrebbero mai dimenticare che il loro lavoro fa parte di una categoria professionale in continuo divenire; Il nido di infanzia Il nido è.. Un luogo nel quale si concentrano al massimo i momenti di attività creativa dei bambini. Un luogo nel quale si impara, soprattutto e innanzitutto, facendo. Un luogo in cui si hanno bambini laboriosi, coinvolti nell'azione, protagonisti del progetto che portano avanti da soli o insieme agli altri, concentrati su ciò che stanno facendo. Un luogo che presuppone un'intenzione che successivamente si traduce in azione. un contesto nel quale si fanno delle raggiungono degli scopi (generalmente attraverso al realizzazione di prodotti) Si caratterizza come ZI, LÌ uno spazio attrezzato con materiali e strumenti coerenti per realizzare oggetti specifici un luogo nel quale si svolgono attività pratiche finalizzate ad uno scopo (tagliare e incollare, riempire e vuotare) un luogo nel quale tali attività sono il frutto di un progetto pensato: mente e mano lavorano strettamente insieme per trovare nuove soluzioni un luogo di incontro delle idee e delle prassi: dove si lavora insieme Al nido non si insegna e/o si impara, ma “si fa”, si sperimenta operativamente, ci si confronta concettualmente con la problematicità dei processi, con la complessità dei saperi. Le attività proposte al nido devono essere: progettate, concrete, aperte all'interpretazione e orientate ai risultati. Documentare al nido La documentazione delle attività svolte all’interno del nido è finalizzata ad accompagnare il lavoro delle educatrici e, sinergicamente, a favorire la crescita dello stesso gruppo di lavoro. Nelmomento in cui si elabora la documentazione, per ogni educatrice si crea l'oécasione per riflettere sul suo operato e sviluppare nuove modalità attuative. Documentare significa lasciare una traccia per: 0 / il nido; U igenitori, al fine di metterli a conoscenza di ciò che viene svolto, nonché di promuovere una partecipazione sempre più attiva alla vita del nido; U / bambini, ai quali viene offerta la possibilità di potersi rivedere (ad esempio attraverso foto o filmati), affinché consolidino le esperienze vissute e rafforzino il loro senso di appartenenza al gruppo, la loro autostima e la fiducia nelle proprie capacità. mamme e papà iniziano AA i ..bambini e bambine RECUPERO AL a continuano I GENITORI DEI BAMBINI AL NIDO... considerano la figura dell’educatore come una figura importante per la crescita dei loro figli, percependolo come un adulto professionale e competente che «pensa» ai loro bambini e li aiuta a crescere. Il nido si presenta, allora, come uno spazio pedagogicamente connotato e come «luogo di formazione e socializzazione primaria, ambiente stimolante per la realizzazione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali del bambino, e mira a garantire il benessere indispensabile per la crescita armonica durante la prima età della vita». BAMBINI, GENITORI E SOCIETÀ È ormai chiaro che i servizi per l'infanzia non sono rivolti solamente ai bambini ed ai loro genitori, ma anche alla società tutta, per cui possono essere definiti pure come un «progetto sociale che miri ad una politica di crescita culturale, di miglioramento della qualità dell'esperienza di condivisione/scambio/progettualità in ambito urbano».
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved