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La Moda: Da Coco Chanel a Madeleine Vionnet (1920-1940), Schemi e mappe concettuali di Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda

Storia della cultura occidentaleStoria del CostumeStoria dell'Arte

La evoluzione della moda femminile dal 1920 al 1940, partendo dalle idee innovative di Coco Chanel e passando per le creazioni di Christian Dior, la crinolina, la linea a ‘Colpo Di Frusta’, l’orientalismo, Poiret, la linea neoclassica, l’abito futurista, e le influenze di Gustav Klimt e la Secessione viennese. Vengono inoltre presentate le case di moda Worth, Arts and Crafts, Wiener Werkstatte, e la prima rivista di moda parigina, La Gazette du Bon Ton. Il testo illustra come le tendenze della moda si riflettono in letteratura, musica, arte, e società, creando una straordinaria rinascita sociale.

Cosa imparerai

  • Come si è evoluta la moda femminile tra gli anni Venti e Quaranta?
  • Che ruolo ha giocato la Secessione viennese nella moda del XX secolo?
  • Come si è evoluta la linea a ‘Colpo Di Frusta’ dalla crinolina?
  • Come ha influenzato la moda Christian Dior la creazione della crinolina?
  • Che idee innovative ha presentato Coco Chanel nella moda femminile?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 30/06/2022

angela-fusco-6
angela-fusco-6 🇮🇹

5 documenti

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Scarica La Moda: Da Coco Chanel a Madeleine Vionnet (1920-1940) e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda solo su Docsity! Prima Metà del Novecento Il susseguirsi delle mode nel corso del Novecento traccia un panorama di stili,figure e tendenze che si intersecano con i fenomeni culturali,come musica,arte,letteratura e cinema,in percorsi di creatività e innovazione. Il Novecento libera le donne da crinoline e corsetti,e mette in mostra le gambe femminili,attraverso un’alternanza di lunghezze delle gonne,grazie alla rivoluzione sostenuta dal movimento delle suffragette,che portano a modificare via via i canoni di bellezza femminili congiuntamente alla conquista della libertà d’azione delle donne. Dagli anni Venti, le idee innovative e rivoluzionarie dalla moda pratica di Coco Chanel,creando la moda rispondente alle nuove esigenze delle donne che diventano sempre più indipendenti. Nel 1928 il parlamento inglese approva il suffragio universale,che permette il voto a tutti,solo nel 1946 in Italia anche le donne hanno il diritto al voto. Con Christian Dior,alla metà del Novecento,assistiamo alla creazione di una nuova immagine che,ancora una volta,attinge al passato per rinnovare,e riporta in auge il corsetto,mutuato da quello ottocentesco,una costante della moda femminile come componente dell’immaginario erotico occidentale. 1860-1890 Parigi:Il Romanticismo Dalla metà dell’Ottocento,l’abito femminile della nuova borghesia raggiunge la massima estensione della gonna attraverso l’uso della crinolina.,indossarla indicava quindi l'appartenenza a una classe sociale elevata. Realizzata originariamente in tessuto rigido di crine,la crinolina era una sottogonna a forma di cupola,costituita da cerchi metallici e molle d’acciaio. Dalla Crinolina al Pouf Dopo il 1860,la Crinolina a cupola aveva raggiunto dimensioni enormi,appiattendo il davanti e spostando i volumi verso il dietro a formare una piccolo strascico,la mezza crinolina i seguito si trasforma in tournure, a forma di mezza gabbia,che sostiene la parte alta della gonna sul dietro,mentre il davanti aderisce al corpo. Una successiva semplificazione fu la pouf,cuscino imbottito da allacciare in vita sotto la gonna,con soluzioni via via sempre più innovative. Charles Frederick Worth 1825-1895 Fondatore dell’haute couture francese,impone continue variazioni di volumi alla silhouette femminile. Arbitro del gusto e genio del commercio inventore della mannequin,firma i suoi modelli e crea il mito del couturier-artista. La Maison Worth,conserva una posizione di preminenza nel panorama dell’alta moda fino alla fine degli anni Venti. 1895-1915 Europa: Art Nouveau Dagli ultimi anni dell’Ottocento,si afferma un movimento artistico internazionale che assume localmente impronte e nomi differenti: Art Nouveau,in Francia,Stile Floreale o Liberty in Italia,Jugendstil in Germania,Secession in Austria,Modernismo in Spagna,Modern Style in Inghilterra e negli Stati Uniti. Il movimento trova ispirazione nel mondo naturale, ne prende le forme organiche e le traduce in una linearità flessuosa e decorativa,determinata da ondulazioni graduali e tratti a “colpo di frusta”. 1860-1910 Glasgow: Arts and Crafts Il movimento Arts and Crafts,guidato dall’artista e scrittore William Morris e dagli scritti di John Ruskin,s’ispira alle botteghe medievali di arti e mestieri con lo scopo di rivalutare la manualità dell’artigianato,nei laboratori di Merton Abbey,centinaia di disegni ornamentali,fioriti e fogliati. 1903-1932 Vienna: Wiener Werkstatte La Wiener Werkstatte è fondata nel 1903 dall’architetto Josef Hoffmann e dall’artista Kolo Moser. La ditta di arti applicate progetta e procuce tessuti,ceramiche,gioielli,mobili e cartoline postali. Dal 1911,la Wiener Werkstatte apre un laboratorio dedicato alla moda diretto da Eduard Wimmer- Wisgrill,nell’ambito di una tendenza interazionale al rinnovo della vita sociale,propone un abbigliamento pratico,in armonia con il corpo. Tuniche talari,dirette e lunghe,tagliate a kimono e realizzate in tessuti con ricami policromi e fantasie geometriche. 1895-1915 Parigi: La Belle Epoque Il XX secolo si inaugura,con l’Esposizione Universale di Prigi del 1900. La società della Belle Epoque assapora uno stile di vita moderato. L’epoca racchiude in se i grandi cambiamenti sociali d’inizio secolo. Letteratura e moda,musica e lusso,arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale dei can can e producono una straordinaria rinascita sociale. La Linea a “Colpo Di Frusta” Dopo il 1890,la donna diventa il soggetto dell’arte e della letteratura,sfinge del sublime,esaltata da poeti e pittori come angeli o demoni;le muse dell’epoca Sarah Berhardt ed Eleonora Dusa,si cimentano con le prime pellicole cinematografiche. La donna liberty è dinamica,elegantissima e sensuale,slanciata e filiforme,coquette o matrona,diva di spettacolo o signora a la moda. L’abito presenta una linea a Spirale con il busto proteso in avanti in modo innaturale,la vita strettissima costretta in un busto steccato,da cui si apre una lunga gonna di linea a campana con breve strascico. Giovanni Boldini 1842-1931 Boldini lascia la sua città nel 1864 per la Firenze dei Macchiaioli ma la sua frenetica attività si svolge tra l’Italia,Londra e Parigi. Sono proprio i meravigliosi ritratti delle personalità più in voga dell’epoca a dargli una fama internazionale. L’energia creativa e la velocità guizzante della sua pennellata esprimono la bellezza e la gioia di vivere. Il suo nervoso “movimentismo” sembra anticipare alcune soluzioni dei futuristi. Gustav Klimt 1862-1918 Nell’ambito artistico e culturale della Secessione viennese,Gustav Klimt,assieme a Kolo Moser,Josef Hoffman,Joseph Maria Olbrich,fonda la rivista d’arte Ver Sacrum per diffondere l’idea e l’estetica della nuova corrente. La pittura di Kilmt e la ricerca di raffinatezza e armonia non allenta la tensione,ma la concentra,incastonandola come gioiello: figure ieratiche si fondono a elementi ornamentali,in composizioni realizzate con superfici auree e coloriture preziose. Il periodo dell’oro,coincide con il pieno rigoglio della sua maturità creativa. Mariano Fortuny 1871-1949 Mariano Fortuny,di origine spagnola,divide la sua vita tra Parigi e Venezia. Pittore,disegnatore di moda e creatore di straordinari tessuti. Il leggendario Delphos è una tunica in seta plissé disegnata sul modello originale del peplo greco. Dall’Oriente prende ispirazione per Burnus e Kimono,vesti mantello che testimoniano la personalissima ricerca dell’artista,legato all’estetismo decadente dell’epoca. Fortuny rielabora disegni decorativi per stoffe,tecniche di stampa su seta e velluto e inventa nuove tecniche di plissettatura. Anni Dieci Parigi:Orientalismo Nella Moda A Parigi,le “tuniche” hanno un tale successo da influenzare la moda,il teatro,l’opera,la letteratura e la pittura. Fra tutti gli spettacoli ispirati alle Mille e una notte,il balletto Sherazade,è quello che maggiormente influenza le mode parigine. Sulle pagine delle riviste,come la Gazzette du Bon Ton,vengono pubblicati i disegni di illustratori di talento-Irebe,Lepape e Barbier- che contribuiscono a diffondere l’orientalismo degli abiti alla moda,interpretati con grafica chiara e sognante. Paul Poiret 1879-1944 Negli anni Dieci,Poiret,ispirato dal sogno dell’Oriente e dalla danza di Isadora Duncan,lancia una collezione di abiti profumati orientali. Poiret libera la silhouette femminile dal busto e lancia la moda della tunica di linea neoclassica con suggestioni orientali,i suoi modelli nell’album Le robes de Paul Poiret racontées par Paul Irebe. La jupe entravée è un modello del 1910: una tunica lunga e sciolta,stretta alle ginocchia da una fasci a nastro che costringe a camminare come una geisha. Paralume,una corta tunica ampia sul fondo ,sovrapposta a una morbida veste talare; la jupe- culotte,tunica con pantaloni alla tunica;avvolgenti manteaux con bordature di pelliccia. Il “re della moda”organizza feste memorabili. Il suo genio innovativo lo porta a creare nueve formule per promuovere le sue collezioni. Una rosa stilizzata dal nome della figlia Rosina,diventa il suo Anni Trenta Parigi: Drappeggio Senza Tempo La tradizione greco-romana della tunica e del drappeggio ha ispirato e influenzato il mondo dell’arte e della moda;a partire dal Direttorio,gli elementi dell’abbigliamento classico,sono stati interpretati in molteplici versioni creative attraverso semplificazioni costruttive e panneggi scultorei sul corpo. Madame Gr ès 1903-1992 Figura leggendari dell’alta moda,Madame Grès,ha innovato la silhouette con l’abito d’ispirazione greca guidata dall’ideale di una linea scivolata e senza cuciture. Ha creato abiti celebri dalla stile rigoroso,bianchi come collone greche,classici ma in modo moderno. Preferiva i tessuti cadenti,come jersey di seta. Nessuno sapeva tagliare come lei,i suoi abiti semplici all’apparenza,nascondono una capacità sartoriale straordinaria e continuo a essere una fonte d’ispirazione inestimabile per la moderna generazione di stilisti. I suoi abiti,indossati da Marlène Dietrich,Greta Garbo,Arletty,la Duchessa di Talleyrand,e fotografati da Richard Avedo e Guy Bourdin sono stati pubblicati sulle pagine di tutti i megazine di moda. La sua carriera prestigiosa è stata riconosciuta da molti premi. Anni Trenta Parigi: Sbieco e Geometrica Negli stessi anni in cui Isadora Duncan danzava a piedi nudi ispirandosi alla plasticità dell’arte greca,vestita da una tunica bianca,Vionnet,come Madame Grès ma con percorsi diversi,trae ispirazione peri suoi drappeggi dal mondo classico,creando vestiti fluidi di drappeggi liquidi. Madeleine Vionnet 1876-1975 Vionnet non progetta i suoi abiti attraverso un modello sagomato sulla silhouette, ma lavora direttamente con teli di tessuto di varie forme,tenuti in diagonale,appoggiati e fatti scivolare sul corpo. Lo sbieco e i drappeggi di Vionnet che evidenziano il corpo senza costringerlo,diventano di moda negli anni Trenta e delineano un nuovo classicismo. Anni Trenta Parigi:Surrealismo e Moda Il manifesto del surrealismo,movimento che tra gli anni Venti e Trenta travolge l’immaginario di artisti e letterati scatenando reciproche influenze tra le arti visive:Jean Cocteau,Luis Bunuel,Salvator Dalì,René Magritte,Joan Mirò,Max Ernst,Tristan Tzara. La loro arte riverbera sugli abiti ,di Elsa Schiapalli , dettagli stupefacenti,invenzioni capricciose e oggetti quotidiani compiono inaspettati. Elsa voleva destare stupore:ha assunto il termine shock come espresione della sua esistenza. Elsa Schiaparelli 1890-1973 Nata a Roma in una famiglia d'intellettuali piemontesi,le vicende della vita la portano prima a Londra,nel periodo delle manifestazioni delle suffragette,poi a New York;infine il destino la conduce a Parigi. Nel 1928,il suo primo negozio Schiaparelli pur le Sport. Propone pullover tres chic in edizione limitata,resi unici dalla manifattura di lavoratrici armene,con disegni trompe l’oeil realizzati a jacquard,che creano effetti sorpresa. Negli anni Trenta trasforma la sua attività in una Maison de Couture. Ogni sua collezione presenta un tema. Anni Trenta e Quaranta Hollywood I costumisti degli Studios interpretano le mode di Parigi creando il magico glamour delle dive,i cui abiti,dal palcoscenico privilegiato dello schermo,diffondono la moda del lusso e della più ricercata femminilità,coniugata all’emancipazione dei nuovi comportamenti. La bellezza degli abiti,al pari del copione e degli attori,contribuisce al successo della pellicola,mentre la diffusione delle immagini dei costumi ha il potere di influenzare le tendenze della moda. Travis Banton 1894-1958 Figurinista di moda per importanti atelier newyorkesi,prima alla Paramount Pictures,poi alla 20th Century Fox e all’Universal Pictures. E’ diventato famoso per gli abiti di piume di Louise Brooks,per la stravaganza dei costumi di Mae West e per gli audaci abiti di lamé in sbieco di Claudette Colbert. Tuttavia,Banton è universalmente riconosciuto per aver creato lo stile mascolino e anticonformista di Marlene Dietrich. Edith Head 1897-1981 Attiva come costumista per la Paramount Pictures per quarantaquattro anni. Famosi gli abiti per Gloria Swanson e per Audrey Hepburn. Il sontuoso abito a corolla bianco e nero,indossato da Grace Kelly. Adrian 1903-1960 Adrian ha creato il magico glamour dello stile Hollywood e rappresentata la quintessenza dell’american style. Inizia la sua carriera come disegnatore di musical di Broadway,diventa costumista della Metro Goldwyn Manyer. Adrian disegna i memorabili e seducenti costumi per Greta Garbo e quelli per Katharine Hepburn, Adrian lascia la MGM e apre un atelier,trasformandosi da costumista a sarto delle dive;le grandi attrici hollywoodiane diventano sue clienti e si fanno disegnare il loro guardaroba personale. William Travilla 1920-1990 Costumista della 20th Century Fox,Travilla ha saputo esaltare la sensualità di alcune star degli anni Quaranta e Cinquanta. La fama è legata alla profonda intesa con Marilyn Monroe,per la quale ha creato i suoi abiti più iconici. Ha ottenuto quattro candidature agli Oscar e un premi nel 1950 per Le Avventure di Don Giovanni del 1949 di Vincent Sherman. Anni Trenta Italia:Moda e Autarchia Il fascismo si pone l’obiettivo di creare un’eleganza nazionale,sostiene l'artigianato locale e la ricerca di nuovi tessuti applicando le leggi autarchiche. Si costituisce l’Ente Nazionale della Moda con obiettivo di organizzare l’intero ciclo produttivo in patria;nel 1936 nascono la Marca di garanzia per assicurare l’italianità d’ideazione e produzione di abbigliamento,il marchio Texorit per i tessuti italiani e la Marca d’oro per le creazioni esclusive d’alta moda. Si sostiene il modello femminile italico,la donna “anticrisi” con le forme prosperose,simbolo di benessere,in contrapposizione al modello francese,esile e longilineo. Autarchia e Fibre Artificiali L’azienda Ferretti crea una nuova fibra tessile sostitutiva della lana,ricavata dalla caseina del latte,il Lanital o Merinova;altre fibre che costituiscono seta e cotone sono la Viscosa e il Rayon. Dalla canapa e dalla ginestra si producono filati rustici,si promuove le lavorazioni regionali dell’orbace e del sughero in Sardegna,del panno casentinese in Toscana e si depositano brevetti di pelle Reptilia e Sirena di Salp e scarpe fatte con gli incarti di cellophane. Nascono nuovi marchi industriali,come Superga,Persol,Facis e Luisa Spagnoli. Calzolai e modiste s’industriano per proporre il massimo lusso con il minimo dei materiali. Salvatore Ferragamo 1898-1960 Ferragamo si trasferisce in America giovanissimo,dove diventa il”calzolaio delle dive” del cinema. Rientra in Italia per aprire un laboratorio a Firenze,dove esisteva da secoli un’importante tradizione manifatturiera del pellame. Il divieto dell’uso di cuoio e di pellami,lo inducono a ricorrere a materiali innovativi come la rafia,il cellophane,la tela,i fili metallici,il legno e le resine sintetiche . Cura il processo di lavoro,rigorosamente manuale,nei minimi dettagli sul binomio bellezza- comodità e inserisce nella soletta un supporto in acciaio. Brevetta il primo modello di zeppe realizzata con il sughero nazionale. Dopo la morte,l’azienda è portata avanti da figli e nipoti che allargano la produzione a linee di pret-à-porter e accessori;la sede dell’azienda si trova a Firenze dove si trova anche il Museo Ferragamo che celebra l’inimitabile bellezza e creatività del vero Mady in Italy. Guccio Gucci 1881-1953 Guccio Gucci fonda un’azienda specializzata in prodotti di pelle e un piccolo negozio di valigeria nella nativa Firenze. Al ritorno in patria si pone l’obiettivo di congiungere la maestria degli artigiani toscani con una nuova idea di stile. Durante gli anni dell'autarchia,di fronte alla mancanza di materie prime,Gucci comincia a sperimentare materiali atipici per il lusso,come canapa,lino e iuta. Con la geniale innovazione del manico in canna di bambù curvato e brunito,crea la borsa Bamboo,ben presto icona del marchio,rivisitata a ogni stagione e molto ricercata. Nel dopo guerra il marchio,divenuto sinonimo di lusso ed alta artigianalità italiana,registra una forte ascesa e vengono aperte boutique Gucci nelle più importanti città in Italia e all’estero. A metà degli anni sessanta addotta il leggendario logo con le due G incrociate. Nel 2012 è stato inaugurato il Museo Gucci a Firenze. Anni Quaranta Italia: La Sartoria Nel corso degli anni Quaranta,la depressione economica impone un’economia di sopravvivenza;l’arte di arrangiarsi include il riuso degli abiti usati,accorciati,rivoltati o modificati con qualche nuovoparticolare fantasioso. Si diffondono i tailleur di linea squadrata con spalle larghe e ampi rever,gonne dritte con sfondo piega,ampi cappotti e vestiti in tessuti poveri a stampa. Le sartorie italiane,come Tortonese,le Sorelle Botti,Gori,Ventura e Grandini si cimentano in una produzione esclusiva per le classi più alte. Anna Magnani 1908-1973 Anna Magnani,attrice simbolo del cinema italiano, ha dato volto a figure femminili indimenticabili,donne del popolo determinate e combattive,che hanno difeso i propri ideali in modo appassionato. L’attrice ha l’opportunita di dimostrare il suo talento con Vittori De Sica in “Teresa venerdì”,con “Roma città aperta” di roberto Rossellini,il cinema della ricostruzione e riscatto,assieme allo straordinari Aldo Fabrizi. Nel 1951 riceve il Nastro d’Argento per “Bellissima”. Di lei gli italiani hanno nella mente,negli occhi e nel cuore quella corsa disperata dietro il camion tedesco del grande personaggio Nannarella. L’attrice ha dato ai suoi personaggi molto del suo temperamento forte e determinato,capace di comicità sfrenata e profondida drammaticità.
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