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La Storia Mondiale: Dalla Seconda Guerra Mondiale ai Trattati di Pace, Dispense di Storia

La fase finale della seconda guerra mondiale e la seguente era dei trattati di pace, dal caso dreyfus al trattato di versailles, passando per la crisi economica britannica, la guerra in libia e l'ingresso degli stati uniti nella guerra. Vengono trattati anche le conseguenze della guerra, come la ridistribuzione dei territori e la situazione economica-sociale.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 26/02/2024

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Scarica La Storia Mondiale: Dalla Seconda Guerra Mondiale ai Trattati di Pace e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE è stato un periodo di rapido sviluppo tecnologico ed economico che ha avuto luogo tra la metà del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. È stata caratterizzata da innovazioni come l'uso diffuso del carbone e del petrolio come fonti di energia, l'introduzione dell'elettricità, lo sviluppo delle macchine utensili e l'espansione delle reti di trasporto. Ci sono nuove modalità organizzative del lavoro in fabbrica (fabbriche più grandi, si lavora a catena di montaggio tramite assemblaggio di pezzi standardizzati), nascono i cartelli, holding e trust (nuove forme di organizzazione aziendale) BELLE EPOQUE Ossia "epoca bella", è un periodo caratterizzato da un miglioramento generale delle condizioni di vita grazie alla modernizzazione e a nuove scoperte. Tra queste troviamo l'espansione delle reti trasporto (ferrovie, costruzioni navali, bicicletta, motore a scoppio, aeroplano) ma anche reti di comunicazione (giornali, telegrafo senza fili, la radio con Marconi, invenzione del cinema), l'uso dell'energia (grazie all'utilizzo del petrolio e dell'energia elettrica che servivano per le industrie, illuminazione pubblica e privata, i trasporti come il tram elettrico, riscaldamento, ascensore, ecc) e scoperte scientifiche (raggi X in medicina, scoperte chimica e fisica, teoria della relatività di Einstein, psicoanalisi di Freud) Società di massa → è un fenomeno sociale e culturale che si è sviluppato principalmente nel corso del XX secolo ed è caratterizzato dalla formazione di una società omogenea e indistinta con caratteri standardizzati e sempre più uniformi. È stato influenzato da diversi fattori, tra cui la crescita demografica, l'urbanizzazione (cioè l'afflusso di persone nelle città, creando concentrazioni di popolazione più dense e eterogenee), l'industrializzazione (grazie all'avanzamento tecnologico e alla quantità di industrie in cui gli operai facevano lo stesso lavoro e gli stessi movimenti) e l'espansione della comunicazione di massa (come la stampa, la radio, la televisione hanno facilitato la diffusione di informazioni, idee e culture su larga scala, contribuendo a creare una cultura popolare condivisa). conseguenze: la società di massa cambia gli stili di vita e le abitudini delle persone come per esempio il tempo libero e momenti di svago che portano allo sviluppo del turismo, sia per conoscere altri Paesi ma anche come vacanza per riposarsi dal lavoro; al principio, si sviluppò tra l'alta borghesia e l'aristocrazia e poi si espanse anche tra la maggioranza della popolazione sviluppando così delle destinazioni turistiche di massa, specialmente balneari o montane.  Produzione di massa: a causa dell'aumento della domanda di beni legata all'aumento e alla formazione di una società di massa consumistica, furono introdotte delle nuove forme di produzione industriale. Taylorismo → teoria che si concentra sull'organizzazione e l'ottimizzazione del lavoro per massimizzare l'efficienza e la produttività, grazie alla divisione del lavoro tra i lavoratori e i manager, con i primi che eseguivano compiti specifici e i secondi che pianificavano, controllavano e supervisionavano il lavoro. Questa tecnica fu applicata nelle aziende di Ford attraverso una catena di montaggio, cioè un nastro mobile in cui venivano assemblate le varie parti della macchina: tutto ciò rendeva la produzione più veloce e con costi di produzione più contenuti. DIRITTO di VOTO Il suffragio universale maschile fu introdotto in quasi tutta Europa dall'inizio del 900 grazie al rafforzamento dei sindacati e dei partiti di massa che coinvolgevano una grande quantità della popolazione; successivamente, anche le donne cercarono di ottenere diritti politici come per esempio le Suffragette, un gruppo di donne che protestavano per l'uguaglianza politica e salariale e chiedevano il diritto di accedere a tutte le professioni con le pari opportunità degli uomini. LOTTA di CLASSE I lavoratori organizzati hanno combattuto per migliori condizioni di lavoro, salari più equi e diritti sindacali. Queste lotte hanno portato a scioperi, proteste di massa e conflitti violenti tra lavoratori e datori di lavoro. Movimenti come il sindacalismo, il socialismo e l'anarchismo hanno svolto un ruolo significativo nel promuovere la coscienza di classe e nel rivendicare i diritti dei lavoratori. Queste lotte hanno contribuito a promuovere cambiamenti sociali, come l'introduzione di leggi sul lavoro e la riduzione dell'orario di lavoro. EMIGRAZIONE dall'Europa di fine ottocento: La situazione italiana Da sempre gli italiani e tutte le popolazioni si sono spostate per motivi di necessità e sopravvivenza ma con fenomeni di migrazione limitati, mentre nel periodo di fine Ottocento questo fenomeno ha avuto una crescita significativa. Le ragioni erano legate soprattutto a una crisi economica → il fenomeno dell’immigrazione fu la conseguenza di una situazione generale già da anni disastrosa al sud Italia mentre, al contrario, al nord l’immigrazione era dovuta ad un forte sviluppo industriale e i flussi si dirigevano verso i Paesi europei più ricchi. Nel Meridione vi erano problemi legati alla povertà, alla mancanza di lavoro ma anche problemi politici interni, specialmente durante il periodo fascista. Infatti, l’economia era basata sull’agricoltura e l’industria non si era ancora sviluppata, ci furono dei problemi legati a una politica protezionistica in cui i contadini erano la fascia più colpita e svantaggiata dalla situazione; inoltre, la concorrenza dell’agricoltura americana peggiorò la situazione. Le condizioni dei contadini erano ancora precarie in quanto venivano sfruttati dal loro padrone che era il proprietario dei terreni, non avevano alcun tipo di sicurezza sul lavoro e non avevano nessun tipo di diritto politico perché esclusi dal diritto di voto. Infatti, a partire dalla seconda metà del 1800 gli italiani, e specialmente gli italiani del sud che avevano la possibilità economica di spostarsi, iniziarono ad emigrare verso altri Paesi europei, nord America ma anche altri Stati come Argentina e Brasile. La maggior parte dei migranti si dirigevano verso l’America del nord dove viaggiavano per quasi 20 giorni in navi affollate quasi il doppio della capienza. Erano delle navi con pessime condizioni igieniche sanitarie, infatti molti morivano a causa di malattie come colera; di solito il punto d’arrivo era Ellis Island, un’isola artificiale vicina a New York dove gli immigrati sbarcavano per poter essere visitati e interrogati dai funzionari americani; non tutti riuscivano a oltrepassare questo confine e venivano rimandati nel Paese di provenienza. L’emigrazione italiana può essere suddivisa in 4 fasi principali: 1. nella prima fase emigrano milioni di italiani tra cui differenziamo gli spostamenti soprattutto verso le Americhe degli italiani del Sud, e verso Paesi europei sviluppati come Francia e Germania per gli italiani del Nord. 2. dal 1900 fino alla Prima Guerra Mondiale si parla di età giolittiana in cui vi è una forte migrazione verso gli Stati Uniti. Giolitti, per contrastare i problemi del Sud che portavano a una drammatica emigrazione, intervenne cercando di rilanciare economicamente il Meridione attraverso l’abolizione di tasse e aiutando l’industrializzazione. 3. la terza fase, tra le due Guerre Mondiali, vede un calo significativo di migranti a causa di leggi per regolare i flussi, per la crisi economica del 1929 e per l’instaurazione del regime fascista in Italia, sfavorevole all’emigrazione. 4. l’ultima fase inizia con la Seconda Guerra Mondiale e finisce negli anni Sessanta con 7 milioni di italiani all’estero soprattutto in Oceania, America Latina ed alcuni Paesi europei; in quest’ultima fase si registra un importante numero di italiani di rientro in patria e anzi una migrazione verso i Paesi europei. GIOLITTI → per provare a risolvere il fenomeno dell’emigrazione Giolitti procede con attività dirette a migliorare l’economia del Sud Italia, ad esempio abolì diverse tasse. Ed è così che Giolitti venne criticato e accusato di avere una doppia faccia, la quale dividiamo in progressista, quindi dedito allo sviluppo industriale del nord, e conservatore per quanto riguarda il problema agrario del Meridione. IMPERIALISMO e COLONIALISMO La Germania di Guglielmo II → Dopo la riunificazione della Germania nel 1871, Guglielmo II (nazionalista) pose fine al governo di Bismark e anche alla sua politica di equilibrio; infatti, voleva ottenere il primato economico e coloniale della Germania, facendo preoccupare le altre potenze europee. L’inizio del 20 secolo è stato caratterizzato da forti ostilità tra i Paesi europei, in quanto l’industria tedesca stava crescendo in maniera esponenziale, andando in competizione con il Regno Unito, e l’espansione coloniale in Marocco fece iniziare le rivalità con la Francia: nello scontro per il Marocco vince la Francia e la Germania è costretta e prendere la zona dell’attuale Congo. La Francia di Dreyfus → all’inizio del 1900 la Francia è colpita da un’instabilità politica interna dovuta dal “revanscismo”, ossia il sentimento nazionalista dei francesi che volevano le regioni dell’Alsazia e Lorena. Il caso Dreyfus riguardava questo militare francese che venne accusato di spionaggio e condannato al carcere: il processo non fu accolto positivamente perché alimentato da pensieri antisemiti e da un processo non trasparente. La Gran Bretagna post Vittoriana → alla fine dell’800 vi è una forte crisi economica causata dalla Guerra anglo- boera e dalla concorrenza delle nuove potenze come Germania e Stati Uniti: il partito conservatore utilizzo delle misure protezionistiche per contrastare e favorire lo sviluppo economico interno. Crescita industriale degli Stati Uniti → ci fu una crescita economica e demografica fortissima, dovuta grazie all’espansione del mercato interno e allo sviluppo di grandi imprese internazionali che monopolizzavano i settori industriali, soprattutto quello petrolifero. Con lo Sherman Act, si forma la prima legge Antitrust americana, che tutelava maggiormente le piccole medie imprese dalla concorrenza delle multinazionali. RIVOLUZIONE RUSSA 1905 → conosciuta come la Rivoluzione del 1905, fu una rivolta a Pietroburgo contro le istituzioni e il regime, i cittadini chiedevano un miglioramento delle condizioni di vita e una riforma agraria. Dopo la soppressione violenta di questa rivoluzione, si formarono dei soviet di operai (consigli) che presero il comando del movimento rivoluzionario. Quando lo zar si rese conto di non riuscire a bloccare le proteste, decise di concedere alcune libertà politiche e ad istituire un parlamento elettivo o Duma. Tuttavia, queste riforme furono limitate e insufficienti a soddisfare le richieste dei vari gruppi sociali. 1914-1917 → la situazione bellica russa durante la prima Guerra mondiale era disastrosa: in due anni avevano avuto delle altissime perdite umane e le operazioni belliche non erano sufficienti a fermare l'avanzata tedesca. RIVOLUZIONE di febbraio 1917 → gli operai di Pietrogrado insorgono perché la città è rimasta priva di pane e le truppe di guarnigione si rifiutano di sparare sulla folla; si formano i soviet degli operai e dei soldati (ormai acquisiti alla causa della rivoluzione); la Duma preme perché si formi un nuovo governo, ma lo zar la scioglie; i liberali nominano un governo provvisorio e chiedono l'abdicazione dello zar. Nicola II abdica e si forma un governo provvisorio nominato dalla Duma, nella quale emergono due punti di riferimento: il governo presieduto dal principe L'vov (liberale e sostenuto dalla borghesia) e il soviet di Pietrogrado (menscevichi, bolscevichi e socialisti indipendenti, sostenuto dalle masse popolari) → si forma un "doppio potere". LENIN rientrato dall'esilio in Svizzera, pubblica le "Tesi d'Aprile" che prevedevano: pace a ogni costo, terra ai contadini, pieni poteri ai soviet (bolscevichi) e presa del potere con una nuova rivoluzione. RIVOLUZIONE di ottobre 1917 → viene formato un Comitato militare rivoluzionario: i bolscevichi occupano i punti strategici di Pietrogrado (centrali telefoniche, stazioni ferroviarie, impianti elettrici) ma anche la sede del governo provvisorio (Palazzo d'Inverno), vincendo così la rivoluzione. Trattato di Brest-Litovsk → fu un accordo nel marzo 1918 tra la Russia bolscevica e le Potenze Centrali durante la Prima Guerra Mondiale, nel quale la Russia pone fine alla sua partecipazione al conflitto.La Russia riconobbe l'indipendenza di diverse nazioni che facevano parte dell'ex Impero russo, tra cui Ucraina, Bielorussia, Paesi Baltici e cede ampie porzioni del suo territorio alle Potenze Centrali. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il trattato fu annullato dai vincitori e le frontiere e i confini vennero definiti nella successiva Conferenza di pace di Versailles nel 1919. 1918 → dopo l'uscita dalla guerra, i bolscevichi e Lenin, al controllo della Russia, decidono di ridare un ordine alla produzione sia nelle campagne sia nelle industrie, in condizioni disastrose, tramite varie azioni: ● riforma agraria → aboliva la proprietà privata della terra e stabilisce che veniva messa a disposizione per i soviet dei contadini ● diritti dei popoli della Russia → tramite un decreto di pace viene attuata l'autodeterminazione dei popoli e la dichiarazione di pace. ● controllo operaio nelle fabbriche → ci furono delle proteste da parte degli amministratori e dei sindacati; venne introdotta la giornata lavorativa delle 8 ore. ● nazionalizzazione → delle industrie e delle banche ● COSTITUZIONE → del 1918, abolisce lo sfruttamento umano, la proprietà privata e le classi sociali e prevedeva la nascita di uno Stato Federale che garantiva una certa autonomia regionale. 1919 → viene fondato a Mosca il Komintern, ossia l’Internazionale comunista che coordinava l’azione dei partiti comunisti di tutto il mondo. 1920 → inizia la guerra civile con due schieramenti: da una parte le forza rivoluzionarie dell’Armata Bianca e dall’altro lato i bolscevichi o Armata Rossa: i bolscevichi vincono e tramite dei provvedimenti economici (comunismo di guerra), cercano di risolvere i problemi economici interni che però porto un generale impoverimento 1921 → viene formata la NEP, ossia la Nuova Politica Economica, adottata in Unione Sovietica da parte dei bolscevichi: rappresentò un cambiamento significativo perché introdusse elementi di mercato e di capitalismo limitato all'interno del sistema socialista, infatti consentiva agli agricoltori di tenere e vendere parte dei loro raccolti sul mercato, permetteva l'apertura di piccole imprese private e incoraggiava gli investimenti stranieri. L'obiettivo principale era stabilizzare il paese dopo la guerra civile e promuovere una lenta transizione verso il socialismo. 1929 → dalla morte di Lenin, sale al potere Stalin che elimina la NEP e inizia la collettivizzazione forzata delle campagne (terre affidate ad aziende agricole collettive). La politica di Stalin riguardava la pianificazione economica centralizzata e di collettivizzazione forzata con il piano quinquennale: negava ogni iniziativa economica privata. TERRORE e REPRESSIONE: La dittatura di Stalin era basata sul terrore e cercò di eliminare ogni avversario politico tramite le “purghe staliniane” (processi farsa, esecuzioni) e tra il 1936 e il 1938 è conosciuto come il periodo del “Grande Terrore”: creazione dei gulag e utilizzo della propaganda come culto della personalità. DOPOGUERRA in ITALIA Dopo la “vittoria mutilata” (definita da Gabriele d’Annunzio in quanto l’Italia non ha avuto i territori promessi dal patto di Londra tra cui l’Istria e Dalmazia e l’annessione della città di Fiume, abitata in prevalenza da italiani) la situazione economica e sociale in Italia è critica. situazione economica-sociale: negli anni precedenti la produzione era stata soprattutto di materiale bellico (miglioramento di industrie meccaniche e chimiche) e con l’arrivo della pace bisognava riconvertire il sistema di produzione per rispondere alle necessità della popolazione (beni primari), ma a causa della guerra, c’era un forte problema di debito pubblico verso gli Stati Uniti per i crediti concessi durante la guerra e un problema di svalutazione della lira. A livello sociale ai contadini tornati dalla guerra spettavano dei terreni che non erano stati consegnati, gli operai chiedevano una riduzione della giornata lavorativa e un aumento di salario, il ceto medio ebbe un peggioramento delle condizioni di vita, i reduci di guerra avevano problemi nel reinserimento all’interno della società mentre i mutilati erano spesso mendicanti in quanto inabili al lavoro. Nelle elezioni del 1919 si imposero i socialisti (si ritirarono dall’incarico in Governo) e popolari e il periodo tra il 1919 e il 1920 fu un periodo di crisi biennio rosso, periodo di agitazione, proteste e scioperi spontanei in tutta Italia a causa dell’aumento del costo dei beni primari; all’inizio furono solamente moti rivoluzionari e violenti (assalti a forni e negozi) ma poi successivamente si iniziò a scioperare e occupare le fabbriche (al nord) e terre (al sud) paura per rivoluzione simile alla Russia. Tramite la mediazione (Giolitti) vennero riconosciuti un aumento dei salari e altri diritti agli operai che portarono alla vittoria di operai e contadini sul piano sindacale ma non sul piano politico (industriali erano stati obbligati ad accettare le richieste ma si avvicinarono al fascismo e allontanarono dal socialismo) 1919 → a causa del mancato rispetto del patto di Londra, Gabriele d’Annunzio con un gruppo di militari occupa Fiume, il governo italiano non reagisce e con il trattato di Rapallo, Fiume diventa una città indipendente e nel 1920 finisce l’occupazione (scontri tra legionari di d’Annunzio e esercito italiano). L’AVVENTO del FASCISMO Benito Mussolini: istituì un nuovo movimento politico di cui lui ne era alla guida e il 23 marzo 1919 fondò a Milano il primo fascio di combattimento (gruppo di persone con idee rivoluzionarie che prendeva il nome dal fascio littorio, arma romana). Programma di San Sepolcro → movimento che richiedeva riforme economiche e sociali radicali, aspirazioni nazionaliste, un forte anticlericalismo (idea di pensiero in cui la chiesa cattolica non deve far parte della vita politica ed economica di un Paese) e il passaggio da monarchia a Repubblica. Le squadre d’azione o camicie nere (per il colore delle loro divise con simboli come il teschio) erano delle formazioni armate che attaccavano socialisti e cattolici, soprattutto sedi di partito e sindacati ma anche uccidendo i maggiori esponenti attraverso aggressioni e incendi. Il movimento fascista ebbe successo, soprattutto tra i proprietari terrieri e dalla quasi totalità del ceto medio, perché avevano un sostegno finanziario da parte degli agrari ma inoltre in quel periodo i partiti di opposizione erano deboli e impreparati, come per esempio il Partito socialista. 1921 → Benito Mussolini (entrato in Parlamento) forma il Partito Nazionale fascista e l’anno successivo programma la “marcia su Roma”, una mobilitazione delle squadre d’azione per fare pressione sul Governo, tuttavia il re Vittorio Emanuele III dà l’incarico a Mussolini di formare il Governo: il 16 novembre 1922 → viene formato un Governo prevalentemente fascista contro i valori democratici. INSTAURAZIONE della DITTATURA 1922 → Mussolini fu nominato Presidente del Consiglio e capì che gli serviva anche l’appoggio da parte della classe dirigente liberale: con il discorso del 16 novembre riesce a indebolire il Parlamento (cerca di togliere i poteri) e iniziare delle riforme radicali nel rispetto delle istituzioni liberali (imposizione dell’ideologia fascista) vennero approvate le “Leggi dei pieni poteri”: vengono attribuiti dei poteri parlamentari al Governo vennero istituiti il “Gran Consiglio del Fascismo” e la “Milizia Volontaria per la sicurezza Nazionale” 1924 → vengono indette le elezioni grazie alla nuova legge elettorale; il partito fascista ottiene il 65% dei voti (Lista Nazionale): Mussolini assume i pieni poteri. La vittoria alle elezioni era stata assicurata da un’abile campagna elettorale ma anche da intimidazioni e brogli da parte dei fascisti. Giacomo Matteotti era il segretario della PSU (Partito socialista Unitario) e denunciò i brogli elettorali, chiedendone l’annullamento: venne catturato e ucciso da parte di sicari fascisti e fu ritrovato due mesi dopo la sua morte; Mussolini placò l’opinione pubblica ma poi si prese la piena responsabilità. LA CREAZIONE del CONSENSO 1925-1926 → emanazione delle “Leggi fascistissime” con cui Mussolini accentrò su di sé i poteri legislativo ed esecutivo, abolì il diritto di sciopero, la libertà di stampa, di parola e di associazione (repressione dei diritti) 1929 → il partito fascista guadagna il 98% dei consensi nelle elezioni anche grazie ai “Patti lateranensi”, un trattato con cui l’Italia riconosceva la Città del Vaticano come Stato autonomo e la Chiesa riconosceva Roma come Capitale dell’Italia; vene anche concordato che la religione cattolica diventava religione ufficiale dell’Italia. Propaganda: il regime fascista cercò di includere le masse all’interno della vita politica attraverso la sensibilizzazione e alla ricerca del consenso di queste masse popolari; per esempio cercò di diffondere un vero e proprio culto della sua personalità: si fece chiamare duce (condottiero), vennero creati slogan e ritratti in suo onore, venivano scritte molte frasi che rimanevano impresse nella mente del popolo. Inoltre venne riformata la scuola (obbligo fino alla quinta elementare e possibilità di continuare gli studi) in cui venivano ben evidenziate le differenze di classe; la donna perse il diritto di aborto e lo scopo di Mussolini era quello di una crescita demografica: le donne erano accettate solo se potevano avere figli; da un punto di vista dell’economia, l’Italia doveva modernizzarsi e il fascismo attuò una politica interventista in campo industriale, protezionista e autarchica (senza bisogno di altri Stati) La Repressione del Dissenso: Mussolini utilizzò molti strumenti per reprimere il dissenso tra cui reintrodusse la pena di morte e una polizia politica, inoltre creò il Tribunale speciale per la difesa dello Stato e molti oppositori come Gramsci, Amendola, i fratelli Rosselli furono incarcerati o esiliati. MILITARISMO e RAZZISMO FASCISTA Espansione coloniale → la Libia era una colonia italiana dal 1911 quando venne conquistata dal governo giolittiano (scatolone di sabbia, non si sapeva della presenza del petrolio), dal 1921 avviene un’offensiva che permise di conquistare le zone interne del Paese. In Etiopia, invece, dal 1935 viene iniziata una guerra violenta e che portò devastazione alle popolazioni locali; conquistata nel 1936. La Società delle Nazioni impone delle sanzioni all’Italia → portano un consenso popolare e avvicinano l’Italia alla Germania nazista: nel 1936 viene sancita l’alleanza “Roma-Berlino” e gli anni successivi vennero approvate le “Leggi per la difesa della razza”, escludendo gli ebrei dalla vita sociale. DOPOGUERRA in GERMANIA: dopo l’imperatore Guglielmo II, veniva proclamata la Repubblica di Weimar (luogo Costituzione): la guida del Governo venne assunta da Ebert, a capo del Partito socialdemocratico (garantire la legge, ordine, proprietà privata). 1919 → approvata la Nuova Costituzione progressista: viene riconosciuto il diritto di voto alle donne, istituito un Parlamento forte e affidava poteri al Presidente della Repubblica. Crisi economica post bellica (inflazione e disoccupazione): non si riuscì a risolvere e causò delle proteste dei tedeschi verso il trattato di Versailles, prevedeva cessione territori, indennità di guerra. 1923 → l’economia tedesca si risolleva grazie a ingenti investimenti statunitensi che aiutò il pagamento delle riparazioni di guerra. Lo STATO NAZISTA Nel 1920 Adolf Hitler fonda il Partito nazista, ispirato dal fascismo italiano, erano organizzati in squadre militari che utilizzavano la violenza contro gli oppositori. Nel 1923 tentano un colpo di Stato a Monaco, represso dalla polizia, in cui Hitler viene incarcerato (pochi mesi) e in cui scrisse il Mein Kampf dove parla del suo programma politico nazista (denuncia tratto di Versailles, riarmo Germania, annientamento ebrei, espansione Germania verso est) Consenso nazista → Hitler cerca di guadagnare un’approvazione popolare non solo con la forza ma anche attraverso l’affermazione del proprio partito nazista; con la crisi del ’29 la Germania ritorna economicamente vulnerabile e grazie a questo momento di instabilità, con le elezioni del 1930, Hitler risultò il secondo partito del paese dopo quello socialdemocratico. italiane si fanno aiutare dai tedeschi. Il supporto tedesco all’Italia permise nell’aprile del ‘41 di stravolgere rapidamente la Jugoslavia e la Grecia. LA BATTAGLIA D'INGHILTERRA E IL FALLIMENTO DELLA GUERRA ITALIANA Dal giugno 1940 la Gran Bretagna si ritrovò sola a combattere contro la Germania: il primo ministro Winston Churchill era intransigente contro le pretese hitleriane.  All'inizio di luglio Hitler dava il via all'invasione dell'Inghilterra, l'operazione leone marino: la prima grande battaglia aerea della storia, in cui l'aviazione tedesca effettuò continue incursioni in territorio inglese, con obiettivi militari e contro i centri industriali, ma gli attacchi furono efficacemente contrastati dalla Royal Air Force, grazie ai radar. L'ATTACCO ALL'UNIONE SOVIETICA Nel 1941 inizia l’attacco tedesco verso le zone petrolifere del Caucaso, dove i russi furono colti impreparati e subirono gravissime perdite: l'attacco decisivo a Mosca fu sferrato troppo tardi e quindi persero: l’esercito tedesco fu dimezzato dall’inverno. L'INTERVENTO DEGLI STATI UNITI Gli Stati Uniti, con Roosevelt, si impegnarono in una politica di aperto sostegno economico alla Gran Bretagna: Roosevelt e Churchill crearono la Carta Atlantica, un documento in cui venivano stabilite le condanne dei regimi fascisti e fissavano le linee di un nuovo ordine democratico: autodeterminazione dei popoli, libertà dei commerci, libertà dei mari, cooperazione internazionale, rinuncia all'uso della forza nei rapporti fra gli Stati. A trascinare gli Stati Uniti nel conflitto fu l'aggressione subita nel Pacifico da parte del Giappone, il principale alleato asiatico di Germania e Italia in base al patto di alleanza.  Nel 1941 i giapponesi invadono l'Indocina francese e più tardi l’aviazione giapponese attacca la flotta degli Stati Uniti a Pearl Harbor, nelle Hawaii: Germania e Italia dichiarano guerra agli Stati Uniti.  Con il Patto delle Nazioni Unite, gli inglesi, americani e russi concordano una strategia comune in cui si impegnavano a rispettare i principi della Carta Atlantica, a combattere le potenze fasciste, a non concludere armistizio o paci in modo separato. IL "NUOVO ORDINE". RESISTENZA E COLLABORAZIONISMO Nella primavera-estate dal 1942 le potenze del Patto Tripartito raggiunsero la loro massima espansione territoriale: il Giappone dominava il sud-est asiatico, mentre in Europa Italia e Germania occupavano Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Croazia e la Francia di Vichy. In Olanda, Norvegia e Boemia governavano alti commissari tedeschi. Il Giappone appoggia movimenti indipendentisti locali mentre la Germania non lo concesse. P ersecuzione degli ebrei: prima confinati nei ghetti e poi nei campi di prigionia. Qui venivano sfruttati e usati come cavie, eliminati in massa nelle camere a gas e questo sistema di sfruttamento portò enormi vantaggi alla Germania: forza lavoro gratuita, flusso continuo di materia prima, un enorme prelievo di ricchezza e di beni di consumo.  1942-43: LA SVOLTA DELLA GUERRA E LA CADUTA DEL FASCISMO Le prime sconfitte furono nel Pacifico, dove la spinta offensiva giapponese fu fermata dagli americani nelle battaglie navali nelle isole Midway nella metà del 1942.  L'episodio decisivo si verificò quando i tedeschi iniziarono l'assedio di Stalingrado e furono respinti e costretti ad arrendersi dai sovietici a novembre.  Nel Nord Africa l’esercito britannico sconfiggeva l’esercito italo-tedesco costringendolo a una lunga ritirata. Nella conferenza di Casablanca, tenutasi nel gennaio 1943, inglesi e americani decisero che chiuso il fronte africano sarebbe stata attaccata l'Italia, considerata l'obiettivo più facile. Fu deciso inoltre che la guerra sarebbe continuata fino alla vittoria totale, senza patteggiamenti. CAMPAGNA D’ITALIA La campagna d'Italia ebbe inizio nel giugno 1943 con la conquista alleata dell'isola di Pantelleria e successivamente inglesi e americani iniziarono lo sbarco in Sicilia, che fu accolto con favore dalla popolazione locale e rappresentò il colpo di grazia per il regime fascista, segnato da un’andata di scioperi operai. Dopo lo sbarco, il Gran Consiglio del Fascismo decide che il re doveva riassumere le sue funzioni di comandante supremo: Mussolini era convocato da Vittorio Emanuele III e invitato a rassegnare le dimissioni. Il Maresciallo Badoglio diventa Capo del governo e l'annuncio della caduta di Mussolini fu accolto dalle popolazioni con manifestazioni di esultanza nella speranza di una fine della guerra. L'ARMISTIZIO, LA GUERRA CIVILE E LA LIBERAZIONE DELL'ITALIA Badoglio intraprese in segreto trattative con gli alleati e firmò l'armistizio: i tedeschi iniziavano l'occupazione di tutta la parte centro-settentrionale dell'Italia che non riuscirono a opporre una resistenza organizzata.  Roma fu difesa da civili armati, facendo nascere il primo episodio di Resistenza italiana: questi episodi furono severamente puniti dai tedeschi con veri e propri massacri. L'Italia si divise in due: al sud sopravviveva il vecchio stato sotto il controllo degli alleati, nel nord, dopo la liberazione di Mussolini dalla prigionia per mano dei tedeschi, nacque la Repubblica Sociale Italiana che prese il nome di Repubblica di Salò, sotto il controllo totale dei tedeschi, impegnati nella repressione dei partigiani. Il Governo Badoglio aveva la fiducia degli Alleati e si schiera dalla lor parte: nell’ottobre 1943 dichiara guerra alla Germania. Nel 1944 il fronte italiano si bloccò lungo la linea gotica (fra Rimini e La Spezia) e riprese solamente nel 1945 con l'avanzata alleata. Il 25 aprile 1945, mentre i tedeschi abbandonavano Milano, il CLN lanciò l'ordine di un’insurrezione generale contro il nemico. Mussolini, che tentava di fuggire in Svizzera travestito da soldato tedesco, fu catturato e fucilato dai partigiani, il 28 aprile. Il suo cadavere fu esposto il per alcune ore in piazzale Loreto a Milano. LA SCONFITTA DELLA GERMANIA E DEL GIAPPONE Tra 1943-1944 i sovietici riprendevano l'iniziativa sul fronte orientale: iniziò un’inarrestabile avanzata dell'Armata Rossa che si concluse nel marzo ‘45 con la conquista di Berlino e con queste vittorie l'Unione Sovietica riuscì a ottenere l'impegno anglo-americano per uno sbarco sulle coste francesi. I tedeschi avevano munito la costa francese con imponenti fortificazioni difensive e, dopo mesi di preparazione, guidati dal generale americano Eisenhower, le truppe alleate sbarcarono in Normandia il 6 giugno 1944. A fine mese dilagarono nel Nord della Francia e il 25 agosto entravano a Parigi.   Nell'autunno 1944 i russi entrano a Belgrado, mentre gli inglesi in Grecia. Nel febbraio 1945 Roosevelt, Churchill e Stalin si incontrarono a Yalta, in Crimea, dove fu stabilito che:  la Germania sarebbe stata divisa in quattro zone di occupazione e sottoposta a radicali misure di denazificazione  i popoli del paese liberati avrebbero potuto esprimersi mediante libere elezioni  in Polonia il governo doveva nascere da un accordo fra le forza comuniste e quelle filo-occidentale. L’Urss si impegnò così ad entrare in guerra contro il Giappone, e all'inizio del 1945 i sovietici occuparono la Polonia, Vienna e Praga. Gli angloamericani entravano nel cuore della Germania insieme ai russi fino a Berlino.  A fine aprile crollava il fronte italiano e Mussolini veniva catturato, mentre Hitler si suicida nel bunker del governo. I combattimenti cessarono fra l’8 e il 9 maggio 1945. Conclusi combattimenti sul fronte occidentale, si passo a quello orientale, dove gli statunitensi non riuscivano a piegare il nemico nipponico, che continuava a combattere facendo ampio ricorso all'azione del kamikaze, aviatori suicidi che si gettavano sulle navi avversarie con i loro aerei carichi di esplosivo.  Il nuovo presidente Harry Truman decise di utilizzare la bomba atomica: il 6 agosto 1945 un bombardiere sganciava la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima i tre giorni dopo su Nagasaki. Morirono rispettivamente 100 mila e 60 mila persone, distruggendo totalmente le due città e dando effetti disastrosi a lungo periodo su coloro che erano stati contaminati dalle radiazioni.  Il 15 agosto 1945, l'imperatore Hirohito offri agli alleati la resa senza condizioni.  Con la firma dell'armistizio, il 2 settembre 1945, si concludeva così il secondo conflitto mondiale. DOPO la SECONDA GUERRA MONDIALE PROCESSI di NORIMBERGA: furono una serie di processi avvenuti a Norimberga da un tribunale internazionale: vennero accusate di crimini di guerra e contro l’umanità tra cui il genocidio di 6 milioni di persone nei campi di concentramento: ci furono varie condanne a morte. LA GUERRA DI COREA: Gli Stati Uniti, alla creazione della Repubblica Popolare cinese (comunista), cercarono di evitare la discesa di un’altra nazione comunista: la Corea. Il Paese era diviso in Corea del nord (comunista) e la Corea del sud (con tratti più occidentali) e quando la Corea del nord attacca la Corea del sud (supportata da Urss e Cina), gli Stati Uniti intervengono e pongono i confini tra le due nazioni. LA CRISI DI CUBA: A Cuba, dal 1959 sotto il controllo del rivoluzionario comunista Fidel Castro e Che Guevara, fu tentato un colpo di Stato da parte degli Stati Uniti: la Habana cade nelle mani americane e viene proclamato un embargo commerciale, economico e finanziario, ossia il divieto di esportare beni a Cuba. ONU: dopo la Seconda guerra mondiale viene creato questo organismo internazionale: è un organo esecutivo delle Nazioni Unite che ha come principale scopo quello di mantenere la pace tra i paesi garantendo inoltre una sicurezza collettiva. L’organo si occupa di vicende relative alla sicurezza internazionale, il terrorismo e le violazioni dei diritti umani che hanno riguardato soprattutto la seconda guerra mondiale. PIANO MARSHALL: è stato un programma di aiuti economici offerti dagli Stati Uniti all’Europa Occidentale nel periodo del dopoguerra: con questo piano gli Stati Uniti finanziarono l’economia europea devastata dalla Seconda guerra mondiale, inviando materie prime, a patto che i Paesi rispettassero la democrazia. Il Piano Marshall ha anche promosso l'integrazione economica e politica dell'Europa; nell’Europa dell’Est i finanziamenti non furono consentiti dall’URSS che si oppose poiché temeva l’influenza economica degli Stati Uniti. POLITICA di CONTENIMENTO e DOTTRINA TRUMAN: La politica di contenimento è un tipo di strategia politica usata dagli Stati Uniti durante i primi anni di guerra fredda con l’obiettivo di evitare che nazioni in una determinata area geografica cadessero sotto il dominio comunista. La dottrina Truman, (presidente Truman nel 1947), affermava che gli Stati Uniti dovevano aiutare economicamente, diplomaticamente e militarmente i Paesi minacciati dall'espansione comunista, come Grecia e Turchia. GUERRA FREDDA e CORTINA di FERRO: L’Europa occidentale era capitalista e democratica, al contrario, l’Europa orientale era socialista e legata all’URSS. Nel 1946, durante il discorso del Primo ministro inglese Winston Churchill negli Stati Uniti, si parlò di una “Cortina di ferro” che divideva l’Europa in due parti: la parte occidentale, libera e democratica e la parte orientale con il dominio sovietico. Gli Stati Uniti erano l’unico paese a possedere la bomba atomica ma nel 1949 anche i sovietici riuscirono ad entrare in possesso della bomba nucleare e, così, si instaurò il cosiddetto “equilibrio del terrore” o MAD = Guerra Fredda.  IL DISGELO: Agli accordi START e MAD si è arrivati dopo il disgelo, ossia dopo la morte di Stalin (1953) i rapporti USA URSS arrivano alla massima tensione con la crisi di Cuba (1961-1962) e la costruzione del muro di Berlino (1961). MAD e START: MAD è stato un principio fondamentale della strategia nucleare degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica durante la guerra fredda: entrambi i paesi possedevano abbastanza armi nucleari da distruggersi e, di conseguenza, si creava una situazione di equilibrio, in cui nessun paese sarebbe stato disposto ad attaccare l'altro. Gli START sono stati accordi bilaterali tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica per il controllo degli armamenti nucleari con l’obiettivo di ridurre gli armamenti nucleari. NATO, PATTO ATLANTICO: La NATO è un'alleanza militare tra Paesi dell'Europa e dell'America del Nord, nata nel 1949 sulla base del Patto Atlantico (Churchill e Roosevelt) che stabiliva che ogni attacco ad una nazione tra quelle della coalizione veniva considerato come un attacco alla coalizione stessa. CECA: sta per Comunità europea del carbone e dell’acciaio, creata con il Trattato di Parigi nel 1951, grazie all’iniziativa di Monnet, Schuman, Adenauer e De Gasperi. Alla CECA aderirono: Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Repubblica Federale di Germania.  La CECA si prefiggeva di coordinare la produzione e la distribuzione delle due materie prime fondamentali per l’industria, per promuovere la ricostruzione dell’economia e la pace dopo la seconda guerra mondiale: infatti, per evitare nuovi conflitti era importante la condivisione delle risorse PIANO SCHUMAN: Nel 1950, Robert Schuman, tenne un discorso storico a Parigi proponendo che i paesi dell’Europa occidentale si sarebbero dovuti unire unissero per la creazione di una comunità in cui i membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio. Questa comunità fu istituita nel 1951 e prese il nome di CECA, Comunità Europea del carbone e dell’acciaio, con l’obiettivo di creare un mercato comune con libero accesso e libera circolazione dei beni. BERLIN BLOCKADE: è stata una crisi politica e militare avvenuta nel 1949 nella città di Berlino. Infatti ci fu un blocco dei collegamenti terrestri, ferroviari e fluviali tra la città di Berlino, all'epoca divisa in quattro zone di occupazione controllate dagli Alleati, e il territorio della Germania Est, controllato dall'Unione Sovietica. La causa principale della Berlin Blockade fu la decisione degli Alleati di creare una nuova moneta nella loro zona di occupazione in Germania, senza l'approvazione dell'Unione Sovietica: è stato un atto di aggressione sovietica come risposta alle azioni occidentali. Le conseguenze furono il consolidamento della divisione dell'Europa nei due blocchi guidati da Stati Uniti e Unione Sovietica. Fondamentale fu l'operazione "Vittoria Aerea", un ponte aereo organizzato dagli Alleati per rifornire di cibo e materie primarie Berlino Ovest: è il simbolo della resistenza alla minaccia sovietica. DECOLONIZZAZIONE: Comincia dopo Prima Guerra Mondiale, grazie all’autodeterminazione dei popoli, all’indebolimento della potenza coloniale e in quanto USA e URSS rifiutavano la mentalità coloniale. Decolonizzazione britannica (India, Pakistan, Birmania; Egitto/medio oriente; Rhodesia Sudafrica) → vi è stato un fenomeno di decolonizzazione; in Africa ci fu l’Apartheid, ossia un regime con una forte persecuzione razziale, soprattutto nelle colonie britanniche dell’Africa del sud, in cui bianchi e neri era nettamente divisi. Decolonizzazione francese (vicino Oriente (Siria, Libano), Indocina, Algeria, Africa subsahariana) → La situazione in Algeria divenne violenta, con un conflitto che seguì l'indipendenza nel 1962 (francesi e indipendentisti algerini) KENNEDY – KRUSCIOV: Kennedy fu presidente degli Stati Uniti dopo Eisenhower e durante il suo mandato, non completato poiché fu assassinato a Dallas, ha dovuto affrontare la Guerra Fredda (in particolare la crisi di CUBA e la costruzione del muro di Berlino) e la crisi diplomatica con il Vietnam.   Krusciov, invece, è stato il capo del partito comunista in URSS dopo la morte di Stalin: ha intrapreso diverse riforme e politiche di destalinizzazione, cercando di allentare il culto della personalità di Stalin e di portare avanti una politica di "coabitazione pacifica" con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali. IL 68 MARTIN LUTHER KING → Martin Luther King fu uno dei responsabili del cambiamento sociale non violento del XX secolo. Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso “I have a dream”, nel quale vedeva un mondo in
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