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La Socializzazione e i Sistemi Sociali: Ruoli, Norme, Potere e Istituzioni, Prove svolte di Maturità di Sociologia

Il ruolo della famiglia nella socializzazione primaria e secondaria, la differenza tra socializzazione formale e informale, il concetto di istituzioni sociali e il loro ruolo nella società. Vengono inoltre analizzate le teorie di Comte, Parsons, Marx e Mills sui sistemi sociali, la disuguaglianza sociale e economica, il controllo sociale e le espressioni faciali come mezzi di comunicazione. Il testo conclude con una discussione sul potere politico e lo Stato.

Tipologia: Prove svolte di Maturità

2019/2020

Caricato il 14/06/2022

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4.5

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Scarica La Socializzazione e i Sistemi Sociali: Ruoli, Norme, Potere e Istituzioni e più Prove svolte di Maturità in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA LA SOCIALIZZAZIONE È l’insieme dei processi attraverso i quali un individuo sviluppa le capacità comunicative e le competenze necessarie per l’inserimento di un dato contesto sociale. È il processo attraverso il quale una società trasmette il proprio patrimonio culturale, cioè l’insieme delle credenze, valori, modelli di comportamento ad un individuo. Pedagogia: educazione Antropologia: inculturazione Sociologia: socializzazione Entrano in gioco diversi fattori: • Fattori biologici: ciascuno viene al mondo con un patrimonio genetico personale che lo predispone all’azione dei fattori sociali e naturali • Fattori psicologici e culturali: l’ambiente sociale modella l’individuo che tende ad imitare i comportamenti che vede messi in atto. Noi assorbiamo i comportamenti delle persone a cui siamo legati. Può essere • Primaria: riguarda l’infanzia fino alla pubertà. Due processi importanti sono identificazione, il bambino si riconosce simile agli altri, e individuazione, il bambino scopre la propria specificità. Ruolo fondamentale quello della famiglia, impara come comportarsi in società, la socializzazione primaria è in parte non intenzionale perché i genitori socializzano i propri figli, cioè trasmettono regole e modelli, non solo consapevolmente ma anche con il loro esempio. • Secondaria: l’individuo dall’adolescenza e per il resto della vita apprende nuove cose e nuove caratteristiche. A volte processi di socializzazione secondaria sono più superficiali, non richiedono grandi cambiamenti, altre volte ci sono trasformazioni più radicali. Diversi tipi: • Socializzazione anticipatoria: è la preparazione per compiti sociali ancora lontani, quando i bambini imitano gli adulti giocando. (il gioco come preparazione alla vita) • Socializzazione alla rovescia: quando la trasmissione culturale si realizza in modo contrario, non sono gli adulti a socializzare i giovani, ma le nuove generazioni socializzano le vecchie. • Risocializzazione: riguarda contesti specifici, all’interno delle istituzioni totali, come carceri, ospedali psichiatrici. l’individuo si conforma a nuove regole. Ci sono due fasi: desocializzazione rispetto alla vecchia vita, e neosocializzazione rispetto a quella nuova. • Socializzazione di genere: varia a seconda del sesso di appartenenza e varia da società a società (abbigliamento) Si divide anche in • Formale: quelle alle quali la società assegna ufficialmente questo compito: la famiglia e la scuola. Svolgono questo compito in modo ufficiale, intenzionale e consapevole. • Informale: svolgono indirettamente la funzione di socializzazione: gli amici (il gruppo dei pari), i mass media. Trasmettono valori e modelli di comportamento che ci modellano. Svolgono questo compito in modo non ufficiale, non intenzionale e non consapevole. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE LA FAMIGLIA: esiste in tutte le società, un insieme di persone, per lo più coresidenti, unite tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione e legate da sentimenti di affetto. Talcott Parsons ha individuato due ruoli della famiglia: • Ruolo strumentale: svolto dal padre che insegna i figli maschi a svolgere lo stesso compito • Ruolo espressivo: svolto dalla madre che insegna alle figlie a provvedere ai bisogni degli altri componenti Prevede quindi una divisione dei ruoli in base al genere. Anche i risultati cognitivi sono influenzati dall’ambiente familiare: un ambiente familiare culturalmente sottosviluppato segna negativamente lo sviluppo dei figli. LA SCUOLA: riguarda sia la socializzazione primaria che secondaria. Fa da tramite tra la famiglia, società e mondo del lavoro, perché a scuola si cominciano ad acquisire le competenze che servono per il lavoro. Svolge diverse funzioni: • Funzione di socializzazione: attraverso le regole i ragazzi imparano il rispetto dell’autorità e il vivere in comunità. • Funzione d’istruzione: la scuola trasmette conoscenze relative a discipline di studio • Funzione di selezione sociale: in base al livello scolastico raggiunto si accede a determinate professioni Oltre ai genitori, anche gli insegnanti rappresentano modelli di riferimento per gli studenti. IL GRUPPO DEI PARI: un gruppo i cui componenti sono coetanei. Nell’adolescenza diventa fondamentale, a volte in contrasto con la scuola e la famiglia. In questo periodo aumenta la discontinuità generazionale tra le generazioni, e mentre gli adulti restano ancorati ai vecchi orizzonti, i giovani sono dei nuovi tempi. Il gruppo dei pari dà vita a sottoculture, ovvero uno spazio che un gruppo si ritaglia nella cultura dominante. (ribellione giovanile di fronte ai genitori o sostituirli gradualmente. I MASS MEDIA: sono un’agenzia di socializzazione informale che sottraggono il tempo. la loro influenza è molto importante e spesso in conflitto con la famiglia e la scuola. Il loro impatto è sempre più significativo: una volta radio e tv erano i media più importanti, mentre ora c’è internet. Il rapporto con i media ora è più interattivo, l’utente ha più possibilità di scelta. SISTEMA SOCIALE È il complesso che regola posizioni e ruoli di organizzazioni o istituzioni attraverso norme precise. Gli individui possono interpretare in modo personale il proprio ruolo nella società. Il sistema sociale è stabile ma non immutabile, Comte attraverso la dinamica sociale si propone di individuare in che modo i sistemi sociali si evolvono, mentre con la statica sociale studia la stabilità di una società. Parsons spiega il tutto parlando del sistema sociale come di un sistema di sistemi: con AGIL (con diversi sottosistemi economici, politici, giuridici ed culturale-educativi) ISTITUZIONALIZZAZIONE: L’istituzione è il tramite tra individuo e società, la più importante è la famiglia. Max Weber distingue in questo processo azione sociale, ogni singolo comportamento che ha conseguenze sui comportamenti degli altri, e agire sociale, l’insieme di questi comportamenti. Un’azione produce una reazione, e questo rapporto viene chiamato interazione sociale. Un’interazione sociale ripetuta viene chiamata relazione sociale. Si dividono in momentanee, che sono passeggere, e stabili. quelle stabili vengono ripetute, carismatico, il quale deve essere capace di organizzare e guidare il movimento. Se non si scioglie dopo aver raggiunto lo scopo diventa un partito. Anche associazione di volontariato che sostituiscono lo stato quando questo non è presente (art. 18) I comportamenti ritenuti normali in un certo contesto e Il deviante è un anticonformista colui che va contro le norme e non le rispetta è diverso dall’uomo medio “normale”. Il deviante mette a repentaglio la sicurezza sociale. Tra gli atti devianti si ha anche il reato o il crimine. La devianza Non è per forza negativa, la devianza non è da associare alla criminalità. IL DEVIANTE NON è UN CRIMINALE E IL CRIMINALE è SEMPRE UN DEVIANTE. Il controllo sociale: strumento della società ufficiale (polizia) o informale (gossip) volto alla limitazione dei danni all’organizzazione della vita associata. COMUNICAZIONE Processo durante il quale avviene uno scambio di messaggi tra un sistema e un altro. La comunicazione è sempre un fatto sociale e il linguaggio è un’interazione sociale. mittente->destinatario. Il mittente codifica il messaggio mentre il destinatario lo decodifica. Il messaggio viaggia lungo un canale e ha un referente (l’oggetto di cui si parla). Ciò avviene in un determinato contesto COMPORTAMENTO VERBALE: il linguaggio verbale, ovvero attraverso le parole, è una carrieristica solo umana, che permette di riferirsi anche a eventi trascorsi o sentimenti, ed è reso possibile dalla capacità di astrazione e dall’uso di simboli e concetti. Piaget ritiene che il bambino sviluppi il linguaggio nella fase dell’egocentrismo infantile, nella quale parla soprattutto per organizzare i pensieri e poi per rivolgersi agli altri. Mentre secondo Vygotskij il bambino impara a parlare per l’esigenza di comunicare con gli altri e poi diventa pensiero. COMPORTAMENTO NON VERBALE: comunichiamo non solo attraverso la parola, ma anche con linguaggi non verbali, tutto di noi comunica, anche il silenzio. Può essere espressa attraverso: • DISTANZA NELLO SPAZIO: riguarda la distanza fisica che le persone tengono tra loro. Si può ritenere che sia in rapporto alla distanza sociale: le persone che si sentono più spiritualmente vicine restano vicine anche nelle interazioni. • ESPRESSIONI FACCIALI: anche le espressioni facciali comunicano. È importante lo sguardo, che comunica i nostri sentimenti e il nostro atteggiamento nei confronti di chi parla. Può servire anche per scandire i turni di parola: guardare una persona mentre parla significa che la stiamo ascoltando, mentre se distogliamo lo sguardo mostra un calo di interesse. • GESTUALITA’: i gesti spesso sottolineano il contenuto di quanto si dice. Di cultura in cultura i gesti possono cambiare • CONTATTO FISICO: indica il grado di vicinanza tra le persone. La stretta di mano, l’abbraccio, il bacio 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE: 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione ha un contenuto 3. La relazione dipende dalla punteggiatura di comunicazione tra i comunicanti 4. La comunicazione umana è composta da codici analogici e digitali. La comunicazione analogica rappresenta quella non verbale 5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza. Simmetrici: uguaglianza; Complementari: differenza Quando la comunicazione non è chiara e quindi è ambigua, questo porta alla schizzofrenia. Un fraintendimento all’interno della comunicazione c’è sempre Possiamo trovare delle differenze linguistiche tra uomini e donne. Gli uomini sono interessati al potere in cui devono dimostrare la loro supremazia mentre le donne sono strettamente legate alla solidarietà. MASS MEDIA E SOCIETA’ DI MASSA Oggi viviamo in una società in cui sono diffusi mezzi di comunicazione di massa. Ogni rivoluzione mediatica secondo MCLHUAN ha avuto i suoi critici “apocalittici”, che vedono in un nuovo medium una fonte di problemI per loro la cultura di massa è un'anticultura e i suoi sostenitori “integrati”, che pensano che il nuovo medium sia in grado di migliorare l’esistenza. I pro e i contro di internet e dei computer: ampliano la diffusione delle informazioni in tempo reale, ma nel momento in cui mettono in contatto individui geograficamente lontani, li allontanano da chi è vicino a loro. MEDIA: medium al singolare significa mezzo, quindi un mezzo di comunicazione. Tutti insieme i mezzi costituiscono il sistema dei media. Ogni medium permette di superare i limiti spaziali e temporali, mettendoci a contatto con persona lontane nello spazio ma simultaneamente, annullando la distanza temporale. (telefono) MASS MEDIA: all’interno del sistema dei media si possono trovare i mass media, strumenti della comunicazione di massa, che mette in contatto molte persone. Il termine “massa” viene inizialmente utilizzato in modo negativo per indicare le società di massa, una società di individui anonimi i cui comportamenti sono diretti da qualcuno. I mass media tradizionali non sono interattivi, i componenti del pubblico non sono interlocutori. (televisione, radio) Media caldi che sollecitano una scarsa partecipazione e i media freddi che richiedono un’alta partecipazione dell’individuo. NEW MEDIA: rappresentano una nuova modalità di comunicazione: si differenziano da una parte dai mass media perché non raggiungono simultaneamente tutto il pubblico. Le caratteristiche dei new media sono l’interattività e la multimedialità. (computer, internet) STAMPA, TELEGRAFO E TELEFONO: il primo mass media è il libro a stampa. A metà 800 sono nati i primi giornali, per divulgare informazioni e notizie. L’invenzione del telegrafo da un impulso ai quotidiani che ha segnato l’ingresso nella società elettrica, perché le notizie possono arrivare in tempo reale anche da lontano. Con il telefono si facilita ancora la trasmissione di notizie. (marconi) CINEMA:
 il cinema è un mass media profondamente coinvolto nell’industria capitalistica per i capitali richiesti dalla produzione e i guadagni resi possibili dagli spettatori. Con il cinema nasce l’industria culturale. Utilizzato molto anche per la propaganda fascista si è passati dal cinema muto al cinema sonoro. Il cinema un prodotto artistico culturale che presenta anche le diverse culture del mondo. Il film rappresenta una realtà elaborata da chi detiene i mezzi produttivi. RADIO E TELEVISIONE: la radio è uno strumento di propaganda fondamentale per ogni regime totalitario. La televisione diventa ancora più persuasiva della radio, condizionando maggiormente le persone, perché richiede un’attenzione esclusiva. McLuhan ritiene che modifica sia l’apparato sensorio sia i rapporti nella famiglia, con i vicini, nella scuola. Si determina anche una telecrazia, o videocrazia: il dominio della televisione nell’orientare l’opinione pubblica non sulla base di fatti ma di sensazioni, annullando l’autonomia di pensiero. Insegna inoltre scene di violenza, stereotipi e pregiudizi ai bambini e sottrae loro tempo che potrebbero utilizzare per imparare cose nuove. Televisione come cattiva maestra per i bambini. PUBBLICITA’: • APOCALITTICI: accusano i pubblicitari di essere persuasori occulti che manipolano le coscienze avvalendosi di conoscenze sociologiche e psicologiche, si insinuano nella mente delle persone. La pubblicità contribuisce alla formazione di un tipo di pensiero e di comportamento omologati al punto che l’unica preoccupazione è il consumo. • INTEGRATI: sostengono che i consumatori non sono soggetti passivi ma creano autonomamente i propri bisogni, e che l’informazione pubblicitaria è necessaria, perché il prodotto non può essere consumato se non se ne conosce l’esistenza. Le pubblicità molto spesso sono anche ingannevoli ovvero qualsiasi pubblicità sia idonea ad indurre le persone a comprare determinato cose COMPUTER: con l’avvento di internet sembra compiersi una democratizzazione dell’informazione. La diffusione dei computer e lo sviluppo della rete hanno creato il web, che mette a disposizione una fonte enorme di informazioni. Ma la mancanza di controllo rende più facili le attività criminali o attività terroristiche. Si crea una nuova disuguaglianza: digital divide: distanza tra coloro che padroneggiano le nuove tecnologie digitali e coloro che non le padroneggiano. Internet consente anche di assumere identità fittizie e false identità. La navigazione in rete crea una realtà virtuale in cui gli individui non si trovano fisicamente e quindi possono presentarsi con delle false identità, personalità fittizie e la gente lo fa per ottenere più attenzione usando nickname differenti da proprio. HACKER : connessione tra tecnologie e potere. I media non sono quindi semplici accessori per comunicare, ma dei veri e propri ambienti culturali in cui prende forma l’identità. TECNOLOGIE EDUCATIVE I mass media sono anche utilizzati all’interno dell’ambito educativo con LIM e programmi televisivi istruttivi. Il maestro Manzi insegnava italiano nel ’54 in tv con l’intento di alfabetizzare gli adulti che non avevano potuto frequentare la scuola durante la loro infanzia. La tecnologia ha completato l’educazione e l’uomo grazie a questa è diventato un uomo multitask, in grado di fare molte cose. 1. partito di notabili i notabili possono dedicarsi alla politica grazie alla condizione economica; solo chi ha i mezzi economici fa politica 2. partito di massa si basa su strutture permanenti, operate grazie a politici di professione finanziati dagli iscritti. Tra queste due tipologie di partito vi è però una somiglianza: una ferrea legge oligarchica; infatti anche nei partiti di massa alla guida vi è un elite. Oggi i partiti sono più trasversali e distinguono ancora tra destra e sinistra. LA DEMOCRAZIA È IN CRISI Michels sostiene che il parlamentarismo sia una falsa leggenda: non sono i cittadini a scegliere i rappresentanti ma quest’ultimi che attraverso la propaganda si fanno scegliere. Una causa della crisi della democrazia è la scarsa partecipazione dal basso, poichè molti non si interessano allo stato.A nulla servono i movimenti popolari perché i leader finiscono per abbandonare la massa ed essere assorbiti dalla classe politica. E’ bene ricordare che dopo una rivoluzione non segue mai un regime democratico. Secondo Michels l’oligarchia è per forza una conseguenza della democrazia. Fromm vuole indagare le cause di questa crisi. Sostiene che la volontà dell’elettore sia alienata nella democrazia moderna: l’elettore viene espropriato del proprio voto e quindi alienato, così come il lavoratore viene espropriato del proprio lavoro. Il suffragio universale non ha risolto nessun problema. I cittadini non esprimono di fatto la propria volontà perché vengono manovrati dalla propaganda. LE SOCIETÀ TOTALITARIE Il totalitarismo è una forma di stato che compare nel 900. Si tratta di un sistema politico autoritario ed il potere è concentrato nelle mani di un leader carismatico ed in un partito unico. Fondamentale è la propaganda, che ha lo scopo di influenzare le azioni e le scelte dei cittadini, insieme alla repressione poliziesca la quale genera terrore. Il primo sistema totalitario nasce in Russia (URSS) ma il concetto di totalitarismo nasce con il fascismo italiano, infatti Amendola associava il fascismo al totalitarismo in quanto esso era un tentativo di dominio assoluto. Il sostantivo totalitarismo è stato usato per la prima volta da Basso dopo che il fascismo ha assunto l’immagine di una dittatura. REGIME AUTORITARIO Essi ammettono limitate forme di pluralismo. Linz definisce regime autoritario un regime caratterizzato da: -pluralismo limitato -mentalità forte e assenza di ideologia - scarsa mobilitazione politica -potere esercitato da un élite o da un leader carismatico e forte. Il termine dittatura si riferisce sia ai regimi autoritari sia a quelli totalitari, e a capo di un dittatura vi è un dittatore, un uomo forte che detiene il potere nelle sue mani. Il termine deriva dal dittatore romano cioè da un uomo forte che assumeva il potere. (francisco franco, hitler, mussolini, Stalin) TOTALITARISMO SOVIETICO (1922-1991) Nasce con la rivoluzione di ottobre nel 1917 dall’ideologia marxista. I leader della rivoluzione è Lenin insieme a Trockij e Stalin. Lenin sostiene che si debbano fare due rivoluzioni in una: quella borghese-industriale e quella socialista. Il partito controlla il governo. Con la morte di Lenin la situazione si inasprisce e sale al comando Stalin. Lo stalinismo è basato sul culto della personalità del capo (forma di idolatria sociale), sul terrore e sulla deportazione nei Gulag (campi di lavoro forzati russi). Con lo stalinismo viene impedita ogni qualsiasi forma di opposizione con la conseguente forma del conformismo. 20 mila persone diedero vita ai Soviet, i consigli che amministrano a vari livelli il paese, capeggiati dal Soviet supremo. Si tratta di un solo partito, ma ciò non significa che non vi sia alcuna opposizione. Un sistema collettivistico (Paese comunista) abolisce la proprietà privata, portando alla formazione del capitalismo di stato. Tra il 1920 e il 1940 l’URSS è diventata la seconda potenza europea, appena dopo gli USA. L’economia sovietica ha puntato molto sull’industria pesante, quella siderurgica, metallurgica, permettendo alla Russia di competere con l’America. Nel 1991 vi è il crollo del regime comunista tramite il sistema collettivistico dell’URSS. Un altro comunismo è quello cinese di Mao Zedong paese comunista con un capitalismo di stato. FASCISMO ITALIANO (1923-1943) Nel 1921 nasce il partito nazional fascista (PNF): si tratta di uno dei partiti di massa attivi nel dopoguerra insieme al partito socialista e a quello popolare. I fascisti seminarono il terrore sin dalla Marcia su Roma nell’ottobre del 22. Mussolini crea un partito di coalizione con i liberali e popolari. Il regime fascista ha inizio nel 25 ed è destinato a crollare il 25 luglio del 1943 con la caduta del governo e l’arresto di Mussolini. Il governo ha inizio con le leggi fascistissime (1925-26) e le principali modifiche rispetto allo stato di diritto furono: ➔ scioglimento di tutti i partiti tranne il PNF ➔ capo del governo: il duce, Mussolini ➔ abolizione dei sindacati sostituiti dalle corporazioni ➔ abolizione della libertà di stampa. Il regime cerca di creare consenso attraverso l’uso della propaganda e con accordi, come ad esempio i Patti Lateranensi. Il regime fascista controlla tutti i mezzi di comunicazione tra cui la radio, il cinema, la tv e la massa. Cardini della società fascista: -famiglia: è al centro della società. -promuovere il militarismo: insieme di atteggiamenti e slogan che vogliono vedere l creazione di un uomo combattente - esalta la giovinezza: espressione di forza. Viene prestata attenzione alle organizzazioni giovanili fasciste. -Il fascismo è apertamente razzista: le leggi razziali contro gli ebrei -L’economia è improntata sul corporativismo: tentativo di superare i conflitti tra capitale e lavoro tramite l'intervento autoritario dello stato e la costituzione di corporazioni a base economica e di mestiere, sul modello di quelle medievali. GERMANIA NAZISTA (1920-1945) Altro grande totalitarismo realizzato in Germania da Hitler nel 1900 e prende esempio da Mussolini. Il termine nazismo è un'abbreviazione di nazionalsocialismo. Il nazismo si rifà alla teoria di Nice (critica alla democrazia, volontà di potenza, superuomo), alla filosofia di Fichte e di Hegel ( lo stato etico). Il nazismo rifiuta il principio di comunità ed i tedeschi sono sotto la guida di un capo carismatico che è il fuhrer. Hitler venne nominato cancelliere, ottenendo così pieni poteri. La Germania viene sconfitta nel 1945. Molti aspetti del nazismo ricordano il fascismo, ma sono realizzati con più durezza: -partito unico, dove gli oppositori sono perseguitati con ferocia -culto dell’onore, della patria, della forza e della supremazia militare. - gli ebrei sono il nemico e a loro viene addossata la colpa delle difficoltà del paese. MITO DELLA RAZZA Superiorità della razza ariana, ovvero il popolo tedesco. Il principio della razza è la base su cui si fonda lo stato. Secondo i tedeschi, gli ebrei avevano contaminato il popolo tedesco. Hitler è soggetto ad idolatria da parte del popolo, e si serve di molta propaganda , sfruttando i mass media e le nuove tecnologie. In germania vengono imposti i trust cioè concentrazioni di imprese, vennero sciolti i sindacati e scioperi aboliti: gli operai, come i contadini, sono costretti alla completa dipendenza. HANNA ARENDT Considera i regimi totalitari come una degradazione politica: la politica si riduce ad un’attività nella quale i pochi amministrano i molti, con riduzione della libertà. Le masse dei nuovi totalitarismi si mostrano disponibili a sottomettersi alle volontà del partito che si impone con ideologia e terrore. Terrore totale, in una società con un sistema di spionaggio permanente, in cui tutti sono sorvegliati e privati della propria privacy. Tipico del totalitarismo è: - il nazionalismo: chi non ha una nazione (ebrei) resta fuori dalla storia. -razzismo e antisemitismo: individualizzazione del nemico interno, gli ebrei in questo caso. -imperialismo: desiderio di espansione L’antisemitismo è il rifiuto della differenza e si maschera con il conformismo. La Arendt dice che l’antisemitismo viene usato nel nazionalismo come collante. LA GLOBALIZZAZIONE La globalizzazione è un processo che a partire dal 1990 prevede scambi economico- commerciali, dove le grandi attività produttive danno vita a una grande società globale; essa dunque riguarda tutti i mercati. Esistono quattro tipi di globalizzazione: 1. globalizzazione economica mondializzazione del commercio 2. globalizzazione spaziale: i confini appaiono sfumati, sia per i fenomeni migratori, sia per la velocità dei mezzi di trasporto 3. globalizzazione informatica: in relazione alla velocità con cui si diffondono le notizie grazie allo sviluppo tecnologico. 4. globalizzazione culturale: non esistono più paesi con una cultura pura. Il capitalismo è ormai diffuso in modo globale, ma non tutti i mercati sono integrati in un’unica rete commerciale. Dal punto di vista economico è possibile distinguere tre aree: America, Eurafrica (Europa, Africa e medio oriente) ed infine Asia Oceania (cerca di emulare lo sviluppo economico del Giappone). AMERICA E’ subordinata all’economia degli Stati Uniti EURAFRICA L’Unione Europea si è espansa fino a raggiungere 28 stati. In Europa si sta verificando un calo demografico, mentre nei Paesi africani e mediorientali la natalità è sempre alta; è proprio da questi paesi che arrivano i flussi migratori, quindi la popolazione dell'UE aumenta. In Africa la situazione economica è problematica a causa dell’instabilità politica e delle frequenti guerre civili. Si tratta di incontri che avvengono periodicamente tra i rappresentanti delle grandi potenze nazionali. FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E’ un’organizzazione composta da 188 Paesi. Si propone di promuovere il commercio mondiale e la cooperazione monetaria con la creazione di un fondo che eroga prestiti ai paesi che ne necessitano. TRIBUNALI INTERNAZIONALI Hanno lo scopo di giudicare i crimini contro l’umanità e di risolvere questioni che riguardano i vari stati. LUOGHI E PERSONE DELLA GLOBALIZZAZIONE Lo scenario ideale della globalizzazione è la città. L’urbanizzazione ha infatti caratterizzato il mondo intero. L’aumento degli abitanti in città e quindi il tasso di urbanizzazione, è considerato un indice della crescita economica. Non sempre però la crescita demografica coincide con la crescita economica. Tra la città e la campagna vi sono alcune differenze: -dimensioni -densità -eterogeneità: abitanti provenienti da luoghi differenti. All’interno di una città si presentano i due grandi estremi di ricchezza e povertà. La divisione del lavoro rende più sfuggevoli i rapporti con le persone, infatti ci si incontra direttamente con chi deve prestare un determinato servizio; con molti risulta difficile intrattenere una conversazione. SIMMEL E WEBER ricordano il fatto che in città si incontrano persone fuori dai legami di parentela e che ci sono degli obblighi nei loro confronti. La città diventa anche un pericolo per la devianza. Le città possono trasformarsi in metropoli e poi in megalopoli. PRIMO PASSAGGIO: da città a metropoli→ si creano una serie di filamenti urbani tra le città e i luoghi vicini. Nelle metropoli le fabbriche vengono trasferite fuori dai centri urbani, le aree per gli affari si ampliano, con la conseguente creazione degli slums cioè le case degli operai, ovvero i bassifondi malsani. SECONDO PASSAGGIO: da metropoli a megalopoli→ le megalopoli ospitano fino a 10-12 milioni di abitanti ; qui gli aspetti negativi e positivi della città si ingigantiscono. Molte sono le persone provenienti da fuori (si tenta l’integrazione). Si tratta quindi di città globalizzate, all’interno delle quali si creano scambi ma anche conflitti. Nelle città globalizzate Si parla di melting pot, secondo cui si amalgamano le differenze, dando vita a una nuova identità→ multiculturalismo. SASSEN ha chiarito la differenza tra megalopoli occidentali e quelle del terzo mondo: le prime sono città globali, abitate da gente di tutto il mondo, le seconde sono globalizzate, vittime del processo di globalizzazione. LE MIGRAZIONI Possono avvenire per vari motivi: 1. cause economiche→ coloro che vogliono sottrarsi a condizioni di miseria nella speranza di trovare una condizione migliore. Per migrare si aggiungono poi altre condizioni: condizioni politiche (quando ci sono delle condizioni che rendono impossibile la permanenza), prossimità geografica, prossimità culturale ( es. ex colonie che si trasferiscono nel paese colonizzatore, dove si parla la stessa lingua), agisce anche il racconto che descrive gli altri paesi come paradisiaci. 2. cause politico militari→ riguardano i cosiddetti profughi, ovvero coloro che richiedono asilo politico perché scappano da guerre, persecuzioni politiche o religiose. Chi richiede asilo e il riconoscimento di profugo, ottiene un’accoglienza migliore. EMIGRAZIONE LEGALE E CLANDESTINA Alcuni entrano legalmente nel paese, attraverso quanto accordato ufficialmente, altri entrano da clandestini cioè senza preventivo di accesso MULTICULTURALITA’ Una delle conseguenze della globalizzazione è la multiculturalità, cioè la presenza di più culture su uno stesso territorio. Differenza tra: ● MULTICULTURALITÀ compresenza di diverse culture in una società ● INTERCULTURALITÀ conoscenza e scambio tra culture diverse ● MULTICULTURALISMO si divide a sua volta in : ➔ assimilazione assorbimento della popolazione portatrice di cultura in quella dominante ➔ integrazione dialogo e convivenza nel reciproco rispetto ➔ inclusione uguale dignità, uguali diritti e uguali doveri La multiculturalità mette in crisi lo Stato-nazione, ovvero uno stato dove la popolazione appartiene per lo più alla stessa etnia; i confini non difendono più dal diverso, ma bisogna far i conti con una vera e propria integrazione. Non sempre i figli di immigrati, nati nel nuovo paese, ricevono la cittadinanza. A riguardo della cittadinanza ci sono due considerazioni politiche: -diritto di sangue cioè la cittadinanza è quella dei genitori - diritto di suolo cioè la cittadinanza è quella del territorio in cui si nasce. Il primo è più legato allo stato-nazione; il secondo è proprio delle società multiculturali. A seconda dei paesi di accoglienza, il problema delle minoranze è stato affrontato in maniere differente, ma comunque nelle politiche multiculturaliste è importante l’obiettivo della lotta all’esclusione e il riconoscimento di pari dignità per tutti.Il multiculturalismo vede le differenze come un valore e si pone il problema del dialogo tra le culture anche in grado di arginare il terrorismo. TERRORISMO TERRORISMO GLOBALE: che colpisce stati molto distanti tra loro. Al terrorismo viene spesso associata una matrice islamica: in realtà islamico significa aderire al culto religioso, islamista indica un atteggiamento fondamentalista. Si presenta come un fenomeno della deglobalizzazione dall’attacco alle torri gemelle nel 2001 si crede che il terrorismo di matrice islamica sia contro il mondo occidentale Molti scambiano il terrorismo internazionale con la 3GM (terza gm). In questo periodo si è diffuso il terrorismo online→ hackeraggio IL WELFARE Il Welfare state o stato sociale è un insieme di politiche pubbliche, dirette a migliorare le condizioni di vita garantendo benessere e assistenza ai cittadini. Vi sono due forme di welfare: una più ristretta, la quale provvede solo ai bisogni di alcuni cittadini e una forma più ampia, la quale mette a disposizione di tutti i cittadini i servizi (tipica del nord Europa). Gli obiettivi del welfare sono 3: 1. assicurare un tenore di vita adeguato a tutti i cittadini 2. dare sicurezza gli individui e alle famiglie in presenza di eventi naturali catastrofici 3. consentire a tutti i cittadini di usufruire di alcuni servizi fondamentali, quali l’istruzione e la sanità. Il Rapporto Beveridge del 1942 è considerato l’atto di nascita del Welfare State. Tale rapporto prevedeva una serie di interventi in Inghilterra: ● servizio medico nazionale gratuito ● indennità di disoccupazione ● aumento delle pensioni ● rafforzamento dell’insegnamento pubblico ● intensificazione dell’edilizia popolare ● controllo dello stato su prezzi e salari Lo stato sociale vide il suo boom tra il 50 e il 73 e veniva applicato solo nei paesi dove vi sono partiti laburisti o di sinistra. LO STATO SOCIALE IN ITALIA La nascita risale al 1889 quando alcune leggi introducono l’assicurazione che copre gli infortuni, l’invalidità e la vecchiaia. Nasce poi la cassa di previdenza per la vecchiaia e l’invalidità degli operai e l’assicurazione contro la disoccupazione. Lo stato sociale più avanzato è quello fascista. Proprio in questo periodo nascono numerosi istituti a favore dei lavoratori: INPS (istituto nazionale per la previdenza sociale) INAIL (istituzione nazionale per gli infortuni sul lavoro), l’ONMI (opera nazionale per la maternità e l’infanzia). Nel 1978 viene istituito il servizio sanitario nazionale (con la scomparsa delle mutue), vennero introdotte anche le pensioni retributive e sociali (le prime legate al lavoro svolto, le seconde assegnate ai soggetti con difficoltà economiche). FORME DI WELFARE 1) TITMUSS individua tre tipi di welfare in base alla finalità che la politica sociale dello stato distingue: ➔ welfare assistenziale: corrisponde alla fase del Poor Law ed è quindi una forma di assistenza per i più bisognosi. ➔ welfare aziendale: si rivolge solo ai lavoratori, fornendo loro l’indennità di disoccupazione e pensioni di vecchiaia. Corrisponde alla fase dello stato sociale. ➔ welfare istituzionale-retributivo: è rivolto a tutti, riguarda l’universalizzazione di tutti i servizi, ma è molto costoso ed è presente solo nei paesi del nord europa, perché tutti i cittadini pagano le tasse. 2) ANDERSEN distingue tre forme di welfare in base alle idee politiche: ★ regime liberale: negli stati dove prevale l’idea politica liberale; i cittadini devono essere in grado di cavarsela da soli e si riduce al minimo l’intervento dello stato. Caratteristiche: misure di assistenza basate sulla prova dei mezzi di cui dispongono i cittadini; persistenza del dualismo tra il Welfare dei poveri (pubblico) e quello dei ricchi (privato). Dunque i destinatari dei servizi pubblici sono una minoranza. La maggior parte della società ricorre al mercato privato dei servizi (in america l'assistenza sanitaria è privata) ★ regime conservatore-corporatore: negli stati come Francia e Germania e Italia. Diritti e tutele dipendono dal fatto di esercitare un lavoro. Vi sono interventi pubblici legati alla posizione occupazionale, quindi la priorità è data ai capo famiglia. E’ bene ricordare che è presente la disuguaglianza di genere. ★ regime socialdemocratico: servizi garantiti a tutti (stati del nord Europa): misure rivolte a tutti i cittadini, eguaglianza di trattamento, dunque i cittadini si sentono in dovere di contribuire pagando le tasse. 3) CHIARA SARACENO distingue: ● concezione allargata: gli interventi riguardano tutti con un ampio impegno dello stato nella produzione e redistribuzione delle risorse ● concezione ristretta: privilegia le esigenze dei lavoratori e non della società nel suo insieme (es. asili nido sono gestiti dalle donne). Terzo settore: privato sociale. Ad esmpio la lotta alla tossicodipendenza, lo stato italiano non prevede alcun intervento per il recupero, la risocializzazione e il reinserimento di questi nella società. Questo compito è svolto dalle comunità terapeutiche su iniziativa propria. In questo caso il privato è sociale. Esso opera attraverso operazioni no profit. Nel terzo settore operano sia volontari che persone retribuite, ma anche enti religiosi (caritas e croce rossa italiana sono un esempio). ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO -assenza di finalità di lucro -democraticità della struttura -gratuità dei servizi COOPERATIVE SOCIALI Si occupano della gestione dei servizi socio-sanitari, educativi e di inserimento al lavoro si soggetti con problemi psico-fisici, ma anche detenuti. I volontari non possono superare il 50% dei soci. FONDAZIONI BANCARIE Assistenza di soggetti deboli, difesa dei beni artistico-culturali, difesa dell’ambiente e ricerca scientifica. ONLUS Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Svolgono diverse attività in diversi ambiti: cultura, istruzione, sport, ambiente e assistenza sociale sanitaria. Alcune sono le cosiddette onlus di diritto: organizzazioni che svolgono attività produttive e commerciali; un esempio sono le ONG (organizzazioni NON governative). Queste operano per diversi scopi, come difesa dell’ambiente, incoraggiamento all’osservazione dei diritti umani,incremento del benessere per fasce di popolazione meno benestanti. ONG Spesso si dedicano alla cooperazione e allo sviluppo internazionale nei paesi sottosviluppati. E’ stata menzionata per la prima volta nell’art.71 della carta costituzionale dell’ONU. Esse sono generalmente no profit, cercano di operare in campi riguardanti i diritti umani, l’ambiente, il benessere della popolazione ecc. Ci lavorano anche dei cooperanti, ovvero dei professionisti i quali fanno pressione a livello politico per salvaguardare i diritti umani. Si possono individuare tre settori principali: -educazione allo sviluppo o alla cittadinanza mondiale -cooperazione diretta con il sud del mondo - formazione di gruppi di pressione IL FINANZIAMENTO I fondi vengono raccolti in vari modi: -contributi degli associati -contributi privati -contributi di enti pubblici -donazioni e lasciti testamentari -entrate derivanti da attività commerciali svolte dalle stesse organizzazioni per l’autofinanziamento. Con il 5Xmille gli italiani possono donare. f
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