Scarica PROMESSI SPOSI- introduzione e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! INTRODUZIONE PROMESSI SPOSI L'autore finge di citare l'inizio di un manoscritto di un anonimo autore del XVII secolo, il quale dichiara che la storia è una specie di guerra contro il tempo, poiché il tempo vorrebbe che alcuni avvenimenti passati venissero dimenticati mentre la storia vorrebbe recuperarli . Tuttavia, spiega l'anonimo (ossia Manzoni), gli storici che lui definisce campioni si limitano a raccontare le imprese politiche e militari di personaggi potenti e importanti lasciando nel dimenticatoio tutti gli altri, cosa che egli dice di non voler fare ma soprattutto di non saper fare ( ma in realtà quando dice di non saper scrivere queste storie è autoironico perché lui stesso conosce le sue capacità letterarie) ma lui decide di non volerlo fare per essere coerente con la concezione che ha della storia ossia che la storia non è fatta solo dai potenti ma anche dagli umili e infatti poiché è venuto a conoscenza di una vicenda che ha visto come protagonisti personaggi di umile condizione sociale, intende raccontarla. Poi “ l’anonimo” dice che In questa narrazione si vedranno azioni di assoluta malvagità ed altre, opposte, di straordinaria virtù pertanto si parlerà sia del bene che del male. Successivamente paragona il governo spagnolo a uno splendido firmamento in cui il re di Spagna è un "Sole che mai tramonta", il governatore di Milano è una luna "giamai calante", i senatori sono le stelle fisse e i magistrati sono i pianeti che ruotano intorno alla Terra ma in realtà si può capire da ciò che lui è ironico perché gli astri del firmamento considerati molto importanti in quel periodo non potevano proprio essere paragonati al governo spagnolo dato la sua poca rilevanza in Italia , quindi utilizza questa metafora per denigrare implicitamente gli spagnoli ossia gli austriaci e il loro modo di governare e inoltre possiamo dire che Manzoni utilizza l’espediente di aver trovato la storia in antico manoscritto per mantenere le distanze da ciò che racconta, facendo in modo che la critica alla dominazione straniera (presente in Italia anche all'epoca di Manzoni) non può essere attribuita a lui - non può essere accusato di nazionalismo- perché arriva tutto dal manoscritto seicentesco che dice di aver trovato. Poi, l'anonimo attribuisce la malvagità degli uomini all'intervento del demonio, mentre è evidente che la colpa è dei personaggi negativi che agiscono impunemente grazie all'inefficienza e alla connivenza di chi deve amministrare la giustizia. Poi afferma che la vicenda narrata risale agli anni della sua gioventù e la maggior parte dei personaggi citati sono ormai passati a miglior vita, tuttavia l'anonimo non farà i nomi di alcuni di essi per rispetto e per lo stesso motivo accennerà in modo vago anche ad alcuni luoghi. Questa non deve essere considerata un'imperfezione del racconto, poiché i nomi ,secondo Alessandro, non sono altro che semplici accidenti ossia solo dei segni convenzionali per distinguere due persone o due luoghi. A questo punto si pone una domanda retorica e si chiede se una volta ricopiato il manoscritto ci sarebbe stato qualcuno capace di leggerlo e dal momento che si rende conto che la lingua in cui esso è realizzato e lo stile dell'anonimo secentista sarebbero alquanto sarebbero incomprensibili per i lettori contemporanei decide di interrompere la copia. Gli era sembrato però un peccato non divulgare la storia raccontata nel manoscritto, ovvero quella dei due promessi sposi, che nonostante la lingua in cui era narrata gli pareva molto bella e degna di essere conosciuta. Allora decide di riscrivere la storia con un linguaggio più capibile ai lettori inoltre visto che alcuni fatti dello scartafaccio gli sembravano falsi fece anche delle ricerche per capire se tutto ciò che aveva trovato fosse realmente accaduto. Grazie a queste ricerche trovò non soltanto molte conferme ma anche la prova che alcuni personaggi citati dall'anonimo nonostante fossero strani erano realmente esistiti. Successivamente l'autore si rende conto che,
