PROPOSTA FATTA DALL'ACCADEMIA DEI SILLOGRAFI, Appunti di Letteratura Italiana

Scarica PROPOSTA FATTA DALL'ACCADEMIA DEI SILLOGRAFI e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! PROPOSTA DI PREMI FATTA DALL’ACCADEMIA DEI SILLOGRAFI 22-25 FEBBRAIO 1824 È un’operetta interessante e attuale. Si nota il contrasto antico-moderno e in questo caso lungo il filo della riflessione sul percorso dell’uomo che lo conduce alla perfezione (pensiero illuminista). Questo tema viene affrontato dal punto di vista delle grandi scoperte dell’uomo: tra il 1821 e il 1823 nello Zibaldone. Leopardi scrive delle pagine sulle grandi scoperte che hanno segnato la storia dell’umanità a partire dall’alfabeto, alla navigazione, la polvere da sparo, la stampa, la moneta ecc. Il tema delle invenzioni è un tema su cui Leopardi torna a più riprese. Troviamo anche l’idea di una possibile futura scomparsa dell’umano o di una “vita non vita”. Ciò emerge soprattutto quando si parla di macchine (età moderna, età delle macchine). A queste macchine l’uomo delega la speranza di una risoluzione dei problemi fondamentali della propria esistenza. In particolare il tema della macchina viene declinato parlando di automi, creature meccaniche antropomorfe che presentano ben precise caratteristiche. Non è una narrazione, ne un dialogo, il testo si presenta come una proposta, un bando di concorso di una fantomatica accademia “dei Sillografi”. In tutti questi ingredienti si aggiunge la parodia della satira delle istituzioni accademiche, dei giornali dell’epoca, mettendoli in ridicolo. C’è un riferimento a un genere poetico antico, i Silloi (genere poetico di età ellenistica) ai quali Leopardi fa riferimento nello Zibaldone del 22 febbraio 1824 (data di inizio della stesura delle Operette). Il nucleo dei Silloi è lo scherno, la derisione: quest’accademia non deve essere presa sul serio, sotto il segno dell’ironia, già ammicca a una complicità con il lettore. Questa accademia crede nell’utile comune, che questo sia il secolo più fortunato di tutti e si propone di promuovere l’andamento del secolo in cui ci troviamo, citando l’autore di fine 700 Gian Battista Casti “Gli animali parlanti”. Non essendo possibile correggere gli errori umani, o si riinizia da capo l’uomo oppure vi deve essere un restringimento al minimo della sua sfera d’azione, facendolo sostituire completamente dalle macchine (la macchina non sbaglia, la fallibilità dell’uomo è una pecca non una caratteristica). Ciò provocherà un ulteriore distacco dell’uomo dalla vita L’accademia bandisce un concorso a premi che verranno assegnati a chi sarà in grado di produrre tre automi, in ordine crescente di difficoltà.  AMICO FEDELE : La prima macchina deve fare la parte dell’amico, il quale non biasima o derida l’amico assente, non se ne approfitti. Leopardi prende due argomenti in un colpo solo: da una parte ci restituisce un orizzonte umano degradato; dall’altra ci fa capire che non si può affidare alla tecnica la risoluzione di questi problemi. L’unico modo è rimettere in moto l’immaginazione, con la poesia e con il poetico, tramite l’introduzione di falsi miti moderni e che fin troppe volte si è confusa la felicità con la facilità. Nel programmare questo automa bisogna utilizzare i trattati di Cicerone e di Madame de Lambert che scrisse il “trattato dell’amicizia nel 1732” Leopardi dice che non è impossibile che si possa riuscire in questo esito. Inizia un elenco di vari automi che erano stati creati dal 400 fino a quel momento, facendosi vedere di essere molto informato. (es. automa artista, automa scacchista ). Non ci si deve, dunque, meravigliare se un automa può muoversi o parlare( mito della statua di Mennone, testa parlante di Alberto magno) Premio: L’inventore di questa macchina avrà in premio una medaglia d’oro di 400 zecchini di peso con da una parte Pilade e Oreste (mito amici puri), dall’altra il nome del premiato con il titolo di “Primo verificatore delle favole antiche” (ironia).  Approfondimenti: C’è una riflessione ricorrente sull’amicizia, in varie opere di Leopardi (Zibaldone 104- gennaio 1820, Dialogo Galantuomo e Mondo, 111 Pensieri). Nel mondo moderno la vera amicizia diventa rara; si è amici solo se non si parla di soldi e donne  UOMO MAGNANIMO : La seconda macchina doveva essere un uomo artificiale a vapore atto a fare opere virtuose e magnanime. C’è un’ironia amara, gioca sulla parola infervorare, solo il vapore può spingere gli uomini ad accendere la fiamma della vita e accettare la gloria. Premio: Il premio è una medaglia d’oro di 450 zecchini, dove c’è stampata qualche immagine significativa dell’età dell’oro e dall’altra parte il nome del vincitore con il titolo di Virgilio “quo ferrea primum desinet ac toto surget gens aurea mundo”. (l’età del ferro finirà e sorgerà l’epoca aurea)  DONNA PERFETTA : La terza macchina doveva essere una donna, reincarnazione della donna ideale tipica dell’amor platonico (distanza donna reale –donna ideale) (canzone “Alla sua donna “) tema importante per Leopardi ripreso nella traduzione “Satira sopra le donne “ di Simonide, dove si parla dei difetti della donna. Il modello di riferimento deve essere il “Cortegiano” di Baldassar Castiglione 1528, in cui descrive le caratteristiche fondamentali dell’uomo e della donna di corte, proponendo dei modelli esemplari. Neanche questo è impossibile in quanto c’è riuscito Pigmalione (mito) che ha forgiato una sposa ideale, quando ancora la tecnologia non esisteva. Premio: